Faded

By _DarkAngell_

8.5M 265K 424K

"Mentre lui le insegnava a fare l'amore,lei gli insegnava ad amare" Anderson,un cognome conosciuto da tutti... More

CAST
Prologo
One
Two
Three
Four
Five
Six
Seven
Eight
Nine
Ten
Eleven
Twelve
Thirteen
Fourteen
Fifteen
Sixteen
Seventeen
Eighteen
Nineteen
Twenty
Twenty One
Twenty Two
Twenty Four
Twenty Five
Twenty Six
Twenty Seven
Twenty Eight
Twenty Nine
Thirty
Thirty One
Thirty Two
Thirty Three
Thirty Four
Thirty Five
Thirty Six
Thirty Seven
Thirty Eight
Thirty Nine
Forty
Forty-One
Forty-Two
Forty-Three
Forty-Four
Forty-Five
Forty Six
Forty Seven
Forty Eight
Forty Nine
Fifty
Fifty One
Fifty Two
Fifty Three
Fifty Four
Fifty Five
Fifty Six
Fifty Seven
Fifty Eight
Fifty Nine
Sixty
Sixty One
Sixty Two
Sixty Three
Sixty Four
Sixty Five
Sixty Six
Sixty Seven pt.1
Sixty Seven pt.2
Sixty Eight
Sixty Nine pt. 1

Twenty Three

137K 4.2K 6.4K
By _DarkAngell_


Adrian POV'S

Percorro con la mia Lexus LC nera le strade vuote di Manhattan.

Un regalo di quel coglione pieno di soldi del fidanzato di mia madre.

Pensa di comprarsi la mia simpatia così. Povero illuso.

Però il regalo non mi dispiace

Ero fino ad ora a casa di Cole con gli altri a passare una delle nostre solite serate. Nate non si è ancora presentato dopo ciò che è successo l'altra sera con la sua amichetta.

  Codardo.

Pigio sempre di più nell'acceleratore mentre continuo a fumare la mia sigaretta quasi finita.

Sono le 5 del mattino e le strade sono completamente vuote,la strada è mia e l'adrenalina scorre nelle mie vene mentre il tassello della velocità aumenta sempre di più

Sono ancora fatto ma sento che sta passando.

Sto ritornando lucido e la sensazione di leggerezza si sta sostituendo alla solita pesantezza,la mia testa viene invasa dai soliti pensieri,dal passato,dalla solita merda

Andrew non si è più fatto vedere dopo l'altra sera.

Non so come mi abbia trovato ma so che non si fermerà finché non otterrà ciò che vuole. Abbasso il finestrino e butto il mozzicone della sigaretta fuori.

L'auto è completamente annebbiata dal fumo,un po' come lo è la mia testa.

Il telefono continua a squillare e noto che è Jessie. Oggi mi sono scopata lei e quella troia di Audrey,tutto a sua insaputa, ed è strano che non se ne sia accorta dato che eravamo tutti a casa di Cole.

Lei non è la mia ragazza,non credo a quelle cazzate,però per qualche strano motivo è eccessivamente appiccicosa con me nonostante io sia stato chiaro con lei.

Le altre ragazze che mi scopo non mi fanno problemi,sanno che voglio solo il loro corpo.

Rifiuto la chiamata così da farle capire di non rompermi i coglioni.

Mi conosce abbastanza da sapere che è meglio non disturbarmi.

Parcheggio l'auto nel vialetto di fianco all'Audi di mia madre.

Apro la porta d'ingresso cercando di non far rumore,non che mi interessi particolarmente svegliarli, ma sono ancora fatto e se mi rompessero i coglioni non risponderei delle mie azioni.

Salgo le scale e attraverso il lungo corridoio fino alla mia camera. Richiudo la porta e noto che il mio letto è tutto sistemato. Non passo la notte qui da almeno un mese,sono sempre da Cole oppure in giro a divertirmi da qualche parte.

Odio questa casa e questa famiglia,una famiglia a cui non appartengo,sono come un estraneo in qui.

Mi siedo ai piedi del letto e guardo un punto fisso dinanzi a me mentre mi accendo un altra sigaretta.

Questa non la considero la mia camera ma una stanza del cazzo che mi hanno rifilato quel coglione di William e mia madre per non lasciarmi dormire per strada.

Ho appeso il sacco da box di fianco al letto e a volte mi alleno per prepararmi agli incontri. Inizialmente mia madre era contraria a metterlo in camera ma lei sa più di me che con il suo parere mi ci pulisco il culo

Sfilo la maglietta e scosto le coperte per provare ad addormentarmi anche se tra meno di un ora sarà mattino.

***

"Adrian c'è il sole" urla Thomas che è salito sopra di me.

È l'unico in questa famiglia del cazzo che non mi sta sui coglioni

"Thomas vai a giocare" lo scosto da me ma lui si rimette a cavalcioni sopra la mia schiena mentre mi tira dei pugni.

Lo sposto di nuovo e alzo il busto per guardarlo.

"C'è puzza di fumo" arriccia il naso e chiude le narici con le dita

Guardo l'ora dal mio iPhone nero che segna le undici di mattina.

Ho dormito si e no cinque ore,sicuramente più del solito.
Controllo le notifiche e noto 14 chiamate perse da Jessie.

Alzo gli occhi al cielo,questa è completamente impazzita

Passo una mano nel ciuffo disordinato e infine decido di alzarmi.

"Vieni giù a fare colazione con noi" saltella nel mio letto e poi corre via al piano di sotto.
Scendo le scale ed entro in cucina.

Travis e mia madre spalancano la bocca  stupiti appena mi vedono entrare eThomas ride per le loro reazioni.

"Che cosa c'è da guardare" chiedo infastidito mentre mi siedo nel mio solito posto.

"È che..non mi aspettavo che..si insomma che tu venissi" balbetta mia madre mentre mi sorride dolcemente.

Che non si faccia strane idee,avevo solo bisogno di dormire un po' oggi.

Non le rispondo e prendo il caffè che ha preparato.

Fortunatamente William non c'è,rischiava di ritrovarsi il  mio caffè nel culo.

Travis e mia madre continuano a mandarsi occhiatine strane e io assottiglio lo sguardo verso di loro.

"Che cazzo dovete dirmi" alzo la voce e mia madre sussulta,manda un ultima occhiata a Travis e mi guarda

"Sai che oggi c'è il party per la casa editrice in cui lavoro,l'abbiamo organizzata qui a casa nostra e..." parla ma la blocco prima che finisca

"Non preoccuparti vado via prima che inizi" prendo l'iniziativa prima che sia lei a dirmelo,non mi vuole tra i piedi,come quando ero piccolo.

"Non stavo dicendo questo" scuote la testa amaramente e io la guardo interrogativo "Travis ci sarà e v-vorrei tanto che anche mio figlio sia presente,ci saranno i figli di tutti i miei colleghi e..."balbetta e io inarco un sopracciglio confuso.

Vuole veramente che io stia con i suoi colleghi di lavoro?

Rido alla sua proposta,povera,non vuole dare una brutta impressione.

C'è sempre stata prima la sua carriera del cazzo e io ero sempre in secondo piano,anzi probabilmente non ero neanche nella lista delle cose di cui preoccuparsi.

"Perché dovrei esserci?" continuo a ridere e lei abbassa gli occhi verso la sua colazione,non ha neanche il coraggio di guardarmi.

Non risponde sta in silenzio. Mi alzo dalla tavola,sapevo che era meglio non presentarmi,l'unica cosa che vuole da me è chiedermi dei favori per avere una buona immagine

"Adrian è tua madre" alza la voce Travis.

Stringo i pugni lungo i fianchi e il silenzio cade in tavola

Mi avvicino verso di lui e lo spingo dalle spalle sbattendolo al muro mentre mia madre inizia ad urlare e Thomas piange

"Tu non sai un cazzo di me e di cosa ho passato,non dirmi che cazzo fare o ti prendo a calci in culo coglione" ringhio verso di lui e lui chiude gli occhi.

