[44] amore

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attenzione: questo capitolo contiene scene sessualmente esplicite ed un linguaggio volgare.

LEVI'S POV

L'acqua del lago si scontrava con gli scogli creando mille gocce che si alzavano in aria, la schiuma bianca arrivava sui nostri corpi

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L'acqua del lago si scontrava con gli scogli creando mille gocce che si alzavano in aria, la schiuma bianca arrivava sui nostri corpi.

Eravamo nella stessa posizione da diversi minuti, come se il terreno si fosse incollato alle mie scarpe impedendomi ogni movimento.

Ero fermo e la osservavo senza nemmeno battere le ciglia per paura di perdere dei dettagli, per timore di non essere presente per qualche frazione di secondo. Ero tuttavia consapevole che quel momento sarebbe stato del tutto diverso da qualcosa di dolce e pieno di romanticismo.

Avrei voluto che quell'acqua infuriata potesse cancellare tutto, persino quello che provavo dentro di me sarebbe tornato indietro nel tempo per scegliere diversamente, ma era impossibile.

La vita era quella che potevo vivere in quell'istante e dovevo affrontare le conseguenze della mia decisione, fatta per il mio futuro, per il mio sogno: diventare un modello.

Eppure, avrei portato per tutta la vita un enorme rimpianto.

La guardai mentre stava davanti a me e non riuscì a non pensare quanto fosse bella. Con quel vestito che indossava, che il vento stava facendo fluttuare sotto i raggi della luna, i capelli mossi e spettinati, gli occhi rossi e lucidi.

Stava piangendo ed io non potevo far altro che sentirmi colpevole, perché sapevo che ero la causa di quelle lacrime.

Avrei voluto stringerla e consolarla, asciugarle quegli occhi di ghiaccio, baciarla e farle dimenticare quel momento triste, esattamente come lei aveva fatto con me.

Avrei voluto fare tante cose, ma non potevo ferirla di più.

Mi sentivo un bastardo e mi sarei preso a pugni da solo per ciò che stavo per fare, ma non avevo altra scelta. Dovevo farlo per me stesso, era il mio sogno.

La volevo vedere felice e lei lo sarebbe stata soltanto lontana da me.

Potevo sperare di avere un'altra occasione in futuro, dopo l'anno di lavoro, sognarla e desiderarla ardentemente, ma in quel momento non riuscivo a far altro che allontanarla.

Cercai la forza per parlare, ma lei come sempre mi anticipó.

"Non so cosa dire." inizió, "Vorrei insultarti e darti tutte le colpe, ma in realtà so benissimo che lo fai per il tuo futuro. Ho pensato di conoscerti, di passare una vita insieme a te."

Si strinse le braccia attorno al corpo e si sforzó di non far scendere quelle lacrime che erano ormai visibili ai suoi occhi.

"Non hai sbagliato tu, T/N. Sono stato io che non ti ho spiegato nulla, dovevo dirtelo subito, ma avevo paura di rovinare tutto."

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