8- Training a mad dog

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Non posso considerarmi una persona che ha subito drammi infantili.

Mia madre lavorava come redattrice in un giornale non troppo conosciuto avendo comunque una buona paga e abbastanza tempo per stare con me, mio padre invece aveva un impiego come insegnante di storia ad un liceo al quale ho deciso fortemente di evitare per non affrontare imbarazzanti scene padre e figlio a scuola.

Non ho fratelli né sorelle, insomma diciamo che ho sempre avuto quasi tutto, non troppo per viziarmi ma neanche poco per lasciarmi piangere sulle mancanze. Un'infanzia normalissima direi.

A parte per un singolo, minuscolo, logorante e tartassante buco nero che i miei genitori hanno provocato e che ha lasciato il piccolo Ashton piangere più e più Natali e compleanni.


La mancanza di Potato.

Se vi steste chiedendo chi diamine o cosa è un Potato? Beh, lasciatemi illustrare a voi il mio dramma infantile, dunque sedetevi e tenete a portato di mano dei fazzoletti con minimo tre strati perché questo potrebbe sconvolgervi e ridurvi in fontane ambulanti peggio di alcune storie di Nicholas Sparks.

Bene, per coloro che ancora sono qui, quando avevo non più di sei anni, i miei genitori forse per il gusto di vedere loro figlio soffrire malamente, mi portarono in un negozio di animali, uno di quelli con le pareti color carta da zucchero e i disegni dei cuccioli cerca amici in grado di darti felicità.
Dentro quel posto io ero il bambino più felice della terra, c'erano tanti piccoli roditori, c'erano gli insetti che per un ragazzino erano molto affascinanti, ora uccido ogni cosa inferiore ai tre centimetri, c'erano i pesciolini ma soprattuto, infondo al locale, dietro una porta che ricordo perfettamente dello stesso colore della tuta di Goku, proprio lì dietro, c'erano quattro cuccioli di labrador.

E lì mi innamorai per la prima volta.

Tra quei quattro cuccioli saltellanti e scodinzolanti, uno era meno attivo, era ciccione, goffo, accanto alla ciotola del cibo e assonnato, in poche parole la mia versione canina, e nel momento in cui quel cucciolo senza alcun talento o dote particolare mi ha guardato è stato amore.
Ora, secondo voi? Uno dei miei genitori ha accontentato il loro pargoletto comprando quella bestiolina da dieci chili?

Assolutamente no.


Chiesi Potato ogni anno, giorno, mese ,secondo della mia infanzia, anche se ormai quel cane cresceva e probabilmente era già stato adottato, per me, Potato era mio di diritto, ma i miei genitori usavano sempre la stessa frase; Se non riesci neanche a essere responsabile per te stesso come puoi essere responsabile di un cane?

Ora premiamo avanti veloce in questa vita piena di rimpianti e arriviamo a questo momento, in cui ho superato i vent'anni, vivo senza i miei genitori a esattamente cento chilometri da loro, frequento una facoltà abbastanza complicata e ancora qualche volta sogno Potato, ora pausa.


Iniziamo le votazioni, secondo voi, nonostante tutti questi anni quanto sarò diventato responsabile e soprattuto in grado di addomesticare e prendermi la responsabilità di una ragazzina indigena e del suo animale?

"Come diamine si cuoce del riso?" Urlo mentre tengo in mano il pacchetto di carta nera pieno di riso che ho comprato questo pomeriggio, non so cosa possa mangiare quella ragazza, probabilmente tutto, ed il riso mi è sembrata una cosa abbastanza asiatica da proporle.


"Cerca su WikiHow" Risponde Michael mentre guarda il suo telefono scocciato dal mio urlare e sbattere le pentole avanti ed indietro.

"Ma il professore quando viene a prendere la ragazza urlante?" Chiede il ragazzo dai capelli colorati alzando i suoi occhi verdi verso di me ed io mi mordo il labbro prima di sorridere leggermente mentre Michael mi guarda male riconoscendo il sorriso da; Ho qualcosa non piacevole da dirti.


MAHINETE// Ashton IrwinWhere stories live. Discover now