Mi allontano e noto Thomas guardarmi con le lacrime agli occhi e una fastidiosa sensazione si fa spazio nel petto.

Salgo in camera e preparo le cose da prendere per le prossime notti,non passerò un giorno di più in questa fottuta casa.

Mi sfogo nel sacco da box.

Tiro quelli che sembrano pugni infiniti senza aver indossato le fasce per proteggermi le nocche, ma non me ne frega un cazzo.

La mano fa sempre più male ma questo, per qualche malato motivo,mi stimola a continuare. Il sacco oscilla nella stanza e mi fermo non appena sento qualcuno bussare alla porta,non ho intenzione di parlare con nessuno

"Non rompetemi i coglioni" alzo la voce e continuo a sistemare i vestiti in un borsone.

"Adrian" sento la voce del coglione che si scopa mia madre, entra senza permesso e la rabbia continua a crescere ancora di più.

Stringo i pugni ai fianchi e mi giro verso di lui che mi guarda con aria di superiorità.

"Siediti perfavore" mi ordina e allarga la cravatta al collo.

Sarà appena tornato dal lavoro

"Non dirmi che cazzo devo fare e esci da qui" gli urlo ma lui non molla,si siede nella sedia vicino alla scrivania e mi guarda mentre io lo ignoro.

Voglio andarmene da qui

"Possiamo parlare come persone adulte?" mi chiede e io rido.

Sono proprio curioso di sapere cosa ha da dirmi.

"E cosa mi devi dire paparino" lo derido e lui serra la mascella infastidito dai miei modi.

Mi siedo ai piedi del letto e lo fisso pronto ad ascoltare le cazzate che usciranno dalla sua bocca.

"Ci terrei se tu venissi stasera" inizia a dire e distoglie lo sguardo dal mio leggermente in imbarazzo.

Ha paura del figlio della sua puttanella. Rido tra me e me

"E per quale motivo?" sporgo il busto verso di lui assottigliando lo sguardo.

"Tua madre ci tiene ad averti e sarebbe anche una grossa opportunità per te farti conoscere tra i colleghi di lavoro di tua madre,sai che potresti avere subito un lavoro e.." dice ma lo stoppo prima di sentire altre cazzate uscire dalla sua bocca

"E a te cosa te ne importa del mio futuro eh?" chiedo mentre lui mi guarda confuso.

"Mi importa perché anche se tu pensi che nessuno ti voglia bene in questo mondo,la tua famiglia te ne vuole"  schiocco la lingua al palato

"Tu non sei la mia famiglia" sputo fuori acidamente e lui abbassa lo sguardo in silenzio

"Pensaci,è solo per questa sera,se ti annoierai sarai libero di andartene,tua madre ti vuole bene,sa di aver sbagliato,ma prova a sentire anche la sua versione dei fatti" dice dopo qualche minuto di silenzio e si alza prima che io possa controbattere.

A me della sua versione non me ne frega un cazzo.

Ci ha abbandonati è questo che conta,non me ne frega un cazzo dei motivi per cui l'ha fatto,l'ha fatto e basta.

Ariel's POV

Sono da mezz'ora davanti allo specchio di camera mia a provare il vestito per stasera

Mia nonna me l'ha comprato qualche giorno fa ,io lo trovo esageratamente elegante e mi convince sempre meno

Il vestito bianco ricade lungo le mie gambe e ha una leggera spaccatura che fa intravedere la mia gamba destra.

La schiena è scoperta e mi sento abbastanza a disagio

Esco dalla mia stanza per raggiungere mia nonna così da chiederle un parere.

Non appena scendo in salotto spalanca la bocca insieme a mio nonno

"Sei bellissima" quasi piange dall'emozione mentre si avvicina e mi abbraccia forte quasi strozzandomi

"Nonna non respiro" biascico e lei si allontana da me per guardare meglio il vestito.

"Vieni con me ti do dei tacchi" dice eccitata e io la seguo al piano di sopra.

