Capitolo 36

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Punto di vista di Ella.

Ho passato la scorsa ora a riorganizzare, memorizzare ed appuntare i numeri di telefono delle persone con le quali devo mettermi in contatto per confermare i diversi meeting per il resto della settimana e sono riuscita a leggere poche email prima che Harry mi raggiungesse in stanza. Una in particolare ha attirato la mia attenzione ed avrei voluto leggerla, dato che ora sono un po' preoccupata riguardo alla salute di Mr. Styles. Normalmente saprei quando, dove e perché sarebbe andato dal dottore, dato che sono io a fissare le visite, ma questa volta sembrava diversa. L'email era urgente e sembrava più seria di un solito checkup. Nella mia testa si sviluppano gli scenari peggiori mentre scrivo a computer, ma Harry sembra non accorgersi del mio stato ansioso e sta guardando un intenso thriller francese. Usare il termine "guardando" è un'esagerazione dato che fa fatica a tenere aperte le palpebre e le sgrana ed assume una postura eretta quando crede che io lo sto osservando. È divertente vederlo cercare di stare sveglio. Ad un certo punto ci rinuncia e, sospirando chiude gli occhi. Mi viene da sbadigliare e decido che ne ho abbastanza di stare a fissare uno schermo di un computer; lo schermo è troppo luminoso nel buio e mi fanno male gli occhi. Lo chiudo e lo posiziono sul tavolino di fianco a me. Harry non si accorge che mi alzo dal letto per mettermi in pigiama; lo sento russare leggermente. Dopo essermi spazzolata i capelli e lavata i denti decido di riempire una grossa tazza di acqua e di mettervi i fiori che mi ha comprato Harry. Sono un po' troppo grandi per la tazza, ma li forzo al suo interno, dato che non ho un altro contenitore più grande nel quale metterli. Harry questa volta si accorge quando metto i fiori sul comò e mi metto a letto.

"Scusa" sussurro mentre mi posiziono meglio a letto, pensando di averlo disturbato. Si gira verso di me con gli occhi chiusi.

Afferro il telecomando e spengo la televisione lasciandoci al buio.

"Vuoi che metta la sveglia per te?" mormora mezzo addormentato, girandosi per prendere il cellulare.

"Si, grazie" sussurro guardandolo adattarsi all'improvvisa luminosità dello schermo del telefono.

"Ecco" dice porgendomi il telefono. Ora tocca a me adattarmi a tutta quella luce.

Imposto tre sveglie tra le 6.30 e le 7, in modo da essere sicura di alzarmi e prepararmi in tempo, non come stamattina. Gli restituisco il telefono ed i miei occhi trovano sollievo dalla forte luce.

"Wow, sono un po' di sveglie" commenta a voce bassa mentre osserva lo schermo.

"E sono tutte presto" aggiunge. Sorrido al suo tono di disapprovazione.

"Tuo padre mi permette di iniziare alle 10 domani, ma devo comunque alzarmi presto" sussurro mentre blocca il suo telefono e lo mette di fianco al mio cuscino.

Non so perché stiamo sussurrando, non c'è nessuno qui; è solo che è così buio e silenzioso che sarebbe strano parlare in un volume più alto.

"Significa che posso trascorrere la mattinata con te?" non ho bisogno di vederlo per sapere che sta sorridendo.

"No" rispondo sorridendo a mia volta, nonostante non possa vedermi. "Devo comprare un telefono nuovo"

"Oh giusto, dimenticavo il tuo goffo incidente di stamattina" so che sta solo facendo il furbo.

"Non sono stata goffa, semplicemente non l'ho visto" mi difendo.

"Certo" mormora, cercando di provocarmi.

Sono troppo stanca per assecondarlo e sono troppo stressata dopo aver visto quella email, quindi rimango in silenzio e chiudo gli occhi in cerca di riposo.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now