MAHINETE// Ashton Irwin

12- Don't growl at my silk epil

"Non è una prostituta" Dico a Rebecca la quale con una spazzola in mano sta cantando Pretty Woman ruotando i suoi fianchi a ritmo e imitando il cantante alla perfezione, da quando guarda RuPaul's Drag Race il lip-sync è diventato il suo talento.

"Pretty woman, walkin' down the street
Pretty woman the kind I like to meet
Pretty woman I don't believe you, you're not the truth.... no dai quello è il mio microfono" Si lamenta nel momento in cui le strappo dalle mani la spazzola guardandola male.

"Sei un guasta feste Ashton, ti preferivo quando eri divertente come una volta" Dice lei alzando gli occhi e ripentendo la frase che spesso usa contro di me.

Io e lei ci siamo conosciuti quando avevo diciannove anni e lei era ancora la ragazza di Calum, quella che poche volte si degnava di venire ai nostri incontri tra amici perché era troppo timida, ricordo che per lei ero quello divertente e spericolato e anche leggermente stupido, ma la gente cambia.

"E io ti preferivo quando eri ancora timida e dolce con me" Dico io in risposta e Rebecca mi lancia uno sguardo di odio pronta a ribattere ma prima che possa farlo una piccola risata alle nostre spalle ci blocca.

Entrambi ci giriamo notando Mahinete ancora seduta sul tavolo che ci guarda divertita per i nostri bisticci.

"Lei capisce?" Chiede Rebecca confusa ed io spalanco gli occhi e Mahinete mi guarda implorandomi con i suoi occhi nocciola di tacere e di mantenere il segreto.

"No, probabilmente le fa ridere il fatto che tu assomigli ad una scimmia ogni volta e corrucci la fronte" Dico io ridendo della ragazza la quale mi schiaffeggia il braccio offesa prima di avvicinarsi all'indigena.

Mahinete indietreggia pian piano nel momento in cui Rebecca osserva le gambe della ragazza, il volto e i suoi vestiti per poi passare la lingua sulle sue labbra pensando come sistemare la situazione e specialmente come mettere fine a questa essenza di morte mista a frutta marcia e ammuffita che l'indigena porta con se e lascia per tutta casa.

"Io inizierei con una doccia" Dice poi lei girandosi verso di me ed io annuisco così Rebecca cerca di afferrare la mano della ragazza pelosa, la quale le ringhia indicandole di allontanarsi da lei.

Rebecca indietreggia immediatamente ricevendo il messaggio, osservo la scena un istante prima di avanzare lentamente appoggiando una mano sulla schiena della mia coinquilina spingendola verso Mahinete per poi guardare l'indigena negli occhi annuendo dolcemente facendole capire senza parole che va tutto bene e che nessuno vuole farle del male.

"Non avere paura, non ha ancora morso nessuno" Dico poi a Rebecca la quale si gira velocemente verso di me con uno sguardo infastidito per poi riprovare a chiamare Mahinete che questa volta decide di acconsentire.

Osservo l'indigena mentre salta giù dal tavolo atterrando al suolo con una grazia da ballerina per poi guardare Rebecca la quale lentamente si sta dirigendo nel nostro unico bagno per provare a lavarla, visto che non penso abbia confidenza con questa tecnologia o con l'igiene in generale.

"Cosa volere farmi?" Mi sussurra Mahinete accertandosi di non essere sentita dalla mia coinquilina continuando a guardare male la stanza illuminata da Rebecca.
"Pulirti" Dico io alzando le spalle e lei deglutisce spaventata.
"Io non volere" Dice poi indietreggiando ed io ridacchio.
"Ma noi tutti sì, andiamo" Dico poi oltrepassandola e la ragazza stringe i pugni mordendosi il labbro per poi cominciare a fare piccoli passi con i suoi piedi nudi fino a raggiungere il bagno.

"Ho messo l'acqua non troppo fredda ma neanche bollente, non voglio che si spaventi" Dice Rebecca testando l'acqua con le sue lunghe dita magre, le sorrido apprezzando il suo gesto e sono pronto per dire a Mahinete di spogliarsi ma quando mi giro verso di lei la trovo già nuda con i suoi vestiti al suolo e i suoi lunghi capelli lasciati cadere sul suo petto abbronzato.
I miei occhi si incastonano con i suoi mentre osserva le mie reazioni ed io sussulto per poi scuotere la testa.