"Ecco una mia amica me li ha prestati" me li porge "Non perderli miraccomando" mi avverte inarcando un sopracciglio

"Nonna come si fanno a perdere dei tacchi?!" Alzo gli occhi al cielo e rido mentre torno in camera

Continuo a camminare avanti e indietro per la mia camera così da esercitarmi con questa sottospecie di trampolini.

Inizialmente sono quasi caduta più di una volta,ma ci sto prendendo la mano,più o meno.

Spero solo di non cadere con il sedere per terra davanti a tutti.

I miei capelli lunghi ricadono dietro le mie spalle con delle piccole onde nelle punte

Non mi sono truccata in modo esagerato,ho applicato un leggero ombretto rosa sulle palpebre e il solito mascara sulle ciglia

Mi guardo un ultima volta allo specchio ed esco dalla mia camera.

Cerco di scendere le scale tenendomi al corrimano,con questi tacchi sarà una tortura.

Non appena mi giro per tornare indietro e indossare scarpe più comode mia nonna,conoscendo le mie intenzioni, mi trascina fino alla porta d'ingresso.

Fortunatamente sono stati invitati anche loro,almeno non dovrò stare da sola.

L'idea di avvicinarmi sempre di più al mondo di mio padre mi fa salire il cuore in gola.

Lo sto facendo solo per sentirlo più vicino a me,è l'unico modo per stare con lui in un certo senso.

Spero che dall'alto mi possa vedere,che possa essere fiero di me per una volta.

***

Già da qui fuori si può udire il suono di musica classica proveniente dall'interno.

Mio nonno suona il campanello e attendiamo che qualcuno ci apra la porta.

Qualche secondo dopo il padre di Travis ,William,ci invita ad entrare nell'abitazione.

Molti sguardi si spostano su di noi ma non ci faccio molto caso. La sala è piena di gente che sorseggia il vino e parla tra loro

Mia nonna aveva ragione,sono vestiti tutti esageratamente eleganti oserei dire. Ci sono molti ragazzi della mia età,saranno i figli dei colleghi di Alexandra probabilmente.

Alzo il vestito cercando di non sporcarlo e sopratutto di non inciamparci data la sua lunghezza.

"Alexandra ha detto di raggiungerla di sopra"mi avvisa William indicandomi le scale che portano al piano superiore.

Perché ?

"Vai Ariel su non fare la pigra" mi spingendo leggermente mia nonna,la guardo male e lei sorride a 32 denti

Salgo le scale lentamente e quasi non inciampo nel vestito,manca poco che me lo tolga e lo lanci in mezzo alla sala

"Ariel eccoti cara sei bellissima" il rumore dei tacchi di Alexandra risuona nel lungo corridoio.

Si avvicina verso di me e mi accoglie in un caloroso abbraccio che non ricambio,non perché non abbia voluto,ma sono stata presa alla sprovvista

"Questa serata è dedicata soprattutto a tuo padre perciò dobbiamo presentarti a tutti i miei colleghi" dice e sorrido amaramente,lei se ne accorge ma non fiata.

"Appena la musica dell'orchestra diventerà più lenta noi dovremmo scendere dalle scale insieme" mi indica il piano di sotto "Stiamo solo aspettando che si presentino tutti gli invitati" continua e annuisco.

Odio stare al centro dell'attenzione e dovrò oltretutto scendere le scale con tutti gli sguardi addosso.

Sento già che farò un volo lungo le scale.

Dopo qualche minuto la musica cessa di suonare e le luci si abbassano leggermente.

Qualche secondo dopo il suono della musica diventa più lieve e leggera,è arrivato il momento.

"Andiamo cara" mi sorride dolcemente Alexandra e mi prende la mano.

Ma cos'è?  Un matrimonio?

Tutti gli sguardi sono su di noi. Inizio a scendere le scale e noto mia nonna emozionarsi al piano di sotto,le sorrido e sposto lo sguardo davanti a me.

Il mio respiro vacilla non appena noto Adrian in fondo alle scale che guarda verso di noi,o meglio guarda me.

Ha addosso uno smoking nero che evidenzia le sue spalle larghe e le sue braccia muscolose.

