10 ~ Tutto ciò che conta

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La mattina al campeggio si è prospettata interessante nonostante siamo dovuti andare via poco dopo l'ora di pranzo altrimenti avremmo perso l'autobus.
Poco dopo le prime luci dell'alba, ci siamo alzati e abbiamo fatto colazione assieme a tutti gli altri campeggiatori grazie al servizio. Qualche caffè e cornetto dopo eravamo pronti per rifugiarci nei bagni e cambiarci, soprattutto per darci una bella rinfrescata.
Quando sono uscita, un episodio strano mi ha coinvolta assieme al moro. Lo sentivo lamentarsi da lontano sul fatto che si fosse scordato qualcosa e quando mi sono avvicinata, ho scoperto si trattava del suo spazzolino. Senza pensarci due volte, gli ho offerto il mio per poi pentirmi, ridere e fare finta di niente. Ma poi lui ha accettato senza problemi e allora l'ho assicurato che me ne sarei comprato un altro una volta tornati in paese. E lui ha usato il mio.
Quando è uscito dal bagno, la consapevolezza che aveva appena utilizzato il mio spazzolino fece capolino nella mia testa pesante e mi fece fremere un po' la mente. Questo tipo di condivisioni io non le ho mai approvate, nemmeno quando le leggevo nei libri oppure vedevo nei film. Sono tipi di condivisioni che mi sembrano fin troppo intime, quasi ridicole. Eppure è stato un gesto naturale, spontaneo e anche se me ne sono pentita alla fine ho cercato di non pensarci troppo. Ne comprerò un altro, basta che il problema non si sia posto a lui.
Dopo esserci rinfrescati, abbiamo deciso di seguire il programma di Elena, ovvero fare un giro turistico al Tempio delle Rose. Ci ha presi una jeep verde militare e assieme a noi sono saliti un paio di ragazzi tedeschi e una piccola famigliola composta da madre, padre e figlioletto.

Il tempio consisteva in un agglomerato di resti architettonici composti da colonne di marmo bianco e liscio che si chiudevano attorno a un piccolo altare. Lo hanno chiamato Tempio delle Rose poiché, in modo del tutto naturale, attorno ai resti, sono cresciute rose selvatiche di tutti i colori, da quelle rosse, alle rosa e alle bianche. Ne ho prese un paio stando attenta a non ferirmi.

Elena ha voluto fare moltissime foto al tempio: una assieme a me e Lavinia, una assieme a Stefano, una tutti assieme scattata da un turista e un'altra da sola, per postarla sui social.

Anche io me ne sono fatta un paio, con Stefano e gli altri; la prima per inviarla alla famiglia a casa e le altre per ricordo. Quando Chris si è avvicinato e mi ha porto una rosa, io mi sono sbalordita per un attimo e poi l'ho guardata attentamente. Questa non era né rossa né bianca, ma a macchie; mi spiego meglio: aveva la base rossa, d'un rosso scarlatto simile al sangue, a tratti fin troppo scuro che sembrava inchiostro, ma delle macchioline simili a gocce bianche si spandevano su gran parte della superficie dei petali più esterni. Era un ibrido, un incrocio della genetica, ed era spettacolare.

A tutti, purtroppo, non è sfuggito il particolare di Chris che mi ha porto la rosa e di me che prima guardo lui, poi guardo la rosa e infine sorrido. Quando ho sentito il suono di un click mi sono voltata verso i ragazzi e ho trovato Elena con la macchinetta sul volto e uno sguardo estasiato. Chris mi ha lasciato la rosa e si è allontanato leggermente.

Allora Diego mi ha chiamata e io mi sono distratta con lui e con i suoi racconti del paesaggio, su quanto fosse meraviglioso. Aveva ragione, da qui la zona sembrava tropicale e perfetta, di uno stile settecentesco quasi immortale che mi ha fatto sorridere e pensare quanto potesse essere romantico il posto, e il tempio stesso, coperto così da labirinti di rose.

E adesso siamo a casa, io e Lavinia e vedere le foto, Andrew a preparare il pranzo assieme e Chris, Diego a fare qualcosa nella nostra camera ed Elena e Stefano chiusi nella loro. Da un'ora.

Quando siamo rientrati, loro non sembravano essere particolarmente tesi o preoccupati, poi però Elena è andata al bagno e quando è riuscita, con il volto pallido e gli occhi stralunati, ha trascinato mio fratello in camera e non sono più usciti.

<<Secondo te dovrei verificare che vada tutto bene?>> domando alla mia amica seduta sul divano mentre questa sorride per alcune foto.

Si volta leggermente per poi lanciare un'occhiata alle sue spalle, verso la porta chiusa. <<Lasciali soli con i loro problematici problemi di cuore.>>

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora