Colpita da una stella 🌌...

By SethDiodoros1

244K 7.5K 930

Europa è una ragazza come le altre, solo più sfigata. Dopo il tradimento del suo ragazzo, partirà per una vac... More

Capitolo 1 - Zitella a vita
Capitolo 2 - L'incantatore di serpenti
Capitolo 3 - Niente da invidiare alle stelle
Capitolo 4 - Vedere le stelle
Capitolo 5 - È importante?
Capitolo 6 - Sono morta e non me ne sono accorta
Capitolo 7 - Le promesse le mantengo
Capitolo 8 - La parte peggiore
Capitolo 9 - L'effetto Dybala
Capitolo 10 - Zeus era un maiale!
Capitolo 11 - Nuove abitudini
Capitolo 12 - The wreck of our hearts (parte 1)
Capitolo 13 - The wreck of our hearts (parte 2)
Capitolo 15 Extra - Non affezionarsi mai
Capitolo 14 - Uno a uno, palla al centro
Capitolo 16 - Vedere nero
Capitolo 17 - Il pericolo più grande
Capitolo 18 - Noi non siamo amici
Capitolo 19 - Photoshop fa miracoli
Capitolo 20 - Questo è troppo!
Capitolo 21 - Mi piace
Capitolo 22 - Castello di carte
Capitolo 23 - Sto bene
Capitolo 24 - Shine like a star (parte 1)
Capitolo 25 - Shine like a star (parte 2)
Capitolo 26 - The night before Christmas (parte 1)
Capitolo 27 - The night before Christmas (parte 2)
Capitolo 28 - The night before Christmas (parte 3)
Capitolo 29 - Non ne vale la pena
Capitolo 30 - Vaffanculo Paulo Dybala
Capitolo 31 - Non lo nominare!
Capitolo 32 - Di follie non ne faccio più
Capitolo 33 - The hurricane (parte 1)
Capitolo 34 - The hurricane (parte 2)
Capitolo 35 - The hurricane (parte 3)
Capitolo 36 - The Nightmare
Capitolo 37 - Resta con me
Capitolo 38 - Hai vinto.
Capitolo 39 - Disordinato cronico
Capitolo 40 - Un cielo privo di stelle
Capitolo 41 - Buona vita
Capitolo 42 - Decisamente il peggio
Capitolo 43 - Ricordati chi sono
Capitolo 44 - Non ho bisogno di nessuno
Capitolo 45 - Diamond heart
Capitolo 46 - Il mondo è bello perché è vario
Capitolo 47 - Disincanto
Capitolo 48 - Roba grossa
Capitolo 49 - Sotto zuccheri
Capitolo 50 - Forse non avrei dovuto dirlo
Capitolo 51 - Sono uno stronzo ma...
Capitolo 52 - Fino in fondo
Capitolo 53 - L'apparenza inganna
Capitolo 54 - Hai il ciclo?
Capitolo 55 - Niente
Capitolo 56 - Qualcosa di cui avere paura
Capitolo 57 - Cuore spezzato
Capitolo 58 - Passerà
Capitolo 59 - Sono un idiota
Capitolo 60 - Recupereremo
Capitolo 61 - Il sapore di un addio
Capitolo 62 - Un male per un bene
Capitolo 63 - Storto
Capitolo 64 - Niente cazzate
Capitolo 65 - Capodanno (parte 1)
Capitolo 67 - Capodanno (parte 3)
Capitolo 68 - Torn
Capitolo 69 - Tre
Capitolo 70 - Responsabilità
Capitolo 71 - Tornare alle origini
Capitolo 72 - Vertigini
Capitolo 73 - Il triangolo no
Capitolo 74 - Sacrificio
Capitolo 75 - Ci sei riuscito
Capitolo 76 - Ex
Capitolo 77 - Basta
Capitolo 78 - Avanti
Capitolo 79 - Voglio
Capitolo 80 - Non basta
Capitolo 81 - L'ultima mossa
Capitolo 82 - Fino alla fine
Capitolo 83 - Let It burn
Capitolo 84 - Al cuor non si comanda
Epilogo
Extra

Capitolo 66 - Capodanno (parte 2)

2.2K 76 9
By SethDiodoros1

Paolo mi tocca con delicatezza, posso sentire a malapena i polpastrelli contro il mio braccio, non ha nemmeno il coraggio di toccarmi altrove. La tunica bianca ed oro risalta la sua carnagione abbronzata, la corona d'alloro sulla testa mette in evidenza i suoi capelli biondissimi e gli occhi blu. Sarebbe l'incarnazione di un dio se non sembrasse così stanco ed abbattuto.

<<Come stai?>> gli chiedo, cercando di rendere la nostra chiacchierata il più tranquilla possibile.

<<Devo rispondere per forza?>> borbotta, guardando altrove.

Scandaglia le coppie accanto a noi, i corpi che ci circondano e sembra abbastanza soddisfatto da portare i suoi occhi su di me. Se possibile si incupisce ancora di più, quasi volesse sprofondare e non riemergere.

<<No, non importa. Immagino avrai qualcosa da dirmi.>> esclamo, tenendo le mani rigide sulle sue spalle.

<<Io...no...scusami.>> balbetta, un po' nel panico. Allora capisco che non era sua intenzione chiedermi nulla, ha semplicemente agito d'impulso.

<<È tutto apposto Pà, un ballo non hai mai ucciso nessuno.>> cerco di tranquillizzarlo, così nervoso non lo avevo mai visto.

Paolo accenna un sorriso teso, gli occhi velati e quasi penso che si metterà a piangere. Non posso negare che mi fa male vederlo così distrutto, abbiamo passato tanto tempo insieme e anche se i sentimenti cambiano...l'affetto resta lì, nonostante tutto.

<<Non voglio rovinarti la serata, così come non volevo farti soffrire. Vorrei poterti raccontare tutto, ma...lasciamo stare. Vederti così bella stasera mi sta facendo perdere la ragione, capisco a pieno quello che ho perso e vorrei poter tornare indietro e stringerti per non lasciati andare mai.>> mormora, azzardando una carezza quasi impercettibile sul braccio nudo.

Mi sembra di guardare la sofferenza pura, e mi viene da piangere. Non so cosa lo abbia convinto a lasciarmi in un modo così brutale, a comportarsi da stronzo ma forse non è stata una sua idea, ha accettato delle condizioni, ma perché?
Lascio scivolare la mano sulla sua guancia, asciugandogli una lacrima con il pollice.

<<Non so perché hai agito così e non so perché hai deciso di spezzare una parte di me, sinceramente non me lo sarei mai aspettata. Il rispetto, la sincerità è la lealtà sono cardini fondamentali, e avevamo fatto una promessa su cui hai sputato sopra. Ti ho amato tanto, ma qualsiasi siano i motivi che ti hanno spinto a farlo, questo non cambia niente.>> dico, guardandolo bene negli occhi per essere chiara.

Posso vedere il suo turbamento e il dispiacere, ma forse se lo aspettava. Qualsiasi sia la verità dietro alla relazione tra me e i due calciatori, Paolo ha capito che non tornerei indietro. Ma pensarlo e sentirselo dire è molto diverso.

<<Io sono andata avanti, è giusto che lo faccia anche tu.>> continuo, nel momento in cui la canzone finisce.

Mi sporgo e gli lascio due baci sulle guance, nonostante tutto non voglio che il nostro rapporto si chiuda male. Finalmente abbiamo avuto l'occasione di parlarci e di mettere un punto definitivo, di questo ne sono felice. Paolo annuisce, mi stringe una mano tra le sue e improvvisamente vengo strattonata indietro.
Solo la presa del biondo mi evita una caduta clamorosa e lo strappo dello strascico.

<<Leva le mani dal mio ragazzo stronza!>> urla Francesca, agghindata con finti gioielli dalla testa ai piedi.

Tenta di mettermi le mani addosso, ma viene bloccata immediatamente sia dall'intromissione di Paolo, che mi spinge piano dietro di sé, che da una macchia nera alle spalle della matta. Raggiunge il fianco di Paolo con decisione, fulminando l'antica matrona romana, e lo riconosco subito. Il mio cuore sembra voler scoppiare da un momento all'altro.

<<Perché non ve ne andate eh? Così mi lasciate l'onore di un ballo con Europa, ed eviteremo una prima pagina sui giornali, e non parlo di quelli scandalistici.>> intima Paulo, guardando la coppia.

