Capitolo 2.

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Luke's Pov

Parcheggio l'auto nel garage del "rifugio" e scendo.

Mi affretto ad entrare visto che fa' un freddo cane.La temperatura è molto rigida soprattutto all'alba.

-"Ti avevo detto di non tardare." mi rimprovera in modo scontroso,sembrava essersi innervosito.

-"Ma sono arrivato puntuale.Sono le 05:30." dico guardandolo male.

-"Potevi anche anticiparti." punta gli occhi sul computer, prima di parlare.

Ma questo è scemo? Prima dice che ho fatto tardi e poi che potevo anticiparmi? Boh, mi ha mandato completamente in tilt questo figlio di putt-

-"Luke!" urla facendomi quasi saltare dallo spavento.

-"Si?" rispondo.

-"Cosa stai aspettando? Sbrigati, vai al parcheggio della fabbrica abbandonata in periferia, tra una mezz'ora dovrebbe arrivare un carico di droga." ordina e per poco non gli sputo in faccia,mi da ai nervi.

Annuisco e vado in una piccola stanza dove c'è il giubbotto anti-proiettili e la pistola.Ho usato questi oggetti migliaia di volte tanto da poterli usare anche ad occhi chiusi.

Metto tutto e sistemo la pistola al lato dei pantaloni e la ricopro con la felpa.Fa freddo,certo che potrebbero accendere tipo una stufa a gas per riscaldare l'ambiente, no? Tanto sono solo due stanze.

Esco e saluto gli ''amici'' che nel frattempo sono arrivati.Mi hanno accolto nel miglior modo dal primo giorno in cui entrai a far parte nel "clan".

Nel frattempo entro nel veicolo e parto dirigendomi verso la fabbrica abbandonata.

-

Accendo una sigaretta e cerco di nascondere i pacchi di droga.

Se mi fermano per la strada vado dritto in carcere, ma si sa, non sono un tipo così tanto stupido.

Ah, riguardo al compito assegnato dal capo è stato un vero e proprio spasso.Ho prima colpito,senza problemi,i due ragazzi che sorvegliavano il furgone,poi il ragazzo alla guida.

Fortunatamente non sono arrivati quelli dell'organizzazione rivale altrimenti si sarebbe messa male.

Premo il piede sull'acceleratore e vado più veloce possibile.

-"Ecco a lei." dico buttando uno ad uno i pacchi di stupefacenti sul tavolo di legno rovinato.

-"Mhh, bene.Puó andare."apre un pacco, ne versa un pó su un pezzo di carta.Prende una banconota e l'avvolge per poi inspirare la polvere.

Vedo i suoi occhi diventare cupi.

Senza pensarci molto esco e cammino verso la mia auto.

Si, sono un criminale ma fino ad ora non ho fatto uso di queste sostanze.

Sono entrato in quell'organizzazione per sbaglio.Ma al destino non si può comandare.

Apro la porta ed entro nel mio appartamento; accendo la tv e mi butto sul divano addormentandomi su' di esso poco dopo.

-

Mi sveglio grazie all'insistente rumore della pioggia.

Sbuffo e sbatto piu volte le palpebre cercando di abituarmi alla luce fioca della lampada posizionata al fianco al divano.

L'orologio segna le 13:00 puntuali, l'ora di pranzo.

Visto che non ho molta fame mi faccio solamente un panino.Lo mangio e butto il fazzoletto dalla finestra.

Sono terribilmente stanco quindi decido di andare di nuovo a dormire ma a quanto pare la mia decisione viene infranta dalla vibrazione del cellulare.

L'afferro e leggo il nome del capo sul display.E ora cosa cazzo vuole?

Dirty Pact.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora