.B.A.D. (In revisione)

By Robertasalpietro

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La mafia da secoli segue schemi prestabiliti dove l'uomo è al comando mentre la donna viene mostrata alle sue... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
PERSONAGGI

Capitolo 32

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By Robertasalpietro

Revisionato
Jane's Pov

Subito dopo la parolina di incoraggiamento, stringo con più forza la presa sulla sua manina delicata e la accompagno al piano di sotto, spalancando letteralmente le porte della piscina  facendo calare il silenzio fra gli invitati che ci osservano con pura curiosità.

«Ed ecco signore e signori, la più grande, la più bella, la più elegante, la più raffinata ragazza di sempre accompagnata dalla sorella. Fate un applauso alla festeggiata, la piccola Janette» urla Alec al microfono incintando tutti i presenti a esultare per l'arrivo della festeggiata che sembra contenta di vedere la piscina decorata come piace a lei, risultando raffinata al punto giusto. 

«Ma prego, signore accomodatevi. Janette, lascia pure la mano di tua sorella e vai nel centro della pista perché voglio presentarti lei, la persona più amata della movida russa» mi  fa cenno di raggiungerlo alla console «Per questa sera sarà a tua completa disposizione e ti mostrerà tutta la sua arte magica, oserei definirla la sua dote, la sua potenza. Proprio così ladies and gentlemen, stiamo parlando di lei,la famosa DJ demoniaca che in Russia ha scaldato migliaia di locali; la DJ che con i suoi bassi a fatto tremare vetri e pareti; la DJ che riesce a creare magie con una semplice console. Stiamo parlando proprio di lei, dell'imperatrice dei remix e della signora dei rave party: Dynamo!» improvvisamente la sala si riempie di boati e forti applausi mentre cammino con passo sicuro verso la postazione sopra elevata dove mi attente un Alec abbastanza scalpitante. Lo guardo con un sorriso sul volto e quando sono abbastanza vicina gli rubo il microfono di mano.

«Buona serata a tutti!- urlo agitando ancora di più le masse -Fatevi sentire più forte altrimenti non riesco a dare il meglio di me. Voglio sentire tutti quanti urlare il nome "Janette" e più forte sarà l'urlo, più io darò il mio meglio» dico e allungo il microfono verso il pubblico che a quanto pare sembra conoscere la mia fama di Dj extracontinentale, il passatempo che mi ero trovata quando non avevo grandi cose da fare. Le prime voci che mi arrivano sono quelli dei ragazzini  figli di quasi tutti i mafiosi presenti in sala, che urlano il nome di mia sorella, subito dopo si uniscono anche gli adolescenti e i ragazzi della mia età. Sorrido soddisfatta di quello che si sta creando e con tutta la calma di questo mondo inizio a creare il primo remix della serata che farà ballare tutti.

«Voglio vedere tutti ballare, iniziamo con qualcosa di leggero. Abbiamo una serata intera per divertirci tutti quanti. Muovete quei bacini ragazze e ragazzi forza con quelle gambe, scioglietevi un po'. Alec, dovresti smetterla di alzare la camicia per mostrare le tue grazie» dico mixando una delle tante canzoni che sono presenti nel portatile collegato alla console. Tutti gli amichetti di mia sorella si stanno scatenando in pista ma arriccio un po' il naso quando mi rendo conto che, a causa di tutte quelle schifose leggi mafiose, molte ragazze dai quattordici anni in su sono ferme ai lati della pista a guardare gli uomini che invece brulicano come formiche al centro della pista  muovendosi come meglio possono per attirare qualche pollastrella nella loro rete. I miei occhi si concentrano proprio sulla figura di un troglodita tatuato e non posso fare a meno di digrignare i denti mentre stringo forte il bordo del tavolo che sorregge tutta la strumentazione. Lo stronzo è proprio sotto ai miei occhi e sta ballando indisturbato con quella Paloma, si strofinano l'uno sull'altra e lei tocca zone che non dovrebbe proprio. Ma se ciò che vogliono è la guerra e scatenare qualche reazione da parte mia, bene l'avranno e ci andrò giù anche pesantemente. Mentre le note di un remix qualsiasi passano, io seleziono la canzone "Sweet dream" e inizio a modificarla a mio piacimento, salvando ogni passaggio che faccio mentre percepisco Alec al mio fianco per prendere il microfono che è posizionato proprio davanti ai miei occhi.

