|11| The truth?

262 17 0
                                    

"So che forse avrai qualche domanda, puoi farne quante ne vuoi ovviamente quando ti riprenderai" annuii al ragazzo biondo "Quando ti rimetterai in sesto e riuscirai a fare un discorso senza perdere fiato, va bene Eve?" annuii e sorrisi. Quel soprannome mi sembrò tanto familiare quanto sconosciuto. Che stava succedendo alla mia testa? "Questo è il mio indirizzo, ciao Eve"

24 Giugno 2014, New York
"June mi aiuti?" avevo ancora difficoltà con il braccio sinistro dopo l'incidente. Oggi pomeriggio dovrei fare visita a Steve Rogers, mi ha dato il suo indirizzo un paio di giorni fa per parlare. Ho intenzione di fargli tante domande, riguardante Evelyn erano amici a quanto sembra. "Oggi vado a fare visita a quel signore che ti ho detto che conosceva la sorella di mia nonna, voglio capire perché è morta a 17 anni... anche se so che per quell'uomo non sarà facile" dissi alla mia amica tra un boccone e un altro "Non fargli tante domande, quanti anni potrà mai avere quell'uomo? 90?" chiese facendomi ridere, ah se sapesse chi è l'uomo con cui dovrei vedermi "Penso ne abbia 96 in realtà" scoppiò a ridere trascinando anche me nella risata.

"Hey non farmi preoccupare. Ok?" annuii "Si mamma" risposi chiudendo la porta e avviandomi con la mia solita tracolla in spalla nel taxi giallo che era appena arrivato "1614 20th street northwest per favore" il tassista mi sorrise e mi portò lì. Salutai e pagai, mi avvicinai alla porta e bussai. Aspettai poco dato che il capitano si fiondò ad aprire la porta della sua abitazione "Eve, entra tranquilla" disse sorridente "Non disturbo vero?" scosse la testa facendomi accomodare sul divano "Penso tu sia qui per delle risposte, vero Eve?" annuii, presi un bel respiro e tirai fuori dalla mia tracolla la scatola di Evelyn.

"Ti spiego in breve la situazione va bene?" lui annuì sorridendo flebilmente "Una sera di un anno fa la mia coinquilina e migliore amica mi ha raccontato un sogno che aveva fatto, succedeva spesso facesse dei sogni strani ma questo li supera tutti" presi tempo "Mi ha raccontato che aveva sognato la morte di alcuni nostri amici, nulla di così strano  ma quando mi raccontò la parte del sogno che comprendeva me ho sentito un forte mal di testa" il suo sguardo interrogativo era concentrato a capire ogni parte del mio racconto "Come sei morta?" chiese in un sussurro "Mi ha uccisa un hydra. Da quella sera mi tormentano degli incubi o flashback di momenti di un epoca totalmente passata ma che ho vissuto. Quando una mattina ho chiesto a mia mamma di Evelyn Aradia Haussmannin ha tirato fuori questa scatola, raccontandomi della nonna che è nata l'anno dopo la morte di Evelyn. Ma non ho foto della nonna e  in questa scatola ci sono foto e oggetti di Evelyn. Ho bisogno di capire perché mi sta succedendo questo" dissi con le lacrime agli occhi lui che era seduto al mio fianco mi abbracciò con un braccio.

"Posso?" chiese gentilmente indicando la scatola, annuii togliendo il tappo e mostrandogli il contenuto. Prese la foto che raffigurava Evelyn con il fratello e i genitori e sorrise accarezzando i bordi della foto. "Ricordo quando l'abbiamo scattata, era il 16 Maggio 1933. Genevieve era una donna dolcissima, ricordo che quando eravamo piccoli faceva delle torte buonissime e ogni volta che entravo in quella casa mi tagliava un pezzo di torta grande quasi 1/8 di essa" sorrideva mentre raccontava, un sorriso malinconico "George era l'orgoglio della famiglia dato che sin da piccolo era cresciuto con l'idea della guerra in testa e Charles, un uomo burbero ma con un carattere deciso e sicuro. Non ricordo che dopo la morte di Evelyn nacque una sorella in quella famiglia, il dolore che portava quella donna, Genevieve, dopo la scoperta della morte della figlia era troppo grande ma cercò comunque di andare avanti" disse più sicuro di prima "Non esiste una terza figlia? Quindi mia mamma mi ha mentito?"

A dream or a destiny?Where stories live. Discover now