[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | 📚 "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 83

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By translatorITA

"Louise" sorrido accogliendola immediatamente in un abbraccio appena apre la porta.

"Ms. Ella! Dove sei stata? Mi hai lasciata tutta sola con i ragazzi" scherza chiudendo la porta dietro di me e guidandomi attraverso la cucina e la sala da pranzo.

Io mi limito a sorridere e fare spallucce, gesto al quale lei reagisce alzando gli occhi al cielo, qualcosa che ero sicura avesse assorbito da Mr. Styles.

"È molto silenzioso qui, sai? Sarebbe bellissimo se tornassi qui. Mr. Styles parla dei suoi piani per farti ritornare da noi tutto il tempo" disse Louise.

"Lei sa che la rivoglio con noi" dice Mr. Styles con un sorriso debole appena raggiungiamo la sala da pranzo.

È nella sua sedia a rotelle avvolto in una coperta e con una cuffia con una macchina al suo fianco che è collegata a lui tramite dei tubi sotto alla coperta.

Prendo un respiro profondo e cerco di non mostrare il mio shock, sorrido, ma so che lui ha compreso il mio stato, quindi mi rivolge un caldo sorriso e mi tende la mano.

"Come stai, mia cara?" chiede un po' provato dandomi una leggera strizzata alla mano prima di invitarmi a sedermi di fianco a lui a tavola.

"Sto bene Mr. Styles, e Lei?" chiedo cercando di non guardare la macchina intimidatoria di fianco a me.

"Ho molto freddo" risponde stringendosi ulteriormente nella coperta.

"Si, quest'inverno è terribile" commento guardando fuori.

Sono sicura che ad un certo punto nevicherà. Sono abituata al freddo di casa, ma non è mai come questo. È cosi buio fuori che non voglio quasi mai uscire con questo tempo.

"Vuole pranzare adesso, Mr. Styles?" chiede Louise dalla soglia della cucina con un piccolo sorriso.

"Si, grazie" risponde gentilmente.

Mr. Styles è sempre stato gentile ed educato al lavoro, ma mai così. Ora è fragile ed apprezza tutto ciò che succede attorno a lui; sorride ai piccoli gesti ed aiuti da parte delle persone vivendosi ogni minuto della giornata.

"Ti vanno bene le frittelle di mais?" chiede avvicinandosi al tavolo.

"Perfetto" rispondo con una scrollata di spalle e lui mi sorride.

"Si, Harry ha detto-" sorride guardandomi negli occhi in cerca di una qualche reazione che però io tengo lontana cercando di non pensarci troppo. "Stavo per chiedere le omelettes, ma Harry ha detto che a te non piacciono tanto" Mr. Styles inarca di nuovo le labbra in un sorriso e capisco che sta cercando di farmi arrivare un messaggio.

"Ha ragione" rispondo afferrando una brocca di acqua dal tavolo e versare due bicchieri per distrarmi.

"Il mio ragazzo è a lavoro oggi. Sta imparando come essere il grande capo della Compagnia" commenta con fierezza.

"Come sta andando?" non riesco a non chiedergli, sono sinceramente incuriosita da come stia gestendo tutto ciò.

"Molto bene, credo. Non si fa ingannare da nessuno, questo è certo. O almeno è ciò che ho sentito dai miei ex colleghi che ora lavorano assieme a lui.

Ridacchio appena immaginando Harry in un vestito nero che guarda male coloro che entrano nel suo ufficio e cercano di liquidare delle pratiche terminate solo a metà. A Mr. Styles capitavano sempre ed io e lui ci ridavamo sempre su. Mr. Styles rispondeva loro di ritoccare alcune cose o di rifarle, ma non riesco ad immaginare Harry che gestisce il tutto in modo così gentile, più che altro ce lo vedo a guardarli malissimo come offeso dal lavoro e le idee fornitegli.

"Non ce lo vedo a farsi ingannare" commento onestamente prendendo un piccolo sorso di acqua appena Louise entra in sala da pranzo con due piatti.

"Che bellezza Louise, grazie" commento guardando il cibo ben impiattato.

"Grazie Louise" aggiunge Mr. Styles che con mani pallide e tremanti inizia a tagliare il suo cibo ed inizia a mangaire.

"Allora, che piani hai per quando tornerai a New York Ella?" chiede Mr. Styles dopo che entrambi abbiamo preso alcune forchettate del nostro delizioso brunch.

"Ho qualche colloquio da fare, la maggior parte dei quali hanno bisogno di persone per l'inizio dell'anno prossimo" rispondo non esattamente emozionata riguardo a questi lavori come lo ero per quello con Mr. Styles.

