Capitolo 1.

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LA STORIA È IN FASE DI CORREZIONE E IN ALCUNI PUNTI D'AGGIORNAMENTO.ABBIATE PAZIENZA MA ERRARE È UMANO
(Non fermatevi all'apparenza.)

Luke's Pov

Sono le 05:00 puntuali quando la sveglia inizia a suonare.

Maledico chi l'ha inventata e la scaravento per aria, facendola sbattere contro il muro bianco della mia stanza.

Sono Luke.Luke Lerman, ho 21 anni e mi piace definirmi un cattivo ragazzo.Sembra strano ma è il modo in cui tutti mi definiscono e,a mio parere,rispecchia perfettamente la realtà.

Faccio parte dell'organizzazione criminale più potente di Londra e per questo quasi tutti,tranne i miei "amici" e compagni di lavoro stanno alla larga da me.Alla gente non piace cacciarsi nei guai.

Mi alzo dal letto e cammino scalzo per la stanza alla ricerca delle pantofole che a quanto pare di rivela una ricerca inutile.

Esco dalla stanza sospirando sconfitto e vado in cucina cercando di realizzare gli oggetti presenti nel salotto.Sono ancora mezzo addormentato se vogliamo essere sinceri.

L'appartamento in cui vivo è situato in una zona tranquilla,che,visto il mio carattere non mi si addice.

Accendo i fornelli e verso un pó di latte nel pentolino, poi lo sistemo sul piano cottura.

È ancora buio, ma centinaia di stelle accompagnate da una luna piena più gialla che mai,illuminano un pó le case dei vicini e anche le strade del quartiere.

Nel frattempo metto a caso una tovaglia sul tavolo e dopo circa cinque minuti verso il latte nella tazza.

Lo bevo lentamente incantandomi a vedere il fumo che esce dalla tazza.È abbastanza caldo in tal modo da riscaldare le mie mani al contantto con l'oggetto contenente il liquido.

Dopo aver finito di berlo poso quest'ultima nel lavello e la sciacquo.

Ha iniziato a piovere,non ne sono sorpreso visto che le condizioni meteorologiche londinesi sono sempre le solite tranne qualche giorno in cui si fa' vedere il sole.Non riesco a credere che pochi minuti fa' splendeva la luna e ora quasi diluvia, mha.

Vado in bagno e mi faccio una doccia il più velocemente possibile .Mi asciugo e prendo i vestiti,indosso un jeans scuro, una maglietta nera e il mio amato giubbino di pelle.

È presto ma ho un impegno importante.

Inizia a squillare il cellulare, lo prendo e premo sulla cornetta verde senza vedere chi è.

-"Pronto?." dico a voce bassa.

-"Sono il capo." quasi urla,dandomi ai nervi.Odio quel pezzo di merda.

-"Oh buongiorno, Tommy." affermo.

Tommy Jackson è il capo dell'organizzazione.

Ha una quarantina d'anni, capelli quasi completamente bianchi e mossi, robusto e basso.

-"FRA QUANTO ARRIVA?LO SA BENE CHE DOBBIAMO ESSERE PRECISI IN QUESTE SITUAZIONI.", alza di nuovo la voce.

-"Sto arrivando." annuncio.

Stacco la chiamata e infilo il cellulare in tasca tirando verso l'alto la cerniera.

Spengo le luci e esco dell'appartamento assicurandomi di aver chiuso la porta.

Scendo velocemente le scale, entro in macchina e sfreccio sulla strada dirigendomi verso la mia meta.

Il nostro rifugio.

Dirty Pact.Where stories live. Discover now