12 ~ Quello che non ti ho detto

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Vi consiglio la lettura del capitolo, o almeno l'inizio, sotto le note della canzone "Quello che non ti ho detto" dei Modà. Buona lettura, Xoxo


<<Stai pensando troppo.>>

<<E tu troppo poco.>>

<<Ah sì?>>

<<Oh sì.>>

La mia mano è ancora in quella di Chris, i suoi occhi ancora fissi nei miei; se si avvicina ancora i nostri nasi si toccheranno e poi sarà il turno delle fronti. Ed entrambi sappiamo così succederà dopo.

Non so come abbia fatto a ritrovarmi in questa situazione, persa ancora una volta nei suoi occhi, incapace di scappare quando dovrei, incapace persino di ragionare lucidamente. Se avessi buon senso, mi scanserei, sorriderei, direi di andare via o semplicemente lascerei che questo non accada. Ma sta succedendo, proprio ora, proprio adesso, e io sono capace solamente di guardarlo negli occhi.

Ripenso all'ultima volta che l'ho avuto così vicino e che l'ho baciato, all'ultima volta in cui i nostri respiri si fusero per crearne uno comune e un moto di nostalgia mi sale in gola. Non mi ero nemmeno resa conto di quanto lo volessi prima di adesso.

Poi un suo sospiro mi fa sussultare leggermente mentre stringe più forte le mie dita e si scosta leggermente.

<<Voglio farti sentire una cosa.>> La sua voce non è più ridotta a un sussurro, il suo naso non più accostato al mio, i nostri respiri nettamente separati.

Il velo di nostalgia cade impetuoso davanti ai miei occhi mentre sento quelle parole e tutta la realtà del momento mi fa tornare con i piedi -o meglio la testa- per terra.

Deglutisco a vuoto e mi do della stupida per aver creduto anche un solo piccolo istante che mi avrebbe baciato. Mi sarei dovuta scostare per prima e non lasciare che lo facesse lui.

Mi tiro indietro, cercando di ricacciare dentro la vergogna che provo in questo momento e concentrandomi sullo spettacolo che ho davanti; sulle onde calme e lente, sul loro suono e non sul mio respiro irregolare. Nel frattempo Chris infila una mano nella tasca posteriore dei jeans e quando la estrae, noto che ha un paio di cuffiette attorno alle dita lunghe e il suo telefono sul palmo.

Senza staccare mai le dita della mano sinistra dalle mie, sblocca il telefono e si affretta a cercare qualcosa, il volto illuminato dallo schermo acceso. Quando finalmente sembra averlo individuato, infila le cuffiette nell'apposita apertura e poi con uno slancio si tira su a sedere, alzandomi il braccio di conseguenza. Con difficoltà mi stiro anch'io, sollevandomi prima sulle ginocchia e poi in piedi e spolverandomi il vestito e le gambe.

Non ho ancora il coraggio di parlare, lascio che siano i suoi movimenti a dare rumore all'ambiente intorno a noi.

<<Non ti spaventare.>> borbotta con un sorriso sommesso prima di districare le nostre mani e armeggiare per infilarmi le cuffiette nelle orecchie attraverso movimenti lenti e delicati, mi scosta piano i capelli e io lo aiuto, sfiorandogli appena le nocche. È un singolo tocco, ci siamo appena lasciati le mani, eppure sembra potente quanto un terremoto.

Dopo la sua frase, come potrei non spaventarmi? Non so cosa stia architettando ma ho ancora la lingua impastata e insoddisfatta per dare suono ai miei pensieri.

Lascio che Chris si ponga dietro di me e quando faccio per girarmi, lui delicatamente posa le mani sulle mie spalle e continua a farmi vedere il mare, davanti a lui. La sua presa non mi lascia nemmeno quando una melodia pervade nelle cuffiette ed entra dritta nella mia testa.

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora