[EDITING] My Boss' Son |ITA|

By translatorITA

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|storia originale di @TayTay1995| cover credits: @translatorITA | 📚 "Non avrei mai pensato che sarei finita... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87 - Epilogo
Epilogo alternativo - parte I
Epilogo alternativo - parte II
Epilogo alternativo - parte III

Capitolo 79

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By translatorITA

Sono agitato, sto tremando mentre approccio la casa in cui abita Ella. Jodi mi ha detto che è questo l'indirizzo e spero che sia giusto, altrimenti non saprei dove cercarla. Non mi risponde al telefono, quindi non saprei come altro trovare la mia ragazza qui in America.

Busso velocemente alla porta dipinta di bianco e poi mi infilo le mani in tasca dei miei jeans neri preparandomi per implorarla. Non riesco a credere quanto io sia stato un idiota a pensare che una ragazza così bella mi farebbe qualcosa del genere. E non la vedo bella come vedevo bella Vanessa: Ella è molto meglio di lei e me ne accordo solo ora. Conosce tutti i miei difetti, i miei lati buoni e cattivi, le mie passioni, i miei sogni, ciò che mi piace e ciò che non mi piace, anche le cose stupide come non sopporto quando qualcuno parla a bocca piena – è ciò che puntualmente faceva Ella in un ristorante solo per provocarmi. Quella era la mia ragazza, quella che cercava sempre di divertirmi e farmi ridere, e l'ho persa. Ho perso quella speciale, quella vera, l'unico amore sincero che abbia mai provato perché ero troppo cieco per rendermene conto. Ma ora mi è tutto chiaro, e prego che mi riprenda con sé dato che non ho idea di cosa farei senza di lei.

Finalmente mi aprono la porta, ma non sono gli occhi nocciola che mi aspettavo di vere. Questa donna è più grande, e anche se non l'avessi già incontrata capirei che è la madre di Ella dalla sola espressione sul suo viso. È sorpresa di vedermi qui, ma sembra molto severa ed alza le sopracciglia aspettando che io dica qualcosa.

"Si?" chiede tenendo con fermezza la porta, immagino si stia preparando a sbattermela in faccia ed onestamente non la biasimerei.

"Salve, sono Harry. Ci siamo incontrati prima che Ella partisse per l'Inghilterra" mi ripresento nonostante non sia necessario.

"So chi sei" dice non mutando d'espressione mentre attende che io prosegua.

"Oh bene um, c'è Ella?" chiedo il più educatamente possibile nonostante preferirei cercarla da solo in casa dato che non sono sicuro che questa donna mi dirà la verità.

"No, non c'è" risponde mettendo la mano sul fianco magro con sfacciataggine.

Rivedo Ella nei suoi movimenti.

Vedere Ella che non si muove dalla sua posizione durante le litigate giocose mi ha sempre divertito, ma vedere sua madre fare come lei non è assolutamente divertente. Mi sento come un ragazzino sfigato che chiede ai genitori della ragazza che gli piace se può venire a giocare a pallamano in strada o qualcosa del genere.


"Sa dov'è?" chiedo cercando una risposta nei suoi occhi nocciola, molto simili a quelli Ella.

"Hmm..." inizia e so che non mi renderà la cosa facile.

"È importante" aggiungo cercando di accorciare i tempi.

"Ne sono sicura" annuisce e quasi stringo i denti alla sua testardaggine.

Proprio come sua figlia.

Mi controllo sapendo che arrabbiarmi con la madre della donna della quale sono innamorato non è il modo migliore per riconquistarla.

"Ascolti" sospiro tirando fuori le mani dalle tasche, sono esasperato. "So di aver mandato tutto a puttane, okay? Ma sto cercando di sistemare le cose. Sono innamorato di Sua figlia. Non ha idea di quanto sia pazzo di lei. E non mi importa se vengo a sapere da Lei o dal dannato barboncino dei vicini dove si trova, non me ne frega proprio un cazzo. La troverò e le darò tutto il mio cuore"

Lei alza le sopracciglia e mi guarda come se fossi pazzo. "D'accordo petalo, calmati okay? Non c'è bisogno di farti del male"

"Devo solamente-"

"Si, si lo so ragazzo, santo cielo. Entra così puoi calmarti e bere una tazza di tè prima di incontrarla" sbuffa mentre mi fa entrare.

