[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | 📚 "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 80

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By translatorITA

Quando mi sveglio la prima cosa che sento è un fortissimo mal di testa appena provo a muovermi. Resto coricata e sento la stanza girare come quando scendi da una giostra. Sospiro profondamente e mi tengo la testa restando ad occhi chiusi nel tentativo vano di ricompormi. Questa sensazione va al di là di ciò che riesco a controllare e rappresenta il dito medio che il mio corpo mi fa per aver bevuto troppo la notte scorsa.

Non volevo farlo, ma ero così presa dalla visita inaspettata di Harry che dovevo disfarmi di quella strana sensazione e cercare di divertirmi con Jackson. L'alcol non aiutato per niente, anzi, ha solamente peggiorato la situazione facendomi provare una forte mancanza nei confronti di Harry – è per questo che sono qui.

Mi guardo intorno e la testa mi gira, ma mi do il tempo per farla fermare in modo da portelo cercare. La stanza sta ancora ondeggiando leggermente e sospetto sia perché sono ancora un pochino ubriaca. Ad ogni modo devo parlargli.

Mi metto finalmente a sedere scostando la coperta ed osservando la stanza, la quale è perfettamente in ordine e silenziosa. Scendo dal letto mettendo piano i piedi a terra e dandomi la spinta con le mani per mettere in piedi il mio corpo assonnato. Sto in piedi per un minuto cercando di ricompormi prima di camminare, non vorrei che il mio equilibrio mi tradisse e mi facesse finire con il viso nella tazza del water.

Il silenzio che mi circonda è assordante, ma è presto interrotto da qualcuno che si muove in salotto facendomi alzare le speranze e spingendomi ad andare a vedere. Vorrei sorridere a pensare che potrei rivedere Harry, ma so che non dovrei, quindi resto impassibile. Mi batte forte il cuore quando giro l'angolo ed entro in salotto ma le mie speranze crollano quando vedo una donna delle pulizie spolverare attorno ad un grande televisore.

"Oh Signore, ragazza! Mi hai spaventata!" sorride e scoppia poi a ridere.

"Mi scusi" cerco di sorriderle ma non riesco a non nascondere la delusione che provo temendo che lui se ne sia già andato.

"No, non ti preoccupare. Anzi, io mi scuso perché quando il tuo ragazzo ha fatto il check out pensavo che la stanza fosse libera. Colpa mia" sorride raccogliendo i propri strumenti prima di dirigersi verso l'uscita mentre io cerco di non ripensare al termine da lei usato per descrivere Harry. Se solo sapesse.

"Ah, aspetti un secondo" dico rivolgendomi alla donna e realizzando che sono veramente poco vestita, indosso una t-shirt che mi copre appena il sedere e delle mutandine veramente molto striminzite. "Ha visto il mio...voglio dire, l'ha visto andarsene?"

"Si, solo qualche minuto fa cara" risponde con un sorriso gentile lasciandomi da sola in stanza.

Sono arrabbiata con me stessa per non essermi svegliata prima, ma d'altronde cosa avrei potuto fare? È stato stupido da parte mia venire qui la notte scorsa ed è stato da pazzi pensare che avremmo potuto risolvere le cose. E dal fatto che lui non è più qui con me immagino che non lo voleva nemmeno. Non mi ricordo molto della notte scorsa tranne le coccole, le quali se fatte da Harry mi riempiono di una sensazione bellissima, la migliore che abbia provato da due settimane in cui sono qui. Immagino che per lui non ci sia stato nulla per la quale valesse la pena restare, per questo se n'è andato prima che io mi svegliassi.

Non riesco a non sentirmi sola ed infreddolita, non solo in questa stanza d'hotel ma in generale. Mentirei se dicessi che la mia vita è migliorata da quando sono tornata qui. Certo, il dolore che mi ha fatto provare la sua mancanza di fiducia era ben presente, ma non era nulla in confronto a ciò che mi fa provare la sua assenza – e avrei voluto la possibilità di dirglielo questa mattina.

Ma forse posso ancora farlo. Se riesco a raggiungerlo prima che torni in Inghilterra allora forse avremmo la possibilità di parlare. Mi sento come se le ultime due settimane che abbiamo trascorso insieme siano state un turbinio di eventi che ci ha fatto colare a picco. Nessuno di noi due ha avuto modo per fermarsi e realizzare cosa stesse succedendo o per riflettere sul fatto che la situazione ci stesse dividendo sempre di più. Non ne abbiamo parlato, non ci siamo spiegati e nemmeno ci siamo dati la possibilità di ascoltarci, ed è per questo che siamo a questo punto. Io seduta su di un letto vuoto che prima ospitava Harry, il quale ora starà già tornando in Inghilterra.

