Somebody to you

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Lo sguardo era concentrato sul soffitto, quante cose puoi vedere nel bianco? O nel nero. Hayley le stava guardando tutte, nel bianco le sue imprese risaltavano ancora di più. I suoi errori erano sottolineati dalle crepe che segnavano l'intonaco, rovinato dagli anni. Come lei, solo che a lei erano i mesi a rovinarla, i minuti, i secondi. Erano le cose successe in quei secondi che la segnavano.

Gli occhi azzurri e umidi sbattevano facendo incontrare più volte le palpebre, le ciglia si sfioravano tra loro creando un contatto fine. La bocca schiusa da cui usciva l'ossigeno a sbuffi, teneva il tempo dei suoi respiri. I suoi ricordi scanditi dai suoi polmoni. Si dilatavano per poi liberarsi in un altro momento. Chiuse gli occhi.

Il bianco le stava dando alla testa.

Si alzò dal letto prima di osservare la sua camera, aveva bisogno del nero, dell'incerto. Voleva essere incerta su tutto, sui suoi sentimenti.

Aprì l'anta dell'armadio prima di chiudersela alle spalle, una camicietta appesa le sfiorava il viso, con cautela si abbassò sedendosi contro il legno lavorato.

Le gambe erano strette al suo petto mentre i piedi si incrociavano tra loro. Il fiato si era appesantito, diventando più caldo mentre appoggiò la guancia contro un cappotto, era di Evie. Ne riconosceva il profumo.

Chiuse gli occhi ma, in tutto quel nero, le parole di sua madre non facevano che essere piú chiare e nette.

"Vai in Inghilterra."

Un leggero rumore colpì l'anta. Hayley spalancò gli occhi sfiorando lo strato di legno che la divideva dal mondo esterno. Premette più forte aprendo l'anta.

-Hayley.-

La figura di sua sorella torreggiava su di lei, anche da quella fessura sembrava perfetta.

-Vuoi uscire?- chiese sussurrando.

Hayley scosse la testa, in quel mondo non voleva piú starci.

Evie sorrise.

-Allora posso entrare io?-

La bionda scostò il cappotto creando un piccolo buco davanti a lei dove Evie ci scivolò dentro. Le loro gambe si toccacano.

-Non vuoi andare vero?- la bruna aveva la voce bassa e quasi preoccupata.

Hayley fece scivolare un leggero -No.- contro il suo palato.

-È per lui vero?-

Hayley rimase impassibile. Anche se l'oscurità l'abbracciava come una vecchia amica poteva vedere gli occhi ombrosi si Evie. Lei aveva sempre ragione.

-Come si chiama? Luke?- le chiese.

Hayley si risvegliò. Avrebbe dovuto arrabbiarsi e urlare 'no', dire che era Ashton il ragazzo che ci teneva a lei ma, non poteva, dentro a quell'armadio, con sua sorella, non poteva mentire.

-Come fai a saperlo?- si lasció sfuggire presa dalla curiosità. Appoggiò di nuovo il viso contro il cappotto.

-L'avevo visto in giro, e l'altra mattina era davanti a casa nostra.- ghignò.

-Davvero?- chiese stupita. Quando sentì un -Si.- stirato non potè che sorridere al pensiero.

Era bello che lui pensasse ancora a lei ogni tanto, come faceva Hayley.

-Lo so che non vuoi andare, ma sarà per poco. Un mese neanche.-

La bionda scosse la testa.

-Non voglio.- sussurrò. -Non voglio andarmene.-

DisconnectWhere stories live. Discover now