|5| Evelyn Aradia

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"Buongiorno Lyn" mi salutò mia mamma che non ricevette risposta. "Ok Lyn che hai?" mi richiamò "Nulla" dissi guardandola negli occhi "Anzi hai mai sentito parlare di Evelyn Aradia Haussmannin??" chiesi e lei sbiancò. "Ho detto qualcosa di male?" scosse la testa e si avvicinò alla libreria prendendo una scatola e porgendomela. La aprii e trovai delle foto che ritraevano una famiglia, i bordi erano logorati e la foto era ingiallita. Rappresentava quattro figure due uomini e due donne. La figura maschile con la barba sembrava un uomo di gran classe, uno di quelli che lavoravano per persone importanti, la donna al suo fianco aveva uno sguardo dolce e un sorriso timido ma allo stesso tempo dolce. I due ragazzi, un ragazzo sui 20 anni sorrideva alla fotocamera, aveva degli abiti militari segno che potesse essere un militare. La ragazza è l'ultima che analizzai doveva avere circa 17 anni, i capelli scuri a contrasto con la carnagione lattea la rendevano per l'età che aveva molto bella.

Alzai lo sguardo sulla donna che mi trovavo davanti che girò la foto mostrandomi una scritta in corsivo <16 Maggio 1933, Brooklin/ Charles Haussmannin, Genevieve Dallas, George Haussmannin e Evelyn Haussmannin> rivoltai la foto e osservai il volto della ragazza. Mi diressi allo specchio del bagno e guardai la foto e il mio riflesso ad intermittenza. Eravamo uguali. Tornai dalla mamma in salone che era seduta sul divano con la scatola tra le mani, alzò lo sguardo su di me e notai i suoi occhi velati dalle lacrime "Evelyn Haussmannin era la sorella di tua nonna. È morta prima che lei nascesse non so in quali circostanze. Le assomigli tanto, dove hai sentito questo nome Lyn?" mi sedetti sul divano e mi passò di nuovo la scatola.

"La nonna, mia mamma si è sposata a 19 anni nel 1955. Tenne con se tutto ciò che apparteneva alla sorella e le diede a me." annuii ancora incerta delle sue risposte. Prese una scatolina in velluto dalla scatola e me la porse, la rigirai tra le mani accarezzandone l'involucro blu notte, la aprii mostrandomi una collanina dorata con un pendente a forma di boccetta "Che c'è qui dentro?" chiesi rigirandomi il ciondolo tra le mani "Penso sia il suo sangue, di Evelyn" disse titubante, la osservai meglio un serpente di metallo dorato circondava la boccetta cilindrica ma con una punta alla fine era trasparente. Decisi di indossarla, era di una mia antenata se così si poteva dire. La nonna non l'ho mai conosciuta è morta prima che potessi nascere e mio padre non era l'uomo che si aspettava mia mamma. "Posso tenerla io?" chiesi indicando la scatola facendola annuire. Portai la scatola nella mia camera e osservai tutte le foto e le lettere che c'erano al suo interno. Perché l'ho sognata? O meglio perché sembrava ci fossi io lì?

A dream or a destiny?Where stories live. Discover now