Capitolo 34

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Flashback.

"Amore per favore vieni a casa mia, ho freddo" chiede Vanessa attraverso l'altoparlante mentre percorro l'autostrada.

Stavo tornando a casa prima che Vanessa chiamasse ma sono impaziente di tornare da lei. Stiamo uscendo da poco più di un mese e siamo insaziabili uno dell'altra. Non posso declinare il suo invito, non l'avrei mai fatto. Qualsiasi cosa volesse gliel'avrei data.

"Sarò lì tra dieci minuti" sorrido mentre prendo l'uscita e mi dirigo verso casa sua.

Ho un test importante a scuola domani, ma non mi importa. Se Vanessa ha bisogno di me, io ci sono. Anche se significa rovinare i miei risultati scolastici dal terzo all'ultimo anno. Non importa, fin tanto che ho lei. Ho avuto poche relazioni irrilevanti, ed a sedici anni mi sono innamorato di una mora stupenda. Nonostante lei sia un pochino più grande di me non cambierei nulla in lei. È assolutamente perfetta.

Non passo dalla porta principale dato che vedo la luce accesa nella sua camera da letto. Non ha coinquilini, quindi mi dirigo direttamente alla porta finestra della sua stanza e busso sul vetro.

La tenda si sposta e trovo un paio di stupendi occhi blu che mi fissano. Sul volto compare un gioioso sorriso.

Apre la porta e mi abbraccia forte.

"Mi sei mancato"

"Mi sei mancata anche tu" rispondo prima di darle un bacio; non ho bisogno di piegare più di tanto la testa, dato che è appena più bassa di me.

"Vieni dentro, fa freddo" dice ritornando disinvolta all'interno della stanza. Indossa una vestaglia di seta molto corta che le copre appena il sedere; con ogni passo la fa alzare sempre di più regalandomi una vista perfetta del suo bellissimo didietro.

Chiudo la porta e le finestre rendendo la stanza ancora più intima, dato che è illuminata solamente da una abatjour. Vanessa mi fa segno di sedermi sul letto di fianco a lei ed io obbedisco. Mi tolgo gli stivali prima di mettermi a letto. Si corica sopra di me, è la posizione in cui ci mettiamo quando siamo nel suo letto e stiamo solamente parlando.

"Grazie per la collana Harry, la adoro" dice appoggiando il mento sul mio petto.

"Speravo ti piacesse" dico, nonostante ero certo che le sarebbe piaciuta, dato che l'ho vista osservarla mentre stavamo facendo shopping per l'ottantesimo compleanno dello zio di mio padre. Si è trattenuta ad ammirarla per quasi dieci minuti, osservando le pietre verdi brillanti che la compongono. Mi è costata molto, ma ne è valsa la pena per farla sorridere.

Mi rivolge un piccolo sorriso prima di porre le sue labbra sulle mie; la sua lingua si sta già muovendo con la mia. I suoi baci sono vogliosi, le sue mani sono nei miei capelli ed è come se mi stesse implorando di darle di più. Dopo pochi minuti interrompe il bacio ed appoggia la fronte sulla mia ed entrambi recuperiamo il fiato.

"Harry" dice spostando i capelli da una parte e guardandomi negli occhi, "vuoi che io sia la tua prima volta?"

"Sì" rispondo sorridendole.

Lo voglio dal primo giorno in cui l'ho vista alla festa di anniversario di matrimonio di amici dei miei genitori. C'erano tantissime persone, ma ebbi occhi solamente per lei. Era stupenda e pensai che fosse completamente off limits, dato che sembrava stare con un tizio, che però si è rivelato essere solo un amico. Ha quasi cinque anni più di me, ma dentro di me sapevo che sarebbe stata mia...

-

"Harry, non voglio rovinare tutto ma vorrei ricordarti che sei stato con le solo per otto mesi! Hai solo diciassette anni e non avete ancora veramente iniziato ad essere in una relazione" protesta Jodi. La ignoro e continuo ad osservare la vetrina. Ha tentato di farmi cambiare idea da quando gliel'ho detto.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt