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Canzone del capitolo:            
Renegade- X Ambassadors

Il profumo della pizza invase la cucina, Victoria ed io decidemmo di prepararne una visto che i ragazzi erano stanchi della sua cucina vegetariana.

Mentre mi pulivo le mani dall'impasto rimasto attaccato sentii qualcuno contro la mia spalla.

Alzai lo sguardo trovando Cameron prendere un bicchiere con una facilità innata, il completo contrario di me che dovevo sforzarmi sulle punte e fare salti mortali essendo troppo bassa.

Si allontanò e aprì il frigo cacciando dell'acqua, se ne versò un po' nel bicchiere e la cominciò a bere sedendosi sullo sgabello.

"Come va col livido?" lui aggrottò le sopracciglia e mi guardò in silenzio, avevo imparato che quando restava in silenzio era un via libera per lasciarmi fare ciò che volevo.

Mi avvicinai e gli toccai il livido, quasi scomparso, studiandolo per bene, era sgonfio e se ne sarebbe andato presto.

"Bene, è quasi sparito, per domani sarai nuovo" dissi togliendo le mani dal suo viso.

Lui nonostante ciò continuò a fissarmi con un grande cipiglio e quei magnifici occhi verdi, Victoria si schiarì la voce facendoci voltare nella sua direzione.

"Non pensate dovremmo chiamare i ragazzi?"

"Eh sì, li chiamo io" le sorrisi allontanandomi da Cameron.

Presi il cellulare e cercai il numero di Aaron, cliccai sulla piccola icona verde e lo avvicinai all'orecchio.

"Pronto?"

"Aaron"

"Oh Joi, è successo qualcosa?"

"Ecco, vedi io e Victoria stiamo facendo la pizza e ci chiedevamo per che ora sareste tornati"

"Cavolo, la pizza!" iniziai a ridere rammentando quanto fosse goloso quel ragazzo.

"Io arrivo tra dieci minuti, credo anche Nate arriverà tra poco"

"Va bene, allora vi aspettiamo"

"Va bene, a tra poco" attaccai la chiamata e tornai in cucina dove trovai Cameron prendere il suo borsone nero.

"Dove stai andando?"

"A fare un incontro"

"Ma stamattina..."

"Stamattina sono andato ad allenarmi, un incontro non può svolgersi il mattino" spiegò come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Andai vicino a Victoria che controllava la pizza nel forno e osservai Cameron mettersi la giacca.

"Ciao" dissi e lui se ne andò senza salutare.

"Mi chiedo come tu abbia ancora la voglia di aprire un discorso mentre continua a comportarsi in quel modo" rise Victoria.

"Non lo so, forse perché so che tutti hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, no?"

"Giusto" confermò sorridendo.

"Joi, perché dopo non passi a vedere l'incontro? Aaron va tutte le volte a vederlo per scommettere perciò perché non lo accompagni?"

"Buona idea" risposi scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Pizzaaaa!" la voce di Aaron rimbombò dalle scale e si fece man mano sempre più vicina finché non spalancò la porta inspirando il profumo della cena ad occhi chiusi.

Come To MeWhere stories live. Discover now