¡Mala Mía!paulo dybala

By basiqally

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Fe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football ... More

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epílogo
ringraziamenti
missing moments: 2, talking helps a lot
missing moments: 3, mira quien volviò!
missing moments: 4, quien es la otra?
missing moments: 5, concluir algo con él
missing moments: 6
missing moments: 7
missing moments: 8
missing moments: 9
missing moments:10, quella foto di noi due

missing moments: 1, no corras

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By basiqally

«Dio, Dio, Dio, Dio» ormai la mia è diventata una cantilena che ripeto mentre mi rigiro il telefono tra le mani e mi stringo nella giacca leggera che non mi protegge per nulla dal freddo torinese.

Guardo l'edificio da cui sono appena uscita e il mio sguardo corre velocemente verso la finestra del suo appartamento. Scorgo i tratti inconfondibili del suo viso, la fronte appoggiata al vetro della finestra e la mano sinistra con il braccialetto che gli ho regalato a Natale che nasconde i suoi occhi.

Sospiro, poi guardo il mio cellulare e mi decido a sbloccarlo. Guardo Paulo ancora una volta. Sposta la mano e si morde il labbro inferiore. Ha gli occhi rossi.

Andare da Lautaro sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso e io non voglio che questa storia finisca. Nahuel non sa tenersi le cose per sé e finirebbe per spifferare tutto al suo amico d'infanzia, Fede va spesso in Argentina e sta poco in Italia. L'unica soluzione è Sierra, sperando che abbia spazio per me nel suo appartamento.

«Tesoro, ciao, come va?» la sua voce allegra riscalda un po' l'ambiente gelato intorno a me e mi fa spuntare un sorriso nonostante la mia faccia torni subito seria, perché non mi sembra proprio il momento.

«Mah, potrebbe andare meglio» sospiro, guardando le macchine passare e le persone passeggiare tranquillamente, inconsapevoli di tutto ciò che è appena successo nella mia vita.

«Che succede?» il suo tono si fa immediatamente preoccupato e io chiudo gli occhi. Non voglio rivivere tutto ciò che è appena successo solo per raccontarglielo.

«Io e Paulo abbiamo litigato» sputo velocemente, cercando di non confondere le parole italiane con quelle spagnole.

«Come? Perché?» guardo ancora una volta la finestra, che adesso non ha nulla di particolare. La sua figura è sparita e la cosa mi rattrista un poco. Finché vedevo ancora il mio viso, mi sembrava di essere ancora con lui. Probabilmente è andato da qualche altra parte, da qualche altra persona.

«Non... voglio, te lo spiego dopo? Ti prego vieni a prendermi» il mio tono esce più disperato di quanto credessi e penso che lei lo abbia capito facilmente. Non voglio risultare pietosa, ma anche cercando in tutti i modi di evitarlo, sarebbe evidente la disperazione che ho nella voce.

«Dimmi dove sei» sento qualcosa spostarsi dall'altro capo della linea, probabilmente Sierra che si prepara velocemente per venirmi a prendere.

«Sotto casa di Paulo» dico, in un sussurro, abbassando la testa e muovendo i piedi, cercando di non prendere troppo freddo.

«Cinque minuti e sono lì, aspettami» borbotta, per poi chiudere la telefonata. Guardo lo schermo per un attimo, osservando il mio sfondo, una delle trecento foto con le facce buffe che Paulo si era fatto in ascensore prima di accompagnarmi in aeroporto. Per un istante, penso di voler tornare indietro nel tempo a quell'esatto momento e stare lì per sempre, con noi due sereni e felici semplicemente perché eravamo insieme, poi metto il telefono nella borsa. Non ho la forza di cambiarlo ora.

Mentre aspetto Sierra guardo i passanti, cercando di indovinare chi siano, cosa facciano e cosa li porta qui, in pieno centro, poco prima di cena.
Ci sono dei nonni con i nipoti che tornano a casa, delle coppie che passeggiano prima di andare a prendere un aperitivo, gruppi di amici che vanno a vedere un film al cinema o si preparano per andare a ballare, dei genitori con i bambini.

Mentre li vedo ridere insieme, penso che né io né Paulo abbiamo potuto avere un'infanzia e un'adolescenza del genere.
I miei genitori erano sempre troppo occupati a lavorare, o fuori a cercare di racimolare qualcosa, mentre suo padre è morto quando aveva solo quindici anni.
Non sono mai andata a ballare in una discoteca, a Laguna Larga non ce ne sono e sinceramente a me non è mai interessato troppo. Lui ci andava spesso, a me non ha mai dato troppo fastidio che lo facesse. Mi fidavo di lui, ma a quanto pare lui non si fidava di me.

Non riesco ad aspettare, voglio solo andarmene di qui perché mi sento come se ogni minuto che passa diminuisce la mia voglia di suonare al citofono di Paulo, tornare su e chiarire tutto con lui, per poi passare una serata tranquilla, e la cosa mi spaventa.

«Fe!» la voce di Sierra interrompe i miei pensieri e mi salva da quel fiume in piena che sono le mie emozioni in questo momento, e le sono grata per questo.

«Vieni su dai, sono in divieto di sosta e meno stai qui meglio è» continua, facendomi cenno di salire. Io mi avvicino alla macchina e salgo senza dire nulla, sentendomi un po' in colpa per averla fatta scappare di casa così velocemente per venirmi a prendere. Effettivamente, potevo anche andarci a piedi a casa sua, nonostante fosse a più di mezz'ora di camminata dal centro.