Mi allungo sul letto per afferrare la mia borsetta ed estrarre il telefono che fortunatamente ha ancora un po' di batteria. Proprio mentre sto per comporre il numero di Harry un foglio sul comodino attira la mia attenzione. Sembra scritto a mano, quindi può provenire solamente da una persona.

Ricordati del nostro patto, Ella. H

Guardo accigliata il pezzo di carta stringendolo tra le dita e non avendo idea di cosa significhi e chiedendomi del perché voglia rendere tutto ciò ancora più frustrante. Un patto...abbiamo fatto un patto? Grugnisco frustrata cercando di ricordare la notte scorsa, ma i ricordi sono offuscati. Decido di continuare ciò che avevo iniziato, ovvero chiamare Harry, ho intenzione di chiedere spiegazioni anche per lo strano biglietto che mi ha lasciato.

Appena sto per comporre il suo numero un altro nome compare sul mio schermo come chiamata in entrata.

Jackson.

Fisso lo schermo per qualche istante ponderando se rispondere o meno. Naturalmente lo farebbero tutti, ma qualcosa nel suo nome cattura la mia attenzione, come un ricordo...

Flashback.

Adesso sono al sicuro ed al caldo, finalmente tra le sue braccia dopo settimane in cui bramavo il suo tocco. Mi accoccolo al suo petto mentre lui accarezza delicatamente i miei capelli ed emette un lungo e stanco sospiro; è tutto così rilassante che mi sento abbandonarmi al sonno.

"Hey Ella..." sento la voce profonda di Harry chiamarmi.

"Mmm?" mormoro ad occhi chiusi mentre attendo di sentire la sua voce calma.

"Ti sei divertita stasera...con Jackson?" chiede senza smettere di accarezzarmi i capelli come se fossi un essere piccolo e fragile che sta cercando di non rompere.

"Non è stata una brutta serata" ammetto non pensando molto alle mia parole dato che sono così comoda ed a mio agio in questo momento.

"Dove siete andati?" chiede muovendosi appena in modo che il suo braccio sostenga la sua testa e dandomi l'occasione di appoggiare la mia sulle sue costole.

Stringo il braccio attorno al suo torace cercando di mettermi comoda prima di rispondere. "Siamo andati a pattinare sul ghiaccio e poi a cena, poi ci siamo trovati con gli altri"

"Vi siete trovati con Jackie e le ragazze?" chiede mentre le sue dita disegnano linee sulla mia schiena facendomi venire i brividi nonostante sia coperta da una sottile t-shirt. La sua.

"Mhm" annuisco appena sospirando dato che il movimento che sta facendo mi sta rilassando tantissimo e rischio di addormentarmi.

"Ti è piaciuto pattinare sul ghiaccio?" chiede in voce atona che non tradisce emozioni, ma potrebbe essere l'alcol che annebbia il mio giudizio.

"Umm..." inizio a dire svegliandomi appena quando mi tornano alla mente tutte le volte in cui sono caduta e Jackson mi ha gentilmente aiutata a mettermi in piedi.

"Sei caduta, non è vero?" chiede Harry, ed è ora che percepisco il tono divertito. Scommetto qualsiasi cosa che se ora alzassi lo sguardo lui starebbe sorridendo.

"Certo che no" mento e non riesco a nascondere l'enorme sorriso sul mio viso ricordando di essere riuscita a fare un solo giro completo della pista senza cadere.

"Come no" ridacchia appena, ed io do una leggera strizzata al sul fianco per fargli sapere che sto scherzando.

Il silenzio cade tra di noi e percepisco che Harry non è assolutamente rilassato per andare a dormire, il suo corpo è teso nonostante cerchi di rilassare me con i suoi gesti delicati. Il solo fatto che possa essere tormentato da mille pensieri mi fa impazzire, capivo sempre quando si stava facendo le paranoie prima di dormire perché si metteva con il busto leggermente inclinato e la mano dietro la testa con un'espressione accigliata in viso.

Per quanto riguarda me, i miei pensieri sono stati assolutamente incasinati per tutta la sera, anche nella doccia, ma adesso che sono qui accoccolata ad Harry mi sento come se non avessi più un problema al mondo. Tutto ciò che mi ha provocato pressione e stress sembra essere evaporato nel momento in cui mi ha accolta tra le sue braccia. Nonostante lui fosse la fonte delle mie preoccupazioni non importa più nulla se siamo solo noi. È tutto ciò di cui ho bisogno.

"Ella..." ricomincia lui ed io faccio un suono per fargli capire che lo sto ascoltando. "Tu e Jackson state insieme o..."