«Ok festeggiata, tieniti pronta che qua vedo la tua sorellona prepare un bel remix e questo vuol dire solo una cosa. Tom, tieniti pronto perché tra poco incendieremo la pista» nonostante il volume troppo elevato della musica, sento lo struscio di una camicia che vedo con la coda dell'occhio volare proprio dinanzi a me, per questo mi volto verso Alec per capire chi diavolo è stato ma vedendolo a petto nudo e sempre con il microfono in mano capisco che ho già le risposte che servono.

«Uomini, potete guardare ma non toccare. Tom, noi siamo i fortunati che guardiamo e tocchiamo. Perché si, la belva ruggisce dentro di lei, i tacchi dodici fremono sul terreno. Ecco! Guardate la pantera scendere dalle scale con passo sicuro e uno...due...e...tre!» scnedo le scalinate con la voce di Alec che si espande per tutta la sala e quando la musica che ho modificato parte, vengo immediatamente affiancata da Tom ed Alec entrambi a petto nudo.
Ci muoviamo con passi sensuali seguendo il ritmo della canzone rilassandomi e mostrando tutta me stessa per dare finalmente una lezione a quella stoccafissa rifatta che stava pericolasamente attaccata al mio uomo. Lei mi sta guardando con occhi spalancati e prova a richiamare l'attenzione di Alecxander che invece si concentra solamente su di me, mi guarda dall'alto verso il basso studiando ogni mio singolo movimento e ogni mia curva che si muove a tempo di musica ed io mi diverto a stuzzicarlo con ogni mia carta vincente che ho a disposizione, muovo lentamente il mio bacino vicino alle parti intime di Tom che ghigna capendo le mie intenzioni insieme al fratello che subito gli dà manforte. Infatti, i due uomini al mio fianco iniziano a muoversi cercando di essere il più provocanti possibili, strofinandosi con rinnovata passione sul mio corpo ed io non li allontano, al contrario. Alludo a baci mai dati e carezze un po' troppo spinte e poco mi importa, mi dimentico perfino di mia sorella che si diverte nel vederci e si unisce a noi nonostante la giovane età. Il mio modo di ballare ha attirato l'attenzione di molti uomini su di me, vorrebbero poter allungare la mano lo so, ma come ha ribadito Alec si può guardare solamente perché il primo che allunga la mano è un uomo morto. Io ed i miei amici ci divertiamo così tanto dimenticando la vera protagonista della festa, ogni tanto mi allontano dalla pista per cambiare musica o per bere qualche drink offerto gentilmente da Daemon che mi fa l'occhiolino ogni volta che qualche ragazzo o uomo più maturo si avvicina a me per provarci ignorando completamente gli sguardi fulminanti che un certo ragazzo tatuato abbastanza geloso manda nella loro direzione. Dopo il terzo bicchiere di vodka liscia, ritorno alla console facendo partire i balli di gruppo e mi do una calmata sia per il fastidio che provo ai piedi a causa delle scarpe troppo alte, sia per il sudore che impregna la mia pelle pallida dinanzi alle luci colorate.  Molti si fanno trasportare dal ritmo e presto vengo nuovamente riportata in pista da Victor per andare al tempo di "Bomba". Proprio quando arriva il momento del movimento sexy, sento una mano avvolgersi nel mio polso e vengo tirata fuori dalla sala. Sorrido sapendo già che è il colpevole.

«Che cazzo stai facendo?» il bestione tatuato mi schiaccia contro la parete esterna della piscina e riversa su di me tutta la sua rabbia per quello che è appena successo ed io non sono da meno.
Ero disposta a parlargli con calma ma dinanzi a questo tono così aggressivo non starò per niente tranquilla, se le sue intenzioni sono quelle di litigare allora ha istigato la persona giusta in questo momento e, anche se mi darò un contegno per non rovinare la festa di mia sorella, non lo farò uscire bene dalla litigata.

