¡Mala Mía!paulo dybala

By basiqally

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Fe Jazmín conosce Paulo ad una festa in paese e, da allora, non ne può più fare a meno 12/31/18: #1 football ... More

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epílogo
ringraziamenti
missing moments: 1, no corras
missing moments: 2, talking helps a lot
missing moments: 3, mira quien volviò!
missing moments: 4, quien es la otra?
missing moments: 5, concluir algo con él
missing moments: 6
missing moments: 7
missing moments: 8
missing moments: 9
missing moments:10, quella foto di noi due

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By basiqally

«Guarda Paulo, continua a parlare con Higuain, sembrano due comari!» Lea indica i due, che sono vicini e stanno parlando fitto fitto, con la mano davanti alla bocca.

«Hai ragione» ridacchio, e il mio sguardo si posa per un attimo sul più giovane, proprio mentre entrambi mi stanno guardando. Giro la testa velocemente, facendo finta di nulla, e metto le mani in tasca.

Stendo le gambe, guardando verso il basso e cercando di riscaldarmi almeno un po' muovendole.

«Paulo ti sta fissando» mormora Arturo, con tono leggermente infastidito, probabilmente perché sono accanto a lui. Mi sono seduta in mezzo tra lui e a Lea perché durante il viaggio in macchina non hanno smesso per un attimo di lanciarsi frecciatine, facendomi sentire a disagio.

«C'è tanta gente, perché dovrebbe guardare proprio me?» alzo gli occhi al cielo, infastidita dal fatto che sia lui che la mia migliore amica non abbiano mai smesso di dirmelo da quando è cominciato l'allenamento.

«Sei snervante» sospira la ragazza, legandosi i capelli.

«Come fai a sapere che mi sta fissando se continui a guardare De Paul?» le chiedo, rivolgendole una risatina ironica.

«Sono giustificata, non c'è la moglie» scrolla le spalle, mettendosi le mani in tasca.

«È per quello che ti sei fatta la coda?» le rivolgo uno sguardo ammiccante e lei annuisce, ridendo di quanto siamo ridicole.

«Sta per avere un figlio, per l'amor del cielo» mormora mio fratello, senza staccare gli occhi dal campo.

«Tranquillo, non lo tocca nessuno» replica Lea, con tono tagliente.

«Ragazzi, sento la tensione sessuale peggio del venticello freddo e fastidioso, cosa è successo tra voi due?» appena finisco di pronunciare quella frase, qualcuno fischia e tutti i giocatori smettono di correre, segno che l'allenamento è finito.

Guardo Paulo che si toglie la pettorina, e con lei si alza un po' anche la maglia della nazionale che ha sotto, mostrando il suo addome scolpito a tutti.

Sento il mio viso scaldarsi, pensando che oltre a me ha visto questa scena anche mio fratello e distolgo lo sguardo, sentendomi definitivamente in imbarazzo.

«Aspettiamo che si facciano la doccia vero?» chiede Lea, con un sorriso enorme stampato in volto.

«Ma non volevi venire qui per vedere l'allenamento?» mi giro verso di lei, cercando di convincerla a tornare a casa prima che lei ci faccia restare qui fino a domani.

«Adesso che siamo qui fammi almeno salutare Paulo, non mi sono fatta cinque ore di macchina per vederlo da lontano» si alza in piedi, decisa ad andare da qualche parte.

«Più da lontano lo vedo meglio è» mormoro io, seguendola.

«Fe! Cosa ci fai qui?» mi giro sentendo la voce di Lautaro, che mi guarda con un sorriso spontaneo dipinto in viso.

«Ciao Lautaro» guardo Lea, che lo sta squadrando con uno sguardo scocciato «Lea e Arturo hanno insistito perché venissimo, io in realtà volevo stare a casa» gli sorrido di rimando.

«Potevi dirmelo, almeno avrei passato un po' di tempo lontano da quella scassa palle di Dolores» indica sua sorella, appoggiata al bancone di un chioschetto allestito sull'erba.

«Che cattivo, tua sorella è simpatica, per quanto possa ricordare» osservo la ragazza sorridere ad una donna e poi spostare lo sguardo su di noi, congedarsi e venirci incontro.