I primi bottoni della camicia bianca sono aperti facendo intravedere il suo petto tonico. I capelli sono in disordine come al solito e gli danno sempre quell'aria da selvaggio.

Non pensavo si sarebbe presentato,non mi sembrava tipo da questo genere di cose. Non l'ho più visto dopo quella sera in cui mi ha riportato a casa dopo essere stati inseguiti da non so chi.

Mi fissa intensamente,prima squadra la mia figura e poi sposta lo sguardo nei miei occhi che si incastrano nei suoi neri come la pece.

Abbasso lo sguardo concentrandomi sul scendere le scale senza cadere a terra.

Alexandra si avvicina a lui abbracciandolo e sussurrandogli qualcosa che mi è impossibile capire,Adrian sembra infastidito e si allontana da lei

Mi guida fino a una specie di palco in cui c'è anche l'orchestra che smette di suonare non appena ci avviciniamo.

Tutti sono in silenzio mentre guardano verso la nostra parte e in questo momento vorrei solo sprofondare.

"Salve a tutti e grazie per essere venuti,anche quest'anno ricominceremo un lungo e duro lavoro,le nostre fatiche sono state ricompensate,la nostra casa editrice e il nostro giornale è tra i più comprati qui a Manhattan e dobbiamo ringraziare anche James,perché anche se oggi non è presente con noi,lui ci ha portato dove siamo oggi e andremo avanti per lui" dice Alexandra e io abbasso lo sguardo ai miei piedi.

Non è presente con noi.

Le sue parole rimbombano nella mia testa e il dolore cresce nel mio petto.

Non parlo mai di loro con nessuno e oggi invece la serata è dedicata a lui.

Tutto sembra colpirmi,ogni parola,ogni gesto di questa stupida serata

"Abbiamo l'onore di avere qui con noi la figlia di James Thompson,ed è come riavere lui di nuovo al nostro fianco" ed ecco che gli occhi di tutti si spostano sulla mia figura,alcuni mi guardano dispiaciuti,altri mi sorridono..

Gli applausi si fanno spazio per la sala e io guardo un punto indefinito di fronte a me. Odio questa situazione.

"Ora ritorniamo alla festa,divertitevi!" dice Alexandra dopo aver notato il mio estremo disagio.

Scendo velocemente i gradini e cammino velocemente verso le sedie in fondo alla sala. Ho bisogno di sedermi.

"Nanetta" mi giro e vedo Travis venire verso di me anche lui vestito elegante con i capelli portati all'indietro con il gel.

"Sei davvero... b-beh sei uno s-sballo" balbetta e scoppio a ridere.

  Uno sballo?

"Travis" lo richiama una voce dietro di noi

"Vincent" lo saluta e lo sguardo del ragazzo biondo si sposta su di me,guardo altrove un punto indefinito della sala.

"Piacere io sono Vincent" si presenta e sposto lo sguardo verso di lui.

Mi porge la mano.

"Ariel"gliela stringo e sorride

Loro continuano a parlare mentre io continuo a guardare i miei piedi che penzolano nella sedia.

"Tu sei la figlia di James e Elizabeth?"alzo lo sguardo e mi ritrovo un uomo sulla cinquantina davanti a me con un bicchiere di vino in mano mentre con l'altra mano stringe la mano a quella che presumo essere sua moglie.

Vincent e Travis si girano verso di noi

"Si"rispondo secca.

"Piacere io sono Sean Lively ero molto amico di tuo padre"  io annuisco soltanto

"Se non mi sbaglio aveva 2 figlie" dice sua moglie di fianco a lui e il mio cuore perde un battito. Layla.

"È morta anche lei nell'incidente" la mia voce si incrina,sento tutti gli sguardo su di me ma nessuno fiata.

Mi alzo e dopo avergli dato un ultimo sorriso per educazione ,mi allontano.

L'aria si fa più pesante intorno a me ho bisogno di respirare.

La gente mi guarda mentre cammino velocemente e il rumore dei miei tacchi risuona nella sala. Alcuni mi guardano altri no,sembrerò una pazza ma è l'ultimo dei miei pensieri in questo momento

"Ariel" sento una voce dietro di me che mi richiama.

