Dirty Pact.

Capitolo 5.

Luke's Pov

La sveglia inizia a rompere il cazzo alle 09:00 precise.

Oggi è il grande giorno.Devo partire per Amsterdam e per di più all'aeroporto devo incontrarmi con il tizio che mi aiuterà per la missione.

Sbatto più volte le palpebre e strofino gli occhi.

Violentemente scaravento, come sempre, la sveglia per aria.Non so quante ne ho rotte,ormai sono talmente tante che ne ho perso il conto.

Mi alzo sbuffando e metto le pantofole che finalmente ho ritrovato.

Esco dalla stanza e come prima cosa prendo la valigia dal ripostiglio.

Ritorno in camera e infilo tutti gli indumenti che ci sono nell'armadio, comprese le scarpe.

La butto per terra e mi gratto la nuca mentre mi dirigo verso la cucina.

Il volo è prenotato per le 11:00 quindi meglio che mi muova.

-

Accendo una sigaretta prima di uscire dal mio appartamento.Mi mancherà tutto di Londra,mi mancherà tutto di questa magnifica città.

Butto la cicca e metto la valigia nel porta bagagli.

Mentre guidavo ripensai alla mia difficile adolescenza.

#Inizio Flashback

Al tempo avevo diciassette anni ed era primavera.I fiori iniziavano a sbocciare, i cinguettii degli uccelli mi piacevano,in un certo senso mi facevano rilassare.

Bambini che correvano spensierati per le stradine dell'immensa prateria, famiglie, sorridenti accampate in un punto non preciso a fare pic-nic, anziani a braccetto con i nipoti.

Insomma erano tutti felici tranne me.

Mia mamma era molto malata.Aveva un tumore molto grave al cervello e le cure costavano tantissimo, ma nonostante ciò cercavo in tutti i modi cercavo di aiutarla.

Cercavo un lavoro, anche faticoso, basta che riuscissi a portare avanti la mia famiglia.Dopo che mio padre ci aveva abbandonati ci dovetti pensarci io.

-"Hei." un uomo sui trenta-sei anni mi rivolse la parola.

-"Ciao." dissi alzandomi dalla pietra su cui mi ero seduto.

-"Cosa fai qui tutto solo?." domandò avvicinandosi.

È un pedofilo per caso?

-"Cosa le interessa a lei?." affermai sfacciato.

-"Mhh..niente è che cercavo dei dipendenti-." lo interruppi.

-"C-Cosa lei cerca dipendenti? Sono disponibilissimo." feci due passi davanti.

Era fortuna forse?

-"Incontriamoci domani mattina, fuori città. " disse allontanandosi.

-"Perfetto." urlai.

#Fine Flashback

Sembra strano,ma è così che entrai nell'organizzazione.

Mia mamma, fortunatamente è guarita, dopo vari interventi e dopo avergli impiantato un nuovo midollo.

Il nostro rapporto, anzi il rapporto con la mia famiglia è cambiato tantissimo, mi hanno allontanato dopo i 18 anni, dicendomi che fosse stato meglio sia per loro che per me andare via.Sono sempre stato un ragazzo abbastanza difficile, fin dall'infanzia, ma questa non è una giustificazione per non accettarmi.Non ho contatti con mia sorella e con mia mamma da anni,credo si siano dimenticati della mia esistenza.

Sono arrivato all'aereoporto senza accorgemene.Ero troppo immerso nei miei pensieri.

Parcheggio l'auto e prendo la valigia.

Cerco di mandare via tutti i brutti ricordi, adesso ho una vita migliore di prima e devo ringraziare Tommy.Non permetteró a nessuno di distruggere i miei piani.

Entro nell'aeroporto e mi siedo su una sedia.

-"Luke?." una ragazza da farti perdere il fiato mi rivolge la parola.

-"Si, perché?." le parole mi escono da sole dalla bocca.

-"Piacere Hope, la famosa ragazza che ti aiuterà." dice guardandomi.

-"In che senso?." gli domando non capendo.

-"Ma sei scemo?." alza il tono della voce gesticolando con le mani.

-"Scemo io?Sei tu ad essere arrivata qui,presentandoti come la ragazza che mi aiuterà." iniziai -"Aspetta,tu sei quel tipo di cui parlava il capo?" finii.

-"Si ma non sono "quel tipo",sono una donna,se non te ne fossi accorto" ghigna.

-"Me ne sono accorto eccome." dico squadrandola dalla testa fino ai piedi.

Capelli biondi, occhi verdi in cui puoi affogarci, fisico bestiale, culo magnifico, tette da sogno.

-"Ci sarà da divertirsi."sussurro talmente forte che sicuramente mi avrà sentito.

Ma infondo cosa me ne importa?