27 ~ L'importanza che possiedi

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Elena si ferma per prima dopo quello che sembra un chilometro ma non ne sono certa. Mentre correvo, facevo svolazzare la lettera tra le mani e ne leggevo qualche tratto, attirando così le domande della mia amica.

<<12 Aprile. A Maggie.>>  ho gridato mentre i miei occhi scorrevano tra le nere parole. <<Buon compleanno! Anche se in anticipo.>>

<<Cos'è?>> mi ha chiesto a quel punto Elena, gridando da sopra la sua spalla affinché la sua voce mi raggiungesse a qualche metro di distanza.

<<La lettera di Chris!>> ho risposto euforica e poi ho riportato l'attenzione sul foglio. << Questa volta ho scritto molto prima, è passato solo un mese. Avevamo lasciato in sospeso la mia partenza dall'Umbria e così è stato. Adesso ti scrivo sulla poltrona ingiallita di Guido, mio nonno, te lo ricordi? Ebbene sì, sono tornato.>>

<<Dov'era andato?>>

Elena mi ha interrotto di nuovo e io mi sono ritrovata a dover rispondere. <<Era andato via, non te lo ricordi? Mi aveva lasciata.>>

Non ha detto più niente e io ho continuato. Ho scorso un po' con gli occhi lungo la pagina, senza seguire il filo delle sue parole ne leggevo qualche tratto di qua e qualche tratto di là. << Ti chiederai perché sono tornato e non ho il coraggio di venire da te ma la risposta è molto semplice: non sono ancora pronto.>>

Ho corrugato un po' la fronte continuando a leggere un po' ad alta voce e un po' a mente finché Elena non ha gridato di aver trovato un posto bellissimo.

Quando Elena si butta a terra su un enorme prato dentro un piccolo e buio parco giochi, io mi volto a guardarla, la lettera stretta al petto, i capelli spettinati e le guance fredde. Ma non faccio in tempo a vedere la mia amica che ride distesa che le braccia di Chris mi stringono la schiena bloccandomi una possibile fuga. Sapevo ci stava inseguendo, correndo dietro di noi e chiamandoci ad alta voce, incurante degli sguardi della gente o delle occhiatine furtive di chi pensava fossimo solamente ragazzi dispettosi.

Quando alzo gli occhi verso i suoi, il petto che si alza e si abbassa in maniera irregolare, sento tutta l'adrenalina scorrermi addosso e spalmarsi ai miei piedi, abbandonando il mio essere. Chris incombe su di me come un'ombra, anche lui ha il fiato corto e noto con piacere che ha la mascella contratta. Ho sempre adorato la forma squadrata del suo volto, gli da quella giusta aria minacciosa che scompare appena le sue labbra si distendono in un solare sorriso. Adesso, però, non sorride per niente.

<<Ops.>> Mi sfugge un tono piatto, un sussurro debole e lui comincia ad addolcire la presa che ha su di me.

<<"Ops" non è la parola che userei.>> La corsa non sembra aver contaminato la profondità della sua voce.

Allungo un po' il collo per vedere cosa sta facendo Elena e la trovo seduta a gambe incrociate, che ci osserva. Quando incava le guance e incrocia gli occhi, mi viene da ridere ma questa volta mi limito a farlo silenziosamente perché gli occhi fiammeggianti di Chris mi fanno sentire come una bambina che ha disobbedito.

<<Dove pensavate di andare?>> Molla la presa sui miei fianchi tanto in fretta che mi fa sussultare appena e presto mi toglie anche la lettera dalle mani, rimettendola al sicuro nella sua tasca. Poi fa qualche passo indietro, allontanandosi da me.

<<Non vuoi mai scappare?>> urla Elena dal prato ed entrambi ci giriamo a guardarla. Le sue parole sembrano l'eco di una storia già sentita o di un dialogo passato. Guardo Chris cercando la sua complicità ma lui mi ha dato le spalle e si sta avvicinando alla ragazza con le labbra lucide e gli occhi chiari messi in risalto da tutto il buio che ci circonda.

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora