[EDITING] My Boss' Son |ITA|

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | 📚 "Non avrei mai pensato che sarei finita... अधिक

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 85

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Camera sua è buia, e solo grazie a qualche raggio di sole che filtra tra le tende riesco a vedere Harry che va ad accendere una piccola lampada. Sospira e si passa una mano tra i capelli prima di coricarsi a letto. Resto in piedi per qualche istante, imbarazzata ed incerta se sia giusto unirmi a lui. Le braccia sono incrociate sul suo volto, è chiaramente esausto.

Prima che possa giudicarla una cosa appropriata o meno, che riguarda un ex o meno, considero Harry uno dei miei amici più cari, quindi non c'è nessun motivo per il quale non dovrei avvicinarmi a lui. Mi siedo sul letto e lo guardo prendere dei respiri mozzati, è ovvio che stia cercando di trattenere le lacrime – il che fa iniziare a piangere me.

"Harry" dico a bassa voce prima di asciugarmi una lacrima dalla guancia.

Lui rimane immobile e scuote solamente il capo, il che mi fa ancora più male.

È sempre così con le morti. Le varie emozioni che ti assalgono si danno il turno: per un minuto ti sembra di riuscire a gestirla e riesci a parlare, mentre il momento dopo sei al punto di partenza non avendo idea di cosa né perché sia successo.

Vedo che è assolutamente teso, quindi in un attimo lo abbraccio. Mi corico circondando i suoi fianchi con le braccia. Lui cerca subito di trattenere i singhiozzi.

"Mi dispiace così tanto Harry" dico a bassa voce, consapevole che nessuna parola allontanerà il suo dolore.

Il suo petto sul quale giace la mia guancia si muove su e giù in movimenti secchi mentre piange coprendosi ancora il volto con le braccia.

"Si fotta questa merda" mormora a voce strozzata.

"Lo so" è tutto ciò che commento stringendolo ulteriormente desiderosa di portare via il suo ed il mio dolore.

Odio vederlo in questo stato. Così vulnerabile e perso. Ha perso suo padre, qualcuno che ammirava, qualcuno che pensava sarebbe stato al suo fianco per molto più a lungo. Non è giusto ed è una parte tremenda della vita che siamo tutti obbligati ad affrontare ad un certo punto.

"Oddio" sospira Harry muovendosi sotto di me, quindi io mi allontano mettendomi a sedere.

Emette un respiro profondo e si asciuga le lacrime con le maniche prima di allontanare finalmente le braccia dal viso. Io asciugo velocemente le mie lacrime prima di guardarlo, i suoi occhi sono rossi e gonfi e le guance un po' surriscaldate mentre sembra rallentare un po' il respiro.

"Possiamo parlare di qualcos'altro?" chiede lentamente asciugandosi ancora gli occhi prima di guardarmi.

"Ehm okay...tipo?" rispondo incapace di trovare un altro argomento mentre guardo qualcuno a cui tengo così tanto attraversare una fase così dolorosa della vita.

"Non lo so" fa spallucce mettendosi a sedere appoggiato alla testiera. "Che cos'hai fatto ultimamente?" chiede facendo del proprio meglio per riprendersi e distrarci da ciò che ci circonda.

"Umm..." mormoro giocherellando con le frange della mia sciarpa dato che tutto ciò che ho fatto a New York è stato uscire con Jackson, quindi non mi sembra giusto – ed io non mi sento a mio agio a – parlarne. Sono già un disastro emotivamente. "Colloqui di lavoro e mi sono vista con i miei amici" rispondo con una scrollata di spalle e lui emette una piccola risata.

"Ti sei vista con Jackson" commenta sapendo che ovviamente negli amici comprendo anche lui.

Io annuisco e basta mente una tristezza mi travolge desiderando solamente di essermi vista con Harry invece che con qualcun altro. Ad ogni modo mi sorprende che lui sia così a suo agio a parlarne.

"E tu? Sei uscito con qualcuna?" chiedo nel tono più neutrale che riesco a far nonostante mi ucciderebbe se lui dicesse di si.

Non avrei nessun diritto di sentirmi così ma non ci posso fare niente.

"No" risponde freddamente prima di sospirare ed affondare un pochino sul materasso.