"Grazie" mormoro prima di entrare nella piccola ma accogliente casa.

"Sheesh" la sento sospirare mentre le passo oltre e sorrido sapendo di essere un passo più vicino dal trovare la mia ragazza.

-

Punto di vista di Ella.

Prendo le chiavi di Jackie dal bancone della cucina, sono grata che mi abbia prestato qualcosa da indossare dato che non ho portato nulla con me da indossare per uscire dall'Inghilterra. Spengo tutte le luci tranne quella dell'ingresso prima di indossare i tacchi neri molto alti ed attendere il mio passaggio.

Fuori fa freddissimo ma fortunatamente ho portato una giacca che mi terrà al caldo nonostante le mie gambe siano praticamente nude. Chiudo la porta dietro di me e quasi cado da ferma quando vedo Harry che sale le scale verso di me.

Che cavolo?

Cosa ci fa in America quando suo padre sta così male? Porca miseria, stiamo parlando di suo padre?! Non è possibile. Non sembrerebbe così tranquillo se fosse successo qualcosa a suo padre e di sicuro non sarebbe nemmeno venuto qui per dirmelo di persona.

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata dato che qualcuno che ho cercato così tanto di dimenticare sta camminando verso di me. E ad essere onesti, non l'ho assolutamente dimenticato. Come potrei quando tutto ciò che vedo e sento mi ricorda lui? Tutto ciò che faccio per provare a levarmelo dalla mente non funziona, e se penso a dove stavo per andare stasera mi sento stupida e anche un po' in colpa.

"Hey" dice sorridendo appena e mettendo le mani nelle tasche della giacca marrone.

"Ciao" ribatto con voce appena udibile dato che sto ancora cercando di capire come mi senta al riguardo.

Sono arrabbiata che lui sia qui a ricordarmi ciò che sto cercando di mettermi alle spalle, ma sono anche felice ed emozionata che lui sia finalmente qui con me in carne ed ossa. Confusa. Sono decisamente confusa.

"Come stai?" mi chiede avvicinandosi ma non di troppo, il che non so se mi renda triste o felice.

Mi prendo alcuni momenti per studiare i suoi bellissimi lineamenti, la sua colonia che viene sospinta verso di me dal vento, i suoi capelli che sono cresciuti un pochino e sono all'altezza del lobo delle sue orecchie e terminano in ricchi. Mi guarda un po' accigliato con le sue sopracciglia scure che si avvicinano sopra ai suoi brillanti occhi verdi. Non mi rendo conto che lo sto fissando fino a quando non raggiungo le sue morbide labbra rosee.

"Ella?" pronuncia il mio nome in una domanda cercando di riottenere la mia attenzione ed io mi sento immediatamente in imbarazzo.

"Uh si scusa, sto bene" rispondo timidamente mettendomi le mani nelle tasche. "Tu?"

"Ehm...si sto bene, credo" annuisce lentamente distogliendo lo sguardo, sta ovviamente iniziando a pensare a qualcos'altro. "Stai uscendo?" chiede guardando i miei tacchi e poi salendo fino al vestito corto prima di posare di nuovo gli occhi suoi miei.

"Si" rispondo semplicemente guardando in basso verso il mio vestito stretto, non volendo entrare nei dettagli. "Che ci fai qui?"

"Oh, io ehm..." inizia a bofonchiare, e mentre sta per proseguire sentiamo qualcuno che si avvicina a noi, quindi ci giriamo per vedere di chi si tratta nonostante io lo sappia già.

"Hey" mi dice Jackson sorridendomi una volta raggiunto l'ingresso della casa di Jackie, la quale avrei tanto voluto che mi fosse venuta a prendere appena dopo il lavoro.

"Ciao" gli sorrido nonostante stia impazzendo in questo momento.

Guardo Harry il quale ci sta guardando con un'espressione neutrale, nonostante abbassi immediatamente lo sguardo quando Jackson mi da un bacio sulla guancia.

Provo a sorridere a Jackson nonostante in questo momento stia solamente pensando ad Harry, il quale sta spostando nervosamente il peso da un piede all'altro. So che non dovrei sentirmi in colpa dato che l'ho visto e sentito fare cose peggiori di fronte a me, ma non posso non sentirmi in questo modo dato che ora non sa dove guardare.

