Dopo di te nessuno mai || 2

By Littlestupidgirl_13

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C'è un istante, nella propria vita, in cui ci si chiede cosa riservi il futuro per noi e come possiamo relazi... More

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Prologo
1 ~ La parola amore
2 ~ Nel viaggio
3 ~ Venire ai fatti
4 ~ Notte di sorprese
5 ~ Una giornata al mare
6 ~ Tanti auguri, Chris!
7 ~ La prima lettera
8 ~ Tutti in campeggio
9 ~ Qualsiasi cosa accada
10 ~ Tutto ciò che conta
11 ~ Sorrido con te
12 ~ Quello che non ti ho detto
13 ~ Nuovi incontri
14 ~ Taci o baci
15 ~ Tutti al luna park!
16 ~ Frustrazione sessuale
17 ~ Conquistare la strada
18 ~ Notte di terrore
19 ~ Un amore di fratello
20 ~ Mancanza di te
21 ~ Sognare ad occhi aperti
22 ~ Ma la vita cos'è?
23 ~ Avventurarsi
24 ~ Rasentare la pazzia
25 ~ Soffocanti delusioni
26 ~ Ridere per nulla
27 ~ L'importanza che possiedi
28 ~ Molto rumore per nulla
29 ~ Alessandro
30 ~ Sentirsi demoliti
31 ~ Tornerò da te
32 ~ Inevitabilmente sempre noi
33 ~ Aspettando il verdetto
34 ~ L'inizio della fine
35 ~ Un orizzonte chiamato Grecia
36 ~ Canea
37 ~ Ho imparato ad amarti
38 ~ L'ultima lettera
39 ~ L'ultima prova
Interludio
Epilogo
Ringraziamenti e informazioni
#Challenge
What if...?
IT'S TIME!
Ops... Forse il precedente non era l'ultimo
0.1 ~ La prima volta che ti ho vista
0.2 ~ Pazza pizza e un cuore che batte
0.3 ~ Bastardo fortunato
0.4 ~ Non ti spaventare
0.5 ~ La ragazzina bruttina
0.6 ~ Crisi
0.7 ~ Crisi

40 ~ Il matrimonio

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By Littlestupidgirl_13

Non posso dirtelo –ma lo senti- né tu puoi dirlo a me.*

Due mesi dopo...

Le luci sotto il tendone bianco mi fanno sorridere, sembrano stelle. Stringo la mano che ha appena afferrato la mia e m'incammino verso i tavoli ancora vuoti, scrutando ogni centro tavola con un fiore chiaro che spicca in tutta la sua bellezza. Sara ha scelto dei temi chiari che secondo me rendono giustizia al paesaggio sul quale si affaccia il matrimonio.

<<Ti piace?>> Chris lascia un bacio dietro il mio orecchio, delicato e casto, che mi fa sorridere e socchiudere gli occhi.

<<È bellissimo, Sara ha fatto un attimo lavoro.>>

<<Merito anche delle altre sue tre sorelle.>>

<<Ha davvero altre tre sorelle?>>

Chris annuisce mentre mi porta verso il tabellone. <<Simona, Silvia e Sabrina. E anche un fratello, Samuele.>>

Osservo il tabellone con la disposizione dei tavoli, noi stiamo assieme a Marta, Guido e Leonardo. Sorrido quando Chris mi elenca tutti i fratelli di Sara e poi mi guardo attorno.

<<La cena è alle otto?>>

Lui annuisce e guarda l'orologio sul suo polso. <<Tra un quarto d'ora comincia la cerimonia.>>

Mi volto verso di lui che mi circonda subito con le sue braccia. Sono le sei e qualcosa, tra poco dovremmo presentarci in giardino per la cerimonia civile assieme a tutti gli altri invitati, per lo più amici e famiglia di Sara.

Poso lo sguardo sul suo volto rasato e sui suoi capelli un po' disordinati; non avendoli più così mossi, è impossibile dar lor una qualsiasi forma normale. Salgono a ciocche sul capo, facendolo sembrare ribelle e bellissimo.

