Ember

By FDFlames

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[Fantascientifico/Distopico] 🏆VINCITRICE WATTYS 2021🏆 Serie "Ember" - Libro 1 Ember è il nuovo nome che l'u... More

Premi e Riconoscimenti
Aesthetic dei Personaggi Principali
Glossario e Pronunce
Prefazione
Mappa
Prologo I
Prologo II
Prologo III
Prologo IV
Parte I - L'Imperatore lo sa
Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto
Capitolo Nove
Capitolo Dieci
Capitolo Undici
Capitolo Dodici
Capitolo Tredici
Capitolo Quattordici
Capitolo Quindici
Capitolo Sedici
Capitolo Diciassette
Capitolo Diciotto
Capitolo Diciannove
Capitolo Venti
Capitolo Ventuno
Capitolo Ventidue
Capitolo Ventitré
Capitolo Ventiquattro
Capitolo Venticinque
Capitolo Ventisei
Capitolo Ventisette
Capitolo Ventotto
Capitolo Trenta
Capitolo Trentuno
Capitolo Trentadue
Capitolo Trentatré
Capitolo Trentaquattro
Capitolo Trentacinque
Capitolo Trentasei
Capitolo Trentasette
Capitolo Trentotto
Capitolo Trentanove
Capitolo Quaranta
Capitolo Quarantuno
Capitolo Quarantadue
Capitolo Quarantatré
Capitolo Quarantaquattro
Parte II - L'Onirico
Capitolo Quarantacinque
Capitolo Quarantasei
Capitolo Quarantasette
Capitolo Quarantotto
Capitolo Quarantanove
Capitolo Cinquanta
Capitolo Cinquantuno
Capitolo Cinquantadue
Capitolo Cinquantatré
Capitolo Cinquantaquattro
Parte III - L'Aldilà
Capitolo Cinquantacinque
Capitolo Cinquantasei
Capitolo Cinquantasette
Capitolo Cinquantotto
Capitolo Cinquantanove
Capitolo Sessanta
Capitolo Sessantuno
Epilogo
Playlist

Capitolo Ventinove

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By FDFlames

16 maggio 1579

Rozsalia sentiva la sua mente sul punto di straripare dalle preoccupazioni, e il suo cuore scoppiare dal desiderio di rivedere Solean. Nonostante se lo fossero promessi, infatti, i due non erano più riusciti a incontrarsi in sogno, e le più terribili e bizzarre ansie stavano prendendo d'assedio la mente della povera ragazza.

Se avesse perso la memoria di nuovo? Se si fosse dimenticato di lei? Se avesse incontrato un'altra? Se fosse stato ucciso? Dopotutto, l'intera storia di andare a Noomadel sarebbe benissimo potuta essere una copertura, e l'Imperatore avrebbe potuto semplicemente mandarlo a morire.

Loura le aveva detto che l'Imperatore aveva in mente di usare le due Coppie Fortunate per esplorare l'Onirico e l'Aldilà. Certo, il loro dono faceva presagire che lei e Solean sarebbero serviti per l'Onirico, ma se questa loro capacità non fosse stata poi così rara o semplicemente se l'Imperatore avesse conosciuto qualcun altro in grado di fare la stessa cosa, lei e Solean sarebbero automaticamente passati a essere la Coppia Fortunata dell'Aldilà.

Forse anche Lanes Kerol era in grado di controllare l'Onirico? Dopo tutto ciò che aveva passato, dopo tutti i peccati che aveva commesso, a Rozsalia sembrava strano che la Djabel del Dragone riuscisse anche solo a chiudere occhio, la notte.

Questi erano i pensieri che annebbiavano la sua mente, mentre gettava tutto ciò che era suo in un'enorme borsa nera, in procinto di partire. Libri, vestiti, anche alcuni viveri. Non ricordava molto del racconto di Kerol, ma ricordava abbastanza. Almeno, sapeva i nomi dei luoghi che avrebbe dovuto attraversare.

Fogad, Gejta, Herenthel, Noomadel. Il ritornello si perse tra i suoi pensieri, mentre Rozsalia fantasticava sull'aspetto dei diversi luoghi.