"Hey, sono Jackson" si presenta ed io mi do uno schiaffo mentale sulla fronte.

"Oh si scusate" mi scuso mentre si danno la mano.

"Harry" si presenta con voce profonda e quasi muoio quando lui mi guarda per un istante prima di guardare Jackson.

I suoi occhi non tradiscono emozioni, il che rende tutto ancora più difficile.

"Allora voi due siete amici o...?" chiede Jackson ma io non voglio raccontare la nostra storia. Fortunatamente Harry risponde per noi, io non avrei saputo nemmeno da che parte iniziare.

"Ella lavorava per mio padre" risponde semplicemente e Jackson annuisce interessato.

"Ok, forte. Sei bellissima Ella" mi complimenta Jackson ed io arrossisco appena dato che lui sembra sempre trovare qualcosa per farmi sentire speciale.

"Grazie" non posso non sorridergli ripensando a quanto sia stata divertente questa settimana.

"Allora dove state andando?" chiede Harry improvvisamente ottenendo l'attenzione di entrambi.

Guardo Jackson dato che non ne ho idea. So solamente che ci troveremo con gli altri più tardi, ma non so cosa faremo ora.

"Ahh non lo posso dire, è una sorpresa" risponde Jackson.

"Oh, bello" dice Harry con estremo entusiasmo nel tono, e capisco che è finto, ma Jackson non da corda alla sua maleducazione.

"Si beh, Ella è una ragazza speciale che si merita di essere trattata benissimo" risponde Jackson facendo spallucce. In quel momento Harry mette da parte il suo ego e mi fissa con occhi pieni di rimpianto.

"Si, adesso lo so" mormora guardandomi dritto negli occhi ed io distolgo lo sguardo prima che mi arrenda di nuovo a lui.

"Hey, ti dispiace aspettare in auto? Ci metto un minuto, lo giuro" chiedo a Jackson sperando che non si offenda.

"Non c'è problema" risponde con una scrollata di spalle prima di rivolgersi ad Harry e dire, "È stato bello conoscerti amico"

"Si, piacere mio" annuisce Harry ed entrambi guardiamo Jackson che si dirige verso la sua auto nera.

"Sembra gentile" commenta Harry a bassa voce ed io annuisco immediatamente. Jack è assolutamente uno dei ragazzi più gentili che abbia mai conosciuto.

"Si, è così" dico guardando Harry che ora mi sta osservando con curiosità. Lui non aggiunge nient'altro e ne sono contenta.

Non voglio parlare di Jackson e me. Non saprei nemmeno cosa dire dato che non ho ancora capito cosa provo, quindi decido di tornare a ciò di cui stavamo parlando prima.

"Allora, cosa ci fai qui?" chiedo e lui prende un profondo respiro prima di dare un'alzata di spalle.

"Ah beh, sono qui per um delle cose di lavoro, che ora ho risolto" spiedo guardando Jackson che ora sta parlando al telefono.

"Sei venuto in America per delle questioni di lavoro?" ripeto mentre il barlume di speranza che fosse venuto per me sparisce.

"Si, c'erano dei problemi quindi ho pensato di venire qui a controllare" aggiunge con naturalezza e non riesco a non essere delusa.

"Oh okay...e sei venuto a casa di Jackie per qualche motivo in particolare?" chiedo rimarcando il fatto che non ci siamo trovati per caso in città.

"Oh si, um beh tua mamma ha detto che saresti stata qui ed io ero nei pressi quindi ho pensato di venirti a salutare"

"Sei venuto qui per salutarmi?" chiedo e lui scrolla immediatamente le spalle.

"Si, immagino"

"Tutto qui" insisto praticamente implorandolo di dirmi la verità, e quando inizia a grattarsi la nuca so che sta mentendo.

"Si"

"Okay" annuisco delusa dall'aver pensato che sarebbe venuto qui perché aveva detto che mi avrebbe aspettata. E nonostante non voglio che lo faccia non riesco a non sentirmi di volerlo ancora con me nonostante so che sia sbagliato.

Mi ha trattata così male, ha detto e fatto cosa che nessuna ragazza dovrebbe mai sopportare, quindi eccomi qui a chiedermi perché diavolo vorrei che attraversasse l'Oceano per me.

