MASK [JARIANA]

By knowarianagrande

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Dangerous Woman, ladra di alta fama in tutto il continente, viene arrestata e,anche questa volta, il suo obbi... More

Prologo
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo speciale
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
capitolo...

Capitolo 1

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By knowarianagrande

Ariana's pov.
Continuo a pensare che all'entrata di ogni carcere dovrebbero mettere un cartello che dice 'benvenuti all'inferno', sarebbe molto appropriato.

Faccio un giro su me stessa e osservo la stanza, nell'angolo alla mia destra c'è un letto trasandato, sulla sinistra si trova un piccolo tavolo arrugginito fissato al pavimento e dall'alto pende una lampadina che illumina ben poco.

Questa è la mia stanza quindi, devo ammettere che ho visto di peggio.
Prendo una piccola forcina che avevo nascosto all'interno dello stivale e la nascondo sotto il cuscino, potrebbe aiutarmi a scappare.
Guardandomi intorno per l'ennesima volta mi accorgo che manca il bagno. Ho un estremo bisogno di utilizzarlo al più presto, perciò mi avvicino alla porta e apro il piccolo sportello soprastante.

Cerco di attirare l'attenzione di una guardia che passa e a primo impatto mi sembra più giovane delle altre che ho visto fin ora.

"Scusa, dov'è il bagno? Qui dentro non c'è." Chiedo al ragazzo.
Lui si avvicina e sotto il cappellino scorgo dei capelli biondo cenere. Ha degli occhi color miele, i lineamenti marcati e delle labbra rosee e sottili a forma di cuoricino.
"È fuori, infondo al corridoio. Se ci devi andare ti accompagna uno di noi oppure non vai." Dice noncurante con una voce calda che mi fa salire un brivido lungo la schiena.
"Bene, aprimi che devo andare." Mi tolgo la giacchetta di pelle nera ormai vuota da tutte le armi e esco solo con indosso il mio completo in latex e la maschera.

Appena apre la porta lo sorpasso e in tempo zero vengo presa per un polso, chiude la porta e si avvia verso la toilette trascinandomi dietro di lui.
"E tu chi saresti?" Domanda quando ci troviamo all'incirca a metà corridoio.
"Io sono Dangerous Woman." Mi squadra un attimo poi si morde un labbro e ridacchia fissandomi negli occhi.
"Perché non ti togli quella maschera? Sai che in teoria non si potrebbe tenere se non hai un permesso speciale vero?"
"Bene, dammi il permesso di tenerla perché non la tolgo."
Fa cenno di no con la testa e ride facendomi rabbrividire.
"Non è così che funziona Dangerous Woman. Comunque, solitamente, do a tutti una possibilità, perciò facciamo così, ti do tempo una settimana e se non trovi un modo per tenerla, te la strappo di dosso insieme a quel vestitino sexy, chiaro?" Annuisco e lui tira fuori un blocchetto, ci scrive qualcosa sopra e poi mi consegna il permesso per tenere la maschera.
Gli sorrido grata ma lui mi blocca contro il muro e mi alza il mento con il pollice e l'indice.
"Sia chiaro, non lo falsificare oppure sei nei guai seri." Dice con un tono di voce minaccioso.
"E quali sarebbero questi guai seri?" Dico imitando la sua voce e mandandogli uno sguardo di sfida.
"Potrebbero essere solo dei giorni di isolamento oppure torture vere e proprie, dipende da te Dangerous Woman."

Gli rivolgo un occhiataccia infastidita dalla situazione mentre lui mi lascia il mento e mi libera dalla sua presa permettendomi di riprendere a camminare finché non arriviamo al bagno.

Entro in quello delle donne e mi guardo intorno.
Delle piastrelle verde marcio sono attaccate sui muri ricoperti di graffi e il pavimento sporco di qualsiasi cosa, l'odore di marcio, muffa mi fanno venire il voltastomaco.
Mi tappo il naso e cerco con lo sguardo le cabine.
Sento una mano sul fianco e mi giro pronta a colpire chiunque abbia osato toccarmi ma mi blocco appena vedo che è la guardia.