Fogad l'aveva già visto – il quartier generale dell'Accademia della Guerra. Edifici alti, ma tozzi, e non slanciati come i palazzi di Wedenak o del quartiere Imperiale. Blocchi di cemento armato e travi di ferro che componevano fabbricati squadrati. I più alti emettevano il fumo che l'intera città era costretta a respirare.

Fogad, Gejta, Herenthel, Noomadel. Rozsalia si chiese come avrebbe raggiunto l'uno e l'altro luogo. Kerol aveva parlato di essere stata portata in un trasporto, un fuoristrada.

Sarebbe stato meglio che Rozsalia si inventasse una qualche bugia. Un'ispezione da parte di una studentessa dell'Accademia della Guerra? No, era troppo improbabile. Se ne sarebbero accorti.

Allora, forse il metodo migliore sarebbe stato fingersi una Megert al lavoro a Gejta? Una Megert che sarebbe dovuta andare a lavorare a Noomadel? Avrebbe potuto sottrarre un'uniforme e un camice bianco dall'armadio della sorella, ma Rozsalia non sapeva nulla di scienza. Non sarebbe mai stata una Megert credibile.

Fu allora che la porta si aprì. Rozsalia non l'aveva nemmeno chiusa a chiave. Non temeva visite indesiderate. E poi, la camera della sorella era relativamente vicina, sullo stesso piano.

Si trattava proprio di Loura, infatti. Rozsalia si voltò appena, e la sua mente andò alla ricerca di una spiegazione plausibile per ciò che stava facendo. Poi, però, capì che Loura doveva essere già al corrente di ogni cosa. I suoi pensieri e i suoi intenti erano noti sia all'Alto Imperatore sia a Loura, ed entrambi la guardavano dall'alto, con quegli occhi vuoti e impenetrabili.

Rozsalia tornò a concentrarsi sugli oggetti che doveva infilare nella borsa, ordinandoli in modo da risparmiare spazio.

«Rozsa,» cominciò a dire Loura, con un mezzo sospiro, quasi annoiata dall'ennesima marachella della sorella minore, «Non partirai.» disse.

Questo fermò Rozsalia. Le parole di Loura valevano ormai tanto quanto quelle dell'Imperatore, per quanto riguardava il futuro.

Ma Loura poteva mentire, si disse Rozsalia, quindi si voltò verso di lei.

«Si vedrà.» la sfidò. Dopodiché riprese a infilare la sua roba in valigia.

«Bene, allora buonanotte e buon viaggio.» sospirò Loura, con un lieve sorriso, facendo per andarsene.

Rozsalia non capiva. Aveva appena finito di dire che non sarebbe partita.

E allora si rese conto che Loura doveva già sapere. Sapeva che quel minimo di dubbio e di senso di colpa che Rozsalia avrebbe provato per aver lasciato l'Accademia senza nemmeno salutarla, tutte le sue insicurezze, tutti i suoi dubbi, si sarebbero fatti sempre più grandi fino a opprimerla nel momento in cui avrebbe terminato di fare i bagagli.

Non sarebbe partita, lo sapeva anche lei stessa.

Si sedette sul letto, spostando la borsa da un lato, e crollò. Cominciò a singhiozzare, a piagnucolare, e presto fu impossibile fermare le lacrime.

Loura smise di fingere. Si fermò, una mano sulla maniglia della porta, e guardò i propri piedi nudi. Sua sorella stava piangendo. Non se ne sarebbe andata. Non l'avrebbe lasciata sola, nemmeno se quello fosse stato il suo destino.

Si voltò, e le venne vicino, sedendosi accanto a lei, e abbracciandola. «Sta' tranquilla, Rozsa,» sussurrò, passando una mano tra i suoi morbidi e lunghi capelli rossi.

«Come posso stare tranquilla?» ribatté lei, distaccandosi dall'abbraccio, e voltandosi a guardare la sorella. La luce dei lampioni all'esterno, che filtrava dalla finestra, faceva scintillare i suoi occhi azzurri, e le lacrime che ancora non aveva versato. «Io non sono come te. Non sono come l'Imperatore. Non conosco il futuro di tutti quanti.»

«Lo so,» la rassicurò la sorella, abbracciandola più forte, «Ma devi fidarti di me, se non vuoi vederlo con i tuoi occhi.»

«No!» si oppose vivamente Rozsalia, scuotendo la testa. Non voleva nemmeno aprire la prima pagina di quel maledetto libro.