Lo smoking gli sta d'incanto; nonostante si sia autoproclamato "non ragazzo da cerimonia elegante", lo ha fatto per il grande giorno del fratello e sono fiera di lui per questo.

Sotto la giacca nera, le spalle sembrano più prominenti e gli danno un'aria ancora più matura di quanto non l'abbia già. Gliele carezzo con le mani, facendolo sorridere mentre lui passa delicatamente le dita sulla mia schiena, lisciando il pizzo rosso.

<<Sei bellissima.>>

Mi crogiolo nel complimento. <<Anche tu non sei male, oggi.>>

<<Le tette fasciate in questo vestito mi stanno facendo impazzire.>>

Mi accascio sul suo petto, scoppiando a ridere. <<Ecco che hai rovinato il momento.>>

Lui mi stringe più forte sulle spalle, intrappolandomi stretta a lui e ci fa dondolare un po'. <<Non sto scherzando, il rosso ti sta d'incanto, e il pizzo poi.>>

<<Ho il pizzo solo sulla schiena.>> ribatto alzando il mento sul suo petto per poterlo vedere negli occhi. Lui abbassa lo sguardo.

<<Lo hai dove serve.>>

Scuoto la testa e gli afferro la mano. <<È ora di andare, non ti vorrai perdere il matrimonio di tuo fratello, vero?>>

<<Hai qualcos'altro con cui corrompermi?>>

<<Direi di no, forza.>>

Fuori dal tendone per la cena, gli invitati stanno chiacchierando amabilmente. Francesco, accanto allo pseudo altare dove c'è il sindaco in tutta la sua autorevolezza, si sta stropicciando i polsi. Chris ed io ci avviciniamo e Marta compare alle spalle del figlio maggiore, nel suo elegante abito blu notte che le risalta gli occhi chiari.

<<Il testimone si fa vivo.>> esclama, sorridendo ai due figli. In quello sguardo non leggo solo felicità, ma anche naturale orgoglio.

<<Sono stato trattenuto da forze superiori.>> mi stringe al suo fianco come se questa situazione lo agitasse tanto quanto agita Francesco e deve essere sostenuto. Io lo stringo di rimando, facendogli capire che sono qui.

<<Sto sudando troppo.>> afferma Francesco, ponendosi davanti al fratello minore. <<Li hai gli anelli, vero?>>

<<Ho tutto.>> lo rassicura Chris mettendogli una mano sulla spalla. <<Adesso smettila, sembri una quattordicenne al suo primo appuntamento.>>

<<Fottiti.>>

<<I miei bambini.>> dice Marta, affiancandomi con un sospiro.

<<Mi sto per sposare, mamma, gradirei non mi considerassi più il tuo bambino.>> Francesco tende le labbra ma il suo sorriso non è tanto naturale. È agitatissimo e questo mi fa sorridere.

Qualcuno annuncia a tutti si sedersi e la musica ai lati delle sedie comincia a suonare lente melodie. Francesco strizza un paio di volte gli occhi mentre tutti si affrettano a occupare i loro posti. Marta gli lascia un bacio sulla guancia che lo fa sorridere mentre Chris congiunge le nostre labbra. <<Ti guarderò per tutto il tempo.>> mi sussurra all'orecchio.

<<Presta attenzione al matrimonio, è più importante adesso.>>

<<Niente è più importante di te.>>

Gli carezzo la guancia prima di seguire Marta e accomodarmi in prima fila; Chris si pone dietro Francesco e congiunge le mani in una posa solenne.

Sara, come musica per la sua entrata, ha scelto una canzone di Bon Jovi in chiave classica e io ho adorato la sua scelta. Poi fa la sua apparizione fasciata nel suo abito bianco a tubino che le scende sui fianchi e si allarga sulle cosce, facendo sembrare neve che svolazza dietro di se, sotto lo strascico del velo chiaro. Il padre la tiene stretta al fianco, ha il petto all'infuori, lo sguardo fiero e un po' malinconico. I capelli lunghi e color cioccolato a latte di Sara sono ordinati in una treccia che le cade sulla spalla nella quale sono stati applicati piccoli petali bianchi. Ha il viso pulito, un sorriso bianchissimo e la luce negli occhi.

