Monster

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Guardò l'armadietto davanti a se. Il blu, una volta compatto, ora aveva delle striature sul davanti. Era di quel colore scuro, come gli occhi di Luke. Cercava un posto dove i suoi occhi potessero calmarsi e quel blu sembrava andargli contro, instigandolo.

Si girò verso la ragazza, aveva le braccia incrociate e lo sguardo basso. Le persone gli passavano in mezzo e lui neanche se ne accorgeva. Era troppo concentrato a guardarla. Voleva farla soffrire come lei stessa aveva fatto con lui.

-Ti sei divertita?- Chiese il ragazzo con un ghigno sul volto, lei lo guardò stranita. Si prese una ciocca di capelli rossi tra le dita mentre gli occhi color nocciola li faceva vagare tra la gente che occupava quel corridoio.

Luke la prese per le spalle sbattendola contro un armadietto blu, voleva farle del male. Perché lo voleva?

-Ti ho chiesto se ti sei divertita mentre ti fottevi quel bastardo.- Le sibilò in un orecchio.
Solo a dire quelle parole, mille ricordi e emozioni crescevano dentro di lui. Una rabbia quasi malata.

-Rispondi!- Urlò, ormai stanco. Lei continuava ad evitarlo.
Più lo faceva e più Luke si arrabbiava, e anche se aveva solo 17 anni faceva paura.

Le persone li guardavano.

Vedeva un cerchio di ragazzi guardarlo, e nessuno lo fermava. Qualcuno avrebbe dovuto perchè lui sapeva che se avrebbe iniziato non avrebbe finito finché la rabbia non gli avrebbe lasciato le punte dei piedi.

-Perchè non mi rispondi, eh?-

Strinse le labbra sentendo gli occhi bruciare, scosse le spalle prima di tirare uno schiaffo alla ragazza.

Stava meglio ma non era ancora abbastanza.

La distanziò dagli armadietti mentre la guardava premere una mano sulla guancia colpita. Stava piangendo e Luke provò solo riluttanza davanti a quella scena.
L'aveva tradito e, anche se sapeva che colpirla era stato sbagliato, in un certo modo di sentiva appagato.

Lei si accasciò a terra premendo i polpastrelli contro il pavimento a righe.

Solo quando la sua Converse nera colpì le costole fragili della ragazza, coricata ai suoi piedi, sentì qualcuno alle sue spalle.

Delle braccia gli circondarono il collo e il respiro già affannato divenne quasi flebile.

Riuscì a liberarsi e quando vide Derek dietro di lui, avvicinò le mani sul volto del ragazzo per colpirlo.

Lui che le aveva portato via Charlotte. L'aveva portata via allo Yell.

E poi, come un foglio di carta, si ritrovò a terra. Con lo sguardo verso il soffitto alto. La guancia gli faceva male e sapeva che nel giro di poche ore lo zigomo sarebbe diventato viola. Il freddo del pavimento contro la sua schiena agitata era quasi un solievo.

Quel solievo che svanì quando le persone intorno loro iniziarono a dire:

-Luke Hemmings picchia le ragazze.-

-Luke Hemmings picchia le ragazze.-

Ripetè Crystal guardandolo schifata.

Luke guardò Hayley a terra, aveva gli occhi appannati da un velo di delusione e tutte e due le mani contro quella maledetta guancia.

Era ritornato, il mostro, il demone, che aveva cercato di riprimere in quei due anni adesso era ritornato.

Fece dei passi indietro guardando il giardino ormai vuoto della Baltimora High School. Pieno solo di ricordi.

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