«Tu lo incontrerai di nuovo, Rozsa.» disse Loura.

«E l'hai letto nel libro del destino?» chiese Rozsalia, sicura di conoscere già la risposta, sbagliando.

«No.» rispose infatti Loura, sincera, «Me lo sento.»

Le lacrime minacciarono di rigare di nuovo il viso di Rozsalia, ma Loura le sorrise, e la sorella minore, finalmente, ricambiò l'abbraccio.

Si sentì colpevole per ciò che le aveva detto prima. Era stata prevenuta, proprio come quella sera, nei giardini, quando Loura aveva appena rivelato a lei e agli altri dell'esistenza del libro del destino, che aveva tenuto nascosta per settimane. Per quanto conoscere il futuro la rendesse simile all'Imperatore, Loura non era come lui, e Rozsalia non aveva motivo di temere che la sorella le facesse del male.

«Non riesci a sognarlo, non è così?» chiese Loura, delicata.

Rozsalia annuì, asciugandosi gli occhi con una manica della camicia da notte, «Era un altro incubo. La casa—»

«Non ho bisogno di sentirtelo dire, Rozsa,» la rassicurò la sorella, per non costringerla a rivivere quel sogno per raccontarglielo, e per non riviverlo lei stessa.

«Solean era lì.» continuò comunque Rozsalia, i suoi occhi persi nell'oscurità della camera, rivolti verso il letto di lui, ora vuoto.

Loura si stupì, e la lasciò continuare. «Ma non era lui. C'era qualcosa di strano, nel Solean che ho visto.»

«Deve essere stato soltanto un tuo desiderio che ha preso forma.» disse Loura, per poi scherzare, «Sai, forse per te è strano, ma quando io sogno una persona, questa ha sognato tutt'altro.»

Rozsalia annuì, senza però riuscire a sorridere. «Lo so, ma il fatto di vederlo... Voglio dire, di vedere quel suo doppione, quel suo falso, quel suo impostore...» cercò le parole, «Questa è una tortura ancora peggiore del non incontrarlo affatto.»

Si voltò verso la sorella, rivolgendole lo sguardo per una frazione di secondo, prima di coprirsi gli occhi con le mani, e piegarsi in avanti, posando i gomiti sulle ginocchia, sostenendo la propria testa. Pregò che le lacrime non cadessero, ma non venne ascoltata.

Loura la abbracciò più forte.

«Non faccio altro che chiedermi dove sia, che cosa stia facendo, se sia ancora vivo,» continuò, tra i singhiozzi, mentre Loura le accarezzava la schiena e le spalle, consolandola, «Non riesco a pensare ad altro.» rivelò, scuotendo la testa nell'ennesimo, vano tentativo di allontanare il volto di Solean dai suoi pensieri.

«Loura, ti prego, aiutami.» si rivolse alla sorella, prendendole una mano, «Prima che sia troppo tardi. Prima che io impazzisca completamente.»

Loura non seppe che dire, per rassicurarla. Non l'aveva mai vista così. Non l'aveva mai sentita parlare in quel modo. Impazzire? No, Rozsalia poteva stare tranquilla. Non era questo, il suo destino. Loura lo sapeva.

«In effetti, ci sarebbe un modo, per farti stare meglio,» iniziò a dire Loura, portandosi un dito sotto il mento, riflettendo.

Il viso di Rozsalia si illuminò di speranza, una che tuttavia la giovane donna era restia ad afferrare. Non poteva essere così semplice. Rozsalia era ingenua, ma non fino a quel punto.

«Ma non ti piacerà affatto.» terminò infatti la sorella maggiore.

«Lo farò comunque.» rispose Rozsalia, ma non piena di sicurezza. Al contrario, la sua suonava più come una domanda, una la cui risposta Loura conosceva sicuramente.

«Su questo non c'è dubbio.» rispose, infatti, sciogliendosi dall'abbraccio, e avvisando la sorella che sarebbe stata subito di ritorno.

Andò in camera, e tornò con il libro del destino.

Quando lo porse a Rozsalia, lei sospirò, ma per la prima volta si rassegnò. Come aveva detto lei stessa, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio delle illusioni create dalla sua mente. Quell'incertezza, quel terrore, forse infondato. Doveva sapere come stava Solean. Doveva.