Non mi soffermo troppo su di lei, come invece fanno gli altri invitati, volto lo sguardo verso Francesco. Lui non è solo felice, è illuminato dalla presenza di Sara; le spalle si sono rilassate, il viso non è più contratto e ha finalmente terminato di torturarsi i polsi. Guarda la sua fidanzata e le dice che la ama solo attraverso lo sguardo.

Poi osservo Chris, lui sta guardando me e mi sento catapultata al giorno del nostro primo sguardo, quando ancora eravamo sconosciuti, quando ancora non ci amavamo completamente, quando ancora nessuno dei due sapeva chi fosse o chi voleva diventare. E come la prima volta, rimango incantata dai suoi occhi.

Nel tendone non c'è molto chiasso, la cena è stata ottima ma adesso i tavoli sono ammassati sulle pareti e si è lasciata libera la pista da ballo. Sara e Francesco hanno ballato la prima canzone insieme, ormai marito e moglie, non smettendo nemmeno per un secondo di bisbigliare tra loro e sorridersi.

<<Non sarò mai così ridicolo al mio matrimonio.>> dice Chris da sopra la mia spalla. Giro il viso per incontrare il suo mentre lui rilassa la presa sul mio busto per accogliere il movimento.

<<Sarai il più ridicolo al tuo matrimonio. La sposa di norma è bellissima, lo sposo uno stoccafisso.>>

<<Ti sei appena data della bellissima e a me dello stoccafisso?>>

Sorrido per nascondere l'imbarazzo. <<E tu mi hai appena fatto la proposta?>>

Socchiude gli occhi e mi guarda con sfida. <<Sei una piccola...>>

Gli tappo le labbra stringendole tra l'indice e il pollice, e facendolo diventare un po' ridicolo. <<Shh, non rovinare questo bel momento.>>

Mi rigiro verso le coppie che stanno ballando e Chris mi ristringe a se con forza.

Marta sta ballando con Guido, sembra esserci della tensione tra i due ma sono felice che stiano parlando faccia a faccia, e non via lettere; ormai sono parte anche della mia vita e sono affezionata a tutti.

Le sorelle di Sara sono sparse per la sala: Simona, la più grande, sta ballando con il marito, che mi sembra si chiami Massimo; Silvia balla con Samuele, il fratello, mentre Sabrina è accanto alla madre, spiluccando la sala e lanciando occhiatine nella nostra direzione. Quando mi alzo e mi stiro un po' il vestito, Chris mi guarda dal basso e io faccio segno alla ragazza dai capelli scuri che si sta avvicinando.

Sabrina compare alle mie spalle con un bicchiere di champagne tra le mani. Porta un abitino rosa con il merletto bucherellato e non ha le spalline. I capelli lisci sulle spalle le danno un'aria fin troppo giovanile nonostante dovrebbe essere nostra coetanea.

<<Christian, giusto? Non ho avuto tempo di presentarmi prima, sono la sorella minore di Sara.>>

Allunga il braccio in direzione di Chris che le afferra la mano con gentilezza.

<<Sì, Francesco mi ha già parlato di voi.>> indica con l'indice la famiglia sparsa nella sala e Sabrina arrossisce un po'. Che le piaccia Chris?

Mi guardo intorno, fingendo di non star origliando la loro conversazione nonostante le mie orecchie siano ovviamente puntate su di loro.

<<Ti presento Margherita, la mia fidanzata.>>

Appena pronuncia queste parole, raddrizzo la schiena e mi affretto a raggiungere il suo fianco, afferrando con una mano la sua e porgendo l'altra a Sabrina. Aspettavo solamente un suo segnale.

