Se confessi, ti sposo!

By IleanaPisani

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Angelica Ferrari, una ragazza di ventisei anni che si è da poco laureata in giurisprudenza, è ancora confusa... More

Capitolo 1 - Dottoressa
Capitolo 2 - L'avvocato Adamante
Capitolo 3 - Primo giorno
Capitolo 4 - L'aguzzino
Capitolo 5 - Mollare tutto
Capitolo 6 - Otto mesi dopo
Capitolo 7 - dall'aguzzino al filantropo
Capitolo 8 - Un ammiratore
Capitolo 9 - Disillusione
Capitolo 10 - Inaspettatamente
Capitolo 11 - Una carezza inattesa
Capitolo 12 - Iniziali equivoche
Capitolo 13 - Incontro inaspettato
Capitolo 14 - Una giornata da ricordare
Capitolo 15 - Un regalo costoso
Capitolo 16 - Delusione
Capitolo 17 - Irritazione
Capitolo 18 - Cyrano
Capitolo 19 - Ricredersi
Capitolo 20 - Il cucciolo Rostand
Capitolo 21 - Peso sul cuore
Capitolo 22 - Incontro imbarazzante
Capitolo 23 - Confronto
Capitolo 24 - Mai così vicini
Capitolo 24 - Mai così vicini
Capitolo 25 - Una visita inaspettata
Capitolo 26 - Un chiarimento frainteso
Capitolo 28 - Incontro scontro
Capitolo 29 - Una vera amica
Capitolo 30 - Una tragedia imprevedibile
Capitolo 31 - Un'attesa interminabile
Capitolo 32 - Un gesto inatteso
Capitolo 33 - Una promessa infranta
Capitolo 34 - Aneddoti del passato
Capitolo 35 - Un deciso rifiuto
Capitolo 36 - Equivoci o bugie?
Capitolo 37 - Un appuntamento da dimenticare
Capitolo 38 - Dichiarazione improvvisa
Capitolo 39 - Notte incantata
Capitolo 40 - Spiegazione tormentata
Capitolo 41 - Riflessioni
Capitolo 42 - Invito a cena
Capitolo 43 - Inevitabili incomprensioni
Capitolo 44 - Angosciose confidenze
Capitolo 45 - Una scoperta allarmante
Capitolo 46 - Il fine giustifica i mezzi
Capitolo 47 - Una ferita riaperta
Capitolo 48 - Segreti e vecchie amicizie
Capitolo 49 - Tentazione e pentimento
Capitolo 50 - Un'uscita dibattuta
Capitolo 52 - Coincidenza sospetta
Capitolo 52 - Stato confusionale
AVVISO AI LETTORI
Capitolo 53 - Discussione molto animata
Capitolo 54 - Il buio
Capitolo 55 - Resa dei conti
Capitolo 56 - Notizia sconvolgente
Capitolo 57 - Indagini
Capitolo 58 - Fine di un incubo
Capitolo 59 - Incontro
Capitolo 60 - Rivedersi
Prosegue in "Se confessi, ti sposo! 2"
Se confessi, ti sposo! 2
AVVISO IMPORTANTE AI LETTORI (SUPERATO)

Capitolo 27 - Amici e rivali

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By IleanaPisani

Leonardo

È ormai passata una settimana da quando la mia ex si è presentata nel mio ufficio chiedendo il mio aiuto. Come prevedibile, il bastardo con cui Veronica ha avuto una relazione l'ha cercata insistentemente dopo che lei lo ha lasciato per telefono, intimandogli di starle lontano.

Da quel momento l'atteggiamento da psicopatico di Julius è degenerato fino a giungere all'episodio che mi ha costretto a prendere la decisione di ospitare Veronica a casa mia. Quel matto infatti, due giorni fa, si è presentato rabbioso alla porta dell'appartamento di Veronica, e quando lei si è rifiutata di aprirgli, lui ha iniziato a gridare e a picchiare con violenza contro la porta di casa per più di mezz'ora, finché un vicino di Veronica è intervenuto chiamando i carabinieri.

Julius è naturalmente scappato prima che arrivassero le autorità.

Non permetterò a quell'individuo di avvicinarsi nuovamente a mio figlio.

Sono le undici del mattino e sto attendendo Alex fuori dal bar che si trova poco distante dal mio studio. Alessandro questa mattina ha accompagnato Veronica in Procura per depositare la querela da me predisposta.

Mi accendo una sigaretta per ingannare l'attesa e per tenere a bada la tensione. Tutta questa situazione imprevista mi rende nervoso. Per un maniaco del controllo come me, le variabili imprevedibili costituiscono un'inaccettabile e destabilizzante evenienza.

Come se non bastasse tra me e Angelica si è alzato nuovamente un muro invalicabile.

Il nostro rapporto non è tornato formale come prima, tuttavia i pochi contatti e le conversazioni con lei si limitano alle sole questioni lavorative e a qualche frase di circostanza.

Abbasso lo sguardo sul posacenere poggiato su uno dei tavoli collocati all'esterno del bar per spegnere la sigaretta ormai consumata, e quando lo rialzo scorgo Alex che sta tornando dal Tribunale con Veronica.

Non appena mi raggiungono, Veronica mi butta le braccia al collo.

Rimango immobile sul posto e mi irrigidisco, sia perché gli slanci della mia ex compagna nei mie confronti mi suscitano un forte disagio, sia perché mi accorgo che Alessandro mi sta fissando con gli occhi che sono diventati due fessure. La disapprovazione del mio amico verso l'atteggiamento di Veronica è evidente.

<<Leo, mi porteresti a casa? Mi sento a pezzi>> mi domanda Veronica, mentre ha ancora le braccia intorno al mio collo.

<<Non posso. Devo ricevere dei clienti. Ti chiamo un taxi>> rispondo asciutto. Non ho alcuna voglia di accompagnare a casa Veronica. Da quando è tornata a vivere a casa mia, si comporta come se fossimo tornati una coppia. Non voglio alimentare in lei l'erroneo convincimento che tra di noi ci sia un riavvicinamento e neppure desidero che atteggiamenti ambigui possano creare false aspettative in Marco. Lui più di tutti ha sofferto quando Veronica ed io ci siamo lasciati, e ora che ha finalmente trovato un suo equilibrio, desidero fare in modo che lo possa mantenere.

Ad ogni modo la risposta che do a Veronica sortisce l'evidente effetto di indisporla. Lei infatti si scosta da me con il volto scuro ed entra nel bar per sedersi ad un tavolo e ordinare qualcosa. Io invece, dopo aver chiamato un taxi per Veronica, mi fermo a parlare con Alessandro fuori dal bar.

<<Lo sai che stai alimentando in lei delle speranze, vero?>> mi fa notare il mio più caro amico con impressa sul volto una chiara espressione di disappunto verso le mie ultime scelte.

<<Cos'altro dovrei fare, Alex? Quel matto si è presentato davanti alla porta di casa di Veronica per minacciarla. E in casa con lei c'era mio figlio! Il minimo che possa fare è ospitarla da me. Per lo meno avrò la possibilità di tenere mio figlio sotto controllo e non starò in stato di perenne ansia nel timore che uno psicopatico possa fare del male a Marco!>> rispondo ad Alessandro, usando un tono che risulta scocciato, ma che in verità è dettato esclusivamente dalla rabbia che provo in questo momento verso un uomo che neppure conosco, ma a causa del quale le dinamiche della mia vita sono state improvvisamente stravolte.

<<Capisco perfettamente cosa intendi, ma non credo che ospitare a casa tua Veronica sia una soluzione. Non hai pensato di ingaggiare un investigatore privato che tenga d'occhio Veronica e Marco?>> mi domanda in tono questa volta più comprensivo il mio collega.

<<Certo che ci ho pensato! Ho già preso contatti con un'agenzia che ho conosciuto in occasione della gestione di una pratica di divorzio per un cliente. Ma non mi basta per sentirmi tranquillo. Voglio tornare a casa e vedere con i miei occhi che Marco sta bene>> replico con voce che appare ancora infastidita.

<<Dimmi la verità>> prosegue Alessandro <<sei soltanto preoccupato per Marco o ti conforta l'idea di tornare a casa la sera e trovare tuo figlio ad aspettarti come un tempo?>>.

Distolgo lo sguardo da Alessandro e sbuffo per chiarire che sono stufo della sua paternale, ma la verità è che la deduzione di Alex è più vera di quanto voglia ammettere: dover vivere la maggior parte dei giorni della mia vita lontano da mio figlio a causa della separazione da Veronica, è il prezzo più alto che ho dovuto pagare per delle scelte sbagliate di vita. Ma il fatto che sia proprio Alessandro, uno scapolo incallito che non ha neppure la minima idea di cosa significhi avere una famiglia o un vero rapporto di coppia, a farmelo notare, mi infastidisce terribilmente.

L'arrivo del taxi per fortuna interrompe la conversazione, che sta iniziando ad assumere una piega polemica.

Quando Veronica sale sull'auto, Alessandro ed io torniamo nel mio studio per discutere del prosieguo della vicenda legale della mia ex.

Non appena apro la porta d'ingresso dello studio, mi ritrovo davanti Angelica, che con aria chiaramente imbarazzata (anche se non saprei dire se per la mia presenza o se per la presenza del mio collega), saluta Alessandro.

<<Ciao Alessandro, come stai?>> chiede Angelica con decisamente troppa gentilezza, per lo meno per i miei gusti.

<<Bene, grazie. Vorrei chiederti scusa per aver dovuto abbandonare il nostro pranzo. Ho ricevuto una chiamata urgente e sono dovuto scappare. Mi dispiace davvero molto>> si scusa Alessandro con un sorriso fin troppo ammiccante.

Ma a chi voglio darla a bere? La verità è che mi dà terribilmente fastidio vedere quei due insieme!

<<Alex, ho pochi minuti prima che arrivino i clienti. Vogliamo andare nel mio studio, senza perdere altro tempo?>> sento dire alla mia bocca, rendendomi conto di essere stato tremendamente scortese con Angelica. Ho immediatamente la giusta punizione.

Non posso infatti fare a meno di sentire lo stomaco attorcigliarsi, quando noto che Alessandro lancia uno sguardo complice ad Angelica e che lei gli sorride. Tanto per cambiare ho fatto la figura del solito stronzo, mentre Alex è apparso il consueto impeccabile gentiluomo.

Raggiunta la mia stanza, con un gesto di stizza chiudo la porta, che sbatte sonoramente. Alex mi fissa e scuote la testa con uno strano ghigno sul volto, come a voler farmi intendere di aver perfettamente compreso cosa mi abbia turbato.

<<Non ti capisco, Leo. Proprio non ti capisco>> osserva il mio amico, continuando a scuotere la testa e mantenendo un ghigno sornione che mi irrita ancora di più.

<<Cosa pensi di fare con Angelica?>> chiede poi tutto d'un tratto. La domanda non mi stupisce affatto. In fondo lui mi ha promesso di rinunciare ad Angelica per dare a me la possibilità di conoscerla meglio. Ora che le cose sono decisamente cambiate rispetto ad una settimana fa, per quale ragione dovrebbe nascondere quello che sente per lei?

Vorrei poter mentire ad Alessandro per poterlo tenere lontano da Angelica, ma lui con me finora è stato onesto ed io voglio esserlo con lui.

<<Non posso fare nulla>> dico, togliendomi la giacca e lanciandola sulla mia poltrona, così dando sfogo all'agitazione e all'insofferenza che ho in corpo.

<<La mia situazione al momento è complicata. Comunque Angelica crede che sia tornato con Veronica e non ne è per nulla dispiaciuta. Anzi, sembra perfino sollevata>>.

<<Sei un vero cretino, Leo!>> sbotta Alessandro, lasciando emergere il fastidio che in questo momento probabilmente nutre nei miei riguardi.

<<Non ho alternative, Alex!>> replico, alzando talmente tanto il tono di voce da temere che Angelica e Chiara possano sentirmi nonostante la porta della mia stanza sia chiusa.

<<Sì che ne hai! Confessale ciò che senti! Prova a conquistarla!>> ribatte il mio più caro amico, alzando a sua volta la voce.

<<Al momento non sono nella posizione di poterlo fare. La mia vita privata è un casino, se non te ne fossi reso conto! E comunque se anche Angelica non mi rifiutasse, credi davvero che se le dicessi che vivo di nuovo con Veronica, crederebbe al fatto che non provo più nulla per la mia ex? Siamo realisti: quale donna ci crederebbe?>> cerco di spiegare ad Alessandro che continua a guardarmi con aria corrucciata.

<<Primo: tu non vivi con Veronica! Tu la stai solo ospitando! Secondo: dovresti avere più fiducia nella capacità di Angelica di comprendere la situazione! Sai una cosa? Tu non meriti il favore che ti ho fatto>> sentenzia infine Alessandro, fissando gli occhi nei miei e mostrando la sua consueta determinazione che tanto gli invidio.

<Cosa vuoi dire?>> domando, sapendo perfettamente cosa sta cercando di dirmi Alex e sentendo lo stomaco contorcersi immediatamente.

<<Voglio dire che non ho più alcun motivo per rinunciare ad Angelica. Mi dispiace, Leo, ma non intendo più farmi da parte>>.

Io non so davvero cosa replicare.

Alessandro ed io rimaniamo in silenzio a fissarci per alcuni istanti finché lui non riprende la parola solo per accomiatarsi.

<<Ora devo andare. Ti aggiornerò nei prossimi giorni per quanto riguarda la denuncia presentata da Veronica>>. Poi senza attendere il mio saluto, Alex si volta ed esce dalla mia stanza, lasciandomi come un cretino a fissare la porta chiusa alle sue spalle.

Sento che sto per esplodere: sono furioso, deluso, amareggiato. Afferro la mia giacca ed estraggo il pacchetto di sigarette per accendermene una e cercare di calmarmi. Mi passo una mano tra i capelli e mi siedo alla mia scrivania tentando di placare le sensazioni di rabbia e di impotenza che mi hanno assalito.

Alessandro ha ragione: non posso aspettarmi che anche lui rinunci ad Angelica. Ho fatto un passo indietro e questa situazione mi costringe con le mani legate.

Ma ho davvero deciso di rinunciare a lei?

Porto la sigaretta alla bocca e aspiro profondamente. Poi l'immagine dell'occhiata complice che Angelica e Alessandro si sono dati poco fa in corridoio torna a tormentarmi, e il tentativo di placare la collera con il fumo della sigaretta va a farsi benedire. Afferro il primo oggetto che trovo, un portapenne stracolmo di minutaglie di cancelleria, e lo scaravento contro la parete davanti alla mia scrivania.

Osservo gli oggetti caduti alla rinfusa sul pavimento, mentre tento di riprendere il fiato che sento mancarmi.

Ma come ho fatto a cacciarmi in questa situazione?!

Devo assolutamente vedere Angelica! Ma prima devo calmarmi.

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