«Non ti sto seguendo. Sto solamente facendo la dj al compleanno di mia sorella, considerando che la tua Paloma poteva rovinare tutto» la parte finale del discorso mi esce un po' più acida di quanto avrei voluto. Lo so che non dovrei rivolgermi a lui così perché in effetti non siamo niente. Semplicemente condividiamo qualche momento intimo per darci piacere a vicenda ed alleviare lo stress, quindi perché devo sentirmi così scema nel fare una scenata a dir poco innutile.

«Intanto ci tengo a precisare che non è la mia Pamela. Secondariamente, ti sei strofinata su Tom ed Alec come se io non ci fossi e, come se ciò non bastasse a farmi perdere le staffe, gli uomini ti mangiano con gli occhi e tu ci stai» percepisco la furia che trasuda dai suoi occhi non più liquidi e sereni come un mare estivo, ma duri e freddi come una lama affilata. E non me lo merito questo, non sono la sua troia di turno con la quale si sfoga i suoi bisogni fisiologici e poi mi getta via come pezza vecchia.  Non voglio fare parte della sua lista di donne conquistate. Mi sta cadendo così in basso in questo momento. 

«Moore, ascoltami attentamente perché non mi ripeterò. Non sono io che ci  ho provato con tutti quegli uomini ma sei stato tu a strusciarti per primo con quella zoccola della figlia dei Gomez. Doveva esserti chiaro che non mi sarei fatta trattare come una di quelle donne che ti fai nei locali che visiti. Se vuoi stare con me, devi dare priorità solo a me come io le darò a te. Niente moine, niente sguardi languidi con altre donne, guardale come se fossero solo sorelle per te non come se fossi io. E te lo dico subito, non mi ritroverò con un uomo al mio fianco che mi lascia a casa mentre lui va nei locali a scopare con le puttane, perché se voglio me lo trovo anch'io qualcuno con cui sostituirti e scompaio dalla tua vista» finalmente mi sono liberata di un peso che lui mi ha messo addosso in pochi secondi. Non abbasserò mai la testa dinanzi agli altri solo per compiacerli, lo faccio solamente quando devo guardare i miei figli negli occhi.

«Non mi stavo strusciando su Pamela. Mocciosa fatti entrare questo concetto in testa, l'ho lasciata quando dovevo annunciare il fidanzamento per dare una possibilità a noi due e tu pensi che mi possa rimettere con lei? Devi capire che li fuori ci sono uomini a me vicini che non sanno nulla e che odiano voi Cooper perché vi credono responsabili della morte di mio padre, devo proteggerti da loro e se questo significa ingannare con le apparenze, per te sono disposto a farlo. Ma se ti dà fastidio posso tranquillamente incollarmi al tuo collo come una cozza e non staccarmi più, dando la mia vita per proteggerti» mi stringe tra le sue braccia e cerca di baciarmi ma alzo il ginocchio e lo colpisco con poca delicatezza all'inguine lasciandolo piegato sul pavimento.

«Così impari a tenermi all'oscuro delle tue scelte, Moore. Sono una mafiosa anch'io, so gestire la mia vita senza dipendere da voi uomini» ringhio e ritorno in sala. La festa continua come se fuori non fosse successo nulla fuori da quelle mura ma i miei nervi a fior di pelle mi impediscono di continuare a divertirmi in tranquillità. Mi metto alla postazione Dj e mi osservo intorno soffermandomi sulla figura di mio padre che mi fa segno verso un tavolo vicino al secondo ingresso della sala con sopra ben tre torte. Annuisco capendo le sue intenzioni e mi approprio del microfono che è saggiamente tenuto da Tom. Spengo tutte le luci della sala lasciando solo quelle delle lampadine di Natale e delle decorazione presenti in acqua.