<<Piacere.>> mi sorride lei e i suoi occhi non tradiscono nulla, forse non le piace Chris ed è arrossita solamente perché si vergognava. Non importa, lui mi ha appena ufficialmente presentato come la sua fidanzata e so che non dovrei eccitarmi tanto ma è la prima volta che lo dice ad alta voce, con quel tono elegante e spensierato, sicuro di ciò che sta dicendo. Il mio cuore non vuole controllarsi.

<<La cerimonia è stata incantevole.>> tento di avviare un discorso mentre lei sorseggia lo champagne.

<<Sono bellissimi assieme.>> commenta lei mentre però continua a fissare Chris con le sopracciglia aggrottate, aspettando forse che intervenga.

Okay, non ci sto capendo nulla. Gli stringo forte la mano, sperando che capisca, e lui ghigna mentre abbassa il capo.

<<Sì, sono perfetti.>> aggiunge. <<È stato un piacere incontrarti.>>

Poi mi trascina via da lei che apre un po' le labbra dallo sconforto.

<<Ei, vuoi ballare?>>

<<Meglio una passeggiata.>>

Usciamo dal tendone e ci dirigiamo verso il boschetto verdeggiante. <<Perché tutta questa fretta?>>

<<Dovevo portarti via da lei.>>

Lo fermo con uno strattone, facendolo girare verso di me e ridacchio. <<Di cosa stai parlando?>>

Lui si avvicina, abbassando il tono di voce come se mi stesse rivelando un'informazione internazionale segreta. <<Ci stava provando con te.>>

Scoppio a ridere, accasciandomi sulle ginocchia. <<E questa da dove l'hai tirata fuori?>>

<<Ti stava fissando le tette!>>

Scuoto ancora di più la testa, incredula. <<Era palesemente interessata a te>> ribatto. <<È perfino arrossita.>>

<<Non credo che tra noi due sia il mio vestito a poter far arrossire la gente.>>

Stringo le braccia al petto, trucidandolo con lo sguardo. <<Il tuo livello di paranoia ha appena raggiunto il limite massimo.>>

<<Non è paranoia.>> sospira. <<Davvero credi di non poter attrarre anche le ragazze interessate?>>

Non ci avevo mai pensato e non mi si era mai presentata l'occasione. Scuoto ancora la testa.

<<Comunque non importa, torniamo alla nostra passeggiata.>>

Mi stringe forte la mano facendomi intuire che vuole godersi la mia compagnia e che ogni gelosia verrà cantonata presto. Ho bisogno di questo, così come lui, e quando gli cingo lo stesso braccio con l'altra mano, camminiamo sincronizzati. <<Non dovremmo appartarci per molto, oggi è dedicato a Francesco e Sara.>>

<<Hanno già abbastanza invitati che leccano loro il culo, noi possiamo risparmiarli.>>

Gli invio un'occhiata ammonitrice sulla sua scelta di parole e un sorrisetto furbo appare sulle sue labbra, come mi aspettavo. <<E poi, tutta questa allegria mi mette di malumore.>>

<<Sei inversamente proporzionale alla normalità, Christian Preziosi!>>

<<Non mi chiamare Christian.>> ribatte subito, per niente risentito sul mio commento e io mi lascio andare a un sospiro.

<<Sentiamo, perché sei di malumore?>>

<<Non sono di malumore.>> dice subito, infilandosi la mano libera nella tasca dei pantaloni neri. <<Ma come disse qualcuno di molto intuitivo: il troppo, stroppia.>>

Scuoto la testa mentre raggiungiamo un sentiero non più alberato ma acciottolato, che da su una collina verdeggiante, in perfetto stile autunnale.

<<Credi che troppa felicità possa essere dannosa?>>

<<Assolutamente sì, ogni cosa va moderata.>>

Non dovrei stupirmi del fatto che Chris, a distanza di tempo, riesca ancora a stupirmi. Ecco cosa fa, mi lascia sempre a disposizione un argomento su cui rimuginare sopra, assieme, facendo ardere intensamente e costantemente la fiamma che ci avvolge.

