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Canzone del capitolo:
Golden- Harry Styles

Sentivo il continuo rumore dei suoi passi, era l'unico suono proveniente in quell'edificio malconcio e disabitato.

Avevo visto e rivisto la stanza per un bel po' ma non avevo ancora capito cosa fosse, l'unica cosa rassicurante era il cinguettio degli uccellini proveniente al di fuori della finestra.

Mentre per l'ennesima volta studiai le mie Converse ormai consumate, sentii dei mormorii sommessi dall'altra parte, la curiosità mi stava divorando.

Ben presto il silenzio fu rotto da vari rumori entrai immediatamente nel panico, le corde mi proibivano di muovermi.

Dopo diversi minuti riconobbi la voce alta di Christian e dal tono duro intuii fosse arrabbiato, sapevo a chi apparteneva l'altra voce e il sollievo prese il sopravvento all'udire il tono roco.

Lui era qui, era venuto a salvarmi.

Un tonfo riecheggiò in tutta la struttura e d'improvviso la porta fu battuta più volte.

"Sono qui piccola"

"Cam!" urlai sull'orlo delle lacrime.

Altre botte colpirono la porta finché si aprì con forza, Cameron riacquistò l'equilibrio e con un sorriso si avvicinò.

Posò entrambe le mani sul mio volto stampandomi un bacio sulla fronte.

"Sono qui piccola, è tutto finito" scoppiai in un fragoroso pianto trattenuto per fin troppo tempo.

Un enorme omone entrò nello stesso tempo nella stanza, con destrezza Cameron schivò il colpo del colosso mentre tentava di riacquistare l'equilibrio.

Cameron gli tirò alcuni pugni sul viso, quasi come sfiorato da una piuma apaticamente l'omone continuava a tirare pugni ma inutilmente per la goffaggine vinta dalla velocità di Cameron.

"Mi hai rotto il cazzo amico" sbottò Cameron.

Si accasciò appena e ruotando assestò un forte calcio alla bocca dell'uomo.

Stordito aprì più volte gli occhi prima di accasciarsi e perdere i sensi.

Con un coltellino da tasca tagliò le corde che mi tenevano legata, non appena fui libera, mi guardò con i suoi occhi giada mentre io ero ancora in lacrime

"Ti amo" spalancai gli occhi sorpresa e senza parole a quella confessione improvvisa e in bilico tra un pianto isterico e in una risata risposi a rimando.

"Ti amo anch'io" mordendosi il labbro inferiore per trattenersi dal sorridere, ma come sempre inutilmente, mi prese tra le braccia a mo di sposa e mi baciò velocemente le labbra.

"Tu mi ami!" ancora sorridente scosse la testa e mi portò fuori la stanza, trovai Christian per terra senza sensi ma per ciò che aveva fatto non mi sentii affatto in colpa per lui.

"È fortunato non lo uccida perché voglio evitare la galera" sbottò.

Quando uscimmo, ancora tra le sue braccia, mi strinsi meglio a lui e quasi troppo velocemente arrivammo alla Cadillac.

Guardandomi allo specchietto asciugai il mascara sciolto sotto gli occhi e ancora sorridente mi voltai verso il ragazzo che si trovava nel mio stesso stato.

"Come hai fatto a trovarmi?"

"Ho forzato un po' la leva" fece spallucce mettendo in moto.

"Mi hai salvata" ammisi continuando a guardarlo.

"Te l'ho promesso".

_________

"Hai ancora i segni" disse prendendo le mie mani e accarezzandomi i polsi segnati dalle corde.

Come To MeWhere stories live. Discover now