¡Mala Mía!paulo dybala

By basiqally

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Fe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football ... More

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epílogo
ringraziamenti
missing moments: 1, no corras
missing moments: 2, talking helps a lot
missing moments: 3, mira quien volviò!
missing moments: 4, quien es la otra?
missing moments: 5, concluir algo con él
missing moments: 6
missing moments: 7
missing moments: 8
missing moments: 9
missing moments:10, quella foto di noi due

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By basiqally

Apro l'acqua della doccia, regolandola subito sul massimo calore per cercare di sciogliere almeno un po' il nervosismo che mi ha fatto salire Alicia.

Non mi aspettavo sicuramente una reazione positiva: so cosa intende e mi rendo anche conto che in parte abbia ragione, ma durante il nostro breve scambio sembrava quasi che mi trattasse come una bambina e non come una persona che sa ribattere e difendersi da sola.

Prendo un asciugamano abbastanza grande da starci dentro e lo poso su un mobile del bagno, per poi spogliarmi e posare i vestiti sul water.

Quando l'acqua è bollente, come piace a me, mi infilo sotto il getto e chiudo gli occhi, godendomi la sensazione piacevole che il liquido riesce ad avere sui miei muscoli tesi come delle corde di un violino.

Sento la porta della camera da letto chiudersi e spalanco gli occhi, stupita e un po' impaurita da chi possa essere.

«Jazmín?» la voce di Paulo mi rassicura un po', facendomi rilassare nuovamente sotto il getto caldo dell'acqua.

«Sono in bagno» replico, prendendo il bagnoschiuma dal ripiano fissato al muro «Paulo, riesci per favore a prendere il mio shampoo e il mio balsamo nella pochette che ho lasciato sul lavandino?» chiudo il getto d'acqua, sporgendomi fuori dalla doccia mentre lui entra nella stanza.

«Stai facendo la doccia?» chiede, deglutendo ed esaminando il mio corpo da capo a piedi, senza dire nulla.

«Non so, cosa ti sembra che stia facendo?» chiedo, ridendo della sua domanda. Afferra la pochette e si avvicina alla doccia per porgermela, mentre il suo sguardo è fisso sul mio seno.

«Mi dispiace per quello che è successo di là, mia madre è rimasta stupita e così è come reagisce di solito» prende i miei vestiti dal water, osservandoli da vicino, per poi sedersi e metterseli in grembo, sospirando.

«Ci sono rimasta un po' male, se devo essere sincera» afferro lo shampoo, prendendone un po' in mano e spalmandolo nei capelli.

«Lo so, anche io ci sono rimasto male» sposta lo sguardo in tutto il bagno per evitare di guardare me e io sorrido teneramente della privacy che vuole darmi.

«Le avevo parlato tanto di te e sembrava che le stessi anche simpatica. Dovevi vedere quanto era esaltata mentre mi aiutava a scegliere il regalo di Natale per te e non smetteva mai di dirmi quanto volesse conoscerti, poi oggi si è comportata così e io non sapevo veramente cosa fare» sbuffa, concentrando lo sguardo nel mio per evitare che cada da qualche altra parte.

«Vabbè, un po' me l'aspettavo» mi faccio scivolare le frasi di sua madre addosso come se fosse l'acqua della doccia.

«Posso venire con te?» chiede, indicando la doccia. Scrollo le spalle e lui non lo chiede due volte, sfilandosi velocemente la felpa e slacciandosi i pantaloni.

«Devo farti un po' di spazio?» mi giro verso di lui proprio mentre sta per entrare e scuote la testa.

«L'ho fatta fare grande abbastanza» sussurra, cingendomi i fianchi con le braccia. Accarezzo il suo addome scolpito, baciandogli la guancia e premendo il petto contro il suo.

«C'è mia madre di là» mormora, la voce spezzata e il respiro tutt'altro che regolare.

«Lo so» sussurro in riposta, accarezzando il suo petto per poi cingere le sue spalle con le mie braccia, mettendomi in punta di piedi e sentendo la sua erezione premere sul mio stomaco.

«Ci sono anche Fede e Nahuel» continua, sfregando il naso sul mio collo mentre io gli lascio dei baci sullo zigomo.

«So anche questo» replico, sorridendo della sua espressione stupita.

«Non ti ho mai immaginata così sfacciata» stringe il mio sedere tra le mani mentre io accarezzo i capelli più corti che ha sulla nuca.

«Stai zitto, per l'amor del cielo» unisco le mie labbra alle sue, accarezzando il suo labbro inferiore con la mia lingua.

«Te l'ho già detto, tu mi ucciderai» sorride, spingendomi contro il muro e accarezzando il retro delle mie cosce.

Si allontana da me, ansimando e abbassando lo sguardo verso di me. Chiude gli occhi, sfregando il suo naso con il mio.

«Vuoi?» chiede, aprendo gli occhi per guardarmi direttamente mentre aspetta una risposta. Sì.

Annuisco velocemente, cercando di avvicinarmi nuovamente a lui mentre l'acqua che scende rende la pelle di entrambi più liscia.

«Paulo» lascio andare tutta l'aria che avevo dentro di me, sentendo la voce di Alicia che richiama il figlio «Paulo, dove sei?» apro gli occhi, guardando il ragazzo contrariato.

«Vai» faccio pressione sul suo petto, allontanandolo da me e posizionandomi sotto il getto d'acqua.

«Non voglio andare» si lamenta, facendo per riavvicinarsi a me quando la voce della madre lo sveglia del tutto.

