Amare è...

By FrainbowG

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Kate ha 24 anni, è al quinto anno di medicina e deve iniziare a pensare a quale specializzazione intraprender... More

•Cast•
Ma una gioia dove, esattamente?!
Il mio "salvatore"
Terra chiama la futura signora Montecchi
Piacere, Alex
Papà, dove sei?
Grazie, Alex
Ti devi preparare per il tuo appuntamento!
Se vuoi, puoi rimanere a dormire sul divano
Buona domenica a tutti!
Ci vediamo domani
Non può finire così!
Non mi sarebbe dispiaciuto dormire con te
Con te riesco ad aprirmi, a spogliarmi completamente
Sono un codarda
Dimentica e vai avanti
La telefonata
Amare è...
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore
Affare fatto
Romeo
Broadway
La verità
Il Pub
La mia casa, il mio mondo, il mio tutto
1000 LETTURE!

È brutto se ti seguo?

1.1K 38 0
By FrainbowG

Questa mattina mi sono svegliata accompagnata dalle urla della mia coinquilina.
"Non puoi averlo fatto! Sei uno stronzo, ipocrita e senza cuore.".
Entro in salotto e la trovo seduta sul divano ad asciugarsi le lacrime.
"Aly... che succede?".
"È uno stronzo... Io con lui ho chiuso!" Esclama riscoppiando a piangere.
"Che ha combinato?" Domando anche se non ho capito bene il soggetto della frase, ma suppongo si riferisca a Romeo.
"La madre gli ha detto che non sono la ragazza adatta a lui... che merita "di più" - dice facendo le virgolette e cercando di imitare la voce della madre del suo ragazzo - e quello stronzo, per volere di quella vipera, mi ha lasciata! Ti rendi conto?! Stiamo insieme da due anni! Cioè, stavamo.".
"Vieni qui..." le dico allargando le braccia e stritolandola. Non sono un tipo molto affettuoso... ma, per esperienza personale, so che in questi casi solo due cose sono di conforto: gli abbracci e parlare male della persona che ha compiuto il torto.
"È proprio un coglione se non ha capito il tuo valore..." aggiungo dopo qualche minuto di silenzio.
A questo punto lei si stacca dal mio abbraccio, asciuga velocemente le lacrime che ancora le rigano il viso e dice:"Già... adesso voglio proprio vedere chi se lo prende, con i suoi "No, io non bevo" oppure "No, tesoro, ho appena mangiato e non posso fare il bagno"... ma sai che c'è?! Fanculo a lui e la sua famiglia!".
E detto ciò rimane qualche istante in silenzio, finché non si alza e aggiunge:"Ora vado a sistemarmi il trucco e poi andiamo a fare shopping... io e te... senza se e senza ma."
E in questo momento mi fa leggermente paura, è passata dal disperarsi all' andarsi a truccare per uscire, ma da una parte sono anche orgogliosa di lei perché sta reagendo.
Vado in camera mia per vestirmi e metto una semplice t-shirt bianca e un paio di jeans e siccome siamo in primavera, e alcune volte fa ancora freddo, porto anche un maglione... non si sa mai.

(Foto outfit)

"Alyssaaa, ti muovi?!" Urlo mentre mangio una fetta biscottata con la marmellata per colazione.
"Si, si ecco... sono pronta!" E, quando entra nella stanza, quasi non la riconosco.
Siamo amiche ormai da tantissimi anni e non la vedevo vestita in jeans e sneakers dalla terza media, ma decido comunque di lasciar stare e non dirle niente perché già non si sente al 100% e non ha bisogno di un osservazione negativa sul suo look.

(Foto outfit)

"Allora... dove vuoi andare?" Le domando mentre saliamo in auto.
"Non lo so, per me è uguale."
Bene... ritiro tutto sul fatto del reagire, ha solo proposto di uscire per distogliere l'attenzione da se stessa... la mia migliore amica, in un'occasione simile, si sarebbe messa un vestitino super sexy e avrebbe deciso di andare nel posto più vicino  al lavoro di Romeo, solo per farlo morire di gelosia.
Ma non l' ha fatto. Ha bisogno di tempo e spazio per lei. E, forse, fa bene.
"Allora... che mi dici di te?" A interrompere il silenzio è proprio il soggetto dei miei pensieri.
"Oh, niente a parte il solito... lavoro, studio e, a volte, dormo." Rispondo facendo una risatina alla fine.
"E nient'altro?" Mi guarda come se volesse finire su un argomento in particolare, come se già sapesse la risposta alla sua domanda.
"Alyssa... dove vuoi andare a parare?" Le domando.
"Ah, niente di particolare... però potresti iniziare da quel bel ragazzo dell'altra sera al pub.
"Ma quale cavolo di ragaz... ahh." E mentre parlo mi viene in mente che l'unico ragazzo con cui mi sono fermata a parlare è stato Alex.
"Vedi che mi hai capita... chi è?"
"Non è nessuno. L'ho solamente incontrato alla recita di Tommy, è il fratello di un suo amichetto." Le rispondo senza dare l'impressione di volermi soffermare sull'argomento, più che altro perché non c'è niente da dire. Penso... cioè, sì... non c'è niente da dire.
"È proprio un bel ragazzo." Ripete lei.
"E allora?".
"Niente, potrei provarci io se me lo presenti." Mi dice e io penso che non sarebbe una cattiva idea.
Mi sembra un ragazzo in gamba, gentile, educato, benestante... un tipo ok.
"Si, va bene." Rispondo.
"Sul serio Kate? Guarda che stavo scherzando, e poi volevo provare una cosa...".
"Una cosa, cosa?" Domando guardandola.
"Be', sinceramente speravo che mi rispondessi "No, ma sei impazzita?! Lui è mio, non lo toccare! Il mio tesssoorrroo" o una cosa del genere insomma... così potevo organizzare le nozze." Mi risponde la mia amica citando la celebre frase del Signore degli anelli, con tanto di imitazione della voce.
"Ma quanti film ti fai?" Domando in modo ironico e lei mi risponde facendo spallucce.
"Quindi non c'è niente? Proprio zero?" Ritenta dopo un po' la bionda al mio fianco e io la sto per far scendere dalla mia auto.
"Alyssa tra noi due c'è meno di zero, chiaro? Ci siamo parlati si e no tre volte."
"Tre volte? Scusa ma, sommando la sera della recita e la sera del pub, fa due. Cosa mi nascondi, eh?" Riflette lei facendo uno sguardo allusivo alla fine.
"Ha accompagnato suo fratello, Robert, a casa di mia madre per farlo giocare con Tommy, e poi..." le spiego, reputando opportuno non dirle del fatto della cena, ma lei, prontamente, dice:"E poi?".
"...e poi è rimasto a cena da noi." Aggiungo sussurrando.
"Veramente?!" Urla.
"Si Kate, ma non gasarti... l'ho fatto solo per educazione." Preciso io.
"Si ok, va bene." Mi risponde lei facendo un sorrisino diabolico.