Alla fine, seppure ha ragione, ho voglia di contestarlo. <<Queste parole sono amare per un matrimonio.>>

<<Ogni matrimonio ha il suo dramma.>>

Mi lascio sfuggire un verso sommesso. <<Non crederai di essere tu il dramma di questa storia, vero?>>

Alza le spalle, per quanto glielo consentono le mie braccia, e guarda dritto di fronte a se. <<Credo di essere un dramma a prescindere dal contesto in cui mi trovo.>>

Il mio petto vibra in una risata che contagia anche lui. <<Su questo non posso darti torto.>>

<<Il tuo ruolo in tutto questo non è quello di consolarmi, ripetermi quanto sia fantastico invece che dar man forte al mio sconforto?>>

Rido ancora, questa volta lui non mi segue ma so che si sta trattenendo; e poi scuoto la testa. <<Ti stai affliggendo da solo, io non posso nulla contro il tuo masochismo. Ma non riesci più a mentirmi, so che sei estremamente orgoglioso di tuo fratello e, entro i tuoi limiti, immensamente felice per lui.>>

Questa volta, Chris ha la decenza di non ribattere subito e di alzare lo sguardo, confondendo in un gesto l'espressione che gli balena sul volto dopo le mie parole. <<Il tuo modo di leggermi e tradurmi è sconcertante se non indubbiamente snervante.>>

Sto tenendo un piccolo ballo con Leonardo che sorride e ridacchia indicando gli invitati. C'è qualcosa di buffo nel suo aspetto, sarà il piccolo smoking, o i capelli biondi che fanno contrasto con la linea Preziosi cui sono abituata. Quando lo vedo entusiasmarsi per l'arrivo di qualcuno alle mie spalle, mi volto e Chris compare subito accanto a noi. Si è tolto la giacca, l'ha lasciata accanto a tutte quelle degli ospiti accaldati su delle panche e si è sbottonato i primi bottoni della camicia. La sua mano si allunga nella mia direzione, porgendomi il cellulare che squilla e io gli lascio il fratello che però decide di lamentarsi, scendere dalle sue braccia e correre per la sala.

<<Grazie.>> mormoro al mio ragazzo, il mio ragazzo, mentre accetto la chiamata.

<<Mamma!>>

<<Oh, tesoro, come va?>>

La voce calda di mia madre mi fa sorridere ma mi scappa uno sbadiglio, così sono costretta a farla attendere qualche secondo. Chris, notando il mio gesto, mi affianca preso da un moto intenerito e mi passa una mano, carezzevole, sulle costole e poi sulla schiena. Mi appoggio a lui. <<Oh, benissimo. Il matrimonio è stato molto bello, si sono tutti emozionati.>>

<<Avete fatto molte foto?>>

<<Oh, sì, sono riuscita a prendere tutti.>> Alzo lo sguardo su Chris che so ha capito il mio discorso, infatti ha le labbra increspate. Prima, mentre ballava con la madre, sono riuscita a fargli un piccolo set con il cellulare e mi sono divertita un mondo a inviare qualche immagine a mia madre, giusto per prenderlo un po' in giro. Poi ne ho fatte altre agli sposi, a Leonardo, a qualche invitato che ballava in maniera simpatica, e qualche altra a Chris, di nascosto. Le sue smorfie mi fanno capire che mi ha beccato ogni volta, così mi struscio sul suo petto.

<<Stefano ha chiamato?>>

Appena nomino il nome di mio fratello, dalla bocca della mamma esce un sospiro. <<No, non ancora. Tuo padre vuole andare all'appartamento e prenderlo per le orecchie. Emmanuel invece ha suggerito di inviargli una letterina in cui scrivere che ci manca.>>

