Terra chiama la futura signora Montecchi

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"Cavolo Kate, alzati!" La voce stridula di Alyssa mi costringe ad aprire gli occhi.
"Che c'è?! Sono le..." dico, per poi cercare con lo sguardo l' orologio e aggiungere:"Le sei e mezza? Ma è prestissimo, cosa vuoi?"
Sul suo viso si forma un sorrisetto furbo e i suoi occhi luccicano:"Ho bisogno di un consiglio."
"E per un consiglio mi hai svegliato alle sei?!" Esclamo cercando di imitare la sua voce su "un consiglio".
"Ehm...certo!" Risponde lei.
"Dai, parla!"
"Eh? Ah, sì... Stasera Romeo mi ha invitato a casa dei suoi." Sputa il rospo facendo un urletto di gioia alla fine.
"Direi che era anche ora... da quant'è che state insieme? Due anni?" Dico io ridendo.
"Smettila... sai che non va molto d' accordo con la sua famiglia. Loro vogliono che suo figlio sposi una ragazza ricca, cosa che io non sono."
"Lo so e, infatti, ti ha detto più volte, implicitamente parlando, che si vergogna di te." Glielo dico da ormai un anno, ma se non lo ha capito fino a questo punto, figuriamoci ora che si starà facendo già i più fantasiosi film mentali.
"Ehi... terra chiama la futura signora Montecchi."
"La smetti di prendere in giro il suo nome?!"
"Ascolta... siccome tu mi puoi svegliare alle sei, io posso prendere in giro il nome assurdo del tuo ragazzo." E, detto questo, scoppiamo a ridere come due deficienti.
"Comunque, mi servi per scegliere il vestito da mettere... devo fare una buona impressione." Mi spiega la mia amica.
"Andiamo a fare shopping, allora." Propongo sorridendole.
Per tutta risposta lei scuote la testa con molta, forse troppa, enfasi.
"Vado a prepararmi!" Dice saltando giù dal mio letto.
Mentre la vedo allontanarsi nel corridoio del nostro piccolo appartamento, la chiamo per nome.
"Si?" Risponde lei tornando indietro e appoggiandosi allo stipite della porta.
"A parte gli scherzi, sono davvero felice per te." Le dico andandola a stritolare tra le mie braccia.

"Kateee, guarda quella gonna!" Attira la mia attenzione la mia amica, indicando la vetrina di un negozio decisamente troppo costoso per noi.
"È molto bella, ma chissà quanto costa." Le faccio notare abbassandole il braccio con cui indicava la gonna.
"Già..." sospira lei.
"Amica, dobbiamo sposarci con uomini molto ricchi, è l'unica soluzione!" Dice lei, troppo convinta delle sue parole.
"Parla per te... io diventerò un affermato personaggio della medicina e guadagnerò tanto." Le dico facendo spallucce.
"Come vuoi... io intanto sposerò Romeo."
"Perfetto. Così poi puoi divorziare e ti spetterà la metà dei suoi soldi..." le dico per scherzare:"...e, mi raccomando, fate tanti figli, così ti dovrà dare anche quelli per il loro mantenimento."
"Sei proprio una stupida!" Mi dice la mia migliore amica ridendo come una pazza.
"Andiamo a mangiare qualcosa al volo e poi torniamo a casa che alle quattro e mezza devo essere a lavoro." Spiego ad Alyssa.
"Come alle quattro e mezza, e a che ora torni?"
"Stacco dal pub alle undici e sono a casa verso mezzanotte." Le comunico.
"E chi mi aiuta a prepararmi?" Si lamenta la ragazza bionda al mio fianco.
"Per questa volta ti dovrai arrangiare da sola." Rispondo io.
Lavoro in un pub da quasi un anno ormai. Non mi piace molto, ma posso scegliere in che turni lavorare e, inoltre, mi pagano abbastanza bene.

"Allora Aly... io esco. Stai tranquilla che sarai una bomba e ti adoreranno!" Cerco di farla calmare, ma non è semplice.
"Vai, ciao." Mi dice tipo uno zombie che si aggira per la cucina.

