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-Ryan.-

La richiamò Hayley affiancandosi a lei, i corridoi erano pieni di persone ma nessuno le notava e a loro andava bene così.

-Scusa è che sono ancora un po' scossa.-

Hayley la vide portarsi una mano sotto le lenti spesse, strofinandosi un occhio poco truccato.

Si avviarono verso l'uscita, un uomo alto con una tracolla grigia e blu gli fece un segno con la testa.

Il professor David era un uomo più o meno di 50 anni, alto e longilineo.

Quando lo sorpassarono la voce della mora le arrivò in un sussurro.

-Quel gay mi ha dato 5 e adesso pretende di salutarmi con quel sorrisino?-

Hayley rise sporgendo leggermente in avanti il busto, i capelli le scivolarono sopra il petto mischiandosi al maglione grigio che indossava.

Una volta fuori Ryan alzò le mani al cielo bianco in modo teatrale.

Era un personaggio strano, come la pedina a forma di pera, era irresistibile e ti faceva sempre scappare una risata.

Nonostante si conoscessero da poco Hayley le aveva detto già tutto riguardo a Luke e Calum, Ryan era stata comprensiva sollevando l'atmosfera con una battuta sporca.

Ryan guardò il cortile per poi alzare gli occhi verso il cielo bianco.

Saltò sul proprio posto quando un cristallo di neve le si posò sulla lente destra, sciogliendosi subito.

Era rimasta solo una piccola chiazzetta trasparente e guardò attraverso essa per richiamare l'attenzione di Hayley su di se.

-Visto che sta iniziando a nevicare, io vado.-spiegò abbracciando velocemente Hayley prima di aggiungere: -Ti direi di venire con me ma so che devi andare a casa di quello psicopatico, quindi, ci vediamo domani.-

Hayley annuì tristemente e disse un leggero: -Ok-

-Solo, sta attenta.- il tono di Ryan era strano, come se volesse avvertirla di qualcosa. Le fece un cenno con la mano, per salutarla, dopo essersela passata tra le punte chiare dei capelli.

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Hayley fissava con occhi grandi la porta di legno decorata con linee geometriche davanti a se.

Era scura, sul campanello vedeva scritto.

"Hemmings. Deer".

La casa del diavolo, pensò non troppo sarcasticamente.

Calum l'aveva accompagnata lì, era stato gentile.

Hayley lo trovava pure simpatico, quando teneva le mani nelle tasche dei jeans poteva sembrare pure un ragazzo normale. A cui piacevano cose normali, come giocare a calcio.

Lui, al contrario di Luke, non si nascondeva. Era fin troppo in vista per il suo carattere solitario. Calum andava in giro parlando ad alta voce e facendosi guardare.

Bussò alla porta, sfiorandola.

Sperava vivamente che dentro non ci fosse nessuno, che Luke si fosse dimenticato.

La casa era come una qualsiasi altra casa in quel quartiere, bianca, a due piani.

Nessuno potrebbe pensare che dentro a quelle mura si nascondesse un ragazzo come lui.

Ad Hayley non piaceva avere pregiudizi, ma proprio non ci riusciva verso quegli occhi chiari.

Un ghigno divertito la richiamò al presente, aveva il labbro inferiore stretto tra i denti bianchi.

DisconnectWhere stories live. Discover now