«Signore e signori, un forte applauso alla festeggiata e alla sua torta!» un boato si alza in sala mentre la torta suddivisa in delle alzatine per creare dei giochi di livello entra in sala. Anche da qui riesco a vedere la pasta di zucchero finemente lavorata e stesa sulla torta con delle rose all'apparenza vere usate per decorazione. Più si avvicina verso la mia direzione, più percepisco l'odore di crema e fragole arrivare sotto il mio naso e questo mi dà la certezza che per questa sera non mangerò neanche la torta. Guardo come spegne le candeline mia sorella affiancata dai miei genitori e mio fratello, loro sono felici ed io sempre più fuori dal mondo. Tutti ridono e mangiano la torta che viene tagliata e servita, la musica di sottofondo che non smette di movimentare la serata mentre io lascio la postazione e mi dirigo verso il bancone per ordinare uno shottino di vodka alla fragola che mi viene servito subito e lo traccano tutto in una volta, ordinandone un altro po' a Daemon che mi guarda preoccupato.

«Tieni dolcezza. La sorella della festeggiata dovrebbe mangiare almeno un po' di torta» ad interrompere il mio momento di solitudine è un uomo sulla trentina che spunta proprio alla mia destra progendomi un piattino con sopra un pezzo di torta. Lo guardo con menefreghismo percependo una certa familiarità nel suo volto ma non collegandolo effettivamente a nessuno di particolare.  Scuoto la testa ritorno a bere indisturbata mentre allungo la mano per prendere il piatto e passarlo velocemente a Daemon che ride sotto i baffi per il due di picche che ho appena dato al deficiente al mio fianco.

«Felix, gira i tacchi lontani da lei» dice la voce ferma di Alecx: si deve essere ripreso dalla botta che gli ho dato e dal tono duro della voce dire anche molto bene. Riesco a percepire sempre un pizzico di gelosia, possessività e una leggera sfumatura di rabbia, ma non direzionata miei confronti e gliene sono grata perché non ho le forze per altre discussioni in merito.

«Cugino, è la tua donna? Ho sempre detto che avevi ottimi gusti. Magari possiamo dividerla come abbiamo diviso ogni piccola zoccola che ti portavi in casa» la domanda velata che il ragazzo sconosciuto al mio fianco propone al ragazzo tatuato mi fa storcere il naso ma me ne frego altamente quando vedo una piccola torta con tanto cioccolato posizionarsi sotto il mio sguardo attento. Non faccio nemmeno più caso a chi ho intorno perché mi fiondo sul dolce lasciando andare un piccolo gemito quando tutto quel cioccolato entra in contatto con le mie papille gustative asplodendo come una una piccola nuvola carica di acqua per quanto è delicata e pregna di cioccolato fuso.

«Hai detto bene, dividevamo le troie ma non la mia donna. Sei pregato di andare via da qui se non vuoi avere problemi con me. Amore mio, mangia piano o ti potresti sentire male dopo» prima fa il duro col cugino e poi si rivolge a me con un tono dolce e pacato. Devo ammettere che resto stupita dal suo colpo di "amore mio" ma non gli do così tanto peso perché so che gli è servito solo per marcare il territorio. L'altro ragazzo sembra aver recepito il messaggio e va via senza senza aggiungere altro mentre io guardo Alecxander con uno sguardo interrogativo per capire chi fosse il tizio. Comunque proprio deliziosa questa torta, mi ha fatto tornare il buon umore.

«È il figlio di mia zia Lèonore, devi averla vista un paio di volte in Russia quando andava a trovare mio padre. Si chiama Felix e ha un fratello maggiore, Cristobal. Loro due insieme a mio zio Sebastian non hanno molte voi in capitolo. Oserei dire che sono una famiglia particolare» dice lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte e lentamente, vedendo che non lo fermo e mi godo a pieno il suo tocco delicato, inizia a scendere lungo tutto il viso: sopracciglia, occhi, naso, guance, mascella e poi sta per arrivare alla mia bocca se non fosse stato fermato da un colpo di tosse proveniente dalle nostre spalle. Mi volto scocciata e vedo mia madre guardarmi male mentre mi  mima con le labbra la parola "i regali" e  si avvicina nuovamente alla festeggiata, nonché figlia prediletta. Lascio andare Alecx senza però rinunciare ad un veloce bacio che sa di cioccolato e lampone e ritorno alla mia postazione.