Mi ricordo quando mi hanno richiamata per un secondo colloquio. Da neo diplomata pensavo di aver vinto alla lotteria avendo ottenuto il primo colloquio, nel secondo sono quasi svenuta, e quando mi ha richiamata per dire che ero assunta ho dovuto concentrarmi per non urlare dalla gioia. Ero come un cucciolo emozionato quando ho iniziato, ero contenta che il mio primo lavoro fosse con lui. Mi ha mostrato tutto ciò che aveva da mostrare il settore e mi ha aiutata a diventare una professionista migliore.

"Oh bene, e dove?" chiede sinceramente interessato ed emozionato per me.

"Un paio di Studi Legali stanno cercando assistenti personali e c'è anche un'altra posizione aperta da receptionist" rispondo facendomi piccola a questa conversazione.

"Receptionist...allo Studio Legale o...?" chiede maggiori informazioni mentre prende un piccolo morso del suo cibo. Io me la prendo comoda a deglutire il mio boccone prima di parlare.

"Ah, in un ospedale" rispondo velocemente prima di mettermi altro cibo in bocca in modo da non dover parlare.

"Ohhhh okay" dice annuendo ad occhi sgranati ovviamente capendo che si tratta di Jackson e della sua offerta di farmi ottenere un posto dove lavora.

L'ho detto a Jodi per telefono nonostante le abbia precisato che sarebbe la mia ultima opzione. Penso ci odieremmo se lavorassimo nello stesso posto e sarebbe imbarazzante per tutti; mi sono scottata con Harry ed ogni volta in cui litigavamo mi vergognavo di tornare a lavoro perché non volevo vederlo.

"E Natale? Hai in programma qualcosa? Sei sempre la benvenuta qui" offre caldamente.

"Grazie Mr. Styles, ma mia mamma ha già programmato il giorno della Vigilia e Natale. Penso che sia abbastanza su d giri che torno a casa" rispondo ripensando a quanto sta programmando questo Natale.

È così emozionata che sarò a casa. Immagino che se io ed Harry stessimo ancora insieme starei qui in Inghilterra, ma evidentemente certe cose non sono fatte per essere tali.

"Me lo immagino. È dura non averti qui, Ella. Ci manchi troppo"

"Anche voi mi mancate" sorrido. Il mio 'voi' è riferito a tutti coloro che lascio indietro mentre me ne vado per il mio bene, in particolare quella persona particolare che non riesco a dimenticare.

"E Lei? Sta qui per Natale o se ne va da Sua zia di nuovo?" chiedo cercando di non ridere sapendo che odia andare lì.

È un po' pazza e le piace fare cose fuori dal bollo, ma sotto sotto so che a Mr. Styles piace.

"Buon Dio, si" sospira alzando sarcasticamente gli occhi al cielo. "Cara donna, ma vorrei che non mi desse così tanto da mangiare. Devo essere in forma per la prova costume" scherza indicandosi lo stomaco. Io alzo gli occhi al cielo.

"Anche io" dico prendendo un'altra forchettata di cibo "Ma questo è troppo buono per dire di no"

"Ecco perché mi piaci" dice prima di prendere una forchettata di cibo a sua volta.

Mentre finisco il mio ultimo boccone sento chiudersi la porta d'ingresso. Mi viene la pelle d'oca pensando a chi è appena entrato.

Io e Mr. Styles ci voltiamo a guardare Harry, il quale sospira profondamente mentre si passa una mano tra i capelli. Si ferma sui suoi passi quando mi vede ed io non distolgo lo sguardo da lui mentre cerco di assimilare quando sta bene con l'abito da lavoro.

Gli rivolgo un debole sorriso mentre lui avanza lentamente, e sono un po' triste che non posso accoglierlo con allegria, felice del fatto che sia a casa.

"Oh, sei ancora qui" dice un po' sorpreso.

"Ehm si..." dico imbarazzata dal fatto che pensava fossi già a casa.

"Oh no, non intendevo in quel senso. Solo...umm..io...tu...ehm, lascia stare" mormora guardandosi intorno timidamente.

"Oookay" sento Mr. Styles mormorare e mi giro giusto in tempo per vederlo alzare gli occhi al cielo prima di aggiungere. "Unisciti a noi, stavamo giusto parlando di Natale"

"Ehm..." Harry alza le sopracciglia ma fa un'espressione preoccupata quando a suo padre prende un brutto attacco di tosse.

"Papà, stai bene?" chiede Harry piegandosi vicino a lui.

"Sto bene, sto bene" lo liquida suo padre prima di tossire ancora un pochino.

Vedo Harry frastornato dal fatto che suo padre lo ha liquidato in quel modo, si mette in piedi e si dirige in salotto senza una parola.

Dopo alcuni istanti torna con una stufetta elettrica che attacca all'alimentazione ed avvicina il più possibile ai piedi di Mr. Styles prima di azionarla.