"E Katy? La ragazza del matrimonio. Sembrava carina" dico con lo sguardo fisso sulla sciarpa mentre oso menzionare la ragazza della quale ero così invidiosa due giorni fa.

"Si credo sia stata carina" risponde con un'alzata di spalle ed io mi stomaco si stringe al pensiero che a lui piaccia veramente. Prendo in considerazione di approfondire la questione ma poi decido di non farlo, sapendo che non mi farebbe bene sapere che Harry ha altri piani.

"Non c'è stato niente fra noi due, lo sai vero?" chiede Harry fissandomi con uno sguardo di attesa.

"Sembrava che le piacessi molto" dico con tono involontariamente infastidito che però Harry nota. Lui ride.

"E sembra che a Jackson tu piaccia molto" ribatte scherzando, nonostante riesca appena a fare un sorriso tirato sapendo che è vero. Sono contenta che non stia più piangendo, nonostante stiamo parlando di qualcosa di cui non mi va di discutere.

"Si" dico in un respiro sentendomi un po' in colpa perché non ricambio i suoi sentimenti e non credo lo farò mai. Ci sarà sempre quella persona nel mio cuore.

"Ed a te piace molto?" chiede Harry dopo qualche istante di silenzio, e questa volta è lui che fissa la sua giacca ed inizia a giocherellare che un lembo.

"È carino" ammetto facendo spallucce dato che è tutto ciò che riesco a dire; il ragazzo che voglio è accanto a me in questo momento ma nessuno dei due dice niente.

Restiamo in silenzio.

Odio parlare ad Harry di Jackson. Odio il fatto che siamo così intimi ma allo stesso tempo così lontani. Stare con lui è peggio di stare in America lontano da lui. È così vicino a me che vorrei disperatamente averlo tra le mie braccia, ma non posso.

"Guardiamo qualcosa" Harry rompe finalmente il silenzio allungandosi verso il comodino per afferrare il telecomando.

Fa zapping e si ferma sul canale che sta mandando in onda il buon vecchio 'Friends'. Sorrido alla sua scelta e lui mi sorride.

"Non invecchia mai" commenta alzando il volume.

Mi corico sul letto appoggiando la testa sul cuscino per guardare la TV. Sono felice di non aver proseguito il discorso Jackson dato che io in prima persona non ho idea di cosa stia succedendo tra noi. Sembra che quella di 'Friends' sia una maratona, e non me ne lamento. Nonostante qualsiasi cosa avesse voluto fare non mi avrebbe dato fastidio in questo momento.

Non parliamo per un po', nemmeno durante la noiosa pubblicità.

Inizio ad essere in difficoltà al secondo episodio mentre Phoebe regala un'altra delle sue incredibili performance al 'Central Perk Café".

Non sono sicura se sia assonnata o se abbia solamente un momento di stanchezza improvvisa. Mi sembra di dormire nonostante sia ancora cosciente di ciò che sta accadendo attorno. Sento una coperta leggera che mi viene posata addosso ed i suoni che produce la TV sono attutiti. Sento che il materasso si alza ed una porta viene aperta, un paio di persone parlano e poi Harry ritorna da me.

Istanti o forse ore dopo, mi sveglio da un sonno profondo. Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo molto vicina ad Harry, lui è ancora seduto sul letto e sta guardando la TV.

"Hey" mi sorride quando realizza che mi sono svegliata.

"Ciao. Scusami, mi sono addormentata" dico mettendomi a sedere di fianco a lui prima di sistemare il nido che ho in testa.

"Non ti preoccupare, sei stanca" dice prima di riportare l'attenzione alla TV, ma io non riesco a togliergli gli occhi di dosso.

Non so se sia perché mi sono appena svegliata e sono ancora stanza, o forse perché non mi importa più di niente, ma non riesco a non iniziare una conversazione che non vedevo l'ora di avere con lui da settimane.

"Hey Harry" dico ri-ottenendo la sua attenzione.

"Si?" dice senza scollare gli occhi dalla scatola.

"Stavo pensando...sai quando hai detto che tu non fai mai gesti dolci per me?...beh, non è vero" provo a spiegare, ma le mie parole escono anche peggio di quanto pensassi.

"Cosa?" chiede confuso guardandomi con un'espressione persa. Non so nemmeno dove stia andando a parare, ma continuo.

