|14| She is back.

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"So che può sembrarti strano ma tu sei quella donna delle foto ingiallite e degli anni 40', so che può essere un brutto col-" si fermò notando la mia espressione "June, lo so. Steve mi ha aiutato a capire" dissi voltando lo sguardo verso il mio amico di infanzia per poi voltarlo verso lei "Da quanto lo sapevi?" chiesi alla mia amica "Penso da quando ho fatto quel sogno, la verità era davanti ai miei occhi e non me ne sono mai accorta, scusa Lyn" portai la mia mano sulla sua comprensiva "Evelyn Aradia Haussmannin è tornata. Più cazzuta di quanto l'abbiate mai vista" dissi facendo ridere i due, che mi fecero sorridere a loro volta. June si addormentò sul divano quasi subito.

"Steve, so che può essere sembrato strano per te vedere James ma ti prego di capire, ci fanno dimenticare le missioni con l'elettroshock e altre torture che ho provato sulla mia pelle. James non è consapevole di nessuna azione che compie quando è in missione, così come me" lui mi abbracciò "È strano abbracciarti adesso. È stato un bel cambiamento il tuo" dissi sorridendo sedendomi in terrazza su una delle mie poltrone da esterno, al mio fianco il mio amico di vecchia data, entrambi con una birra in mano "Ti avevamo riconosciuto al ponte Steve" dissi guardando davanti a me per un primo momento "Ho visto il suo sguardo perso, vuoto prima che lo sottoponessero ad elettroshock. Avrei potuto fare qualcosa Steve. Riesco ad obbedire agli ordini delle missioni ma c'è qualcosa in me che non va quando divento lei. Quando hanno sottoposto anche me ad elettroshock le nostre grida si sentivano fra le pareti, fa male Steve. Fa male essere parte di un esperimento per anni per poi scoprire che tutte le torture ti hanno trasformato in questo" dissi indicandomi. "È vivo almeno, come lo sei tu. Avevo paura per entrambi quando vi ho visti lì davanti a me Eve. Andrà tutto bene tranquilla" annuii alle sue parole bevendo un altro sorso della mia birra.

"Aradia corri!" mi sentii chiamare dal salotto la voce spaventata della mia amica mi fece scattare in alto. "Che c'è June?" chiesi evidentemente allarmata "Ho fatto un sogno, come quello della tua morte Lyn" il mio cuore cominciò a battere forte. "Sentivo urla di dolore, poi delle parole in russo, non so che significano però" deglutii, potevano essere le trigger words? "Io lo so parlare. Risvegliano quello che ho dentro con delle parole in russo, apparentemente disconnesse ma di significato per il soldato" spiegai alla mia amica "Ho sentito due tipi di urla Lyn. Un paio di voci, una maschile e una femminile, quella femminile eri tu. Urlavi dal dolore o dalla rabbia, non so dirlo ma riuscivo a sentire un mix di emozioni" mi avvicinai a lei e la abbracciai comprensiva. Tutto ciò stava scappando di mano.

A dream or a destiny?Where stories live. Discover now