"Perché sei entrato Bieber? È il bagno delle donne."
"Come fai a sapere il mio nome?" Domanda sorpreso.
"Ho letto la targhetta sulla tua uniforma, non è così difficile sai? In ogni caso puoi anche lasciarmi il polso perché devo andare in bagno." Dico strappando la mano dalla sua presa decisa.

Entro nella piccola cabina che si trova davanti a me e mi guardo intorno, mi appoggio alla porta chiusa a chiave alle mie spalle e sospiro forte.
Sistemo di nuovo i miei lunghi capelli castani in una coda alta perché la precedente si era disfatta e cerco una piccola finestra o un cunicolo, ovvero qualche via di uscita, ma non vedendone nemmeno l'ombra sospiro ancora.
Non sarà facile uscire da qui, proprio no.
Tentare non nuoce. Esco di scatto dal bagno, corro fino ad arrivare alla seconda porta quando mi arriva una scossa sul braccio tanto potente da farmi cadere a terra.

Urlo e mi tengo il braccio ferito con l'altro, mi accascio contro la parete e i miei battiti si fanno sempre più veloci.
Abbasso lo sguardo e noto che ha iniziato a sanguinare.
Una lacrima scende dai miei occhi e altre la seguono a ruota finché non mi ritrovo a piangere in silenzio.
Bieber si avvicina con un aggeggio in mano, penso sia stato quello a darmi la scossa.
Mi guarda sorridente per un po' finché non si accorge che il mio braccio sta perdendo sangue e il suo sorriso scompare dando spazio ad un'espressione prima confusa e in seguito preoccupata.

Mi prende il braccio delicatamente e lo osserva.
"Vieni con me." Dice facendomi cenno di alzarmi. Io non mi muovo e continuo a piangere in silenzio, lui dopo aver sbuffato mi tira su e mi porta in una stanza poco lontana da lì.

Mi appoggia su un lettino e prende qualcosa con cui mi fascia il braccio, poi si siede di fianco a me e mi asciuga le lacrime.
Continuo a piangere e lui, dopo aver chiuso la porta, si posiziona al mio fianco e inizia a fare una specie di massaggio sul mio braccio che mi rilassa.
È stata una settimana difficile per me, tra rapine per aiutare mia madre, gli allenamenti con mio padre, dover accudire un fratello di nemmeno un anno e l'arresto sono distrutta, ho bisogno di un appoggio, di qualcuno che mi aiuti.

"Devo darti la cella definitiva, seguimi." Dice  Bieber tornando improvvisamente serio.
Se quella di prima era solo temporanea, devo recuperare le cose che ho lasciato lì.
Mi alzo e, dopo aver fatto un salto nella precedente, la guardia mi accompagna alla mia cella, chiude a chiave e se ne va via.
Mi sdraio sul letto polveroso e inizio a pensare a come possa farcela mia madre senza il mio aiuto. Mi accorgo anche come primo giorno sia stato abbastanza movimentato, se saranno così anche gli altri non credo che resisterò per molto, ho bisogno di evadere al più presto.
Sospiro e con un grosso peso sulle spalle e la stanchezza che si fa sempre più sentire, mi addormento senza nemmeno spegnere la luce.

Justin's pov.

Mi sveglio a causa del fastidioso rumore della sveglia sul mio comodino.
Mi stiracchio e mi guardo allo specchio,  oggi faccio più schifo del solito.
Ho dormito solo tre ore perché sono rimasto sveglio a cercare delle informazioni su Dangerous Woman, quella ragazza è strana, misteriosa oserei dire.
È diversa dalle altre, soprattutto da quelle che sono rinchiuse in questa prigione anche se ha fatto bene o male le stesse cose per cui la maggior parte di loro è qui se non di peggio.

