¡Mala Mía!paulo dybala

By basiqally

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Fe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football ... More

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epílogo
ringraziamenti
missing moments: 1, no corras
missing moments: 2, talking helps a lot
missing moments: 3, mira quien volviò!
missing moments: 4, quien es la otra?
missing moments: 5, concluir algo con él
missing moments: 6
missing moments: 7
missing moments: 8
missing moments: 9
missing moments:10, quella foto di noi due

56.

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By basiqally

«Ehi» trascino un po' le lettere, abbracciando Nahuel, anche solo per evitare di vedere il suo orribile maglione natalizio.

«Ciao bella, cosa succede giù in Argentina?» chiede lui, sorridendo teneramente mentre prende la mia valigia e la allontana da me.

«Niente di nuovo, Perpetua fa ancora la gatta morta e Mariano è diventato quasi più egocentrico di quando lo avete lasciato» sospiro, ricordando le palline dell'albero di Natale di casa Dybala con la faccia del fratello.

«Oltre alle palle di Natale ha messo anche la corona dell'avvento con la sua faccia stampata sulle candele?» chiede Fede, alzandosi dal divano per venire a salutarmi.

«Ragazzi, dai! È di mio fratello che stiamo parlando» li rimprovera Paulo, lanciandogli delle occhiatacce, mischiate a dei sorrisetti insolenti.

«Appunto per questo lo stiamo prendendo per il culo» gli sorride in modo innocente, per poi venire verso di me «Ciao Fe, ci sei mancata» mi abbraccia sotto lo sguardo attento dell'amico.

«Soprattutto a quello lì, si lamentava come un lebbroso, era quasi impossibile sopportarlo» da qualche pacca sulle spalle a Paulo, mentre ridacchia «Ancora un po' e lo avremmo spedito in Argentina contro la sua volontà»

«Oppure ucciso e nascosto in un sacco della spazzatura, tanto è abbastanza piccolo da starci comodamente» lo deride Nahuel, sedendosi su uno degli sgabelli della cucina, non prima di aver afferrato una bottiglia di acqua dal frigorifero.

«Siete veramente degli stronzi» esclama Paulo, cingendomi le spalle con un braccio «Adesso accompagno Jazmín a mettere giù le sue cose e poi ne riparliamo»

«La porti subito a letto? Ti stanno veramente per esplodere le palle Dybala!» lo deride Fede, meritandosi un dito medio dal diretto interessato e facendomi arrossire vistosamente.

Mi accompagna nel corridoio, aprendo la porta di camera sua e lasciandomi passare per prima. Guardo la stanza, un po' impaurita. Starò in Italia per più di due settimane e dovrò dormire sempre con lui?

«Spero non ti dia fastidio, non ho preparato la stanza degli ospiti ma se non vuoi dormire con me tiro fuori le lenzuola» mormora, grattandosi il retro della nuca, un po' in imbarazzo.

«Non preoccuparti, non è un problema» lo rassicuro, ma dal mio tono di voce sembra più che io debba rassicurare me stessa.

«Bene, ti lascio sistemare le tue cose e nel frattempo torno di là, okay?» mi cinge i fianchi con le braccia, sorridendo sinceramente. Mi stropiccio gli occhi, stanca a causa del viaggio.

«Okay» sospiro, posando le mani sulle sue spalle e dandogli un bacio leggero sulle labbra.

«Non fare così, sennò non torno più di là» ridacchia, stringendo il mio sedere tra le sue mani.

«Paulo! Non fate tanto rumore, c'è tua madre!» la voce di Fede ci interrompe, lasciandomi stupita.

«C'è tua madre?» chiedo, allontanandomi da lui e prendendo la valigia, per poi appoggiarla sul letto e aprirla.

«Sì, passerà le feste qui, è un problema?» scuoto la testa, cominciando a tirare fuori i primi vestiti «Puoi mettere tutto nella cabina armadio, ti ho fatto un po' di spazio» apre la porta della sua immensa cabina armadio, indicando la metà vuota.