Alzo lo sguardo in cerca dei suoi occhi nei quali posso leggere la risposta che desidera sentire. Quante volte mi ha detto di passare oltre ed in egual misura mi ha implorato di restare, quindi ora siamo bloccati in questo limbo e non so più che cosa voglia. Pensavo di saperlo. Sono tornata a New York per trovare una nuova forza per riuscire ad allontanarmi da lui, per provare a me stessa che riuscivo a farcela, a voltare pagina. È andata esattamente come non mi aspettavo sarebbe andata, mi sono ritrovata più debole di prima e anche imbarazzata, dato che mi ero ripromessa che non sarei mai stata una di quelle ragazze. Ma la verità è che la sono, non per gli altri, solo per Harry. Non riesco a negare od ignorare il fatto che lui sia tutto ciò di cui ho bisogno, indipendentemente da ciò che mi circonda, che sia la famiglia o gli amici, mancherà sempre una parte di me che può essere solo riempita da lui.

Mi fissa ed attende con pazienza che io risponda, sempre senza tradire emozioni - il che mi rende ancora più frustrata dato che non so ancora cosa voglia davvero.

"Non lo so" rispondo onestamente non sapendo veramente cosa io stia facendo. Harry non dice nulla, aspetta solamente che io mi spieghi. "Ci siamo frequentati per un po'"

Distolgo lo sguardo da Harry abbassandolo sul suo metto mentre sento un'ondata di senso di colpa pervadermi ammettendo di frequentare qualcuno. Non che io lo definirei così, ma ci stiamo conoscendo ed è più meno la stessa cosa...sospiro e sposto la mano dal suo fianco al suo petto accarezzandolo distrattamente, cercando di non pensare al fatto che Jackson sia qualcuno che sto "frequentando". So che non dovrei sentirmi in colpa dato che io ed Harry non stiamo più insieme, ma non riesco a non esserlo. Nel profondo so che Harry è l'unico che ho amato e che amerò veramente sempre, e questo teatrino con Jackson non mi sta aiutando come speravo.

La sua pelle tatuata è soffice al tatto e mi trasmette un milione di scintille, e non posso non voler baciare il suo torso tonico. Senza pensarci due volte premo delicatamente le labbra sul suo stomaco. La sensazione famigliare mi riscalda e mi fa desiderare la sua pelle sempre di più. Mi sposto in alto continuando a baciarlo e mi rendo conto che tutto ciò mi era mancato così tanto. Ogni bacio mi fa desirare sempre di più Harry, nonostante non sia il caso. Non riesco però a non essere egoista, dato che non so quanto durerà. Ho già la gamba attorno alla sua, quindi mi spingo alto in modo da mettermi a cavalcioni sopra di lui.

Bacio la sua pelle fino a raggiungere il collo e mi rendo conto che il suo respiro è accelerato e tiene la bocca appena aperta mentre le sue mani sono sui miei fianchi.

Gli passo le mani nei capelli mentre continuo a baciarlo sul collo fino a raggiungere la mascella scolpita che adoro così tanto.

Finalmente raggiungo le sue labbra e gli do un bacio su un angolo della bocca e poi sull'altro.

"Oh Ella..." sospira come se stesse combattendo una battaglia intestina.

Sta pensando a tutto quanto, ed anche io lo farei se non fossi in questo stato. L'alcol mi ha spogliata del ruolo che stavo cercando di recitare ed ora non riesco più a reggere il gioco. Lo voglio. Lo necessito.

Alzo lo sguardo su di lui prima di dargli un lungo bacio nel quale le nostre bocche si incastrano perfettamente, ed io non esito prima di leccare il suo labbro inferiore ed esercitare pressione sulla sua zona pubica con la mia.

Lui geme appena, e capisco che un po' è di gioia ed un po' di tormento e mi spinge a proseguire. Non mi importa se pensa che sia sbagliato, io di solito lo penserei, ma in questo momento no. Tutti ciò che so è che lo necessito e voglio che lui mi voglia e sia felice di farlo con me.

Mi sposto dalle sue labbra e proseguo nel lasciare una scia di baci sulla guancia e giù fino al collo, sul quale però mi soffermo ad aggiungere anche l'uso della lingua a contatto con i suoi muscoli tesi.

"Ella..." dice di nuovo, e questa volta percepisco una nota di agitazione mista ammonizione, nonostante ciò non mi fermi dal mettere una mano tra di noi fino a raggiungere l'elastico dei suoi shorts.

Continuo a lasciare segni sul suo collo in modo delicato e desideroso allo stesso tempo mentre faccio passare le dita sull'elastico.

Sento che il respiro di Harry si frammenta e la temperatura si alza con ogni secondo che passa.

Proprio mentre sto per mettere una mano all'interno dei suoi shorts lui mi ferma.

"Ella aspetta" dice senza fiato mentre cerca di ricomporsi.

"Penso che dovresti dargli una possibilità" dice ed io lo guardo confusa.

"Cosa?"

"Jackson. Penso che dovresti veramente provarci" dice ed io poso immediatamente la testa sul suo petto chiudendo gli occhi e grugnendo appena cercando di assimilare cos'ha appena detto.

"No" mormoro prima di tornare al suo collo ed abbracciarlo. "Non voglio" grugnisco sulla sua pelle come se fossi una bambina alla quale è stato detto di andare a dormire dato che è tardi.

Nel giro di un istante mi ha trasformata da sexy ed eccitata ad infantile. Le magie dell'alcol.

"Ella, ascoltami per favore" dice ricomponendosi dopo il nostro breve momento sexy.

"Che c'è" rispondo scontrosa non muovendomi dalla mia posizione non volendo sciogliere l'abbraccio.

"Vieni qui" dice in tono dolce afferrando delicatamente le mie mani e mettendole nelle sue spronandomi a guardarlo negli occhi.

Lo faccio ma lentamente, dato che non voglio stare a sentire cosa vuole dire.

Lui sospira appena e mi guarda fisso negli occhi prima di parlare in tono triste.

"Questo Jackson, sembra...un bravo ragazzo" dice distogliendo lo sguardo come se fosse difficile per lui ammetterlo. "Penso che dovresti dargli una possibilità"

Io lo fisso incredula.

"Non voglio" rispondo a bassa voce non sapendo se lui realizzi o meno quanto mi sia mancato ed averlo finalmente qui per sentirmi dire che accetta il fatto che io stia con un altro fa molto più male di quanto potessi immaginare.

"Voglio solo te" dico a voce ancora più bassa e non sono sicura che mi abbia sentita, ma a giudicare dal sospiro esausto che tira direi di sì.

"Lo so piccola" risponde baciandomi le nocche prima di guardarmi un'altra volta.

"Tu mi vuoi?" chiedo brevemente nonostante sia completamente terrorizzata dalla sua risposta, non so cosa possa volere dato che praticamente mi sta dicendo di andare con un altro ragazzo.

"Certo che ti voglio" risponde onestamente. "Ma..."

Oh, fantastico, c'è un 'ma'.

"Onestamente Ella" si acciglia un attimo mentre cerca di dar voce ai propri pensieri, "Penso che tu ti meriti molto di più di quanto pensi" aggiunge.

"Ti sbagli" ribatto severa guardandolo seria mentre cerca di dirmi che lui non va bene per me.

Che cliché. Non sei tu, sono io. Solo che lui lo pensa veramente ma io non mi oso crederci.

"No Ella, non è vero. Jackson ti tratta come una principessa, il che è esattamente ciò che ti meriti. Ti meriti di essere sorpresa e trattata e bene e che qualcuno si prenda cura di te dato che sei la cosa migliore al mondo"

"Anche tu mi hai trattata così" rispondo non convinta e lui prosegue in tono derisorio.

"Ah si? E quando?" chiede ed io guardo il suo petto cercando di farmi venire in mente un esempio, ma non me ne viene nemmeno uno. Non ha mai dovuto fare niente, mi sentivo amata da lui.

"Vedi?" aggiunge ribadendo il suo punto di vista nonostante non provi nulla.

"Non devo essere trattata da principessa e sorpresa, Harry. Non è ciò che voglio. Preferirei stare a casa a parlare del più e del meno piuttosto che andare in un ristorante chic"

"Pensi di non volere quel tipo di trattamento, ma è perché non l'hai ancora provato" spiega ed io lo guardo ancora più confusa.

"Non l'ho ancora provato? Forse non voglio provarlo"

"Si che lo vuoi, solo che non lo sai ancora" risponde con tenerezza come se stesse rimpiangendo qualcosa.

"Allora perché non mi sorprendi?" chiedo sperando che sia la soluzione facile, dato che sembra essere ciò il fulcro della situazione, mentre il mio è che vogli lui.

"Sai come sono Ella. Certo che voglio sorprenderti ed uscire con te, vedere quel tuo stupido sorrisetto, ma non posso. Sono così fottuto Ella, e mi dispiace ma devo imparare a vivere senza tutto questo odio e sfiducia prima di ferirti ulteriormente. Altrimenti qual è il punto?" spiega ed io sospiro capendo il suo punto di vista ma trovandomi in disaccordo sul fatto che non ci stiamo riprovando.