Paolo annuisce, prende Francesca per il gomito e la porta via. Li guardo scomparire, le spalle del biondo incurvate. Se non sta bene con quella scema perché non la lascia? Forse avrei dovuto chiederglielo, o forse no. L'ultima volta che mi sono intromessa in una relazione non è andata bene, forse è meglio farsi gli affari propri.

<<Stai bene?>> chiede subito Paulo, scrutandomi dalla testa ai piedi.

<<Non c'era bisogno del tuo intervento, ce la facevo da sola.>> rispondo, agitata. Non ho bisogno di qualcuno che mi salvi, posso farlo benissimo da sola.

<<Oh certo, e magari dovrei pure scusarmi.>> dice piccato, avvicinandosi di un passo.

Il total black gli sta da dio, inutile mentire. I capelli sembrano di una tonalità più scura, gli occhi due biglie azzurre e l'espressione gelida che sfoggia mi mette a disagio. Non mi piace essere fissata così spudoratamente, anche se si tratta di lui. Percorre la mia figura lentamente, soffermandosi in alcune parti, mentre si morde le labbra.

Senza chiedere nulla allunga una mano e la posa sul mio fianco, avvicinando il mio corpo con una spinta decisa. Il mio petto va a scontrarsi con il suo, la sua mano bollente si sposta alla base della mia schiena e comincio a respirare male. Intreccia la mano libera alla mia, ed inizia a muoversi a tempo di musica. Le note di Call you mine mi penetrano nelle orecchie e nel cuore, agitandomi ancora di più. Non poteva capitare canzone peggiore.

<<Non dovresti essere qui con me, tuo fratello ci sta guardando come se volesse prenderti e portarti via di peso o prenderti a sberle.>> gli sussurro all'orecchio, notando lo sguardo furioso del fratello. Quasi temo di prendere fuoco da un momento all'altro.

<<All'inferno...me ne occuperò a tempo debito. Ignoralo.>> ribatte, sfiorandomi il lobo con le labbra. Le preme velocemente sul collo prima di ritirarsi di scatto.

È troppo intimo.
Se qualcuno se ne accorge sono cavoli amari, e tutta la messinscena con Bernardeschi andrebbe in fumo. Uno sforzo per nulla. Così mi tiro un po' indietro, cercando di lasciare più centimetri possibili tra i nostri visi.

<<Smettila subito.>> sibilo, guardandomi intorno. Nessuno sembra prestarci particolare attenzione.

<<Non so di cosa stai parlando.>> mente serafico, accennando un sorriso pericoloso.

Un allarme mi suona nella testa, avvisandomi del pericolo. Se Paulo continua di questo passo non finirà bene, perché cederò e lo farò prima del previsto. Non voglio farlo però. La sua mano si muove piano sulla mia schiena, dannazione! Non mi renderà le cose semplici.

<<Da cosa sei vestito esattamente?>> gli domando, sperando che la smetta di provocarmi.

Paulo perde un pizzico di concentrazione, la sua mano si blocca anche se continuiamo a dondolare come due ubriachi. Guarda il mio vestito luminoso e la sua camicia nera in netto contrasto.

<<Tu sei la luce, ciò che tocchi si illumina anche solo grazie ad un sorriso. Io sono l'oscurità, un buco nero. Attiro tutto, compresa la luce, e non lascio uscire nulla.>> mi spiega, serio.

Diamine, pensa davvero di essere un fottuto buco nero! Non capisce che non è così, nonostante abbia cercato di fargli cambiare opinione su se stesso, a quanto pare non ci sono riuscita. Resto senza parole, con il bisogno di abbracciarlo e scuoterlo allo stesso tempo.

<<Pensavo fossi l'uomo nero, pronto a spaventare i bambini sotto il letto.>> dico, smorzando gli animi.

Paulo ridacchia, mi spinge di più verso di sé azzerando qualsiasi tipo di distanza. Sfiora la mezza luna sulla mia fronte e segue il profilo del naso fino alle labbra. Mi tiro indietro di botto, e senza dire niente lo lascio lì. Raggiungo la balconata, mi sento soffocare. La canzone sta terminando e appena sento ritornello decido che ne ho abbastanza, non sono una fottuta masochista.