"I gesti dolci che hai detto che mi merito da qualcuno. Tu li hai sempre fatti per me" rispondo con un piccolo sorriso sperando che si ricordi.

Lui ha sempre fatto queste cose per me ma non le ho menzionate quando lui ha provato ad usarle come scura per farmi voltare pagina.

"Ella, no" dice semplicemente non pensando a tutti gli episodi che ricordo io.

"Ma è vero" mi acciglio appena non volendo chiudere qui la conversazione.

Sospira ma io non mi faccio scoraggiare. Non mi importa se ci vorranno ore o giorni, gli dimostrerò che è la cosa più dolce che mi sia mai successa.

"Mi hai sempre prestato la tua giacca quando avevo freddo" inizio guardandolo mentre sospira di nuovo, ovviamente contrariato da dove la conversazione sta andando, ma onestamente non mi importa. "Hai sempre aperto le porte per me. Mi hai sempre detto le cose più dolci. Mi hai portato i fuori a lavoro più di una volta. Mi hai portata fuori a cena, nonostante il più delle volte avessimo fatto fatica ad uscire" ridacchio e lo vedo accennare un sorriso, il che mi infastidisce ancora di più. Perché non riesce ad accettare il fatto che è ancora in grado di fare queste cose.

"Harry, hai progettato l'intera casa degli ospiti per me, santo cielo" dico indicando la finestra oltre al quale si vede il sentiero che porta alla mia perfetta vecchia casa. "E non stavamo ancora insieme" dico un po' più ad alta voce sperando che si renda conto di quanto il suo gesto sia stato bello. Ma quando lo guardo non ne sembra convinto.

"A te non sembra dolce e romantico?" chiedo un po' più a bassa voce, ma il suo linguaggio del corpo mi suggerisce che non siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

"Voglio dire, se lo dici così si, ma quando lo soppesi con tutte le stronzate che ho fatto l'equazione non torna" ribatte ed io lo guardo incredula. Non sta veramente capendo cosa gli sto dicendo?

"Non mi importa" rispondo imbronciata mettendomi sulle ginocchia come se mi aiutasse a sentirmi più forte quando in realtà sono debole ed esausta.

"Dovrebbe" risponde brevemente guardandomi serissimo ed anche un po' triste come se fossi l'unica a non comprendere il suo punto di vista.

"Beh, non mi importa" ribatto. Le mie risposte sono brevi e non costruttive, non lo aiutano a capire.

"Ella basta" sospira, ed in quel momento che mi sento il sangue ribollirmi nelle vene.

Non capisco come non faccia a comprendere ciò che io vedo. Abbiamo passato di tutto, come tutti quanti! Commettiamo errori, siamo stronzi e stronze, piangiamo, litighiamo ed impariamo! Non è così che funziona nella vita?

Prima che possa fermarla, la mia confessione interna mi scappa dalla bocca.

"Non realizzi che tutte le cose brutte del nostro rapporto sono superate dal fatto che sono ancora innamorata di te?!" esclamo alterata prima di coprirmi la bocca sorpresa di me stessa e timorosa di aver esagerato.

Dirlo a voce alta mi rende solamente vulnerabile, un aspetto che ho cercato di non mostrare dopo tutto ciò che abbiamo passato.

"E tu pensi che io non sia ancora innamorato di te?!" esclama a sua volta mettendosi in piedi frustrato. "Santo Dio Ella, sei così fottutamente insistente!"

"Mi ami ancora?" gli chiedo guardandolo.

Ad essere onesta non ne ero sicura. So che ha detto che mi avrebbe aspettata, ma dopo averlo visto con quella Katy pensavo avesse già voltato pagina.

"Certo che sì, cazzo!" risponde esasperato alzando le mani. "Ma sono stato egoista per molto tempo Ella, e non sarò più egoista con te"

"Non farmi questo" rispondo arrabbiata spostandomi sul letto verso la sua parte prima di mettermi in piedi come lei.

"Questo cosa?"

"Usare la stronzata dell'egoismo' con me!"

"Ma è vero" si acciglia facendomi chiudere le mani in pugni lungo i miei fianchi.

"Non hai ascoltato nemmeno una parola di quello che ho detto? Non solo ti amo perché se tu, ma sei stato ancora il fidanzato più dolce che abbia mai avuto!" esclamo arrabbiata nonostante le mie parole siano un complimento.