Il pensiero del mio fratellino m'intenerisce il cuore e allo stesso tempo mi provoca una piccola fitta. Stefano è rinchiuso in casa, nel suo piccolo appartamento di città da più di due mesi e siamo tutti preoccupati per la sua salute. Si è limitato a inviarmi qualche messaggio per farmi sapere che era vivo e che voleva essere lasciato in pace. Così io ho fatto e così ho ordinato di fare anche ai miei genitori. In più, ormai l'università è cominciata quindi ho la vaga impressione che si butterà sullo studio, sempre che non l'abbia già fatto. Prima o poi, comunque, devo vederlo o lui dovrà sorbirsi la mia visita perché l'università l'ho iniziata anche io ed è una fatica farsi il viaggio quattro volte a settimana da casa mia fino al centro, dove c'è la sede. Per fortuna, però, Chris è sempre pronto a darmi un passaggio. Stessa sede, facoltà diverse. Abbiamo scelto un futuro insieme e queste sono le conseguenze.

<<Ancora qualche giorno e vado io da lui. Prima o poi devo iniziare questo maledetto trasloco. Comunque, non sta bene ed è giusto così, gli serve tempo.>>

La mamma sospira ancora e si prolunga in una serie d'imprecazioni contro gli amori giovanili, il povero cuore di Stefano e il dolore che deve sopportare lei a vederlo, anzi a non vederlo, in questo stato. Cerco di rassicurarla come posso, provo a darle qualche garanzia raccontandole dei messaggi ma alla fine sono costretta a doverla congedare perché sto sottraendo tempo prezioso al ragazzo al mio fianco che silenzioso mi sta semplicemente aspettando.

Quando finisco al telefono, mi stiracchio un po' e allargo le braccia, come se avessi appena terminato una fatica. È a quel punto che mi guardo attorno, la musica si è fatta lieve sotto il patio e gli inviatati sono scemati nel corso della serata facendoci rimanere in pochi. Adesso siamo solamente noi, la famiglia di Francesco e la famiglia di Sara. Il cielo si è fatto nero, le stelle si vedono anche se sembrano più lontane che mai a causa delle lanterne che tengono l'abitacolo agibile. Marta, assieme ai genitori di Sara, sta mettendo in ordine i regali, mentre qualche cameriere pulisce i tavoli o il pavimento.

La sposa è circondata dalle sue sorelle mentre Francesco sta venendo verso di noi, Leonardo che dorme sulla sua spalla.

<<Stiamo andando tutti via, sicuri di voler rimanere in albergo? Sabrina ha la casa qui vicino, si è offerta di ospitarvi se non avete problemi.>>

Chris fa scivolare pigramente un braccio attorno al mio bacino e si regge un po' a me, anche lui è stanco. <<No, davvero, va bene così. Ce ne stiamo un po' da soli così domani partiamo presto.>>

Faccio segno al Preziosi accasato di passarmi il fratellino e lui non se lo fa ripetere due volte, poi mi lascia un bacio sulla guancia. <<Grazie per essere venuta.>>

<<È stato tutto meraviglioso, ancora congratulazioni.>>

Subito dopo un ticchettio ci giunge alle orecchie e un paio di mani smaltate abbracciano la vita di Francesco. I capelli bruni di Sara fanno capolino da sotto il suo braccio e lei ci sorride. <<Grazie per essere venuti e per aver reso ancor più meraviglioso questo giorno meraviglioso.>>

<<Sì, è tutto meraviglioso.>> la prende in giro Francesco e lei gli fa la linguaccia.

Rido mentre Chris mi toglie il bambino per non farmelo pesare e io abbraccio Sara, congratulandomi ancora e augurando a tutti buonanotte. Anche se è stato il suo giorno, la sposa ha avuto il tempo per dedicarsi a ogni suo invitato ed è riuscita a presentarsi anche a me. Abbiamo parlato un po', accanto alla console della musica e mi ha confessato paure che ho trovato anche in me; paure che riguardavano il coinvolgersi sentimentalmente con un membro della famiglia Preziosi. Quando è dovuta andare a salutare altra gente, mi ha lasciato subito il suo numero e il suo nuovo indirizzo, mi ha strizzato l'occhio dopo avermi abbracciata a lungo e sussurrato: <<È davvero una fatica, ma alla fine ne vale proprio la pena.>>

È stata davvero una giornata meravigliosa, non solo per il matrimonio fine a se stesso ma per l'aria che ho respirato. La felicità di Francesco e Sara che contagiava ogni invitato, la leggerezza di Chris, le risate di Marta, i balli impacciati di Leonardo e Guido. Sentirmi parte di una nuova famiglia.