«No, assolutamente, solo che non me lo aspettavo. Insomma, io e tua madre nemmeno ci conosciamo» comincio ad impilare i vestiti nella cabina armadio, mentre lui è appoggiato allo stipite della porta.

«Hai ragione, ma se ti sbrighi la conoscerai presto» sorride come un bambino, facendomi provare un'immensa tenerezza.

«Dammi dieci minuti e sono di là» esclamo, marciando verso la mia valigia e cercando di fare tutto il più veloce possibile.

«Paulo?» la voce di Alicia Dybala arriva chiaramente in camera, facendo distogliere al figlio lo sguardo dal mio viso.

«Arrivo mamma» mi lascia un bacio sulla fronte, uscendo dalla stanza e lasciandomi da sola. Sospiro, mettendo a posto i vestiti.

Sapevo che il rapporto tra Paulo e sua madre è molto forte, testimone il tatuaggio di cui mi ha spiegato il significato ormai quasi un mese fa, e che avrebbe voluto che io la conoscessi, ma speravo di avere almeno un po' di preavviso.

E poi, non sono nemmeno sicura di stare simpatica, a sua madre. Chissà cosa pensa del fatto che io abbia sei anni meno di lui.

Guardo la cabina armadio, ordinata dalla parte di Paulo e precaria dalla mia ma, considerato che non mi sto stabilendo qui, accettabile.

«Fe?» guardo Nahuel, appoggiato allo stipite della porta con le braccia allacciate sul petto, che mi rivolge uno sguardo divertito «Ti stiamo aspettando»

«Pensi che mi sia appena passato un treno sulla faccia?» indico il mio viso, improvvisamente insicura del mio aspetto martoriato dal viaggio.

«No dai, forse solo un camioncino» ridacchia mentre io gli rivolgo uno sguardo infastidito, precedendolo e uscendo dalla camera, camminando nel corridoio bianco verso il salotto.

«Tranquilla, le piacerai. Se le è piaciuto Fede, che è un coglione, non vedo perché non debba adorare te che sei una brava ragazza» scrolla le spalle, cercando di rassicurarmi, per poi correre a sedersi accanto agli amici sul divano.

«Niña» l'attenzione di tutti viene diretta verso di me grazie alla voce di Paulo, soffice e leggermente emozionata.

«Oh, è questa la tua nena? Sei così carina! Vieni qua, fatti vedere» Alicia si alza dal divano, venendo velocemente verso di me mentre io muovo dei passi incerti.

«Salve» mormoro, un po' in imbarazzo da quella vicinanza improvvisa.

La donna mi guarda negli occhi, poi esamina attentamente il mio viso e tutto il mio corpo, quasi come se mi stesse controllando con i raggi x.

«Amore, ma sei sicuro che stia bene? La vedo un po' pallida» Paulo si alza dal divano, divertito dalla domanda della madre, e viene verso di noi per presentarci.

«Mamma, lei è Fe Jazmín, la mia ragazza» mi indica e io cerco di mascherare tutta l'insicurezza e il nervosismo dietro a un sorriso «Jazmín, lei è Alicia, mia madre» ci stringiamo la mano, e lei sembra quasi essere più emozionata di me.

«È un piacere conoscerti, Jazmín, dopo tutto il tempo che ho passato con il mio bambino per scegliere un regalo di Natale adatto a te» apro leggermente la bocca, rivolgendo uno sguardo interrogativo a Paulo, che fa finta di nulla guardando i suoi amici.

«Mi ha detto che sei una ragazza dolce e semplice e che ti piace molto andare a scuola, ma ha anche detto che il resto me l'avresti detto tu» si dirige verso il divano, piegando un po' la testa, cosa che fa anche suo figlio quando è particolarmente assorto in una conversazione.

«In realtà non c'è molto da aggiungere, quello che ha detto Paulo già basta e avanza» mi siedo accanto al diretto interessato, che mi cinge le spalle con il braccio, facendo cadere lo sguardo della madre sulle nostre mani intrecciate giusto sopra il mio petto.