«Scusa se ti ho fatta correre qui così» trovo il coraggio di dire quando Sierra fa partire la macchina, fermandosi dopo una cinquantina di metri al primo semaforo.

«Stai tranquilla, sono corsa qui perché lo volevo, altrimenti non lo avrei mai fatto, mi conosci» risponde prontamente lei, rassicurandomi con un sorriso sincero e il suo solito sguardo dolce.

«Lo so, ma magari stavi facendo qualcosa a casa o eri impegnata» non riesco nemmeno a finire la frase che Sierra sorride, facendomi capire che stava facendo qualcosa.

«Effettivamente ero con Lucas» ammette, quasi sussurrando, ma con un sorrisetto malizioso stampato in viso.

«Il ragazzo inglese in Erasmus?» chiedo, contenta per lei. Sierra annuisce e mi porge il telefono, dicendo di andare a cercare una sua foto per vedere se mi ricordo com'è.

«Sierra, uno alto uno e novanta, biondo. con gli occhi azzurri e un piercing al labbro non si dimentica, puoi anche smetterla di vantarti di frequentarti con uno così» lei mi fa la linguaccia e riparte, guidando per le vie di Torino tranquillamente e rendendo più leggera anche la mia coscienza.

«Non ci stiamo frequentando, ci vediamo qualche volta e basta» Sierra è un'animo libero, non mi è mai sembrato che fosse adatta alle relazioni e con quello che ha appena detto la mia convinzione si accresce. Avevo visto loro due insieme l'ultima volta che ero stata in Italia ed erano veramente carini, nonostante la differenza d'altezza che mi fa ancora un sacco ridere.

«È per quello che hai i tacchi addosso? Perché eri con Lucas?» mi fa la linguaccia per la seconda volta nel giro di qualche minuto e io commento la cosa con un semplice "noiosa" «Che ti devo dire se tu sei alta un metro e sessanta e lui uno e novanta?»

«Parli tu che sei addirittura più bassa di me! Hai solo avuto la fortuna di trovare quel Dybala che è bassino ma concentrato» mi rivolge uno sguardo molto chiaro e io alzo gli occhi al cielo. Ha ragione, Paulo è proprio un bel ragazzo e io non ho mai trovato la forza di negarlo, nemmeno quando mi ha fatto star male. Nemmeno il metro e novanta, gli occhi azzurri o i capelli biondi di Lucas possono competere con gli occhi verdi di Paulo. I suoi colori creano contrasti a cui è impossibile resistere soprattutto per una debole come me che oltre all'attrazione fisica per Paulo provavo anche un grande amore.
Un silenzio assordante segue l'affermazione di Sierra, non perché non sappia cosa dire, ma perché se da un certo punto di vista io voglio urlare perché io e il mio ragazzo avevamo litigato, dall'altro voglio tenermelo solo per me, come per proteggere Paulo dai giudizi altrui. soprattutto quelli diretti e velenosi sputato dalla lingua biforcuta della ragazza seduta in macchina accanto a me.

«Scusa, troppo presto, da adesso in poi non pronunceremo più il suo nome per almeno un giorno» la mora alza le mani e abbassa la testa in segno di perdono, per poi riprendere subito il volante in mano ed entrare nel parcheggio del condominio in cui vive.

«Grazie» riesco solo a dire, sorridendole e tirando fuori il cellulare dalla tasca della mia giacca. Controllo le notifiche, quasi tutte sono da parte di Paulo, ma ce ne sono un paio anche da parte di altri miei amici.

Lautaro
Le belle notizie viaggiano in fretta ma le brutte notizie di più. Cos'è successo?

Nahuel
Paulo mi ha chiamato per annullare la cena che avevamo in programma stasera con voi due e Fede, non mi è sembrato tutto a posto. C'è qualcosa che non va tra di voi?

Lea
Cosa combini?????

Dolores
Ho visto la storia di Paulo...???

Appena finito di leggere il messaggio di Dolores sblocco il cellulare e corro su instagram, sapendo che quello è praticamente l'unico social che utilizza costantemente. Digito velocemente il suo nome e poi aspettare che si carichi la sua storia.

Aveva messo solamente una foto, e sicuramente tutti avevano capito che ero io.
La foto era stata fatta dai piedi del letto e si vedevano solo i miei capelli sparsi sul cuscino e una parte del mio torso nudo coperto dalle lenzuola candide. Tutta la pelle che si vedeva era a causa del fatto che la mia schiena era inarcata e le mie braccia alzate a causa della posizione innaturale che assumo sempre quando mi stiracchio subito dopo essermi svegliata. Quella posizione è una delle cose per cui mi prendeva sempre il giro Paulo, dicendo che facevo quasi impressione, che sembravo una contorsionista.
Nel mezzo della foto, scritto in nero perché fossero leggibili a contrasto con le lenzuola bianche, due parole.

No corras.

lollissimo

QUANTO TEMPO RAGAZZI QUANTO TEMPO

dopo qualche mese dalla pubblicazione dell'epilogo, sono tornata finalmente con i missing moments che vi avevo promesso

come avevo già detto in precedenza, tutto ciò che accadrà nei seguenti capitoli sarà successivo cronologicamente alla litigata che hanno avuto nell'ultimo capitolo Fe e Paulo e precedente agli eventi narrati nell'epilogo. Chiaro?

Per qualsiasi dubbio/richiesta/necessità/proposta, scrivetemi e sarò lieta di rispondere!

commentate il più possibile e mettete una stellina a questo capitolo se volete il seguito!

ci sentiamo presto😘😘

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