«Ti farà tantissime domande, preparati» si avvicina a me per sussurrare e il suo respiro fa spostare di poco i miei capelli.

«Ciao Dolores» esclama Lea, salutando la ragazza che conosce praticamente da quando entrambe erano in fasce.

«Lea! Mi sei mancata tantissimo, quando torno a Laguna Larga ci dobbiamo assolutamente organizzare per uscire insieme» si salutano con due baci e mi stupisco quando la ragazza riserva a me la stessa accoglienza.

«Fe, oh mio dio, sei diventata super sexy, vieni qui, fatti vedere» mi prende per mano e mi fa fare una giravolta, sotto lo sguardo vigile del fratello.

«Chissà, magari stare con tuo zio è terapeutico per lei» le fa l'occhiolino la mia migliore amica, ricevendo un'occhiataccia da me e dal fratello.

«Mio zio?!» spalanca gli occhi, guardando verso il campo deserto «Bel colpo, devi spiegarmi come hai fatto» mi da il cinque, facendomi ridere, mentre Lautaro sembra abbastanza infastidito dalla sua affermazione.

«Tu, invece, come va? Tutto bene?» chiedo, cercando di cambiare argomento per evitare di far sentire il ragazzo a disagio.

«Non mi lamento, mi sono trovata bene, ma ho decisamente riconsiderato la mia piccola città natale» si tocca il cuore con fare malinconico e decisamente melodrammatico.

«In realtà ti è mancato solo il tuo magnifico fratello gemello» le cinge le spalle con fare scherzosamente affettuoso e lei si allontana con una faccia schifata.

L'attesa passa velocemente, purtroppo, e le battutine che si scambiano i due fratelli non ci fanno smettere per un secondo di ridere, mentre in sottofondo c'è della musica estiva proveniente dal chiosco.

«Eccolo» esclama Dolores, correndo incontro allo zio e abbracciandolo. Lui lascia cadere il borsone a terra e la solleva di poco, stringendola a sé con un sorriso sincero.

Quando i due si allontanano, lo sguardo di Paulo si posa prima su di me, poi su Lautaro, su Lea, sorridente dal primo momento, e infine su Arturo, che ci ha raggiunto poco fa.

«Ciao» esclama lui, prima di salutare tutti ad uno ad uno, lasciando me per ultima.

«Paulo, c'è la nonna in giro, ti starà cercando» dice il nipote quando vede che siamo uno di fronte all'altro, senza nessun coraggio per spiccicare parola.

«La saluterò dopo, e non le dirò che l'hai chiamata nonna, lo sai che se la prende» lo rimprovera scherzosamente, per poi mettersi le mani in tasca e tornare a guardarmi, senza fare assolutamente nulla.

«Vi lasciamo da soli» esclama Lea, così Dolores prende con sé il fratello e lo porta verso loro padre «Andiamo Arturo» mi giro verso mio fratello che non sembra intenzionato ad allontanarsi, con le mani nelle tasche e lo sguardo serio.

«Non voglio lasciarli da soli» mormora lui, credendo di non essere sentito da noi.

«Non la toccherò, te lo giuro» Paulo alza le mani con fare solenne e mio fratello lo guarda corrucciato, per poi annuire e concedergli questo privilegio.

Guardo mio fratello e la mia migliore amica allontanarsi e divento ancora più convinta del fatto che tra di loro ci sia qualcosa.

«Ciao» sussurra, come se fosse spaventato a ricevere una risposta secca da parte mia.

«Ehi» rispondo, cercando di tranquillizzare entrambi con un sorriso.

«Mi fa piacere che tu sia venuta» continua, abbassando lo sguardo alle scarpe da ginnastica. Io lo seguo, fermandomi però ai polpacci muscolosi.

«Per una volta sei tu a cercare me e non io a cercare te» dice dopo, ridacchiando della mia espressione.

«Non ti ho esattamente cercato, Lea e Arturo volevano venire qui e io li ho accompagnati perché sennò non sarebbero mai entrati, niente di più» gli spiego, lui annuisce, ma ha la faccia di chi la sa lunga.

