𝑳𝒂 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒐𝒓𝒂 𝑩𝒂𝒓𝒏𝒆𝒕

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Marie Anne sbucò col capo oltre la porta e: "avanti, andiamo. Signorinella" aggiunse, marcando l'ultima parola con ironia. Sapeva che di femminile avevo solo l'abito indosso. Un sorriso genuino si manifestò sulle mie labbra carnose, poiché quelle piccole quotidianità mi facevano sentire viva, non mi lasciavano sprofondare nel baratro della solitudine.

A New Weiven c'erano poche ville di signori, molte di queste avevano quasi tutti dei figli maschi il cui destino era quello di seguire i padri nell'ambito lavorativo, ovvero: il mondo della politica. Le femmine invece, fatta una certa età, venivano rimandate di nuovo a Londra per il debutto in società, dove alcune delle loro madri le seguivano, altre venivano mandate dai parenti e poche donne sceglievano di rimanere in quel posto accanto ai mariti. L'unica che si differenziava da tutte ero io: l'unica figlia dell'ambasciatore di New Weiven, con un destino ben diverso. Facendo distogliere i pensieri, mi drizzai per avvicinarmi al parasole dalla tela bianca afferrandolo per il manico argentato; era una delle solite giornate afose di quel posto, i raggi illuminavano tutte le terre, ed io, dovevo proteggere il mio pallido incarnato. Una volta che raggiunsi Madama già accanto allo scalone sontuoso di un marmo in calacatta caldia che Madama era costretta a pulire due volte al giorno, ci avviamo sottobraccio verso l'uscita di quella grande dimora.

Raggiungemmo il mercato che si teneva giù a Bay View, vicino a un ruscello che sfociava al lato ovest del mare. Passeggiammo in quel tratto di via osservando le bancarelle e il loro squisito cibo messo in mostra dai venditori. Dall'altro lato della strada, grazie a quelle poche librerie e negozi di vestiti per le dame, il tratto si mostrò pullulante di signore e signori rispettabili, bardati da capo e piede. La maggior parte lo era quasi sempre, ma quella mattina si mostrò più affollato del solito. L'obiettivo di mio padre, del commodoro e del governatore Inglese, era quello di creare scambi commerciali con l'isola Britannica e questa di New Weiven, ma la cosa fondamentale e che l'avrebbe resa una meta pacifica anche per il vecchio continente. Cercare di introdurla all'interno di una società aristocratica fu il loro affare primario da portare avanti in modo che, tutti, compresi i pirati, si lasciassero alle spalle le vecchie vicissitudini, costretti ormai a vivere nell'ordine prestabilito dai piani alti. Con il lato nord ci erano riusciti, la vita scorreva come in un semplice paese egregio e meritevole. La popolazione presente, anche se non un numero elevato, andava avanti nella quotidianità dei propri lavori, per esempio: i pescatori arricchivano il mercato del pesce, mentre, i falegnami, poterono arricchirsi grazie alla costruzione di nuove dimore per volere del ceto medio.

Camminando sottobraccio e con il mio parasole poggiato sulla spalla, potei godere dell'odore di rugiada che s'inalò sino alle mie narici: il piccolo fiumiciattolo attiguo alle bancarelle attirò la mia attenzione e rimasi a osservarlo per un po', poi mi soffermai con Madama a osservare della papaya importata da qualche parte del nord America. Vi era una varietà di frutti esotici dai colori più vivaci a quelli più scuri, dal cocco al mango, frutti che sulla nostra tavola, essendo cibo preferito di mio padre, non potevano mancare. Marie Anne porse delle monete al venditore e agguantò ciò che sarebbe servito per la cena di stasera. Annusai l'odore delle spezie, alcune forti. Continuando a passeggiare accanto a lei, ci imbattemmo nella signora Barnet e le due figlie piccole: povere pargole, anch'esse abbellite con lo stesso sfarzo della madre, il vestiario sfociava nell'eccentricità di chi vuol spiccare, col tocco di eccedenza nel superare certi limiti. Erano pur sempre due bambine!

Appena i suoi occhi ricaddero su me e Marie Anne non ci pensò due volte ad avvicinarsi. "Elisabeth. Buona mattinata, mia cara" mi porse i suoi egregi saluti con un lieve cenno del capo.

Lasciò che i suoi occhi di un verde marino, si muovessero per ciò che erano stati creati dal divino, osservandomi analitica dalla testa ai piedi e lasciando poi indirizzarli sulla donna al mio fianco, scoccandogli un'occhiata con un certo disprezzo ben visibile. Era inaccettabile che una dama appartenente al ceto elevato dimostrasse tali confidenze per una -serva- il cui dovere era servire il proprio signore. Per i canoni previsti, le nobildonne dovevano comportarsi da vere signore e le serve al loro fianco dovevano comportarsi da tali. Assolutamente vietato per loro instaurare un rapporto che andasse oltre i limiti, ma almeno mi fu concesso per volere di mio padre di spezzare quella catena stereotipata che poteva tenermi lontana da lei. Sapeva che avevo sacrificato abbastanza della mia vita e che, quindi, mi fosse stata concessa una donna da tenermi al fianco in caso di bisogno, come a coprire il ruolo di una madre. Era doveroso nei miei confronti e almeno per questo ebbe un briciolo di compassione. Con il suo ventaglio appariscente, grazie alla moltitudine di mille colori disegnati su di esso, lo fece sventolare verso il suo viso lasciando che i capelli castani e pieni di boccoli, la quale rasentavano le spalle minute e sistemati su quel capo dal viso ovale, si muovessero alla movenza del polso. Un lieve sorriso apparve su quelle labbra sottili, con leggere sfumature di rosso.

𝐼 𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 - 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎Where stories live. Discover now