"Ciao Kate!" Esclama Miranda vedendomi entrare nel locale.
"Ehi, Mi!" La saluto a mia volta alzando una mano.
"Evvai! Stasera abbiamo il turno insieme." Mi informa la ragazza dai lunghi capelli rossi.
"Almeno starò con qualcuno di simpatico." Dico sorridendole sinceramente; infatti, lì dentro, non sopporto quasi nessuno a parte Miranda, una ragazza davvero dolce, con lunghi capelli color fragola ed una quasi-laurea in giurisprudenza.
"Buon pomeriggio ragazze." Ci saluta il signor Morrison venendoci in contro.
"Salve!" Esclamiamo noi in coro.
"Andatevi a preparare che apriamo fra dieci minuti." Ci informa per poi sparire dietro la porta della cucina.
"Uh, non lo sopporto per niente!" Dice lei dirigendosi verso gli spogliatoi e io, per tutta risposta, faccio spallucce e la seguo.
"Allora ragazzi: Miranda, Charles e James servono ai tavoli; mentre Luke e Catherine stanno al bancone. Se volete cambiare le postazioni mettetevi d' accordo fra di voi." Ci informa il nostro capo e noi, come dei deficienti, annuiamo finché lui non si allontana.
I ragazzi dello staff di stasera li sopporto quasi tutti, certo, chi più e chi meno.
Visto che è domenica sera e nel locale ci sono solo quasi esclusivamente allegre famigliole, che di certo non si siedono ai banconi alla disperata ricerca di alcool, riesco a staccare quaranta minuti prima dell' orario di chiusura.

Rientrata a casa cerco disperatamente di accendere la luce, ma non ci riesco: penso sia saltata la corrente.
"Salve Emma, scusi il disturbo, ma volevo sapere se anche da lei non c'è corrente." Spiego alla mia vicina di casa il motivo per cui l' ho svegliata bussando alla sua porta.
"Si, la corrente e l' acqua sono andate via a tutto il condominio circa un'ora fa... i tecnici dicono che non torneranno prima di due giorni." Mi informa lei.
"Due giorni?!" Quasi urlo per lo stupore.
"Eh già..." dice lei scuotendo la testa.
"Okay... grazie mille e scusi ancora il disturbo, buona notte."
"Non ti preoccupare cara, notte." Mi risponde sorridendo e lasciandomi una delicata carezza sulla guancia.
E ora? Che faccio?
Kate —- Mamma
"Tesoro, tutto bene?" Domanda mia madre dall'altro lato del telefono con voce allarmata.
"Si si... solo che qui c'è un black out e non funziona neanche l' acqua corrente. Posso stare da voi?"
"Oh, ma certo. Vieni stasera?" Mi chiede.
"Si, arrivo prima che il telefono si scarichi." La informa ridendo.
"Bene, a dopo." E riattacchiamo.
    Kate —- Alyssa
"Kate, dimmi." Domanda Alyssa.
"Volevo dirti che qui c'è un black out e non funzionerà nulla prima di due giorni... io sto andando da mia madre, se vuoi ti passo a prendere e vieni anche tu." Le spiego brevemente la situazione.
"No, non ti preoccupare. Rimango da Romeo." Mi dice lei.
"Ok, come vuoi. A domani." Ci salutiamo per poi riattaccare.

"Ciao mamma." Le dico abbracciandola.
"Ehi, come va?" Mi domanda.
"Bene... ho solo un po' sonno." Rispondo forzando un mezzo sorriso.
"Allora vai a riposare. Buonanotte."
"Si, vado. Grazie e buonanotte anche a te." Le dico salendo le scale.

"Kateee!" Mi chiama il mio fratellino correndo verso di me per abbracciarmi.
"Ciao ometto. Come stai?"
"Bene." Risponde facendo il pollice in su.
"Hai fame?" Gli chiedo e lui annuisce tirando fuori la lingua.
"Perfetto. Sto preparando i pancakes, i tuoi preferiti."
"Si, che bello! Però non mangiamoli tutti perché voglio farli provare anche a Rob."
"Chi è Rob?" Domando io inarcando un sopracciglio.
"È un mio amico, viene qui a casa oggi pomeriggio." Mi spiega lui.
"Be', se vuoi, dopo possiamo rifarli." Gli propongo.
"Siii, così ti aiuto a cucinare!" Esulta lui alzando le braccia in aria.




Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Grazie per la lettura❣️.
Baci, F.💋

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