Apro di scatto la chiamata di Stefano, sobbalzando tra le lenzuola mentre Chris emette un lamento dalle labbra.

<<Step?>>

<<Ei, sorellina>>

La sua voce roca mi fa dedurre che si sia appena svegliato, il che è alquanto strano dato che sono le tre di notte passate. <<Come stai?>>

<<Io benissimo, e tu? Come mai mi chiami a quest'ora? È successo qualcosa?>>

Di sottofondo sento qualcosa spostarsi, forse una sedia e poi si suoi passi lenti. <<Nulla, volevo solamente farti sapere che stavo bene e chiederti com'era andato il matrimonio. Me lo sono ricordato troppo tardi>>

<<Chi è?>> chiede Chris, la testa sprofondata tra i cuscini mentre le ciocche nere, abbastanza lunghe da prendere la forma di una piccola onda, si alzano sul suo capo. Mormoro il nome di mio fratello mentre con un braccio nudo mi alzo il lenzuolo e mi copro i seni esposti.

<<È stato bellissimo, una cerimonia davvero carina>>

<<Ti ho svegliato? Dove sei?>>

Lancio un'occhiata a Chris, che sta facendo lentamente circolare le sue dita sulla mia schiena e maledico mio fratello per aver voglia di parlare con me in questo momento. Per tutte queste settimane mi ha mandato messaggi o semplici email, perché evidentemente uno scambio diretto gli faceva scomodo, e solo adesso, alle tre di notte, decide di volermi chiamare.

<<Sto in albergo. Domani mattina rientreremo>>

Sa che sto con Chris ma non dice niente. <<Va bene, allora ci sentiamo. Buonanotte>>

Non mi da il tempo di replicare, attacca, e presto sento il fastidioso tum tum gridarmi di posare il telefono sul comodino. Mi riaccascio sulle coperte stanca, mentalmente parlando, perché il disagio di Stefano non fa che rincuorarmi.

<<Tutto bene?>>

Chris sposta una guancia sulla mia spalla, si accomoda per bene e poi mi passa un braccio attorno al bacino, sopra le lenzuola bianche.

<<Lo capirò quando lo vedrò, probabilmente non si fa la barba da tre settimane, dovrà darsi una lavata e avrà del lavoro da recuperare>>

<<L'ha presa parecchio male, eh?>>

Mio fratello non ha preso male la rottura con Elena, ne è uscito completamente distrutto. Purtroppo, ancora non so come l'abbia presa l'altra metà, troppo occupata a viaggiare e a non dare notizie di sé. Chris mi ha tranquillizzato a riguardo, mi ha detto più volte di averci parlato prima che partisse, che tornerà. Tutte le persone che amo tornano, però prima se ne vanno. E questo fa male. Ma Stefano non sta solo male, Stefano pretende di non andare avanti. Sono passati poco più di due mesi, è convinto che quando Elena tornerà potranno sistemare le cose com'è successo tra me e Chris. Nel frattempo aspetta, senza farsi la barba e senza studiare decentemente. Vorrei vederlo più forte in questa situazione, se è così convinto che lei torni e che tutto possa essere chiarito, perché si sta esaurendo lentamente?

Un bacio languido che si posa sulla mia spalla non mi da la risposta ma sicuramente mi distrae. <<Vedrai che starà bene>>

<<Lo spero>>

Lo spero davvero tanto, con tutto il cuore, con tutta me stessa. Poi scanso ogni cattivo pensiero con la testa e mi giro tra le braccia di Chris, facendolo indietreggiare un po' con il capo.