"Beh, spero che ti sia piaciuta la sorpresa" dice dopo alcuni istante di silenzio prima di allontanarsi. Io non lo guardo andare via, fisso il punto dove si trovava davanti a me qualche istante fa.

-

Punto di vista di Harry.

Mi sento lentamente riacquisire i sensi nonostante non dovrei dato che non è ancora mattino. Quando apro gli occhi è ancora buio pesto, è ancora la stupida notte nella quale ho realizzato di dover lasciar andare Ella. Ed ora c'è qualcuno che bussa alla mia porta della stanza d'hotel. Mi alzo arrabbiato dal letto non avendo idea di chi cazzo possa essere, non sono decisamente dell'umore di essere gentile in questo momento.

"Piantala" esclamo aprendo la porta ma mi fermo immediatamente notando che è Ella, la quale sembra persa ed arrabbiata.

"Ella?" chiedo guardando a destra ed a sinistra dietro di lei per vedere se sia venuta con qualcuno. "Cosa ci fai qui?"

"Sei veramente venuto in America per lavoro?" chiede speranzosa, ma non le darò la risposta che vuole.

Ho visto com'era felice quando Jackson le parlava di farle una sorpresa o quando le faceva i complimenti su quanto era bella. Certo che era bellissima, e lo è anche adesso che è ubriaca alla mia porta, nonostante non sono più quello che deve dirle quelle cose.

"Si" mento e lei scuote immediatamente il capo.

"Stai mentendo" ribatte prontamente ed io faccio del mio meglio per non reagire in modo difensivo.

Se scoprisse che ho preso un aereo per venire qui solo per lei non mi lascerebbe più andare, continuerebbe a pensare che ci sia speranza per noi due mentre non c'è. Non quando io sono così. Continuo a farle del male. Tutte la merda che le ho fatto passare. Non ero sicuro che provasse ancora qualcosa per me fino ad oggi in cui mi stava praticamente implorando di ammettere che sono venuto per le. Sono stanco di darle false speranze.

"No" rispondo accigliato cercando di sembrare il più convincente possibile nonostante vedo che la sta facendo arrabbiare ancora di più.

"Perché non mi dici la verità e basta?" chiede a bassa voce, e capisco che sta per piangere, il che rende tutto ciò dieci volte peggiore.

"Non posso" ammetto sapendo che ci riporterà in questo circolo vizioso.

"D'accordo" dice arrabbiata alzando gli occhi al cielo e poi girandosi per andarsene, anche se prima fa dei movimenti strani, e realizzo solo ora che si è tolta le scarpe.

Tiene le scarpe, la borsetta e la giacca in una mano e fa per incamminarsi lentamente lungo il corridoio, quini io sospiro realizzando che non ho nessuna intenzione di lasciarla scendere in strada in questo modo.

"Ella" la chiamo ma lei non si gira indietro e non capisco se sia perché mi sta ignorando o perché è troppo ubriaca.

Alzo gli occhi al cielo prima di raggiungerla e prenderla per mano, "Ella aspetta"

"No, vado a casa" dice arrabbiata togliendo la mano dalla mia.

"A casa qui o a casa in Inghilterra?" le chiedo ricordandomi che Jodi mi ha suggerito che potrebbe anche trasferirsi qui definitivamente.

"Non lo so ancora" risponde girandosi verso di me, e so che le va di litigare.

"Ella, vieni in camera" dico un po' più delicatamente dato che non voglio che i miei ultimi momenti con lei siano i peggiori.

"No" risponde, e prima che abbia ulteriore tempo per pensare la prendo in braccio.

"No, Harry!" strilla colpendomi sulla schiena come una bambina di cinque anni.

Probabilmente mi ucciderebbe se altre persone ci avessero visti, ma non c'è nessuno.

Continua a colpirmi fino a che non raggiungiamo la mia porta, al che si arrende rilassandosi.

"Ti odio" mormora piano ed io alzo gli occhi al cielo.

"Certamente" ribatto rimettendola in piedi una volta in stanza.

Lei incrocia subito le braccia al petto ed io quasi rido alla sua testardaggine.

"Non ti volevo lasciare scendere in strada in questo stato" commento e lei mi guarda.

"Sto bene"

"Si, certo. Com'è andata la tua sorpresina con Jackson?" chiedo dirigendomi in bagno dato che non voglio veramente sentire la risposta.