"Hai bisogno di qualcosa? Magari un altro maglione?" mi offre Harry ed io quasi dico di sì.

So che possiede dei meravigliosi maglioni di lana che farei di tutto per indossare in questo momento, ma mi sento come se sia il caso che io me ne vada, adesso che è arrivato Harry.

"No grazie, devo andare" dico guardando Mr. Styles prima di mettermi in piedi.

"Sei sicura? C'è molto altro cibo se hai fame" insiste Harry ma io scuoto educatamente il capo.

"Sto bene così grazie, ma devo veramente andare a fare i bagagli e definire alcune cose per l'appartamento" mormoro quando vedo che Harry ha abbassato lo sguardo.

"Oh d'accordo allora, beh però fermati qui ancora prima di andartene" dice Mr. Styles avvicinandosi con la sedia a rotelle per salutarmi.

"Certo" lo rassicuro prima di abbracciarlo. "Non me ne andrei prima di averLa salutata"

Prima di tornare in America voglio parlare a quattr'occhi con Mr. Styles per ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto per me. So di averlo già fatto, ma ora voglio farlo come si deve. Ha fatto molto di più che darmi un lavoro, mi ha insegnato tante cose, mi ha portata in bellissimi posti nel mondo che avevo solamente sognato di visitare, mi ha dato tanti consigli ed è stato in generale un modello da ammirare. Non esiste che me ne andrei senza salutarlo. Voglio che sappia quanto lo apprezzo.

"Bene. Ho un regalo per voi du- voglio dire, ho un regalo per te" si corregge ed io lo guardo sospettosa.

"Ci vediamo presto, okay?" dico, e lui annuisce prima che io me ne vada.

Mi giro verso Harry, il quale mi sta guardando con aspettativa ed un po' di timidezza.

"Uhh credo che-" inizio a dire prima che lui mi interrompa.

"Ti accompagno" dice velocemente ed io gli sorrido nervosa salutando Mr. Styles con la mano.

"Grazie" mormoro prima che mi guidi verso la porta d'ingresso.

La apre per me e strizza appena gli occhi quando una folata di vento freddo ci travolge.

"Fa freddissimo fuori" dice ed io mi sposto sulla soglia.

"Si" mi trovo d'accordo guardando davanti a me, stasera ci sarà sicuramente una tempesta.

Dopo alcuni istanti mi giro verso di lui, è appoggiato allo stipite ed ha le mani nelle tasche della giacca dell'abito. Mi sta guardando intensamente ed i suoi capelli sono ora disordinati dal vento.

"Mi sento come se fosse la milionesima volta che ti dico addio" dico in un sussurro, non mi capacito di doverlo fare di nuovo.

"Già" risponde senza mostrare emozioni. Ogni fibra del mio corpo mi sta implorando di non farlo.

"Fa schifo" sospiro guardando in alto, come se gli dei mi stessero testando.

"Si. Forse è destino che continuiamo ad incontrarci" sorride improvvisamente e non riesco a non imitare il suo gesto.

"Tu non credi nel destino" sottolineo incrociando le braccia al petto come ad evidenziare la mia affermazione.

"Si invece...forse" risponde con una scrollata di spalle ed un ghigno al quale reagisco alzando gli occhi al cielo.

Lo guardo furtivamente e lui imita il mio gesto facendomi ridere, mi manca la sua natura giocosa.

"O forse..." comincio usando la sua stessa parola, "forse, ci siamo incontrati perché ero a casa tua a fare brunch con tuo padre"

Lui semplicemente alza le spalle in risposta e mi fissa dritta negli occhi donandomi quella sensazione di calore che mi è mancata molto. Adoravo quando mi fissava in questo modo, mi faceva sentire così speciale, ma a questo punto non riesco a pensare a niente di peggio. Come può aspettarsi che lo lasci andare quando lui fa queste piccole cose che mi fanno venire voglia di ritornare da lui più velocemente di quando me ne sono andata.

"Cia-"

"Ah!" dice alzando il dito indice per zittirmi. "È destino" aggiunge bloccando un altro addio con un sorriso allegro prima di rimettere la mano in tasca.

"Quindi, se è destino...ci vediamo?" formulo come una domanda, incerta se questa risposta soddisferà il suo umore allegro.


"Ci vediamo Ella" annuisce con un grande sorriso e guardandomi mentre ritorno alla mia macchina.

-

Faccio un altro paio di foto ai mobili del salotto sperando di venderli a buon prezzo dato che li ho pagati bene.

Mi suona il telefono ed il nome di Jackson appare sullo schermo. Rispondo tenendo il dispositivo tra l'orecchio e la spalla mentre continuo a fare foto dei mobili di ciò che tra poco sarà il mio vecchio appartamento.