Think about what you believe in now
Am I someone you cannot live without?
‘Cause I know I don’t wanna live without you,
Come on, let’s turn this all around
Bring it all back to that bar downtown
When you wouldn’t let me walk out on you,

You said, “Hey, whatcha doing for the rest of your life?”
And I said, “I don’t even know what I’m doing tonight”
Went from one conversation to your lips on mine
And you said, “I never regretted the day that I called you mine”
So I call you mine

Devo andarmene, lasciare questa diavolo di Isola e tornare a casa.
Nella mente rivedo il momento in cui gli ho detto di amarlo, e sento la bocca della stomaco serrarsi. Non tanto perché lui non mi ha risposto, lo so che non mi ama, quanto per la consapevolezza di aver mentito a me stessa e di aver creduto davvero che non sarebbe successo. Pensavo di essere diversa, che a me non sarebbe successo e invece sono proprio come tutte le altre, nulla di speciale e probabilmente sopravvalutata.

Mi porto le mani sul viso, non mi interessa se il trucco si rovina, ho bisogno di un attimo di pausa. Decido di anticipare la partenza a domani, non ha senso restare ancora qui, mi farebbe solo male. Mi volto e noto Berna seduto al nostro tavolo, sta parlando con Gustavo e nessuno dei due sembra contento. Il biondo serra il pugno sulla tovaglia, i muscoli in tensione ma quando si accorge di me mi guarda in modo che...che mi ricorda il senso di colpa.

<<Ah, sei qui.>>

La voce di Paulo mi fa saltare come un grillo. Me lo ritrovo al fianco, abbastanza vicini da sfiorarci ma abbastanza lontani da sembrare semplici amici che scambiano due chiacchiere. Ci appoggiamo alla balaustra e guardiamo il mare, così scuro da riportare a galla brutti ricordi. La mano del calciatore si posa sulla mia.

<<Non farlo, non tormentarti.>> dice, conoscendomi abbastanza bene da sapere cosa mi stava passando per la testa.

<<Non è facile, lo sai.>> rispondo, ritraendo la mano.

Non voglio toccarlo, non voglio nemmeno guardarlo. Il mio corpo ha imparato a riconoscere il suo, si è abituato e ora dovrà imparare a stare senza di lui, ed è meglio iniziare subito. Lo ignoro sperando che capisca l'antifona e se ne vada.

<<Perché sei scappata?>> domanda, senza desistere, anzi allunga l'indice per sfiorarmi il braccio.

<<Siamo in pubblico, dovresti smetterla.>> sibilo, ritraendomi di nuovo al suo tocco.

Paulo sgrana gli occhi, sono certa che ci sia rimasto male ma non può comportarsi come se nulla fosse. Non voglio che i giornali mi dipingano come una facile che salta da un giocatore all'altro, in più tra poco dovrò pure baciare il suo amico. Se ci penso mi sale una furia così potente che potrei distruggere qualcosa che non siano i miei sentimenti. Una sessione in palestra potrebbe essere utile.

<<Questa storia con Berna è una strozzata, dovreste darci un taglio.>> ringhia, girandosi a guardare il diretto interessato.

Mi volto anche io e mi rendo conto che sia il biondo che il fratello ci stanno guardando. Berna mi guarda bene, una domanda negli occhi e fa per alzarsi. Scuoto la testa, facendogli capire che non è necessario. Lui non sembra sicuro ma annuisce piano, poi distrae Gustavo.

<<In realtà l'unica cosa a cui dovremmo dare un taglio netto siamo noi, qualsiasi cosa siamo. Non c'è più tempo per fare finta che non ci separaremo tra poco, e non so te ma io...>> le parole mi si bloccano in gola, non riesco nemmeno ad esprimere quanto la cosa mi faccia male.

Paulo borbotta qualcosa e mi abbraccia, una mano sulla mia schiena e l'altra sulla base del collo. Le sue labbra mi sfiorano la guancia e posso sentire quanto il suo cuore batta forte, mi stupisco di come riesca a sembrare calmo e controllato quando dentro è tutta un'altra storia.

<<Per l'amor del cielo Europa, tu mi distruggi. Mi dispiace, Santo Dio, se avessi saputo che le cose sarebbero andate così non avrei mai insistito con te, mai.>> sussurra, arrabbiato con se stesso. Mi divincolo dalla sua presa con forza, la tristezza surclassata dalla delusione.

<<Ti stai pentendo? È questo che stai dicendo?>> esclamo, indignata. Lui mi guarda allarmato.