Travis mi sta seguendo ma lo ignoro.

Tolgo i tacchi e attraverso velocemente la sala fino ad arrivare nel giardino in cui si trova un enorme piscina

Mi siedo nel bordo e infilo i piedi nell'acqua fredda mentre guardo l'azzurro della piscina leggermente illuminata dalla luna sopra di me.

Alzo lo sguardo verso il cielo e sussurro un lieve 'scusa' rivolto a loro,perché io proprio non ce la faccio ad andare avanti,è una ferita ancora fresca che non intende chiudersi.

Sento dei passi e noto Adrian alla mia destra che fuma una sigaretta mentre mi guarda di sfuggita

Sposto lo sguardo e continuo a guardare di fronte a me.

"Cosa ci fai qui?" Mi chiede e si avvicina al bordo della piscina

"Non mi piace stare in mezzo alla gente"rispondo e lo guardo  "Tu invece" chiedo e lui serra la mascella

"Volevo fumare e mia madre mi rompe i coglioni" rimane in piedi a qualche passo da me mentre guarda un punto davanti a lui

"Perché la tratti così?" chiedo curiosa e mi mordo la lingua pentendomi un secondo dopo di averglielo chiesto,sono fatti suoi.

"Fatti i cazzi tuoi ragazzina" risponde brusco e mi giro verso di lui.

Alzo gli occhi al cielo e mi alzo.

Non ho bisogno di un idiota che non sa far altro che rispondere male il 99% delle volte,anzi no ,tutto il tempo.

E poi ragazzina a chi? Non è che se ha un anno in più è più maturo di me!

Arrivo fino alla finestra che porta alla sala ma poi mi accorgo di essere a piedi nudi e di aver lasciato i tacchi nel bordo della piscina.

Sbuffo forte e ritorno indietro

Adrian ride vedendomi correre in punta di piedi e io li riprendO ignorandolo.

Li metto ai piedi e quasi non cado perdendo l'equilibrio.

Stufa di questi tacchi mi arrendendo e lI riprendo in mano,non metterò mai più dei tacchi questo è poco ma sicuro

"E smettila di chiamarmi ragazzina perché sono più matura di te!" Gli punto un dito contro alzando la voce ma ciò provoca in lui solo una risata

"Stai battendo i piedi per terra come una bambina e tu saresti matura?" Odio la sua straffottenza

"Vaffanculo" sbatto una mia spalla contro la sua e lui mi blocca un braccio.

Succede tutto velocemente e nel mentre io mi dimeno per liberarmi dalla sua presa ferrea uno dei miei tacchi finisce in piscina

"NOOOO" urlo e cerco di recuperarlo ma va sempre più giù.

Lui intanto ride forte e butta il mozzicone della sigaretta finita per terra

"E' colpa tua!" Urlo e gli punto un dito contro

"Colpa mia? Sei tu un imbranata" ride mentre a me verrebbe voglia di strapparmi i capelli

Ripenso a ciò che ho detto un ora fa a mia nonna, 'nonna come si fanno a perdere dei tacchi?'... BEH LI HO APPENA FATTI CADERE IN UNA SCHIFOSISSIMA PISCINA

Mi siedo nel bordo e alzo il vestito cercando di non rovinare anche quello.

Provo con i piedi a prenderli ma sono troppo in fondo

Guardo verso Adrian che mi sta osservando le gambe leggermente scoperte e arrossisco cercando di coprirmi

"Invece di stare lì impalato potresti aiutarmi!" Lo riprendo e lui distoglie lo sguardo dalle mie gambe guardandomi

"Perché dovrei ?" Dice alzando le spalle.

LO UCCIDO. Mi alzo furiosa cercando di raggiungere la sua altezza ma ovviamente non ci riesco e lui sghignazza

"Si dà il caso che tu li abbia fatti cadere quindi ora entri in acqua e me li prendi" gli ordino alzando la voce

"Vacci tu ragazzina" la mia pazienza è al culmine

"Non posso ho il vestito, non posso rovinarmi i capelli e.." Alzo la voce e lui mi stoppa

"Non me ne frega un cazzo ,spogliati " fa un sorriso malizioso e io assottiglio lo sguardo verso di lui incazzata

"Ti odio" ride e io lo ignoro.