"Ed il peggiore" ribatte avvicinandosi di un passo.

"Non con me! So che abbiamo avuto dei problemi, ma tutti li hanno Harry, e mi fa incazzare il fatto che tu non voglia questo quanto lo voglio io!" esclamo un po' imbarazzata dalla dinamica del discorso.

Lui emette un respiro profondo prima di passarsi una mano nei capelli. Io respiro pesantemente di fronte a lui, adrenalina, rabbia e oserei dire anche lussuria che mi scorre nelle vene.

"No" mi avvisa come se mi leggesse come un libro aperto.

"Cosa?" domando arrossendo quando lui mi rivolge uno sguardo sospettoso ma malizioso allo stesso tempo.

"Hai il ragazzo" mi avvisa quando faccio un passo verso di lui.

"No" ribatto. Le nostri voci sono ora un sussurro.

"Si che ce l'hai" ribatte delicatamente, la sua voce si calma quando la distanza tra di noi si riduce sempre di più.

Io scuoto il capo senza togliere gli occhi dai suoi. Siamo a meno di un metro di distanza e la rabbia tra di noi è mutata in qualcosa di più bisognoso.

"Beh, ci vai a letto non è vero?" chiede ma io rispondo immediatamente. "No".

Non so che cambio di direzione abbia avuto questa conversazione, ma sono felice che sia cambiata in questo senso.

I nostri respiri sono corti mentre ci guardiamo negli occhi con passione che implora di essere sprigionata. Prima di sprecare un altro secondo io mi avvicino a lui ed Harry mi circonda il viso con le mani mentre mi bacia nel modo più felice possibile.

Sento il mio corpo accendersi di una carica elettrica, il desiderio di vita che mi riempie finalmente. Quanto mi è mancata questa sensazione.

Nel giro di pochi istanti il bacio si fa più profondo ed appassionato, mentre le nostre mani esplorano i rispettivi corpi cercando di recuperare le settimane passate separati.

La pressione di Harry su di me mi fa camminare all'indietro, ma non ci stacchiamo, nemmeno quando la mia schiena si ferma contro il muro. Nonostante i nostri movimenti siano veloci rimangono sincronizzati come sono sempre stati.

Il suo corpo aderisce al mio mentre le nostre labbra proseguono la loro danza. La sua mano raggiunge la mia sciarpa togliendola e lanciandola da qualche parte dietro di lui prima che entrambe le sue mani siano sui lembi della mia giacca. In un secondo è anch'essa sul pavimento.

Le nostre labbra si staccano solo momentaneamente quando io lo spingo in avanti e gli tolgo il maglioncino e la camicia lasciandolo in jeans.

Le sue labbra sono di nuovo sulle mie ed il suo bacino spinge contro di me fissandomi nuovamente al muro.

Le mie dita sono nei suoi cappelli mentre le sue sono fredde e le sento sotto la maglia. Il suo gesto mi trasmette i brividi su per la schiena e le lui mi immobilizza i fianchi.

"Mi sei mancata così tanto Ella" dice velocemente sulle mie labbra prima di togliermi la maglia.

Questa volta è il turno di Harry di spostarsi all'indietro mentre continuiamo a baciarci incapaci di controllare il desiderio reciproco. Mi slaccia velocemente il reggiseno ed il libero le braccia per dargli modo di sfilarmelo.

Appena mi spinge sul letto e si mette sopra di me ricominciamo a baciarci. Poi le sue labbra si spostano sul mio collo e tra i miei seni solo per fermarsi all'altezza dell'elastico dei miei pantaloni.

Il mio respiro aumenta quando mi bacia entrambe le ossa del bacino prima di sbottonarmi i pantaloni ed abbassarli sulle mie gambe. Le sue mani sono sulle mie cosce ed i suoi occhi nei miei mentre lo guardo abbassarmi le mutandine.

Non riesco a controllare il mio respiro quando lo guardo ritornare su di me e posare le labbra all'interno delle mie cosce prima di baciare con passione il mio sesso.

"Oh Gesù" sussulto.

"Vieni qui" gli ordino tirandolo per la collana, e lui obbedisce contento.

Uniamo nuovamente le labbra mentre mi corico.

