|21| I'm like you

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Aprii gli occhi trovandomi nella mia stanza di molti anni prima "Sei qui" dissi ad un uomo che era davanti a me ad aspettare che mi svegliassi "Seguimi" rispose aprendo la porta e lo seguii ormai non potevo fare più niente. Di scappare non ne valeva la pena e di attaccarlo nemmeno dato le varie telecamere per corridoio. Entrammo in una stanza vuota, davanti a me l'uomo si fermò e uscì da quelle quattro mura. Da una porta entrò proprio lui, James con il suo sguardo freddo. Volevano che a punirmi questa volta fosse lui, codardi.

Si avvicinò a me cercando di attaccarmi ma non era così facile. Ero brava nella lotta corpo a corpo e loro lo sapevano. Mi bloccò le mani con le sue e mi liberai tirandogli una testata che lo fece allontanare portandosi una mano su di essa, gli tirai un calcio laterale che lo allontanò. Si rialzò poco dopo prendendomi con il braccio in vibranio il collo, cercai di liberarmi inutilmente perché la sua presa era troppo forte. Portai una mano sulla sua guancia "James" sussurrai il suo nome e lo vidi allontanarsi. Rialzò il suo sguardo su di me, non era più freddo sembrava più confuso. "James" dissi guardandolo negli occhi avvicinandomi di poco a lui, portai la mano di nuovo sulla sua guancia

"Chi è James?" chiese lui in un sussurro avvicinai anche l'altra mano sull'altra sua guancia "James, ricordati di me" dissi quasi pregandolo con lo sguardo "E-Evelyn?..." sorrisi quando sussurrò il mio nome "Si Evelyn, sono io James" il suo sguardo cambiò di nuovo "Devi andare via da qui Evelyn" sussurrò preoccupato "Ti faranno del male, devi andare Evelyn" mi prese per mano e si avvicinò alla porta prendendo delle armi da un uomo che faceva da guardia alla porta da cui uscimmo "James passamene una" dissi indicando una delle armi delle guardie che aveva buttato a terra e lo fece.

Buttammo giù tante guardie e ci ritrovammo all'uscita della base "Sono come te James" dissi prima che chiedesse qualcosa. Mi misi alla guida di una delle auto che avevamo preso per scappare. Io guidavo e lui sparava alle nostre spalle cercando di toglierceli dalle spalle. "Evelyn vai più veloce" aumentai la velocità ed entrai nel traffico. Voltai lo sguardo verso di lui che mi guardò "Sei come me?" annuii "Te lo spiegherò più avanti ora dobbiamo passare inosservati" parcheggiai l'auto in un vicolo e uscii "È meglio se rimani qui...scusa James" mi avvicinai ad un telefono pubblico e misi il numero di Steve sperando che mi rispondesse "Pronto?" sospirai "Steve sono Evelyn. Sono scappata e ho bisogno di un po' di tempo per tornare lì salutami Tony e Nat. E scusatemi" chiusi la chiamata subito dopo ed entrai in un negozio prendendo dei vestiti maschili che potessero stare a James. Scappando da lì con lui non è stata l'idea migliore, saremo dei cani da ammaestrare, e lo faranno con elettroshock e torture.

A dream or a destiny?Where stories live. Discover now