26- Toxic Dad

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Nel giro di due giorni sono successe tre cose che mi hanno sconvolto, tutte in ordine crescendo, il quale mi ha portato dove sono ora, ma a quello ci arriveremo più tardi.

Numero uno; Calum e Rebecca dopo quasi due anni di odio reciproco sono tornati nella stagione degli amori, sorprendente, livello di shock; 2 su 10
Numero due; Michael si è rivelato essere una drag queen dopo anni che lo conoscevo, incredibile, livello di shock; 5 su 10
Numero tre; la ragazza che ho trovato in un'isola sperduta, ragazza con il potere magico di illuminarsi e far volare cose, si è rivelata essere un' assassina spietata e ora proprietà del governo australiano e probabilmente mondiale. Livello di shock: 11 su 10

Torniamo dunque al presente, ovvero a me, sotto la doccia, da qualcosa come venti minuti, la ragazza che stavo per baciare meno di settanta ore fa, non solo ha ucciso delle persone, ma era pronta a farlo di nuovo, con noi.
Con me.

Lascio scivolare l'acqua calda sul mio corpo nudo e stanco mentre il mio cervello continua a pensare a come il tutto sia successo, a quando sia successo e al perché.

Ma un pensiero o meglio un'emozione sovrasta il tutto, ovvero il dolore.

Mi sono fidato di una ragazza sconosciuta, è entrata nella mia vita di fretta, si è fatta volere bene e per tutto questo tempo non ha fatto altro che mentire, non solo agli altri o a Luke, ma anche a me, colui che in teoria aveva detto che le piaceva.

"Sei per caso il figlio di un miliardario?" Mi urla Michael bussando alla porta del bagno ed io mi riscuoto per poi fermare l'acqua.

"No?" Chiedo confuso e lui apre la porta.

"Allora smetti di sprecare acqua calda come se potessimo permettercela" Dice scocciato per lanciarmi un asciugamano che io afferro al volo per poi legarmelo in vita uscendo dal box doccia.

"Ho parlato con Luke" Inizia il ragazzo guardandomi ed io annuisco.

"Sì, ho evitato le sue chiamate" Rispondo oltrepassando il mio amico per andare verso camera mia.

"Ha detto che l'hanno rinchiusa in un laboratorio di massima sicurezza, inizieranno a fare degli esperimenti su di lei da lunedì" Mi informa ed io annuisco.

"Non sta facendo alcuna resistenza" Continua ed io rimango in silenzio.

"Okay, vado a studiare" Rispondo facendo finta di essere disinteressato per poi sbattergli la porta in faccia.

Mi siedo sul mio letto portandomi la testa fra le mani per poi sospirare amaramente, perché sta succedendo a me?
Perché continuo a pensarci?
 Ormai è un problema del governo non mio, ha quasi tentato di uccidermi, voleva farmi morire come tutte le altre persone.

Alzo gli occhi verso la mia scrivania quando sento un piccolo ringhio e incrocio lo sguardo con Puru il quale è seduto sui miei libri con uno sguardo triste, quando il governo ha sequestrato Mahinete buttandola con forza in un camion blindato o non so cosa, non hanno preso il suo gatto, per quanto abbia combattuto e corso per seguire la sua padrona non l'hanno mai fatto avvicinare a lei.

E si da il caso che io abbia un cuore, e questo animale non può rimanere libero per le strade di Sydney, dunque l'ho preso io.

"Non sta opponendo resistenza" Spiego al fossa il quale rimane ovviamente in silenzio.

"Però è giusto così, deve rimanere dove è a vita, ferirebbe altri" Dico io e il fossa abbassa lo sguardo scuotendo la testa.

"Te sei poco imparziale" Rispondo per poi lasciarmi cadere nel letto.

Rimango in silenzio per poi sentire di nuovo il fastidioso rumore del mio cellulare squillare, lo so ho capito, è in cella, le faranno esperimenti, non c'è bisogno di insistere Luke.

Sbuffo quando il telefono non smette di suonare pronto a spegnerlo per poi notare il fossa saltare verso di me e atterrare sul dispositivo accettando la chiamata.

MAHINETE// Ashton IrwinWhere stories live. Discover now