Mi risiedo nel bordo e pian piano mi immergo nell'acqua fredda che fa rabbrividire la mia pelle.

Il vestito va sopra e cerco di coprirmi il più possibile.  Mi giro verso Adrian che si è seduto nel bordo e mi guarda con un sorriso divertito.

Gli faccio il dito medio

Non ci arrivo maledizione è troppo profondo.

"Puoi aiutarmi invece di non fare niente?" Gli chiedo malamente mentre lui continua a divertirsi

"Immergiti" io spalanco la bocca

Si sta divertendo

"NO!" Urlo e lui si alza

"Mi sto rompendo il cazzo io vado" dice serio.

Spero stia scherzando! Appena vedo che si avvia verso la portafinestra capisco che non sta scherzando

"ADRIAN VIENI QUI!" urlo e lui si gira verso di me assottigliando lo sguardo. "Non riesco a risalire"si avvicina porgendomi una mano

"Non fare cazzate Ariel se mi butti in piscina ti faccio annegare" mi avverte e io alzo gli occhi al cielo.

Prendo la sua mano e con tutta la forza che ho in corpo lo tiro verso di me e lui cade in acqua.

Lui risale dall'acqua con uno sguardo che non promette niente di buono

Ha i capelli tutti bagnati e mi guarda come se volesse uccidermi.

Sposta i capelli dalla fronte portandoli indietro,la camicia bagnata fa intravedere i simboli scuri disegnati sul suo corpo muscoloso e rimango incantata davanti a cotale bellezza

Nonostante lo detesti non posso fare a meno di non pensare a quanto lui sia affascinante

''Non puoi farmi annegare'' rido e lui inizia ad avvicinarsi pericolosamente alla mia figura

''Dammi una ragione per non farlo''indietreggio e ci penso

''Beh ci sono dei testimoni''affermo

''Io qui non vedo nessuno''mi fa notare e mi guardo intorno

Effettivamente ha ragione

''Guarda la!'' indico un punto a caso dietro di lui così da distrarlo e risalire nel bordo piscina

''Mi fai cosi stupido?''mi guarda con un piccolo sorriso sulle labbra e fortunatamente si blocca sul posto senza avvicinarsi ulteriormente

Continuiamo a fissarci per secondi che sembrano interminabili mentre cerchiamo di rimanere a galla

''Perchè Nate l'altro giorno era così preoccupato?''smorzo il silenzio

Non riesco a capire perchè abbia insistito affinchè io rimanessi con lui così da avere una scusa per non andare con Adrian e gli altri.

Sembrava piuttosto preoccupato

''Non saprei chiedilo a lui'' ogni sua risposta mi fa innervosire

''Se l'ho chiesto a te probabilmente è perchè lui non ha risposto non credi?''lo guardo scettica

''Se non ti ha risposto ci sarà un motivo'' sbuffo pesantemente

Nessuno dei due sembra non voler distogliere lo sguardo dall'altro

''Sei snervante''alzo gli occhi al cielo ''Sai non lo vedo più da quel giorno''

E' da ben due giorni che a scuola sembra essere sparito dalla circolazione

''Magari l'ho ammazzato'' nessuna traccia di ironia traspare nel suo tono di voce

Mando giù il groppo che ho in gola

''Non sei simpatico''spero stia scherzando

''Non voglio esserlo''mi guarda serio e inizia a nuotare verso di me

''Non ti credo''affermo convinta

Nonostante lo conosca poco,quasi per niente,non credo arrivi fino a tanto

''La prima cosa che hai pensato quando te l'ho detto qual'è stata?''mi studia con lo sguardo

''Che non ti credo''lo sfido

''E secondo te potrei fare una cosa del genere?''si avvicina sempre di più

Mi sembra di essere sotto esame maledizione

''Non ti conosco abbastanza per dirlo'' alzo le spalle e indietreggio ''Però penso tu non sia un santo ecco''

''Hai ragione'' siamo a pochi millimetri di distanza

''C-Cosa ?''mando giù il groppo che ho in gola

''Non sono un santo''afferma e il mio respiro inizia a diventare irregolare data la poca distanza che intercorre tra i nostri corpi

Si avvicina ancora di più verso di me e io indietreggio fino ad appoggiare la mia schiena al bordo freddo della piscina.