Non è stato semplice trovare qualcosa sul suo conto, penso sia molto brava a compiere questo genere di cose, ho scoperto solo che è già stata arrestata parecchie volte ma è sempre evasa, proviene da una famiglia di ladri di cui non si sa l'identità e ruba da quando è bambina.
È il mio contrario insomma, io provengo da una generazione di poliziotti e sono stato educato fin da piccolo a combattere il male da mio padre finché non è stato ucciso durante una sparatoria, è morto per colpa di Edward Butera, quel bastardo!
Da quel giorno mi sono promesso che l'avrei fatto soffrire quanto lui ha fatto soffrire me e anche se so che non è una cosa giusta, sono completamente consapevole che la vendetta non lo è mai, ma ucciderò sua figlia costi quel che costi.

Mi metto la divisa, esco dal mio dormitorio e mi dirigo verso l'ala ovest della prigione, dove si trovano i prigionieri, perchè oggi è il mio turno di aprire tutte le celle.
Entro nella stanza di controllo e appena trovo un tasto rosso sul quadrante non esito ad attivarlo, il rumore assordante che scatta significa che è ora di uscire dalle celle.

Passo ad aprire tutte le porte una ad una facendo uscire tutti i prigionieri,  tutti tranne una, l'ultima, dove mi soffermo di più.
"Buongiorno Dangerous Woman." Dico avvicinandomi alla porta della sua cella ancora chiusa, per fortuna è alla fine quindi possiamo parlare quanto voglio.
"Che cosa vuoi Bieber?" Dice con la voce ancora impastata dal sonno, la maschera stropicciata e i capelli spettinati.
"Devi andare a fare colazione, esci." Cammina fino a superarmi e all'improvviso un flashback mi fa tornare in mente quello che é successo ieri sera.

"Aspetta!" Lei si rigira verso di me e mi guarda con le braccia conserte aspettando forse che io dica qualcosa.
"Fammi controllare il braccio." Mi sento molto in colpa per quello che ho fatto, avrei dovuto darle una leggera scossa e solo dopo aver visto il suo braccio sanguinare mi sono accorto che la scossa era impostata al massimo della potenza. Spero solo che mi perdoni e guarisca in fretta.
Le tolgo la fasciatura e un piccolo gemito di dolore le esce dalla bocca appena le sfioro la ferita  e mi fa sussultare.
"M-mi dispiace..."
"Non fa niente." Risponde fredda, come se fosse incazzata.
"No, veramente. Io non volevo farti così male, avrebbe dovuto essere solo una piccola scossa..." lei mi guarda rotea gli occhi, sbuffa e poi sorride. Ma che problemi ha?
"Non fa niente." Risponde di nuovo scocciata.
"Vieni con me, ti metto metto un altra benda o qualcos'altro..." le prendo la mano e la porto con me in inferemeria, la faccio sedere sul lettino e le fascio il braccio con molta attenzione.

"Perché mai un ragazzo come te dovrebbe fare la guardia?" Domanda all'improvviso facendomi sobbalzare.
"Un ragazzo come me in che senso?" Domando avvicinandomi di più a lei incuriosito.
"Mh... così giovane, bello, attraente..." Mentre parla mi osserva soffermandosi si alcune parti del mio corpo e si morde il labbro, dovrebbe sapere che questo gesto mi ha sempre fatto impazzire.
"Che lavoro dovrei fare?" Sposta la testa su un lato e mi guarda attentamente per poi schioccare la lingua e mettersi in piedi.
"Potresti fare il barista o se non è troppo azzardato il modello, oppure potresti fare quello che fanno i semplici ragazzi della tua età." Dice dirigendosi verso la porta.
"Per esempio?"
"Bevono, fumano, pensano solo al sesso, si drogano e fanno casino, non l'hai mai fatto?" Faccio una faccia schifata per quello che ha appena detto, in che mondo di merda ci troviamo?

