Half

56.9K 2.9K 1K
                                    

Ryan guardava fuori dalla finestra, le nuvole stavano arrivando, la tempesta era all'inizio e sapeva che sarebbe finita male. Ma semplicemente non poteva non dirglielo, non poteva guardarla soffrire, voleva aiutarla e aprirle gli occhi. Lei li aveva tenuti chiusi per troppo tempo, incollati tra loro con bugie e tradimenti. Ma ora, che ci vedeva di nuovo, osservava il mondo intorno a se. Imparava dai propri errori.

Come anche Calum aveva fatto e come insieme avevano deciso di affrontarlo. Per un bene più grande di loro. Per un amore ancora inesistente e per una speranza spezzata dalla nascita.

-Ryan.- la richiamò Hayley.

Si girò verso il centro della stanza. Per lei lo avrebbe fatto, per quegli occhi azzurri che non dovevano essere spenti, mai. Per quei capelli biondi che mai sarebbero diventati cenere.

-Cosa succede?- Chiese ancora confusa. Queste situazioni non sapeva mai come affrontarle.

-Io e Calum ci siamo conosciuti l'anno scorso.- Iniziò Ryan, un sorriso amaro le solleticò le labbra mentre guardava Hayley sedersi sul letto a labbra schiuse.

-Io uscivo con i ragazzi più grandi, loro mi facevano bere e io non sapevo che fare. Ero persa. A 14 anni nessuno dovrebbe esserlo.- continuò

Posò lo sguardo in basso, a ripescare quei ricordi provava vergogna.

-Era la prima volta che vedevo un ragazzo come lui allo Yell, sembrava quasi diverso da tutto quello che ci circondava. E lui aveva visto me, e mi aveva avuta, così diventai il suo Yell. Lui mi ha fatto la cicatrice.-

Ryan fece mezzo giro su se stessa non alzando lo sguardo, non voleva vedere gli occhi di Hayley in quel momento. Si indicò il piccolo cerchiolino che aveva sulla spalla, poteva ancora sentirlo bruciare.

-Ho sofferto tanto, ho rischiato la vita e ho rischiato di perdere il mio cuore. Lo Yell mi ha distrutta.-

Sentì i passi di Hayley farsi più vicini.

-Lo Yell? Cos'è? Di cosa stai parlando?- domandò corrugando la fronte.

Ryan sorrise istericamente mentre delle lacrime gli inumidivano la guance, non se ne accorse.

-Il gioco dove uno vince e tutti perdono,- inspirò - dove uno perde e tutti gli altri vincono.-

Hayley scosse la testa passandosi le mani sul viso straziato. Ryan tornò a parlare.

-I partecipanti scelgono le proprie ragazze, che devono gareggiare con loro. "Uno vince e tutti perdono", perchè solo il primo classificato prende il premio che non tutti devono perforza dare. "Tutti vincono e uno solo perde", ovvero che solo l'ultimo classificato deve dare per forza il premio al primo. Gli altri possono scegliere.-

La bionda fece un passo indietro, due, tre fino a toccare la porta della camera di Ryan. La luce era sparita e quando la mora sputó:

-Il premio? Le ragazze.-

Hayley si ritrovò nel mezzo dell'oscurità.

Alzò lo sguardo verso Ryan.

-Lui voleva portarmi li vero?-

Ryan la guardò senza dire niente.

-Vero?-

Urlò esasperata. La sua pedina si stava sgretolando contro lo spessore di plastica del campo da gioco.

Si portò una mano sul petto stringendo la stoffa della felpa in un pugno di ferro.

-A Luke è sempre piaciuto giocare.-

Sussurrò tra se. Rendendosi conto della verità che la circondava. Era partita, l'oscurita l'aveva inghiottita e nessuno l'avrebbe più riportata indietro.

Si alzò di scatto aprendo la porta e sbattendola dietro di se, solo in quel momento Ryan si accorse di quello che aveva fatto.