Appoggia le sue mani ai lati della mia testa e il suo viso è a pochi millimetri dal mio.

Nessuno dei due fiata,ci guardiamo e basta.

I suoi occhi esaminano ogni centimetro della mia pelle e sento questa ardere sotto il suo sguardo.

Sento un vuoto allo stomaco non appena le sue mani sfiorano la pelle nuda della mia schiena e lentamente arriva alla mia coscia.

Con un gesto rapido alza la mia gamba allacciandola al suo bacino e lo stesso fa con l'altra.

Il mio cuore batte velocemente e lui avvicina ancora di più il suo corpo bagnato al mio.

Le sue mani grandi sono come fuoco che arde a contatto con la mia pelle nuda

Non so perché non mi dimeno,non so perché non lo allontano,non so perché non mi da fastidio

"E invece cosa faresti se ti baciassi?"sussurra con la sua voce roca,il mio cuore perde un battito.

Dischiudo le labbra non sapendo cosa rispondere. Non mi sarei mai aspettata una domanda del genere da parte sua

"T-Ti bucherei la testa con il mio tacco" balbetto e lui scoppia a ridere.

"Non chiedo mai il permesso" sussurra con voce roca e colma di desiderio,si avvicina,la sua mano sfiora la mia guancia e sento un vuoto nel petto.

Le mie gambe sono ancora attorno al suo bacino e lui continua a guardarmi le labbra

Sentiamo la portafinestra aprirsi e lui con un gesto veloce mi solleva come se fossi una piuma dalla piscina facendomi sedere sul bordo.

Il mio cuore continua a battere velocemente e non riesco a regolizzare il respiro.

Lui continua a guardarmi e il mio battito aumenta sempre di più,ha occhi che sono penetranti,freddi.

"Cosa sta succedendo ?" Chiede William che ci guarda dall'alto con sguardo confuso.

Nessuno dei due fiata,nessuno dei due distoglie lo sguardo dall'altro consapevoli di ciò che sarebbe successo se William non fosse venuto

"Allora?"chiede in tono autoritario aspettando una nostra spiegazione.

Adrian distoglie lo sguardo dal mio e finalmente ritorno a respirare.

Si immerge e qualche secondo dopo mi porge il tacco senza guardarmi

"Grazie"sussurro.

La camicia bagnata fa intravedere il suo petto e le linee perfette del suo corpo muscoloso.

"Puoi darmi una spiegazione?" Chiede ancora William facendo perdere la pazienza non solo ad Adrian ma anche a me.

Flette le braccia muscolose uscendo dalla piscina senza alcuna fatica.

La camicia bianca,ormai quasi trasparente, è completamente fradicia facendo intravedere il suo fisico possente

"Vai a farti fottere" risponde Adrian e se ne va mentre io seguo la sua figura che cammina verso la porta

Rimango scioccata. Il suo modo di fare mi lascia senza parole ogni volta

Io mi alzo e strizzo il più possibile il vestito fradicio. Se mia nonna mi vedesse così non so cosa succederebbe.

"Ti ha fatto qualcosa?" Mi chiede preoccupato William

"No non si preoccupi" rispondo e me ne vado ancora scombussolata da tutto ciò che è appena successo.

***

SPAZIO AUTRICE:
Scusate per l'enorme ritardo ma sono un po' impegnata con la scuola ultimamente.

Spero il capitolo vi sia piaciuto!❤️

Votate la storia lasciando una ⭐️⭐️⭐️ e se volete anche qualche commento per capire cosa ne pensate !

Grazie per le 5k di views 😘

Ci vediamo settimana prossima😈
||DARKANGELL

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