«Bene signore e signori, è il momento dei regali. Vediamo cosa troviamo di bello»  con i piedi doloranti per  i tacchi  mi avvicino traballante al tavolo dei regali, seguita ovviamente dal piattino della mia torta che ho ripreso dalle mani di Alecx. Apriamo i primi pacchi trovando un sacco di gioielli, profumi, trucchi e altre cazzate varie a dir poco inutili. Sono sicuro che il mio e quello dei ragazzi gli piacerà da morire.

«Bene, manca solo un regalo che è da parte mia e dei ragazzi, compreso Alecxander. Dobbiamo uscire fuori per vederlo ma sono sicuro che ti piacerà perché ti ho rubato il diario segreto che ora non è più tanto segreto» lascio il microfono sul tavolo e spingo mia sorella fuori dalla villa seguita un po' da tutti i presenti che ignorano le urla di eccitazione di mia sorella che aumentano man mano che ci avviciniamo verso le stalle posizionate vicino l'ingresso del boschetto e rimesse a nuovo solo per ospitare il nostro regalo.

«Dimmi che è quello che penso che sia» dice euforica e se crede che dentro ci sia il pony che lei ha richiesto, si sbaglia di grosso.

«Si, è quello che pensi. Forse però è troppo piccolo. Ed è anche un incrocio...» Tom apre la porta restando vacuo quando parla mentre in tutta quella oscurità si riesce a vedere due enormi occhi spiritati che avanzano verso di noi costringendo molti ad indietreggiare per la paura mentre io inizio il mio monologo«.Sorellina per te solo il meglio del meglio. Il puro sangue d'eccellenza. Il maschio alfa del branco. Lo stallone degli stalloni. Con quei suoi muscoli poderosi, la grazia e l'agilità mischiati  alla forza e alla bellezza. L'oscurità in carne e ossa, nei suoi occhi vedi solo il  nero, nessuna emozione, nessun sentimento. Solo grande desiderio di competizione. Ecco a te il maestoso e quasi indomabile Morgan» alla fine del mio discorso il mio bellissimo purosangue si mostra in tutta la sua stazza fermandosi proprio al mio fianco per chiedermi le sue zollette di zucchero perché forse è stato un po' viziato da me, ma solo un pochino.

«Volevi un cavallo, ed io ti regalo il mio. Sarebbe più un prestito soprattutto perché difficilmente si fa cavalcare da persone che non si fida. Quindi buona fortuna perchè conquistarlo non è per niente facile. Ma quanto sei bello amore mio? Ma sei favoloso» prima mi rivolgo a mia sorella poi torno a dare attenzione al mio bambino che mi chiama con la sua testona scura. Lo abbraccio di getto e lo lascio sollevermi qualche centimetro da terra, felici entrambi di rivederci dopo tanto tempo. 

«Guardate che scena patetica. Hai regalato un cavallo, un misero pezzo di carne da poter fare a pezzi e mangiare quando si vuole. Questo perché voi Cooper dovete sempre far vedere che avete solo il meglio e che date solo ed esclusivamente quello a chi vi circonda. Ma tutti devono vedere la verità, tutti devono sapere che ho visto quella donna che ora sta abbracciando quel misero pezzo di cibo ambulante, uccidere il mio più caro amico Alexander e deriderlo. Ha preso in girome ed i miei figli, umiliandoci e ha soggiocato la mente del nuovo leader dei Moore per poter sopravvivere, sequendo le direttive del mostro con cui ha una relazione e  molto probabilmente passa ogni nostra informazioni al Diavolo Rosso per far aumentare il suo potere. Lei è una minaccia per noi e dobbiamo intervenire subito per estirpare il problema dalla radice» questa voce è quella del turco. Quel maledetto, dovevo farlo fuori prima che accadesse questo. Mi allontano dal mio cavallo e lo faccio rientrare nelle stalle con un colpo sul collo, così posso concentrarmi meglio sulla folla che pian piano mi circonda guardandomi come se fossi un abominio per loro.