"Hey Jackson" dico un po' distrattamente.

Dovrei metterci un po' più di impegno dato che so che voleva sentirmi, nonostante lo abbia chiamato la sera in cui ho pranzato con Mr. Styles, che era solo tre giorni fa. Da allora ho preparato gli scatoloni con la maggior parte delle cose.

"Hey piccola, come va?" chiede mentre faccio le foto ai cassetti.

"Bene credo" rispondo cercando di lasciar perdere il modo in cui mi ha chiamata. "Ho quasi finito, devo solamente liberarmi dei divani ed altri mobili.

"Bene. Hai già spedito alcune scatole?" chiede mentre afferro il nastro per sigillare le scatole.

Devo spedirle oggi, dato che il mio volo è domani pomeriggio – per mia madre è troppo vicino a Natale, ma tutto questo mi ha portato via più tempo di quanto pensassi.

"No, non ancora. Lo farò oggi pomeriggio"

"Oh okay, hai intenzione di spedirle a casa di tua madre?" chiede un po' esitante, e non mi spiego il perché.

"Si, credo di si" rispondo senza ripensarci.

"Oh beh, stavo per proporti di mandarne qualcuna qui. Per me non sarebbe un problema" suggerisce ed io mi blocco.

"Huh?" dico volendo che ripeta ciò che ha appena detto dato che non ho compreso il significato delle sue parole.

"Oh, intendo che se non vuoi bombardarla di cose puoi mandare qualche scatola anche qui" io sgrano gli occhi capendo finalmente ciò che intende, ed il fatto di sovraccaricare mia madre non è assolutamente ciò che intende.

"Ehm..." mormoro sedendomi sul letto senza lenzuola. Non ho idea di cosa rispondere.

"Voglio dire...non ti sei ancora trasferita ufficialmente da me, ma se volevi lasciare qualcosa qui non c'è problema" parla a raffica ed io rimango in silenzio per un attimo.

"Uh si certo, ci-ci penserò" rispondo onestamente non avendo idea di cosa fare.

Jackson mi piace molto, ma mi sento come se stesse correndo in questa relazione.

Sono sicura che intenda solamente dei vestiti che non uso e cose così, e so che è strano ma non so come sentirmi al riguardo. C'è solo una persona con la quale ho condiviso cose e lasciato le mie da lui, ed ora con l'offerta di un altro non posso non sentirmi un po' nervosa al riguardo.

"Non devi farlo se non vuoi Ella, era solo un suggerimento" dice comprendendo la mia agitazione.

"Scusa" rispondo coprendomi il viso con la mano e facendomi piccola dalla vergogna.

Sono pessima in queste cose.

"Non c'è problema, non ti preoccupare" ridacchia ed io sorrido.

"Ti chiamo prima di imbarcarmi, okay?" dico sperando che non sia stato troppo ferito dalla mia reazione incerta.

"Okay, a presto piccola"

"Ciao" rispondo prima di chiudere velocemente la chiamata.

Mi corico sul letto grugnendo e coprendomi il viso con le mani cercando di liberarmi del senso di colpa di non volere lui quanto lui vuole me. Lui fa del suo meglio per rendermi felice e darmi ciò che voglio, o almeno ciò che pensa che io voglia. È un bravo ragazzo e sarei scema a non dargli una possibilità.

Non so se spedirò delle cose a casa sua, credo che non farebbe male avere alcuni vestiti da lui ed il resto da mia mamma.

Proprio mentre sto per andare a pulire il bagno mi suona di nuovo il telefono.

"Hey Jodi" sorrido mentre apro i cassetti del bagno trovando dei saponi ed altri cosmetici.

Non le parlo dal matrimonio, ma mi ha mandato dei messaggi dicendomi di non essere mai stata così felice nella propria vita.

"Ella..." dice semplicemente ed io mi acciglio all'approccio. Sembra un po' spenta.

"Si?" dico mettendo tutti i prodotti in una busta di plastica.

"Devi venire qui" dice a bassa voce.

"Non posso, sto impacchettando le mie cose. Parto domani" mi spiego chiudendo la busta di plastica e portandola in cucina con il resto delle altre cose delle quali non so cosa farmene.

"No Ella..." tira su con il naso.

Io mi fermo con la mano sul tavolo della cucina e chiedendomi di cosa si tratti.

"Jodi?" dico ma lei rimane in silenzio mentre piange. "Jodi, cos'è successo?"

Tira su nuovamente con il naso prima di sospirare profondamente nel tentativo di parlare chiaramente tra le lacrime.

"Il papà di Harry" dice prima di iniziare a singhiozzare, "Mr. Styles è morto".

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