Sapendo che lui fa queste cose per lei mi fa sentire cento volte peggio dato che io non l'ho trattata come si merita.

Sono grato che non risponda, mi guarda solamente un po' male quando le porgo una salvietta.

"Vatti a fare una doccia in modo da riprenderti un po'" dico e lei prende lentamente la salvietta e va in bagno.

"E non chiudere la porta" dico non volendola bloccata nel caso svenga o cose del genere.

Lei mi guarda confusa. "Non ti guardo" la rassicuro nonostante mi stia facendo violenza per non entrare con lei in doccia.

"Oh, so che non lo farai. Controllerai i documenti di lavoro per il quale sei qui" dice intelligentemente prima di chiudermi la porta in faccia.

Non riesco a non sorridere alla sua sfacciataggine. Ha sempre delle risposte intelligenti, ma il fatto che sia così ubriaca rende il tutto ancora più divertente.

Le preparo un grande bicchiere di acqua e gli avanzi del cibo cinese che ho ordinato prima ma che non ho finito. Vorrei darle qualcosa di più buono ma non c'è nient'altro in questa stanza nella quale sono rimasto per quattro giorni prima di trovare il coraggio di andare a cercare.

Quando sento che chiude la doccia mi avvicino la porta e busso.


"Tutto okay?" chiedo sperando che la doccia non si sia spenta perché c'è scivolata sopra o cose del genere.

"Si" risponde ed io sospiro appena appoggiando la testa sulla porta.

"Ho una t-shirt per te" dico ed Ella apre la porta con addosso solamente una salvietta.

Scopami...

"Ehm tieni..." dico ed Ella prende velocemente la maglia prima di chiudere nuovamente la porta.

Cristo Santo, okay. Sapevo che mi mancava ma non che mi mancasse così tanto. Bevo velocemente un bicchiere di acqua fredda nel tentativo di calmarmi prima che esca dal bagno.

Presto esce dal bagno con addosso una delle t-shirt più grandi che ho trovato nelle mie cose nonostante le copra appena il sedere, il quale è avvolto in un paio di mutandine blu.

"Ti senti meglio?" chiedo cercando di guardarla negli occhi mentre mette le sue cose sulla sedia di fianco al letto.

"Più o meno" risponde incrociando le braccia al petto in piedi imbarazzata di fronte a me.

"Ah, siediti, ti vado a prendere del cibo" dico tornando in cucina.

"Non ho fame" ribatte.

"Devi mangiare" rispondo e la sento sospirare. Sorrido.

Quando torno è seduta sul letto con le gambe incrociate e mi guarda mentre cammino verso di lei.

"Ecco. Scusami ma è tutto ciò che ho" mi scuso guardando il piatto patetico.

"Grazie" dice prima di prenderlo.

Inizia a mangiare in silenzio mentre io metto le sue cose nell'armadio in modo da potermi sedere sulla sedia di fianco al letto.

"Come sei arrivata al mio hotel?" chiedo sperando che non se la sia fatta a piedi.

"Taxi" risponde semplicemente prima di prendere un altro morso.

"Okay...quindi come sapevi dove mi trovavo?"

"Jodi" risponde ed io alzo immediatamente gli occhi al cielo al pensiero della mia amica saputella che non riesce a tenere la bocca chiusa.

Come cazzo fa a sapere dove mi trovo se lei è ancora in Inghilterra. Fottuta stalker. Ma forse ha solamente chiamato mio padre a nome di Ella nonostante loro non sappiano che ho deciso di doverla lasciare andare.

"Posso andarmene se vuoi?" chiede ed io quasi rido all'ironia della sua domanda.

Certo che non voglio che te ne vada, piccola...

"Puoi restare stanotte. Non ho assolutamente intenzione di lasciarti andare fuori in questo modo" rispondo e lei annuisce; il suo modo di fare combattivo sta scomparendo e so che è perché è stanca.

"Grazie" dice porgendomi il piatto vuoto.

"Bevi un po' d'acqua, ti sentirai meglio" dico riportando il piatto in cucina.

Quando torno Ella è coricata a letto con il sedere in bella vista dato che ha piegato un po' le gambe. Sospiro guardando la mia bellissima ragazza che si riposa e chiedo a Dio perché diavolo le stia facendo fare questo. Prendo una coperta dall'armadio per andare a dormire sul divano, ma quando sto per spegnere le luci Ella mi ferma.

