Capitolo 58

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Quando mi sveglio le mie gambe e quelle di Harry sono ancora incrociate e lui mi stringe forte da dietro, il suo russare tranquillo a basso volume crea un suono rilassante. Fortunatamente non si è svegliato. Resto lì alcuni istanti e penso a ciò che abbiamo scoperto ieri, cioè quello che io ho scoperto ieri. Harry non ha quasi ascoltato il Dottore mentre quest'ultimo ci chiariva le condizioni di Mr. Styles; non ci ha rivelato troppo e sospetto sia stata una richiesta di Mr. Styles stesso. Tutto ciò che sappiamo è che ha iniziato la chemioterapia alla quale non sta reagendo molto bene per ora, ma d'altronde chi potrebbe? È la chemioterapia, probabilmente uno dei trattamenti più duri affrontabili: ti avvicina alla morte in modo da uccidere l'altro virus, ed il tuo corpo deve essere abbastanza forte da resistere.

Do una gentile e calda stretta alla mano di Harry, dato che sarà ancora più dura e questa visita di ospedale è stata solo la prima fra tante a venire. L'odore tipico dell'ospedale mi faceva stare male i primi tempi in cui visitavo mio fratello, ma poi ho iniziato a mangiare queste strane barrette di frutta: erano così naturali e celavano l'odore dell'ospedale per un po', fino a quando non mi ci sono abituata e non ho più avuto bisogno di distrazioni. Mio fratello rise quando gli spiegai la mia strategia e mi disse che sarebbe stato meglio che avessi preso delle ali di pollo, ma so che voleva le comprassi solo per darle a lui.

Cerco di districarmi dall'abbraccio di Harry ma il suo braccio mi blocca appena provo ad alzarmi.

"Dove credi di andare?" mormora nei miei capelli mentre si accoccola a me.

"Devo lavorare" dico a bassa voce, sperando che mi lasci andare; ho così tanti contratti da controllare, copiare e distribuire ai partner di Mr. Styles prima di mercoledì.

"Quindi? Stai con me" dice dandomi un piccolo bacio e sospiro frustrata, dato che preferirei stare a letto con lui piuttosto che avere a che fare con fastidiosi uomini d'affari, tranne Mr. Styles ovviamente.

"Magari" dico girandomi per guardarlo. Lui non apre gli occhi ma mi stringe comunque a sé.

"Ma puoi farlo. Mio papà non è qui e sei la sua assistente personale, quindi cos'è un'assistente personale se non c'è nessuna 'persona' da 'assistere'" mormora ancora addormentato.

"Non ha senso" dico sorridendo quando lo vedo aprire un occhio.

"Vabbè" ribatte alzando la sua gamba destra per circondare la parte inferiore del mio corpo.

Provo a liberarmi dalla presa ma mi stringe con un piccolo sorriso sulle labbra.

"Harry, farò tardi"

"Mhmm" mormora incurante.

"Devo tornare al mio appartamento per prepararmi per andare a lavoro"

"Sarebbe più facile se avessi delle cose qui" dice, ed immagino sia vero, ma non mi è di nessun aiuto ora.

"Si, ma non ho nulla" dice mentre provo nuovamente a divincolarmi.

"Allora trasferisciti con me" dice improvvisamente aprendo entrambi gli occhi, nonostante li strizzi ancora stanco.

Woah okay, le cose si sono appena fatte serie. Lo fisso in silenzio non sapendo cosa dire. Trasferirmi? L'ultimo litigio che abbiamo avuto è stato due giorni fa, ed ora mi chiede di trasferirsi con me.

"Quella casa non è un po' distrutta?" chiedo ripensando all'ultima volta in cui ho raccolto le mie cose.

Harry stava raccogliendo dei cocci di vetro in cucina, ma i buchi nei muri ed i danni ai mobili rimangono.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora