Capitolo 39

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"Mamma puoi sentirmi?" dico camminando in giro per la mia stanza d'albergo in pigiama cercando di trovare dove prende la linea.

Sono un po' prima delle sette e non devo uscire per andare a lavorare fino alle otto così ho pensato di fare uno squillo di telefono a mia mamma visto che fino ad ora l'ho sentita solo via email. Le ho mandato un messaggio prima di chiamarla perché non ho idea di quale sia la differenza d'orario anche se mi ha risposto subito dicendo che avrebbe voluto tanto parlare.

"Sono qui tesoro" finalmente sento la sua morbida voce proprio mentre raggiungo la cucina.

"Finalmente" sorrido, sollievo e nostalgia che mi attraversano al suono della voce gentile di mia mamma.

"Come stai Ella? Com'è Parigi?"

"Mi piace qui mamma. Parigi è bellissima, beh, da quel poco che sono riuscita a vedere" le dico, ricordando che in effetti non ho visto un granché.

"Le foto che mi hai mandato della vista dal tuo hotel sono fantastiche. Ancora non riesco a credere che tu sia realmente lì" si lascia andare ad una piccola risata e si sente dalla sua voce che le manco.

"Nemmeno io" dico dando un'occhiata alla stanza dispendiosa che è stata la mia casa nelle ultime due settimane, "Allora cosa stavi facendo? Come va il lavoro?"

"Oh lo sai, sempre uguale. Mrs Daisy è sempre bella arzilla e mi tiene molto occupata" dice e io sorrido al pensiero.

Mia mamma lavora per una casa di riposo e Mrs Daisy è una delle persone più divertenti che abbia mia incontrato. Deve avere circa ottant'anni ma nel suo cuore ne ha solo venti. È così impudente e sboccata, mi ha fatto ridere per giorni. Suo marito è morto poco prima che lei compisse ottant'anni, e anche se lui le manca tutti i giorni, parla sempre di uscire in città e trovarsi un nuovo giovanotto.

"Ci scommetto" immagino tutti i commenti sconci che fa a mia mamma mentre cerca di essere sensibile di fronte agli altri ospiti della casa.

"Sei già stata sulla torre?"

"No, non sono ancora andata sulla Torre Eiffel, sono stata troppo occupata. Ma mi piacerebbe andarci, spero solo che ci sia il tempo prima di ripartire per l'Inghilterra" le dico riempiendo la brocca con dell'acqua per prepararmi una cioccolata calda prima di lavorare.

"Sì, ci devi andare assolutamente. È bellissima, soprattutto di notte" mi dice e so che sta parlando del viaggio che aveva fatto con mio padre prima che nascessi.

"Hai sentito papà di recente?" le chiedo ma metto via il telefono quando sento un forte colpo fuori dalla camera da letto.

Mi precipito verso la camera e apro la porta e trovo Harry sul pavimento, sdraiato di schiena.

"Ow" si lamenta, facendo una smorfia mentre si tiene la testa.

"Ehi mamma, se non ti dispiace ti richiamo più tardi. E' appena accaduto... qualcosa" le dico guardando quello che penso sia il risultato di Harry che rotola giù dal letto.

"Sì certo tesoro, ci sentiamo più avanti in settimana."

"Grazie mamma. Ti voglio bene".

Harry mormora qualcosa che però non riesco a capire e quando guardo giù lo vedo che giace di fianco con gli occhi chiusi.

"Ti voglio bene anche io tesoro" dice mia mamma e terminiamo la chiamata.

"Harry che è successo?" chiedo inginocchiandomi vicino a lui sul tappeto morbido.

"Sono caduto" dice con un sorrisino anche se continua a tenere gli occhi chiusi.

"Stai bene?" gli chiedo tastandogli il lato della testa che si stava tenendo prima.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now