Esce dalla stanza per dirigersi alla mensa e mi lascia solo. Che strana ragazza che è.
Devo ammettere che, nonostante tutto, è  bella e  ho anche notato che ha una fossetta che si intravede mentre sorride. Le fossette sono una delle tante cose che amo delle ragazze, mi viene sempre voglia di metterci il dito dentro per colmare lo spazio vuoto.
Pomeriggio ci saranno i controlli settimanali e farò di tutto pur di perquisire lei per poterla toccare ovunque con una scusa.

Ariana's pov.
Dopo la chiacchierata con Bieber mi dirigo verso la mensa e appena entro trovo un bancone di ferro alla mia sinistra mentre il resto è solo un grande spazio pieno di tavolini e seggiole su cui mangiare. Mi metto in fila e un dubbio sorge nella mia testa, per quale motivo Bieber continua a parlarmi? Insomma le altre guardie è già tanto se mi guardano mentre lui sembra si sia fissato, è come se fosse ossessionato da me.
Bisogna ammetterlo, è molto attraente e sexy ma è una guardia e-... aspetta un attimo.
Ho in mente un piano per fuggire da qui.

Arrivo al bancone e nel momento in cui mi allungo per prendere un vassoio,  un ragazzo molto alto e muscoloso mi tira una gomitata nello stomaco e mi supera.
"Ehy, rispetta la fila! Non sei il padrone di niente quindi torna dietro, grazie." Il ragazzo si gira e mi mostra il suo faccino da fotomodello di sto cazzo con i capelli neri corti e un espressione sorpresa dal fatto che io mi sia rivolta a lui in questo modo.
"Senti puttanella, fammi il favore di tacere."
"Ma puttana sarà tua madre,qui c'è una fila e tu la rispetti, okay?" Dico irritata facendo un passo verso di lui.
Cerco sembrare impassibile davanti a tutte le minacce che mi rivolge ma in realtà ho abbastanza paura di lui, è grosso almeno tre volte me e noto un coltellino nella sua tasca dei jeans, ma come hanno fatto a non vederlo! Dovrebbe essere già stato sequestrato.
"Uh-uh! Abbiamo un bel caratterino qui, che ne dici se mi mostri cos'altro sai fare in camera mia?" Che pervertito, mi fa schifo.
"Sei veramente schifoso, sparisci prima che ti faccia del male." Cerco di dirlo con un tono di voce abbastanza minaccioso ma mi esce come una specie di lamento.
"Vediamo cosa sai fare dai, sarai qui solo perché hai ucciso la mammina con un coltello da cucina." Dice prima di voltarsi verso i ragazzi alle sue spalle e scoppiare a ridere insieme a loro, suppongo sia la sua gang di sfigati.
Mi inumidisco le labbra e faccio un passo verso di lui, sferro un pugno sulla sua faccia e dal suo naso inizia ad uscire sangue. I suoi amichetti si mettono davanti a lui per difenderlo ma lui li spinge di nuovo alle sue spalle.
"Ci penso io." Dice prima di darmi un calcio in pancia talmente forte da farmi cadere a terra. Mi rialzo e mentre lui continua a ridere come un idiota gli tiro altri due pugni in faccia che lo fanno imbestialire,  mi salta addosso ed io lo schivo per poco, si alza di nuovo e mi sferra un pugno e una altro calcio in pancia poi un altro pugno che mi sarebbe arrivato dritto in faccia se non fosse stato bloccato.

" Portatelo in isolamento, a lei ci penso io." Sento dire da qualcuno prima di svenire tra le sue braccia.

__________
Salve gente! Secondo capitolo per voi.
Spero vi piaccia e viva i jariana. 💞☁️
__________

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Beatriz Murano , studentessa di scienze sportive , si trova a fare parte del team di allenamento del Barcellona