Capitolo 6

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Agosto era ormai arrivato e i temporali tipici del periodo estivo stavano rinfrescando le afose notti di quella settimana.
A causa delle vacanze estive il traffico era drasticamente limitato in città e le strade erano molto meno affollate di parigini e turisti, che probabilmente proprio per il caldo preferivano destinazioni più adeguate come il mare o la montagna.

Marinette si trovava alla boutique quella mattina, immersa tra le stoffe di mille colori e consistenze, alla ricerca di un tessuto adatto al confezionamento di un abito che avrebbe portato in vacanza due settimane dopo.
Lo stage era terminato, ma il signor Leveau, il titolare, aveva dato il permesso alla giovane di utilizzare le sue stoffe a patto che lei confezionasse qualche modello anche per il suo atelier.
Dopotutto l'uomo era abbastanza in là con gli anni e avrebbe avuto proprio bisogno di un giovane supporto, che, un giorno, avrebbe magari preso il suo posto.
Oltre al fatto che sarebbe stato un ottimo segno di riconoscenza nel i confronti del suo amico Gabriel Agreste.
Marinette sembrava proprio essere all'altezza di quel compito, nonostante fosse particolarmente giovane.
Perciò il rapporto di lavoro si era trasformato in una collaborazione soddisfacente per entrambi e la ragazza ne era davvero felice.
Dopo aver selezionato cinque tessuti differenti, Marinette iniziò a studiare i possibili abbonamenti accostandone due o tre alla volta finché decise:
Seta bianca, chiffon bianco, velluto nero con ricami oro.

Lila si rimirava allo specchio da almeno venti minuti, convincendosi di aver coperto con una quantità di trucco sufficiente quelle occhiaie che l'accompagnavano ormai da settimane.
Sospirò chiudendo gli occhi, per poi riaprirli e sorridere alla propria immagine riflessa, decidendo finalmente di uscire dal bagno.
«tutto bene, tesoro?»
Le domandò Nathaniel seduto sul divano in salotto, mentre sorseggiava del tè freddo, una volta che la vide riapparire.
Era tanto che non glielo chiedeva e perciò il suo cuore batté più veloce per un momento, mentre sul suo viso tornava un sorriso.
«benissimo, e grazie per avermelo chiesto»
Gli rispose gentilmente, avvicinandosi e baciandolo sulla guancia.
«ora vado. Le ragazze mi aspettano. Ci vediamo stasera per cena. Luka sta arrivando, mentre Adrien è sul balcone»
Proseguì e lo salutò con un altro bacio, ma sulle labbra.
Il ragazzo fece un timido sorriso che le riempì il cuore.
«ti meriti un po' di svago. È colpa mia se sei chiusa qui. Rapunzel»
Lila ridacchiò a quel nome
«beh, a differenza sua, io tornerò alla mia torre, ma solo perché il mio principe vive qui»
Uscì definitivamente di casa dopo avergli regalato un ultimo sorriso.

Il sole batteva forte quel pomeriggio, ma l'ombra della tenda a cappottina permetteva al giovane modello di rilassarsi nonostante la calura.
«non fai altro che sospirare quando non sei con la tua bella. Per fortuna che sei stato impegnato sul set fino a ieri, mentre io mi gustavo intere forme di camembert, altrimenti sono certo mi sarei trasferito in qualche caseificio fino all'inizio dell'università, pur di non sentirti. A proposito, hai ricevuto la conferma per l'iscrizione?»
Adrien prima gli lanciò un'occhiataccia e sbuffò, poi mutò espressione concentrandosi sulla sua domanda.
«la segreteria ha informato che arriverà entro fine settimana. Sento che sarà un anno difficile»
Disse passandosi una mano sul viso, al pensiero del cambiamento.
«ma dai! Sei un eroe! Come puoi aver paura di una cosa simile? E poi, al di là dei poteri, hai una personalità forte e grandi capacità, sei un ottimo studente, perciò qual è il problema?»
Plagg lo osservò abbassare la testa
«ooohhhh.. Non dirmi che sei preoccupato perché starai lontano dalla tua coccinella!»
Il ragazzo si buttò all'indietro contro lo schienale della sedia e la testa all'insù
«ovvio! Non potrò proteggerla da chi vorrà avvicinarla! E se le succedesse qualcosa?»
«ragazzo, rilassati! Marinette sa bene come stare lontana dai guai e poi mica tutti sono com'era Chris! Considera anche il fatto che anche lui ha terminato il liceo, quindi non tornerà ad essere un problema»
In quel momento suonò il campanello e Nathaniel andò ad aprire: anche Nino era arrivato per quella radunata tra ragazzi.

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