<<No! Cioè si, ma non nel modo che pensi. Non credevo che mi saresti entrata nel cuore e vederti soffrire mi fa...non so nemmeno come spiegarlo.>> si spiega, non facendomici capire niente.

<<Soffrire? Non sto soffrendo. In tutta onestà vorrei conoscerti meglio, passare più tempo con te, e te l'ho detto fin troppo chiaramente. Capisco che per te non sia lo stesso ma lo sapevo fin dall'inizio, tu non mi hai fatto nulla per cui dovrei avercela con te.>> dico, straparlando e arrossendo un po'.

<<Non ancora amore, non ancora.>> mormora, con gli occhi colmi di rammarico. Mi bacia la punta del naso e poi aggrotta le sopracciglia.

<<Aspetta...tu pensi che per me non sia lo stesso?>> esclama, stupefatto.

Ci guardiamo negli occhi, le sue mani sul mio corpo e le mie sulle sue spalle. L'emozione che gli leggo dentro è troppa, il bisogno di allungarmi e baciarlo inarrestabile. Annuisco, incapace di rispondere a voce. Mi odio per aver tirato fuori l'argomento, sentirgli dire che non mi ama, che non si avvicina neanche lontanamente a un sentimento del genere, mi farà stare davvero di merda.

<<Signori ci siamo quasi! Possiamo iniziare con il conto alla rovescia!>> urla il cantante al microfono.

Ero così distratta da non essermi accorta che fosse passato così tanto tempo. Devo trovare Berna e fare quello che va fatto per poi tornarmene in camera, così mi volto a guardare il nostro tavolo ma lo trovo vuoto. Paulo mi sta ancora fissando, sotto shock.

<<Europa...tu sei...tu sei veramente cieca.>> balbetta, emozionato.

<<Perfetto! Ci siamo! Meno 5!>> la folla urla, il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato.

Resto immobile, un pezzo di ghiaccio tra le sue dita bollenti. Paulo non sembra nemmeno accorgersi del caos, guarda me ed è come se non vedesse nient'altro. Il cuore mi batte forte, dovrei allontanarmi ma non ce la faccio.

<<Meno 4!>>

<<Tu sei la ragazza più incantevole che abbia mai incontrato.>> dice, accarezzandomi una guancia.

<<Meno 3!>>

<<E non mi pento di averti voluto conoscere, di aver passato tutta la vacanza con te, di averti baciata né di tutto il resto.>> continua, sfiorando il naso con il mio.

<<Meno 2!>>

<<Mi hai aperto gli occhi, mi hai fatto desiderare di essere una persona migliore. Le tue azioni sono guidate dai sentimenti, non da altro e questo mi ha fatto sentire strano. Io...io ti...>> si interrompe, arrossendo un pochino sulla punta delle orecchie. 

<<Meno 1!>>

Respiro a fatica, Paulo deglutisce e si avvicina così tanto che basterebbe un niente per far incontrare le nostre labbra. Cos'era che si diceva? Che baciare la persona che si ama allo scoccare della mezzanotte porti bene?

<<Io ti a...>> si blocca, aggrotta le sopracciglia e mi lascia andare bruscamente.

Barcollo indietro, instabile sui tacchi mentre un turbinio rosso fuoco si butta tra le braccia di Paulo buttandolo quasi a terra. Il calciatore prende al volo la ragazza mora, la tiene stretta e senza che dire nulla lei posa le labbra su quelle di lui. Posso vederle la lingua leccargli il labbro e mi aspetto che lui la spinga via, che le urli contro, che si spieghi. Invece risponde al bacio e per poco non vomito lì, sul pavimento.

<<BUON ANNO A TUTTI!>>

Spazio autrice: Non so bene cosa dire, il capitolo è lungo e non è stato semplice da scrivere. Europa è un 'maiunagioia' perenne poverina, e ancora non abbiamo finito. Chi sarà la tizia che si sta limonando Paulo?
Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossima 🌌⚡

Continue Reading

You'll Also Like

6K 523 37
Ilaria è una ragazza di 20 anni che non aveva mai pensato di poter trasformare la sua passione per la musica in un lavoro finché non è entrata ad Ami...
1.6M 50.1K 72
"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per d...
164K 5.3K 68
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
113K 6.2K 99
quando incontri la persona giusta poi è così difficile lasciarla andare, diventa il tuo punto di riferimento, la tua casa, il tuo tutto.