Per quanto avrei voluto che avesse proseguito, voglio che stiamo insieme, non voglio essere avvantaggiata. Voglio lui, ora.

Le sue mani mi accarezzano i fianchi mentre gli sbottono i pantaloni. Cerco di non rompere il bacio mentre abbasso l'indumento il può possibile sussultando appena quando sento la sua erezione contro il mio interno coscia.

Proseguo nel tentativo di liberarmi anche dei boxer ma dobbiamo staccare le nostre labbra quando lui mi aiuta ad abbassarli.

Le sue labbra sono sul mio collo ed io chiudo gli occhi quando lui tortura la mia pelle prima di leccarla. Lo sento eccitarsi sempre di più tra le mie gambe, quindi piego le mie all'altezza delle ginocchia sostenendomi per alzare appena i fianchi. Non riesco ad aspettare.

Sento la sua punta entrare appena ed io sussulto al piacere che mi provoca immediatamente la nostra riconnessione.

Quando i suoi fianchi collidono con i miei la sua erezione entra completamente in me facendomi gemere sulle sue labbra, quindi mi stacco in cerca di aria ed è in quel momento che lui ricomincia a torturarmi il collo.

Si ferma per un momento prima di uscire appena dandomi la possibilità di riabituarmi a lui. Poi rientra in me facendomi gemere più forte.

Le mia mani sono sulla sua schiena e sento ogni suoi muscolo contrarsi e reagire con ogni spinta. Una delle sue mani trova la mia ed intreccia le dita con le mie spingendo il mio braccio sul materasso.

Io stringo forte la sua mano come se mi aiutasse a rilasciare la crescente pressione in me.

Lo circondo con le gambe quando lui accelera ed approfondisce le spinte.

Passo la lingua sul suo labbro inferiore prima che lui prenda la mia tra i suoi denti tirandola appena mentre continua ad aumentare la velocità.

Ci baciamo freneticamente mentre cerchiamo di controllare i nostri corpi che si stanno avvicinando ai loro apici del piacere. Le nostre mani sono avide della reciproca pelle; non importa cosa facciamo, non riusciamo mai ad averne abbastanza l'uno dell'altra.

Harry afferra improvvisamente la mia altra mano e la fissa al materasso come ha fatto con l'laltra.

"H-Harry-" riesco a dire prima che lui preme le labbra sulle mie.

Il mio corpo viene assalito da vampate di calore con ogni sua spinta ed il mio respiro si fa così corto che non riesco quasi nemmeno a baciarlo.

"Oh Harry" non riesco a non dire, il mio desiderio nei suoi confronti sia da un punto di vista emotivo che fisico è più forte di quanto avrei mai immaginato.

"Ti amo Ella" dice in un respiro sul mio collo prima di baciarmi nuovamente nonostante a me manchi pochissimo per raggiungere il mio apice.

Il fatto che siamo passati da una litigata a fare l'amore aggiunge ulteriore tensione in me. Non mi importa se questa è stata una decisione impulsiva, tutti ciò che mi interessa che è in questo momento siamo insieme, e non ho più intenzione di lasciarlo andare.

Con un'altra lunga spinta Harry mi da l'ultimo bacio prima che io gema ad alta voce ed il mio corpo esca dall'orgasmo atteso con più avidità che io abbia mai provato.

Non avevo mai realizzato quanto lui mi fosse mancato, ma ora che siamo di nuovo insieme so che non dimenticherò mai questa sensazione.

Mentre mi riprendo, Harry continua a spingere dentro di me fino a quando si raggiunge il suo orgasmo.

Punto di vista di Jodi.

"Non farmi questo!" sento esclamare Ella, tutti gli occupanti delle stanza stanno cercando di ignorare la litigata che sta succedendo nella stanza di Harry.

"Questo cosa?!" ribatte Harry ed io quasi rido.

Oh, quanto mi sono mancati insieme.

Nonostante tutti sembrano preoccupati e propensi ad andare a controllare se va tutto bene io sorrido sapendo che questo è esattamente ciò che serve loro.

"Dovremmo andare a controllare?" chiede una donna a nessuno in particolare.

"No, stanno bene. Si fidi" sorrido sicura di me prima di guardare Zac, il quale scuote il capo con un ghigno in volto.

E per la prima volta in questa giornata sono un po' più felice sapendo che il mio amico starà bene.

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