[43] pianto

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Passó una settimana e mezzo dal nostro arrivo a Berlino

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Passó una settimana e mezzo dal nostro arrivo a Berlino.

Non ci furono molti cambiamenti, io ed Hanji continuavamo a scherzare ogni giorno, Erwin andava sempre a lavoro e Levi faceva le pulizie svegliandoci presto con il rumore dell'aspirapolvere.

La città non era caotica e, differentemente da Manchester, mi trovavo molto bene.

Mi risultò un po' difficile convincere i miei genitori a stare fuori ancora più tempo, ma per fortuna ci riuscì inventandomi che l'ultimo lavoro era stato spostato di qualche giorno.

Non avevano idea del fatto che ero stata licenziata.

Quel giovedì sera fu un giorno speciale. Erano le sei, la casa era stranamente luminosa e silenziosa.

Erwin ed Hanji erano usciti per fare la spesa, sarebbero tornati più tardi.

Levi invece, era fuori per una "commissione", o almeno così mi aveva comunicato.

Non sapevo ancora niente riguardo al lavoro proposto da Eren, non mi aveva detto nulla. Però non era importante, sapevo che avrebbe preso la giusta decisione.

Sembrava quasi che avesse capito che stavo pensando a lui, perché in quell'esatto momento mi arrivó un suo messaggio.

Levi:
Preparati.

You:
Per cosa?

Levi:
Ti porto fuori a cena stasera.

You:
Perché?

Levi:
Perché mi va.
Vestiti bene, passo a casa alle 20.

You:
Ma come mai questa decisione così?

Levi:
Non ti fa piacere?

You:
Si, mi chiedevo solo perché.

Levi:
Non farti domande e sistemati.

You:
E va bene, a dopo.

Sbuffai, ormai ero abituata al suo comportamento così scorbutico e misterioso.

Andai verso la mia valigia, nella quale ormai i vestiti stavano diventando tutti stropicciati e sporchi. Fortunatamente riuscii a trovare un abito elegante e carino per la serata.

Vestendomi, riflettei parecchio.

Come mai Levi aveva avuto l'idea della cena?

Forse doveva dirmi qualcosa di importante? Le preoccupazioni non tardarono ad arrivare. Essendo ansiosa e paranoica, pensai al peggio, come sempre d'altronde.

I brutti pensieri incominciarono a svanire nella mia mente guardando il mio vestito allo specchio, che mi calzava a pennello.

Chatting With A StrangerWhere stories live. Discover now