*Capitolo 2*

12 5 1
                                    

Entrata dalla porta ad aspettarci c'era un ragazzo che ritirava le
chiavi dell'auto delle persone, in poche parole come precauzione se volessero mettersi alla guida da ubriachi "io non ho intenzione di bere, già te lo dico"

"non ho tempo da perdere, io devo solo fare ciò che mi è stato detto sennò quella è la porta"

"fottiti"  Skye così mi trascina in cucina, dice che ho bisogno di bere qualcosa e credetemi non
accetta un no come risposta anche se la mia idea di non ubriacarmi prevaleva.
Inizio a preparami il drink da sola visto che non si sa mai cosa possono metterci dentro gli altri finché non appare Jonathan con una ragazza allacciata alla vita: mi cerco di fare piccola piccola ma i suoi occhi incontrano i miei, mi inzia a guardare sorpreso per poi rivolgermi la
solita occhiata da "sparisci da questo pianeta" stringendo i denti e sbuffando, ma era tanto chiedere una semplice serata?
mi giro verso Skye che sembrava aver letto nei miei pensieri tanto da sgranare gli occhi, si era liberato della ragazza e per far passare un ragazzo viene costretto ad avvicinarsi di più a me tanto da starmi dietro così vicino da sentire i suoi pettorali che sfiorano la canotta che indosso, come se non fosse abbastanza allunga un braccio per prendere una lattina di birra e mi ritrovo introppalata, avevo deciso già da tempo di stargli alla larga e così deve continuare ad essere visto che il suo unico scopo nella vita sembrava il rendermi infelice.
Si allontana di pochi centimetri e mi rilasso quando improvvisamente...

Strade Perse Where stories live. Discover now