«Però così prendiamo due piccioni con una fava e possiamo finire la nostra discussione qui, senza nessun volo aereo o fuso orario di mezzo» metto anche io le mani nella tasca della giacca e lo invito a cominciare, come la scorsa volta.

Lui indica il chiosco, sorridendo teneramente mentre ascolta la canzone che sta passando adesso.

«Questa canzone è perfetta» sospira, quando ancora stanno arieggiando le note iniziali.

«¿Cómo explicarle a la conciencia que esto fue mi culpa?» canticchia, avvicinandosi un po'.

«Non sapevo che ascoltassi Maluma» commento, aggrottando la fronte e osservandolo mentre è preso dalla musica.

«¿Cómo decirle al corazón que tú no volverás?» continua imperterrito, ignorando completamente il mio commento.

«Addirittura» dico seccamente, guardando lontano dal suo petto scolpito.

«Hacer saber a mis ojos que no te verán nunca» alzo gli occhi al cielo, infastidita dal fatto che ciò che dico non gli faccia né caldo né freddo.

«Vivo a Laguna Larga, Paulo, mi vedrai anche se non vorrai» gli faccio notare, sistemandomi i capelli con una mano.

«¿Cómo explicarle a mi boca que no la besarás?» gli pianto l'indice sul petto, cercando di allontanarlo, ma è quasi impossibile vista la sua compattezza.

«Smettila, mi stai facendo sentire a disagio» si guarda in giro come a dirmi che non c'è nessuno che ci sta guardando.

«Y no es que muera porque no tenga tus besos, pero es que vivir sin eso es como vivir sin razón» mi prende per mano e comincia a muovere i fianchi in modo imbarazzante, facendomi ridere.

«Ci siamo baciati una volta e già non puoi più fare a meno di me?» gli chiedo, citando le sue parole.

«Créeme un poco más, te lo suplico» canticchia, cominciando a ballare un po' più seriamente, posando una mano sul mio fianco e l'altra a stringere la mia, muovendosi in modo esperto.

«Avevi detto che non mi avresti toccato» gli faccio notare, guardando le nostre mani intrecciate.

«Mentivo» scrolla le spalle «È impossibile starti lontano, sei come una calamita per me» rabbrividisco a quella frase, sentendomi un po' più vicina a lui per un attimo.

«Soy un loco más» continua a cantare imperterrito, mentre io guardo il suo viso, rapita dal magnetismo dei suoi occhi.

«Per fortuna che hai fatto il calciatore, come cantante non avresti avuto fortuna» commento. La canzone va avanti ma lui non ci fa caso, restando in silenzio.

«Sei una stronza» sussurra, vicinissimo con le sue labbra alle mie «Se ti bacio è più probabile che mi becchi una sberla da te o da tuo fratello?» chiede poi, facendomi sorridere.

«Da entrambi» dico, dopo aver fatto finta di doverci ragionare un po' su.

«Correrò il rischio» chiudo gli occhi sentendo le sue labbra un po' screpolate sulle mie, accarezzandogli il collo con una mano e il viso con l'altra.

«No, Arturo, vieni qua! Ma dove stai andando? Lasciali in pace, per l'amor di Dio» le voci di Lea e di Dolores di mescolano mentre trattengono mio fratello, che probabilmente ci stava osservando da lontano e stava aspettando il momento giusto per venire all'attacco e uccidere questo ragazzo con le proprie mani.

Mi allontano dal viso di Paulo solo per vedere un'espressione preoccupata dipinta in viso e, ridendo, lo stringo a me in un abbraccio.

«Mi sei mancata» sussurra tra i miei capelli, lasciandoci un bacio e facendomi chiudere di nuovo gli occhi, tra l'odore di erba appena tagliata e quello del bagnoschiuma sportivo che usava sempre Arturo quando andava a giocare a calcetto.

lollissimo

ALLORA vi avevo promesso un capitolo carino e ve l'ho dato, quindi fuck a tutte quelle persone che non si sono fidate di me

per il resto nulla, ho voglia di far insultare Icardi perché ha segnato contro l'Udinese quindi

insultate Icardi QUI

grazie per aver letto così tanto💖💖

ciaone

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