Si sedette di nuovo sul letto, usando il cuscino a mo' di schienale.

«Che cosa dice?» chiese alla sorella, ancora rifiutandosi di aprire personalmente la prima pagina.

«Dovrai cominciare a leggere questo libro da sola, Rozsa.» la avvisò Loura.

«E che cosa accadrebbe se non lo facessi?» la sfidò ancora Rozsalia, incrociando le braccia al petto, e sfoderando la sua migliore espressione imbronciata.

«Prima di tutto, avresti detto una bugia.» cominciò Loura, alludendo alle parole che la sorella aveva pronunciato poco prima. Con tutta l'insicurezza che impregnava la voce di Rozsalia, la sua restava una conferma. L'avrebbe fatto comunque.

Sarebbe stata disposta a tutto, per Solean. E ora era il momento di dimostrarlo. Era solo la prima di innumerevoli prove.

«E poi, presto o tardi, cederò questo libro a te.» rivelò Loura.

«Che cosa?» Rozsalia si tirò indietro, disgustata all'idea, «E perché?»

«Perché quello per raggiungere Solean sarà un viaggio che intraprenderai da sola.» disse Loura, «Io ti accompagnerò soltanto durante i tuoi primi passi.»

Rozsalia rimase senza sapere che dire, per qualche momento. Quindi sarebbe davvero partita. Avrebbe davvero lasciato sua sorella. Ora, quello di andarsene sembrava un pensiero tanto triste e crudele.

Ma non insensato, dovette costringersi ad ammettere.

Loura aveva ragione, e aveva ragione il suo cuore. Avrebbe fatto di tutto per Solean. Forse avrebbe fatto del male persino alla persona che le stava più vicina, se avesse potuto averlo di nuovo al suo fianco.

Ma no, si disse. Non avrebbe mai potuto amare un Solean coperto del sangue di Loura.

Alla fine, scelse di leggere il libro del destino. Forse, però, scelse non era la parola giusta.

Mentre Rozsalia sfogliava le pagine in silenzio, Loura la sentì sospirare di sollievo. Nel mentre, lei guardava fuori dalla finestra, l'orizzonte del distante quartiere Imperiale, consapevole di essere sempre più vicina al momento in cui tutti loro sarebbero stati costretti a soccombere ognuno al proprio destino.

Avrebbe pregato per sé, per Rozsalia, e per Larenc, ma non era così ingenua. Non sarebbe stata una supplica rivolta a un qualche Dio inesistente a cambiare la sua situazione. L'unico Dio al quale avrebbe potuto rivolgersi era l'Alto Imperatore, e questi non aveva di certo intenzione di cambiare le cose.

Loura rimase immobile, seduta sul letto, accanto a Rozsalia, e osservò la luna, che stava per scomparire tra le nuvole, nell'immenso telo grigio di fumo e polvere che era il cielo di Neza.

Spazio autrice

Eccoci qui, miei cari Ember!

Come le trovate le parti delle due sorelle? Vi sembrano abbastanza realistiche?

Ho i miei dubbi, più che altro perché non ho una sorella...

Detto ciò, che ne dite di Rozsalia che legge il libro del destino? Vi sembra un passo avanti o un passo indietro, nello sviluppo del suo personaggio?

Fatemi sapere cosa ne pensate e, come sempre, fatemi pure tutte le domande che volete. Se posso, rispondo senza fare spoiler.

Trivia Fact: Quella che per me sarà sempre la "colonna sonora di Solean e Rozsalia dal punto di vista di lei" è...
https://www.youtube.com/watch?v=IyjhTgs6SiQ
la canzone che trovate a questo link (se funziona).

Se non funziona, vi dico che è "Don't Ever Wake Me Up" dei per niente famosi "Eclipses for Eyes".
Vi invito a dare un'occhiata al testo, e vi giuro che il concept della nostra coppia onirica è arrivato prima che io sapessi dell'esistenza di questa canzone.

Ma a volte ci sono canzoni che sembrano fatte apposta per le storie che scriviamo e che leggiamo. E questa è semplicemente perfetta per Rozsalia.

Fatemi sapere se siete d'accordo!

F. D. Flames

Ogni immagine utilizzata appartiene al rispettivo artista.

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