"Guarda che bel vestito" Urla Alyssa avventandosi su un tubino nero.
"Kate Kate, ma non è meraviglioso?!"
"Si Aly, è molto bello." Dico io approvando la sua scelta.
"No ok, non mi piace più."
"Ma cosa?" Domando senza capire questo suo improvviso cambio d'idea... e poi capisco.
"Alyssa, te lo regalo io.".
"No Kate, davvero non lo voglio. Non mi serve."
"Che c'entra... prima o poi ti servirà!" Esclamo io.
"No davvero. Non lo voglio." Conclude lei e ci allontaniamo dal negozio.
La famiglia di Alyssa non è molto ricca e hanno dovuto sempre fare duri sforzi per i risparmi.
Al contrario i miei sono gente molto ricca, troppo ricca. Ho passato la mia vita nel lusso, finché non ho deciso di lasciare tutto e trasferirmi da sola.
Non ho voluto mai un soldo dalla mia famiglia, mi sono sempre guadagnata il pane per vivere da sola e mia madre è sempre stata felice e orgogliosa di questa mia scelta, ma cerca sempre di caricare soldi sul mio conto corrente. Le sono grata per tutto quello che ha fatto e fa per me, però non voglio dipendere da nessuno: voglio essere in grado di pagarmi tutti gli studi, l'appartamento e il cibo... e perché no? Anche qualche piccolo sfizio ogni tanto.
"Ho fame, pranziamo?" Propone la mia amica.
"Certo!" Concordo con lei e ci dirigiamo verso i ristoranti all'interno del centro commerciale.
"McDonald's o una piadina?" Domando io.
"Cibo grasso." Dice convinta andando verso il McDonald's e io sono particolarmente colpita da questa sua decisione, visto che di solito lei è la salutista e io sono quella che si sfonda di cibo sul divano.
"Ok... bene." Dico anche se ormai non può più sentirmi.

Tornate a casa abbiamo sistemato i nuovi acquisti, poi lei si è chiusa in camera sua e io ho dato una sistemata alla casa.
Adesso sono le venti e io ho preso un autobus per andare in ospedale, visto che stasera ho il turno serale, dalle ventuno alle cinque della mattina.
"Buonasera Cindy." Saluto la signora del bar e le ordino un caffè, per evitare di cadere all'istante a causa della stanchezza.
Finito il caffè mi avvio verso gli spogliatoi per cambiarmi i vestiti e le scarpe e poi esco dirigendomi verso il punto di ritrovo degli specializzandi.
"Ciao ragazzi." Saluto gli altri del mio gruppo, che per la maggior parte sono maschi.
"Stanotte starete di guardia al pronto soccorso. La situazione per ora sembra tranquilla, ma mantenete sempre alta la concentrazione e tenete gli occhi aperti. Tutto chiaro?" Ci spiega il capo degli specializzandi, che fa abbastanza paura.
Non c'è niente di entusiasmante, a parte gente che vomita, col mal di pancia o col mal di testa.
E poi c'è tanta gente, ma veramente tanta gente, ubriaca che si trova qui per caso o perché ha fatto a botte con qualcuno.
"Catherine?" Mi sento chiamare e mi giro.
"Oh, ciao Alex." Esclamo un po' sorpresa di ritrovarmelo davanti.
"Non sapevo lavorassi qui." Nota lui.
"Sto facendo ancora la specializzazione." Preciso io.
"Oh, bello."
"Come mai sei qui?" Gli domando.
"Per un amico." Mi dice lui e io annuisco.
"Allora a presto..." dico io.
"È brutto se ti seguo?" Domanda lui prima che io mi possa allontanare e rimango a fissarlo perplessa.
"Cioè... mi sono espresso male... sembra brutto se rimango qui con te così ci facciamo compagnia a vicenda? Sai, il mio amico deve aspettate ancora molto per essere visitato e io mi sto annoiando abbastanza, visto che è ubriaco e fa discorsi senza senso... no senti lascia stare non vol..." Spiega lui e io non so come, senza riflettere, mi ritrovo a rispondergli:"No va bene, tanto devo solo sistemare questi fascicoli."
"Grande!" Esclama lui.




Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Grazie per la lettura❣️.
Baci, F.💋

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