«O vai tu da lei o viene lei qui, e se dovesse venire qui credo che penserebbe che sono io a portarti sulla cattiva strada, magari penserebbe pure che ho rubato la tua purezza o cose del genere» ridacchia, uscendo dalla doccia e afferrando un asciugamano, per poi raccattare i suoi vestiti in giro per il bagno.

«Rubato la mia purezza? Queste cose si dicevano nel Medioevo» si infila i boxer, saltellando per la stanza per cercare i pantaloni della tuta «E poi mia madre non pensa che sia vergine, figurati, anche lei sa che dopo un po' in una relazione del sano sesso è necessario» si gira di scatto, adocchiando la felpa che aveva addosso prima accanto alla porta.

«Stai cercando di dirmi qualcosa?» chiedo, spegnendo l'acqua della doccia e uscendo. Prendo l'asciugamano che mi sta porgendo Paulo, avvolgendolo velocemente intorno al mio corpo.

«No, niña, nulla» si infila la felpa , bagnandola un po' a causa dei capelli bagnati.

«Asciugati i capelli, sennò ti prenderai un malanno e daranno la colpa a me» prende un asciugamano dal mobile, sfregandolo velocemente sui capelli, nel vano tentativo di asciugarli ancora un po'.

«Ma tanto cosa li asciugo a fare? Qui dentro fa sempre caldo» rinuncia all'impresa, osservandomi da capo a piedi mentre mi rivesto velocemente «Comunque se vuoi ci sono dei vestiti miei che non uso più nella cabina armadio, puoi usare quelli per dormire» prendo in mano i miei pantaloni e la sua felpa, facendo per uscire dal bagno solamente in biancheria.

«Ehi, dove vai così?» chiede, fermandomi per un braccio quando io vorrei solamente uscire da questa stanza e andare a prendere il mio pigiama.

«Sto andando a prendere i miei, di vestiti, mi puoi lasciare per favore?» guardo la sua mano stretta attorno al mio polso e poi lo guardo negli occhi, aspettando una spiegazione per quel gesto.

«Tieni questa, anche se so che farà infuriare ancora di più mia madre» si toglie la felpa che ha addosso, porgendomela.

«E tu dove vai così?» lo prendo in giro, deglutendo mentre guardo il suo addome scolpito e lo accarezzo con i polpastrelli.

«Sposta anche solo di un centimetro le dita e giuro che ti riporto dentro la doccia, che Alicia Dybala sia d'accordo o no» mormora, la voce immediatamente più roca.

Allontano la mano dalla sua pelle, quasi come se fossi stata scottata improvvisamente, ed esco dal bagno, i miei vestiti in una mano e la sua felpa nell'altra.

«Dici che devo mettermela?» chiedo, mentre lui ne prende un'altra dalla cabina armadio e lascia la gruccia in modo disordinato sul pavimento.

«Se fossimo da soli ti direi di no, ma abbiamo ospiti» mi lascia un bacio sulla fronte, infilandosi velocemente l'altra felpa e andando alla porta.

«Allora, non vieni?» chiede, sistemandosi i capelli bagnati e levandoseli dalla fronte.

«Ma abbiamo entrambi i capelli bagnati, chissà cosa penserà tua madre» mi metto la sue felpa, abbassandola il più possibile per evitare di mostrare troppo.

«Onestamente, Nahuel, Fede e mia madre sanno che stiamo insieme, magari non sanno esattamente quando facciamo una doccia insieme ma sicuramente non immaginano che io sia un frate e tu una suora, quindi non c'è nulla di cui essere imbarazzati» mi porge la mano per stringerla e io gli mostro il mio anello di castità.

«Okay, forse tu sei una suora, ma questo non rovina niente di tutto quello che ho detto prima, vero?» scuoto la testa, ridacchiando della convinzione con cui dice tutto ciò. Gli lascio un bacio a fior di labbra e afferro la sua mano, lasciandomi condurre verso il salotto.

«Oh guarda, amore mio, hai i capelli bagnati! Vai ad asciugarli che sennò ti ammali» Alicia prende il viso di Paulo tra le sue mani, tastando quanto siano bagnati i suoi capelli.

«Tranquilla mamma, ho tutto sotto controllo» cerca di rassicurarla lui. Io guardo Nahuel e Fede, che sembrano esaminare prima me e poi il loro amico.

«Alicia, anche Fe ha i capelli bagnati» le fa notare Nahuel, facendomi spalancare gli occhi e pregare perché i due non dicano nulla di inopportuno.

La donna mi guarda di traverso, alzando un sopracciglio e soffermando un po' troppo lo sguardo sulla felpa del figlio, sempre più contrariata.

«Tesoro mio, vieni un attimo con me» prende Paulo con sé e io vado a sedermi sul divano, sotto lo sguardo attento dei due ragazzi che sembrano godersi veramente molto la situazione.

«Paulo, dimmi, stai aspettando il matrimonio vero?» io, Fede e Nahuel ci guardiamo, cercando di trattenere una risata spontanea, che però si trasforma in un irrefrenabile riso di gruppo mentre il diretto interessato non sa se ridere o piangere.

lollissimo

quanto ho riso scrivendo questo capitolo? quanto? ve lo dico subito: TANTISSIMO

all'inizio ho pensato: ma sì dai, è Natale, una bella chiavata come regalo sotto l'albero, poi ho deciso di farvi penare ancora un po' e OPS ricompare Alicia che in realtà non era mai andata via.

Alicia pensa che Paulo sia vergine. È una bugia grande almeno quanto la pancia di Babbo Natale e il naso della Befana. Un minuto di silenzio per favore.

Per il resto niente, buon Natale a voi e alla vostra famiglia♥️🎄

ciaone

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