0.7 ~ Crisi

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Parte 2

La luce del suo ufficio era spenta ma Maggie non aveva dubbi. Era quello il suo rifugio durante il giorno e sempre quello era il rifugio di Chris durante la notte. Erano anni che non lo andava a trovare lì dentro. Spesso voleva essere lasciato solo, per questo scappava in quell'angolo angusto, ma Maggie lo aspettava sempre sveglia. Quella notte entrò quasi con violenza, voleva irrompere per fargli provare lo stesso tipo di sorpresa che aveva provato lei quando si era accorta della sua assenza.

Chris sbarrò gli occhi spaventato ma appena riconobbe il suo profilo, sospirò di tranquillità. Stava ciondolando seduto sulla sedia pieghevole, con la testa reclinata sullo schienale e le mani nelle tasche del pigiama. Aveva un'aria stanca e dissidia.

«Stavo per tornare» mormorò nel buio e nel silenzio. Nonostante la luce spenta, il suo profilo era evanescente e ben chiaro a Maggie. Rimase sulla soglia a ispezionarlo.

«Pensavo fossi andato via.»

«Dove?»

«Non lo so. Non mi aspettavo di trovarti qui.»

«Allora perché ci hai controllato?»

«Per esserne sicura.»

Non si poteva dire con certezza ma Chris sembrava guardarla con la sua solita intensità, come se volesse dire qualcosa che gli fosse doloroso pronunciare. Si staccò dallo schienale e Maggie pensò che fosse pronto per tornare a letto, invece lui si piegò sulla scrivania e accese l'abat jour. Sul muro vorticò per un istante un ovale giallo, poi si stabilizzò mettendo in ombra il resto della stanza ma mantenendo nella luce alcune fotografie appese al muro e gli appunti del suo ultimo progetto. Tutta la sua vita, chiusa in quel cerchio di luce. Anche Chris lo stava fissando ma nei suoi occhi c'era una nostalgia che Maggie trovò vagamente drammatica.

«Non sei stanco?» gli chiese, sperando di incoraggiarlo a tornare a dormire. Possibilmente con lei.

«Non riuscivo a dormire. Quindi no.»

«Perché? C'è qualche problema?»

Ovviamente intendeva nell'immediato: qualcosa che riguardasse l'università di Guido, Nina, il lavoro, sua madre. Chris scosse la testa repentino.

«No, non c'è nessun problema.»

«Allora che fai, vieni?»

«Tra poco.»

Maggie non capiva se era stata invitata ad andarsene per lasciarlo solo oppure no. Fissò l'ovale di luce sul muro ed entrò socchiudendo la porta alle spalle. Era stato al buio fino ad ora, perchè accendere la luce se non come sorta di invito?

Tra le certezze che Maggie contava c'era la consapevolezza di non trovare mai, un giorno, un muro davanti a lei. Loro due sapevano comunicare e la maggior parte delle volte era bastato. Chris era pronto per farlo, forse lo era sempre stato ma la stava aspettando. Maggie sapeva che parlando forse qualcosa sarebbe cambiato, solo che per la prima volta era spaventata.

Si sedette sulla scrivania guardando a terra invece che Chris, rispondeva a quella paura corazzandosi di rabbia.

«Posso restare, no?»

«Se vuoi.»

«C'è qualcosa che vuoi dirmi?»

Chris scrollò le spalle come aveva fatto lei poco prima. «Sì, certo. Ho sempre qualcosa da dirti.»

«Fallo allora.»

«Non mi va adesso.»

Ed è proprio questo il punto: la delicatezza e le accortezze di una volta non facevano più parte del loro rapporto e la loro improvvisa scomparsa aveva traumatizzato, silenziosamente e individualmente, entrambi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2020 ⏰

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