Capisco il suo punto di vista ma mia fa arrabbiare il fatto che questo peso sulle sue spalle possa tenerci divisi per sempre. Non vuole tornare insieme a me forse per non rifare gli errori che ci hanno portati a questo punto, in un grosso casino causato dalla sfiducia e la mancanza di comunicazione. L'amore che provo per lui è immutato e non ho intenzione di trasformarlo.

"Allora ti aspetterò" dico cauta e lui mi accarezza il viso.

"No Ella" dice scuotendo appena il capo ed io appoggio la guancia sul suo palmo in cerca di conforto. "Non voglio che tu sprechi il tuo tempo aspettandomi che me ne faccia una ragione"

"Però io voglio solo te, Harry" ribadisco tenendo la mano che accarezza il mio viso.

Lui sospira e fa cadere la mano dal mio viso, ma io non la mollo. La sua altra mano e sul mio fianco.

"Facciamo un patto" annuncia serio.

"Voglio che tu dia una vera possibilità a Jackson"

"Harry io-"

"No, aspetta un secondo" dice bloccandomi. "Voglio che lo lasci fare, che ti tratti come ti tratta. Voglio che tu gli dia la possibilità di mostrarti come una ragazza dovrebbe essere trattata. Non voglio che tu ti trattenga, perché si capisce che è un bravo ragazzo"

"Come lo sai?" chiedo mentre le lacrime mi rigano il volto al pensiero di farlo perché significherebbe abbandonare Harry.

"Dai suoi stupidi pantaloni. Tutti i ragazzi messi bene e che si tengono li indossano al giorno d'oggi" risponde con un'alzata di spalle ed un sorriso ed io non riesco a non ridere al suo giudizio.

"Non voglio frequentare un bel paio di pantaloni" ribatto con un'espressione che ci fa ridacchiare entrambi.

"È un bravo ragazzo, Ella" ribadisce un po' più seriamente ma ancora con il sorriso. "Ma seriamente, puoi farlo? So che ti meriti di essere trattata come lui ti tratta ed è per questo che penso dovresti dargli una possibilità"

"Ma Harry, io voglio t-"

"E" dice interrompendomi, "Se ti sarei concessa completamente senza freni e vedrai che non ti piacerà...allora ti aspetterò"

Sto per ribattere e dire che so già che tornerò da lui, ma leggo nei suoi occhi che vuole veramente che io ci provi. Vuole che veda cos'altro posso ricevere, pensa che se mi riesce a trattare meglio allora devo voltare pagina. So che lui può darmi ciò che voglio, ma so anche che vuole tempo per guarire e sentirsi meglio prima di concedersi nuovamente.

"Se non mi piacerà..." inizio a dire, già determinata che sarà così.

"Allora ti aspetterò" finisce la frase baciandomi nuovamente le nocche ed io lo guardo per un momento cercando di capire se faccia sul serio.

Non voglio che lui perda tempo, ma voglio che si senta meglio.

"D'accordo?" chiede avvicinando il viso al mio.

Ci penso per un momento chiedendomi debba ribattere rifiutandomi di arrendermi e lasciarlo andare, ma vedo nei suoi occhi che vuole veramente che io provi. Vuole che io mi apra ad uno scenario migliore, una cosa che so che non andrà a buon fine.

"E non voglio che tu lo faccia per me Ella, ma per te okay? Voglio che tu abbia la possibilità di provare qualcosa di diverso" aggiunge un po' più a bassa voce, i nostri visi sono solamente a pochi centimetri di distanza.

"D'accordo?" chiede un'altra volta ed io annuisco.

"D'accordo" gli prometto prima di posare le labbra sulle sue in un bacio di addio che segna la mia resa al suo desiderio di provare a stare con un altro ragazzo.

Emetto un sospiro esasperato ricordandomi la promessa fatta ad Harry mentre fisso lo schermo del telefono sul quale vi è ancora scritto il nome di Jackson. La confusione mi pervade dato che non ho idea di cosa mi porterà questa promessa, ero sicura di volerlo ed ero disposta ad aspettare, ma era quello il problema. Lui non voleva che io aspettassi, sapendo che lavorare su se stesso avrebbe impiegato del tempo. Per quanto avrei voluto essere al suo fianco nel processo non sono ciò di cui ha bisogno al momento, e lui pensa che Jackson sia ciò di cui io ho bisogno.

Sospiro prima di rispondere alla telefonata.

Quindi questa rappresenta la fine di un capitolo che avrei voluto vivere per sempre con il ragazzo che desideravo al mio fianco.


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