<<Di cosa stavamo parlando?>>

Chris sorride e si lecca le labbra già lucide di baci. <<Non stavamo parlando>>

Mi avvicino piano, facendo coincidere le nostre labbra come fossero calamite. Chris mi stringe un fianco e mi trascina sul suo corpo. <<Sei stata bene oggi?>> mi chiede tra un bacio e l'altro. Sospiro sul suo naso e gli tocco le spalle, poi il volto. I brividi mi percuotono la pelle lì dove i suoi polpastrelli toccano audaci.

<<Come mai prima di adesso!>>

Ride. <<Esagerata>>

<<Guarda che è vero. È stata una delle serate più belle della mia vita, nella top five>>

I suoi occhi s'illuminano in questa stanza buia, poggia un gomito sul materasso e ci alza entrambi così che le sue spalle poggino sui cucini e il mio petto sul suo stomaco.

<<Hai una lista?>>

Annuisco mentre gli bacio i pettorali che sanno di me. Presto le sue gambe si muovono e mi fanno cadere il corpo sul materasso, poi sento i suoi polpacci stringermi sulle natiche e so che mi sta abbracciando con le gambe perché le braccia sono occupate a lisciarmi i capelli. È una posizione strana, la nostra, c'incastriamo in maniera sconnessa ma siamo comodi quindi non mi lamento.

<<Al primo posto, l'ultima notte in Grecia. Hai detto di amarmi per la prima volta>>

Chris resta in silenzio a fissarmi e lo prendo come una tacita esortazione a continuare. <<Al secondo, la prima volta che abbiamo fatto l'amore, quello vero, la notte del camper: mi hai rivelato i tuoi segreti. Al terzo questa, perché è stata magica, e mi sento parte di te come mai prima di adesso.>>

Sospiro e la pelle della sua pancia si riempie di brividi. <<Al quarto, quando te ne sei andato. Perché ho capito di amarti>>

Resto in silenzio finché non s'insospettisce. <<E la quinta?>>

<<La quinta deve ancora arrivare. Ma abbiamo tempo, giusto?>>

Improvvisamente le sue gambe si flettono e mi portano a sobbalzare sul suo petto, Chris mi afferra i fianchi e mi intrappola tra le sue braccia, schiacciandomi a lui. Mi abbraccia stretta, quando respira mi alzo e mi abbasso con lui. Lo sento respirare sul mio collo, mentre preme forte le labbra sulla mia clavicola. <<Sì, sì. Abbiamo tempo>>

Lascio fuoriuscire una risatina, per l'impeto del suo gesto e lo abbraccio come posso, con i gomiti incisi nel cuscino accanto alla sua testa mora. Tengo stretto lui come lui tiene stretta me, con tutte le nostre forze, con tutto il nostro amore. Mi sento piena, di lui e di noi.

E vorrei che fosse così sempre, che fossimo noi per così tanto tempo ancora da non averne mai abbastanza. Vorrei che quello che sento adesso duri per giorni e anni e che io sia sempre piena di lui oppure sia dannata.

Voglio amarlo, voglio che mi ami. Voglio ricevere ogni suo sorriso, ogni suo sussulto, ogni carezza e ogni parola. Voglio insegnamenti, più di tutti, per camminare insieme queste nuove strade. Voglio un complice del danno, un compagno, qualcuno che ci sia, che mi voglia, che resti.

Voglio lui. Niente all'infuori di lui potrà mai compiacermi tanto.

Gli sussurro debolmente all'orecchio parole d'amore mentre Chris stringe sempre di più la presa.

<<E se noi non fossimo fatti per il per sempre, Chris?>>

Incastro anch'io la faccia nel suo collo, per stragli accanto e proteggermi dalla realtà. Ho paura di quello che ho detto, ho paura della possibile risposta che ci riserverà il fato. Ma lui mi carezza i capelli, come fosse nato per stare qui e darmi conforto. La sua voce, calda, bellissima, lentamente s'insinua nel mio orecchio.

<<Allora vivremo il nostro ora. E quello, te lo assicuro, rimarrà per sempre.>>



****
*Dalla poesia 65 di Emily Dickinson

Xoxo ❤

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