Chapter 41 - I loved and I loved and I lost you.

Start from the beginning
                                        

"PETER! CAZZO, ASCOLTAMI!" grido ad una distanza inesistente dal suo orecchio, senza mai smettere di picchiarlo, vedendo il suo viso irremovibile arrossarsi "PETER! TORNA GIÙ! DOBBIAMO SALVARLO!" grido ancora, sentendo le lacrime venir giù come quando stacchi via la valvola di una fontana "POSSIAMO SALVARLO, TI PREGO!".

L'aria diviene sempre più calda, il fiume lavico ha quasi raggiunto Felix che sembra sempre più stanco di lottare  ...  e d'improvviso si accascia.
Si è arreso.

"NO! PETER! NO!" strillo, provando a tirargli i capelli, non sapendo più cosa fare.
Ma cos'altro c'è da fare?
Nulla.
Non c'è più nulla che possa fare per salvarlo.

Impotente, osservo come il suo corpo venga letteralmente inghiottito.
Non si lamenta, non urla il proprio dolore.
Semplicemente  ...  mi lascia per sempre.
Nessuno parlerà mai di Felix.
Nessuno avrà cura di tener viva la sua memoria.
Svanisce, come se non fosse mai esistito.

Resto in silenzio, incasso un altro duro colpo.
Non voglio crederci. Non posso crederci. Non posso accettare che mi venga portato via altro ancora, solo che questa volta  ...  è tutta colpa mia.

"NO!" un grido prolungato, riecheggiante, che assume la forma di un sacco contenente una vita intera di ingiustizie e sofferenze, tenuto in mano da una sola persona. Quella che adesso vede una vita intera crollare sotto il suo sguardo, una volta vigile.

E tutto ciò che ne rimane
è l'Isola che non c'è  ...  più.

HERAKLEIDES' POV:

Narciso è stretto a me, mentre lasciamo Neverland. Lo sento singhiozzare rumorosamente, tremare tra le mie braccia. Sento l'odio palpabile nei confronti di chi ha ferito mortalmente sua madre e l'ha lasciata morire, quando invece avrebbe potuto provare a salvarla.

Egli non può vedermi, non può vedere il viso bagnato dal pianto. Non può sapere dei sensi di colpa che si sono appropriati di me tutto d'un tratto, non può comprendere il perché delle mie azioni, non può capire perché tutto questo sia stato necessario  ...  e mi accorgo che neanch'io posso capirlo, infondo.

Derya Hood è stato il mio primo amore, quello vero, quello che, nel bene o nel male, non puoi in alcun modo dimenticare. Non c'è stato un attimo della mia vita, da quando è entrata a farne parte, in cui non abbia pensato a lei. Anche cent'anni rinchiuso in una gabbia non sono mai serviti a levarmela dalla testa, anzi, forse sono stati la ragione per la quale ho potuto pensarci solamente di più. Anche seduto sul trono dell'Ade, con le anime smarrite al mio cospetto, ricolmo di odio e risentimento, il mio punto fisso è sempre stata lei.
In parole povere: che sia stato un desiderio di vendetta o una forma tossica d'amore, Derya è sempre stata al centro dei miei pensieri. Narciso è ciò che adesso ci tiene legati, indipendentemente da quanto questo legame sia traviato e sbagliato. E mi chiedo perché  ...  perché dobbiamo essere alla continua ricerca del dolore. Avremmo potuto condurre una vita ai limiti del normale, essere una vera e propria famiglia o semplicemente dei genitori ordinari, degni di essere definiti tali. Perché era così necessario che morisse? E perché era così necessario che ad ucciderla fossi proprio io?
Con il male non ci si può né alleare né scenderci a patti, è questa la verità.

Se una parte di me vuole odiarla ed incolparla per avermi spinto a farlo, per avermi costretto a vivere in eterno con questo fardello  ...  l'altra, semplicemente, vorrebbe trovare la pace.

Scorgo in lontananza le figure degli altri, ancora intenti a rasserenare gli sperduti che son stati portati al sicuro prima del collasso. Emma è la prima ad accorgersi del nostro arrivo e richiama l'attenzione di tutti, che ci osservano mentre mettiamo finalmente piede sulla terra ferma.

