[29] parigi

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Si ripartiva, destinazione Parigi

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Si ripartiva, destinazione Parigi.

Finalmente ammiravo la città che più avevo desiderato vedere in tutta la mia vita, la città dell'amore.

Atterrammo nell'aeroporto di Parigi di mattina presto, infatti, in aereo tutti non ci pensarono due volte a schiacciare un bel pisolino.

"Ecco il taxi!" urló Hanji correndo verso l'uscita, "Sbrigatevi!"

Ormai vivevamo di aerei, taxi e hotel.

Seguendo Hanji, Levi osservava i miei goffi movimenti, notando che avevo forti difficoltà a trasportare la valigia diventata davvero pesante.

"Aspetta, ti aiuto." mi disse prendendola e portandola come una piuma.

Da dove aveva uscito tutta quella forza?

Feci spallucce seguendolo insieme ad Erwin, il quale era completamente abbagliato dalla bellezza delle strade parigine.

La città degli artisti e degli innamorati, che racchiudeva la multietnicità dei suoi abitanti con i loro caratteri e le loro abitudini.

In taxi, notai come capitava di svoltare l'angolo e di trovarci immersi in un suk medio orientale, oppure vedere per i marciapiedi futuristi delle Defense, e addirittura sentire una musica di fisarmonica che ci accompagnava per tutto il tragitto.

Gli artisti da strada erano ovunque nelle strade, nelle gallerie, in mezzo alla confusione.

Mi sembrava di stare in paradiso.

Arrivammo in hotel in pochissimo tempo, stavolta, era più distante dal centro, essendo Parigi una capitale davvero enorme.

Era un'altissimo grattacielo moderno, che però non oltrepassava le nuvole.

L'entrata era sorvegliata da due guardie del corpo completamente immobili e con degli occhiali da sole. Ebbi paura per un momento, e se mi stavano fissando?

Ignorai le mie paranoie ed entrai, seguita da tutti gli altri, dentro la porta d'ingresso, la quale si aprì subito automaticamente non appena vide i nostri movimenti.

Armin si avvicinó alla reception per prendere le stanze e fare il check-in, fortunatamente ci aiutava parecchio.

"Qui sembra davvero bello." mi disse Levi avvicinandosi.

Mi emozionai vedendo che aveva iniziato una conversazione e non sembrava neanche arrabbiato.

"Si è vero, non vedo l'ora di visitare Parigi." sorrisi.

Chatting With A StrangerWhere stories live. Discover now