Paulo sembra non farci caso, ma a me sembra quasi di non aver passato un esame importante quando lo sguardo contrariato di Alicia esamina bene la situazione.

«Beh, puoi cominciare dal dirmi cosa studi» mi guida lei, appoggiandosi allo schienale del divano.

«Ho appena finito le superiori, in realtà, ma ho un'idea abbastanza precisa su cosa vorrei studiare all'università» sgancio la prima bomba, aspettandomi una reazione precisa da lei.

«Le superiori?» alza un sopracciglio, guardando prima il figlio e poi me «Tesoro, quanti anni hai?» guardo velocemente Paulo, che mi incoraggia a rivelarle la mia età come se sei anni di differenza non fossero nulla.

«Ho diciannove anni» sussurro, un po' intimidita dallo sguardo inquisitore di Alicia.

«Ah, diciannove anni» sembra soffermarsi a pensare qualcosa, poi si rivolge solo e unicamente al figlio «Prima ho detto nena, ma è veramente una bambina, lo sai questo?» la stretta di Paulo si stringe sulla mia mano, facendomi capire quanto sia infastidito da ciò che ha detto la madre.

«Se avrai la gentilezza di conoscerla a fondo come la conosco io, capirai che è molto più di due cifre» risponde seccamente, per poi concentrare la sua attenzione ai due amici che sono stati in silenzio durante questo scambio di battute.

«Quindi, che si fa a capodanno?» chiede Fede, cercando di alleggerire l'atmosfera che sembra essersi fatta pesante come un pachiderma.

«Esiste un girone dell'inferno per quelli come te che lo chiedono il 20 Dicembre, non ti ricordi che l'anno scorso ci siamo organizzati il 31 mattina?» replica acidamente Nahuel, dando vita a uno scambio divertente di battute che mi alza un po' l'umore, che altrimenti sarebbe restato a terra.

«Io e te ci siamo organizzati il 31 mattina, Paulo aveva già le idee chiare visto che è andato via con Antonella lasciandoci da soli in pasto ai lupi» Fede si tappa teatralmente la bocca con le mani subito dopo aver fatto il nome dell'ex fidanzata di Paulo, rivolgendomi uno sguardo dispiaciuto.

«Beh, quella era una nena seria, aveva già programmato tutto» Alicia evita di guardarmi, ma so perfettamente che si sta riferendo indirettamente a me e alla mia disorganizzazione.

«Sì, infatti aveva già intenzione di prenotare le vacanze ad Ibiza con i miei soldi» Paulo cerca di difendermi, ma io poso la mano sul suo ginocchio, stringendolo un po' per fargli capire che non serve che vada avanti.

«Mi riconosco poche qualità, ma una di queste è quella di capire quando sono di troppo» mi alzo dal divano, sorridendo a tutti i presenti «Io vado in camera, è stato un viaggio lungo e al momento voglio solo farmi una doccia calda e buttarmi a letto, magari leggendo un buon libro»

Mi avvicino al viso di Paulo, e lo bacio davanti alla madre, facendo affidamento ad una sfacciataggine che di sicuro non mi si addice, per poi andare verso di lei.

«Buona serata, signora Dybala, è stato un piacere conoscerla» le stringo la mano sotto gli sguardi divertiti di Fede e Nahuel, per poi dirigermi verso la camera.

lollissimo

weeee ragaaaa

non sapevo se oggi avevo già aggiornato, quindi ho deciso di aggiornare in ogni caso, per sicurezza

quando Fe aveva conosciuto Gustavo e voi pensavate che fosse la fine per lei vi avevo detto che quando avrebbe conosciuto Alicia sarebbe stato moolto peggio, e questo è il capitolo che lo conferma

quanto mi diverto a scrivere drammi familiarii

prossimo capitolo sarà un po'... non dico spinto ma... BON LO LEGGERETE NO??

ciaone👋🏻💖

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