----

Tirò un pugno contro le mattonelle del muretto e urlò quando una goccia d'acqua si depositò sulla sua fronte. La pioggia si fece più fitta e in quella strada deserta non voleva che sparire o forse essere visto. Non sapeva cosa voleva.

Mai.

Urlò più forte verso le nuvole nere sopra di lui mentre un tuono accompagnò il suo dolore. Coprendo con il suono un altro urlo che lasciò le sue labbra isteriche.
Il suo sguardo vagava in ogni direzione.

Poi, la vide, occhi più scuri della notte lo guardavano da lontano. Voleva solo quelli in quel momento. Le corse in contro ma quando la vide fare dei passi indietro si fermò. L'aveva trovato.

-Hayley.-  Disse, quelle lettere usciro dalle sue labbra come vento. Il modo in cui faceva scivolare la "L" contro il palato poteva incantare chiunque.

-Mi hai mentito.-  Disse lei premendo le mani sul petto bagnato del ragazzo, cercando di fargli del male.
Aveva iniziato a piovere.

-Mi hai usato.- Lo spinse ancora mentre urlava, i capelli biondi le ricadevano sulla fronte mentre sbuffava rabbia dalla bocca schiusa.

-Mi hai tradito.- urlò ancora. Era una furia.

Quando lui cercò di bloccarle i polsi lei alzò la mano verso l'alto e colpì violentemente la guancia di Luke. Non disse niente, se lo meritava. Così, stette in silenzio mentre il bruciore della sua guancia scompariva lentamente.

Cosa che il dolore non avrebbe fatto.
Aveva quasi paura a guardarla negli occhi, era la prima volta che la vedeva così...disperata.
Sembrava una pazza, con le ciocche bagnate che si appiccicavano al viso, il trucco sbavato e i vestiti bagnati. Stava diluviando.

-Sai cosa? Avevi ragione.- Sentenziò lei serrando la mascella.
Lui ascoltò, senza dire niente.
Ormai Hayley sapeva tutto.

-Mi hai spezzato il cuore, ma non pensavo facesse così male.- la frase sfumò in un sussurro quasi udibile.

Gli ultimi sguardi, e lui lo sapeva che lo sarebbero satati. Ne aveva la certezza, ma non riusciva a muoversi. La guardava come se volesse ricordare ogni dettaglio.

La sua pelle, che in inverno diventava più rosea e delle linee che si formavano ai lati delle labbra quando sorrideva. Ricordava di quando nascondeva i sorrisi della sciarpa di lana. I suoi occhi.

Cristo.

Quel colore che cambia con il tempo. Con l'umore. E' equilibrato. Unico. E importante. Guardava i suoi capelli, come li ordinava dietro alle orechie. Ricordava i suoi gemiti leggeri e immaginava quelli che avrebbe potuto fare.

Per la prima volta Luke si accorse di aver visto qualcuno. Di averlo osservato e compreso. Lei glielo aveva insegnato involontariamente.
Ma, forse, era troppo tardi.

-Hai vinto.- sputò Hayley.

E il fulmine squarciò il cielo scuro di Baltimora.

----

Tirai su la candela che avevo fatto cadere accidentalmente, il mio respiro era forte mentre passavo lo sguardo dalla foto ad Hayley. Quest'ultima mi guardava, curiosa.

La foto che tenevo fra le dita sottili la ritraeva qualche anno prima, le mani della bionda della foto erano strette al collo di una ragazza poco più bassa di lei. Quest'ultima guardava dritto davanti a se.

-Eri bellissima.- le dissi.

Le si nascose dietro un sorriso imbarazzato mentre si spostava una ciocca di capelli lunghi e biondi, erano diventati più chiari e il suo corpo si era alzato facendola diventare ancora più alta. Potevo vedere la tristezza nei suoi occhi, sapevo che non aveva dimenticato.

-Dopo,- biasciò -diventai vuota.-

DisconnectWhere stories live. Discover now