"Harry" dice mezza addormentata.

"Si?" ribatto sperando di aver camminato più veloce per andare a spegnere la luce, dato che so cosa sta per chiedere.

"Dove stai andando?"

"Dormo sul divano baby"

Vecchia abitudine quella di chiamarla 'baby', dovrei smetterla.

"Perché?" chiede innocentemente.

"Uhh" merda, cosa dico?

"Puoi dormire qui con me se vuoi" dice stanca e non mi ci vuole nemmeno un secondo per decidere.

So che non dovrei ma non riesco a non arrendermi al trascorrere un'altra notte con lei.

Mi dirigo verso l'altro lato del letto ed Ella mi guarda con occhi stanchi e poi si gira per guardarmi in faccia un volta in cui mi sono messo sotto le coperte.

Ci stiamo appena sotto le coperte, quindi Ella si avvicina a me per risparmiare spazio.

"Sei al caldo?" chiedo.

"Mhm" mormora guardandomi, "E tu?"

"Si. Dovresti dormire Ella" suggerisco e sento il letto muoversi quando lei avanza ulteriormente verso di me.

"Non sono stanca" risponde. È talmente ubriaca che non se ne rende conto.

La guardo chiudere gli occhi alcune volte per poi aprirli altrettante per guardarmi.

"Harry possiamo farci le coccole?" mormora assonnata ed io sorrido ai suoi tentativi di restare sveglia ma anche al fatto che vorrebbe che ci coccolassimo.

"Non lo so" rispondo ovviamente volendolo ma sapendo che renderà ancora più dura lasciarla.

"Non faremo nient'altro che coccolarci" dice prima di poggiare la testa sul mio petto ed accoccolarsi a me.

La circondo con il braccio, mi viene facile dato che l'ho fatto tante volte. Questa volta è diverso perché sarà l'ultima. Ho detto che l'avrei aspettata ma ora non riesco a pensare a nulla di peggio. Devo lasciarla andare avanti con la sua vita.

Improvvisamente la sento tremare, e mi ci vuole un momento per capire che sta ridendo.

"Che c'è?" le domando chiedendomi cosa ci posa essere di così divertente.

"È ciò che hai detto a me" risponde prima di sospirare e sorridermi.

"Di cosa stai parlando?" chiedo guardandola come se fosse pazza.

"Non ti ricordi? Me lo hai detto tu" sorrise stringendomi ulteriormente a sé, "la prima volta che sei stato nel mio letto hai detto, non faremo nient'altro che coccolarci"

Inizio a ridere appena mi ricordo di averlo detto. Mi ricordo che volevo fare dell'altro ma sapevo che non era giusto.

"Sono contento di aver ricevuto le mie coccole" rido circondandola anche con la gamba.

"Anche io" sorride guardandomi con...cosa? Adorazione? "Sei felice che siamo stati insieme?" chiede in un sussurro ed io so di non rimpiangere nemmeno un secondo. Farei di tutto per ricominciare con lei da zero, senza passato e senza segreti nonostante sia impossibile ed è qualcosa con il quale dovrò convivere ogni giorno.

"Certo" annuisco senza nessun dubbio. "E tu?" chiedo un po' esitante dato che so di aver rovinato la maggior parte del tempo che abbiamo trascorso insieme.

"Si" risponde annuendo.

"Nonostante ne abbiamo passate tante" aggiunge avvicinando di molto il suo viso al mio; capisco cosa stia facendo e non faccio nulla per fermarla. Lo voglio nello stesso modo in cui non lo voglio. "Penso che tu sia la cosa migliore che mi sia successa, Harry Styles" sussurra sulle mie labbra guardandomi profondamente negli occhi.

"E tu sei la mia, baby" rispondo sapendo in questo momento che non ho mai, mai amato nessuno come amo Ella.

E mentre le sue labbra premono sulle mie sono travolto dalla felicità di averla conosciuta ma anche rattristito che sia finita. Ora ho capito che la cosa peggiore per me sarà la migliore per Ella. Il bacio è corto ma dolce, desiderato e delicatamente lussurioso allo stesso tempo, ed è tutto ciò che potrei chiedere alla mia ragazza.

Andarmene prima che si svegli sarà la cosa più dura che dovrò fare, ma necessaria per far sì che lei vada avanti con la propria vita.


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