"Mio Dio, state bene?" chiede Regina, correndo prontamente verso di noi "Oh, Narciso.." sospira sollevata, gli occhi visibilmente lucidi "Mi dispiace così tanto" sussurra con voce spezzata, e mi accorgo di quanta fatica compia nel tenersi a debita distanza dal ragazzino che, in risposta, le volge un'espressione di pura avversione "Non venire a raccontarmi stronzate, so quanto ognuno di voi desiderasse sbarazzarsene!" accusa a denti stretti, strattonandosi per allontanarsi da me che adesso ho un tonfo al cuore e non posso far altro se non chinare il capo  ...  colpevole.

"Mi avete mentito.." la voce di Roland fa capolino sulle altre, mentre avanza verso colui che ha ucciso sua sorella "Avevi detto che l'avreste riportata a casa sana e salva!" egli mi spinge con forza, incazzato, ignorando Regina che prova a tranquillizzarlo "Mi sono fidato!" mi spinge ancora, senza ottenere alcuna risposta da parte mia "Mi sono fidato di te! Figlio di puttana!" grida, facendomi indietreggiare ad ogni spinta "Mi sono fidato di tutti voi! E cos'avete fatto?" adesso ride nervosamente, mentre le lacrime gli scorrono sulle guance "L'avete ammazzata!" un pugno mi fende il viso, portandomi a ricadere sulla schiena, accompagnato dai sussulti indistinguibili di una donna "L'avete lasciata a morire sola come un cane!" un altro pugno che, come una reazione a catena, mi fa urtare la testa contro l'asfalto "Roland, fermati!" sua moglie, con grazia e maestria, gli posa le mani sulle spalle nel tentativo di recuperare quel po' di controllo che minaccia di scomparire.

L'uomo si porta al suo fianco, agitato e tremolante, passandosi la manica della camicia sul naso per asciugarne la pelle. "Ho dovuto.." biascico nel riportarmi in piedi, barcollando per un attimo "Hai dovuto?" incalza di nuovo, tenuto per un braccio dalla donna chiaramente spaventata "Voleva soltanto essere una madre per suo figlio! Quali colpe ha avuto?".

Mi incolpo di tutto.
Mi incolpo per essermi innamorato di lei, per aver dedicato una vita intera a pensarla, per essermi gettato in una guerra con il mostro che l'ha abbindolata senza troppa fatica rendendola esattamente uguale a lui, quando avevo scommesso che non sarebbe potuto accadere, per essere ricascato nella sua bellezza, per aver dato vita ad un'anima innocente che ne ha pagato le conseguenze, per aver indossato la corona d'ossa e per aver privato mio figlio di sua madre.
Mi incolpo  ...  per essere quel che sono.
Sbagliato.

"FATELA FINITA!"
la voce di Narciso irrompe su di noi, seguita dal cielo che diviene cupo nella frazione di un insignificante schiocco di dita.
La pioggia imperversa violenta su di noi, mettendo in fuga chiunque si trovi allo scoperto. È istintivo cercare Narciso nella confusione, ma questo mi sfugge più volte e finisco per perderlo di vista o, almeno, fino a quando non lo vedo guardarmi da lontano, al coperto, noncurante di avermi lasciato solo sotto una pioggia non avente alcunché di naturale.

 È istintivo cercare Narciso nella confusione, ma questo mi sfugge più volte e finisco per perderlo di vista o, almeno, fino a quando non lo vedo guardarmi da lontano, al coperto, noncurante di avermi lasciato solo sotto una pioggia non avente alc...

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Mi guardo intorno spaesato scoprendo come tutti abbiano trovato riparo, che sia sotto i cornicioni dei palazzi o in qualche negozio.

Un fulmine cade non molto lontano da me e devo coprirmi le orecchie per non rischiare di perdere l'udito.

Qualcuno grida in lontananza, sgrana gli occhi, piange, si paralizza. Qualcun altro, invece, indica il punto in cui si è manifestato l'evento atmosferico dove, adesso, è puntato il mio sguardo.

Una figura è accasciata su di un corpo inerme, apparentemente privo di vita. Piange a gran voce, si dispera, sembra essersi annullato per il resto del mondo, perché tutto ciò che vede è la persona che ha perso. L'accarezza in volto, l'avvolge sul proprio grembo, la culla, lo fa piano e delicato. Lunghi capelli toccano la strada, due braccia cadono penzoloni nel vuoto e del sangue diventa tutt'uno con la pioggia che ne bagna le ferite.

Le ferite inflitte da queste mani.
Perché quello che adesso è solo carne, è il corpo della donna che, inconsapevolmente, non cesserò mai di amare.

I've lost everything, except you. || Part 2 ||Where stories live. Discover now