«È vero. Ho visto con i miei occhi quanto è pericolosa. Dovremmo ucciderla perché è colpa sua se il Diavolo Rosso è qui e quel pazzo potrebbe uccidere noi, rapire e ingravidare le nostre donne, ammazzare i nostri eredi e prendere il nostro potere. E noi non possiamo permetterci tutto questo» urla una voce che non conosco e prontamente i miei amici si metto al mio fianco per dimostrare l'unione di squadra che abbiamo ma tutto ciò serve a ben poco. Loro sono armati con arme da fuoco e qualcuno si azzarda anche a sparare verso di me, se non fosse stato per il coltello che tengo attaccato al fianco che ha bloccato il proiettile, a quest'ora avrei una pallottola bloccata nella mia anca. Certo, la lama si è un po' inclinata strappando il fodero e tagliandomi un po' ma è una cosa che posso sopportare.  

«Jane» Tom si preoccupa subito per me e prova ad avvicinarsi ma lo fermo con una mano. Dobbiamo trovare un modo per scappare da qui, la folla si sta alterando troppo perché solo il nominare il Diavolo Rosso ha portato in loro troppe paure che li spingeranno a far di tutto per eliminare ogni ponte che li leghi a lui, anche uccidere me. Vedo tutte le donne rientrare dentro casa portando con sé i bambini e con noi restano solamente gli uomini d'onore che osano placcare me e tutti quelli che osano difendermi, puntandoci contro le loro armi.  

«Mi dispiace Jane ma tu devi morire. Sarò magnanimo e ti farò dire le tue ultime parole prima di morire o preferisci chiamare il nonetto? Dimmi tu» dice il turco ghignando divertito mentre prende in mano la situazione facendomi capire che dietro deve esserci stato un complotto perfettamente premeditato che ha spinto gran parte degli aleati di mio padre a tradirci con facilità. Se pensano che mi arrenda senza combattere si sbagliano di grosso, con le mano tasto la mia gamba per trovare le due pistole piccoline che tengo nascoste nella giarrettiera e le esco senza metterle in mostra.

«Sono in combutta con il diavolo rosso e se pensate che lui o Noah Octavian Cooper passeranno sopra la mia morte, vi sbagliate di grosso. Itanto fatemi un favore prima che io esali il mio ultimo respiro. Crepate» dico e con gesti veloci punto le pistole contro il turco e chiunque abbia davanti sparando due colpi che costringe tutti a buttarsi per terra dandomi così il giusto tempo per scappare da questa trappola. Daemon, Victor e Alecx si mettono immediatamente davanti a me con le loro armi tese per proteggermi dagli altri mafiosi mentre io levo il coltello per potermi muovere con più facilità.

«Vattene da qui, ti copriamo noi!» urla Alecx iniziando a fare fuoco su chi cerca di intromettersi sulla mia fuga.
No, non posso andare via.
La mia famiglia.
Io non posso lasciarla.
Capendo le mie intenzioni, Tom mi prende in braccio e corre via con me sulle spalle che mi dimeno. 
E urlo.
Urlo perché non voglio essere portata via.
Voglio stare con loro.
Devo proteggere la mia famiglia.
I miei  bambini.
Loro sono lì dentro.
Continuo ad urlare forte.
Ma il fiato mi muore in gola quando vedo mio padre essere colpito alla testa con il calcio di una pistola e cadere rovinosamente per terra mentre gli altri miei due amici ed Alecx cedono e cadono pure loro a terra stremanti.
Sono in ginocchio con una pistola puntata alla testa.
Ma mio padre no, è ancora steso per terra.
Non si muove.
Da lontano riesco a scorgere la sua posa scomposta.
Ma non si muove per sistemarsi.
No.
Non voglio pensarci ma...non può avermi lasciato.
Io non voglio crederci.
Non posso.
E urlo di nuovo a pieni polmoni.

«Papà, no!»

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