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Canzone del capitolo:
Amsterdam- Imagine Dragons

Mi ritrovai stesa a letto sotto le lenzuola, mi ero addormentata sulla spalla di Nate per aver fatto le ore piccole e di certo era stato lui a portarmi in camera.

Sorrisi pensandolo mentre prendendomi in braccio mi portava in camera e mi rimboccava le coperte, era così dolce.

Mi alzai lentamente per non avere eventuali giramenti di testa, mi guardai allo specchio osservando un tricheco maltrattato riflesso in esso.

Mentre attraversavo il corridoio, mi sistemai la maglia e il leggins e ,quando arrivai in cucina, la porta si aprì ed entrò Cameron.

"Ciao" lui fece un'alzata di testa ricambiando il saluto, non era una vera è propria risposta ma era meglio di niente come faceva di solito.

"Dove sono gli altri?"

"A lavoro"

"Anche Aaron?"

"Sì, anche lui" rispose buttando il borsone come suo solito.

"Sai Kara ci teneva molto a salutarti" dissi sarcasticamente ridendo.

"Non m'interessa" rispose andando in cucina e aprendo una birra.

"Perché? Eppure sembravate molto intimi" mi morsi la lingua cercando di non ridere.

"Non è vero" mi buttai sul divano accendendo la tv, lo sentii abbassarsi e il forte profumo di Cameron.

"Sei andato ad allenarti?"

"Mh, mh" mugugnò bevendo un altro sorso dalla bottiglia di vetro.

"Quando ci sarà il prossimo incontro?"

"Dovrebbe esserci domani ma dobbiamo andare alla festa di Robert"

"Robert?"

"L'avvocato per cui lavora Victoria" spiegò facendo ticchettare i vari anelli contro il vetro della birra.

"Davvero?"

"Sì, ha vinto una causa importante e ora vuole festeggiare in grande"

"Ci andremo?" si voltò a guardarmi e rimase per alcuni minuti in silenzio continuando a studiare il mio volto velocemente.

"Tu sì, io non credo proprio" disse dando di nuovo attenzione alla tv.

"Perché?"

"Quelle feste non fanno per me" cercai di immaginarlo in giacca e cravatta cominciando poi a ridere, era strano ma credevo sarebbe stato davvero bene vestito in quel modo.

"Perché ridi?" chiese sbuffando.

"Niente, niente" risposi cercando di smettere.

"Su, vieni anche tu" continuai.

"No"

"Andiamo, almeno ti divertirai un po' e farai nuove amicizie"

"Uno: a quelle feste non ti diverti ma ti annoi a morte" disse alzando l'indice.

"E due: non ho bisogno di nuove amicizie, sto bene da solo"continuò alzando il secondo dito.

"Tu non sei solo Cameron, c'è Victoria, Nate, Aaron ed io" dissi abbassando sempre di più il tono finché il "io" fu quasi impercettibile.

Lui continuò a studiarmi col suo solito cipiglio e gli occhi che si muovevano velocemente e attentamente, mi morsi il labbro inferiore e mi voltai non riuscendo a reggere il suo sguardo.

Come To MeWhere stories live. Discover now