Capitolo 17

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Dopo un lungo e commovente saluto a mia madre ed un caloroso abbraccio di gruppo con i miei amici all'appartamento, io e Jen arriviamo all'aeroporto. Una volta terminato il check in raggiungo Jen, la quale siede ad un divano di un bar dell'aeroporto. Mi accomodo vicino a lei sospirando quando mi abbandono sul morbido sofà di pelle e appoggio la testa sulla sua spalla.

"Come ti senti?" mi chiede, e riesco a percepire il sarcasmo nel suo tono di voce.

"Non bene" mormoro nel prendere un sorso della mia bottiglia d'acqua.

Ad eccezione di Jen, tutte noi ragazze ci siamo svegliate con il dopo sbornia. Non sto ancora malissimo, anche se da un lato lo speravo. Preferirei stare male nella privacy del mio app- del mio vecchio appartamento, piuttosto che su un aereo, il cui pensiero di salirci a bordo mi fa paura.

"Beh, ecco cosa ottieni quando bevi così tanto" dice mentre mi circonda le spalle con un suo lungo e sottile braccio; chiudo gli occhi e provo a rilassarmi prima di salire su quell'enorme aereo. Voglio difendermi dicendo che non avevo nemmeno intenzione di bere, ma le mie energie sono quasi esaurite e non ho la forza di farlo.

"Ehi Ella" dice Jen in tono serio.

"Mmmm" le mormoro in risposta, non volendo affrontare la sua domanda, la quale sono sicura avrà qualcosa a che fare con ieri sera.

"Cosa c'è fra te ed Harry?" mi chiede, ed il mio corpo si irrigidisce.

Stringo ancora di più lo sguardo e provo a nascondere il mio viso nel suo corpo nel tentativo di liberarmi del pensiero di ieri sera. Desideravo Harry con tutta me stessa. Volevo il divertente, affascinante, gentile, il complicato, ma in grado di amare Harry. Volevo che fosse tutto mio. Ma lui non voleva me. Mi ha lasciata da sola al freddo in strada con nulla tranne il mio cuore in gola. Pensavo che ciò che provavo per Harry fosse piccolo ed insignificante, qualcosa che mi sarebbe passato dopo un paio di settimane, ma dopo la notte scorsa sono certa del fatto che questi sentimenti siano qualcosa di più di una piccola, temporanea cotta da ragazzina. Mi piace davvero, e ciò porta con sé anche il lato negativo di provare dei sentimenti per qualcuno. Una volta ammessi i sentimenti a te stessa sei improvvisamente aperta alle delusioni che ne possono conseguire da un momento all'altro causa la nuova vulnerabilità scoperta. E la notte scorsa ho provato tutto questo. Mi era appena iniziato a piacere qualcuno ed ero già stata messa al tappeto. Ho capito, Harry non mi vuole.

"Niente" mormoro desiderando che le smetta con questa conversazione, dato il mal di testa più pesante che si sta facendo strada in me.

"Ho sentito cos'hai detto Ella"

"Che cos'ho detto?" chiedo, non avendo veramente idea di che cosa sta parlando.

"Volevi che ti baciasse" dice, e mi metto seduta immediatamente.

Accidenti, me l'ero dimenticato! Dovrò tenere la bocca chiusa semmai berrò ancora così tanto, il che non ho intenzione di fare nel futuro prossimo.

"Lo volevo" ammetto abbassando lo sguardo sulle mie dita intrecciate fra di loro.

"Lo volevi?" ripete enfatizzando il tempo verbale al passato.

"Sì"

"Ma non lo vuoi più?

"Lui non vuole più" rispondo mentre il dolore si fa strada nel mio stomaco al pensiero.

Jen si prende un minuto per mettere insieme i pezzi, e so che ha compreso la situazione quando emette un flebile "oh".

"Beh, forse è una cosa buona" commenta in tono positivo, ma io resto in silenzio perché so che questo rimarrà solamente il suo punto di vista al riguardo. Ovviamente non vuole che io abbia qualcosa a che fare con lui oltre all'aspetto lavorativo.

"Cosa ti ha detto quando vi ho lasciati da soli ieri sera?" chiede prendendo un sorso del suo caffè, il che non aiuta il mio mal di testa che sta peggiorando; l'odore mi nausea, specialmente in questo stato.

"Addio".

"Che significa 'addio'? Non può essere tutto quello che ha detto" mi chiede, ed il mio telefono inizia a suonare nella tasca della mia giacca.

"Pronto?" rispondo senza guardare chi è.

"Ciao Ella, sono Mr. Styles" dice la saggia voce famigliare nell'apparecchio, facendomi risvegliare dalla mia apatia.

"Salve Mr. Styles, è tutto okay?" provo a dare l'impressione di essere gioiosa e su di tono, nonostante mi senta come se il mio corpo stia per collassare.

"Sì, tutto a posto. Chiamavo per farti sapere che Harry non sarà sul vostro volo oggi"

"Oh" risponde, il mio tono tradisce la delusione che provo.

"Ha deciso di stare a New York per un altro po'"

"Oh, okay" riesco ad aggiungere.

"Ora puoi trascorrere un sereno volo", dice ridendo, "buon viaggio Ella, ci vediamo presto".

"Grazie Mr. Styles" dico, ed entrambi chiudiamo la chiamata.

Ripongo il telefono in tasca, appoggio la schiena al divano e mi copro il viso con le mani.

"Chi era?" mi chiede Jen.

"Mr. Styles".

"Va tutto bene?"

"Mi ha informata che Harry non volerà con me oggi" dico sentendo il dolore colpirmi nel petto.

"Oh, e perché?" chiede Jen innocentemente.

"Te l'ho detto Jen, ha detto addio".


[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now